Quotidiano - 31 gennaio 2013

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Legge elettorale, la parola al nuovo Consiglio regionale CAMPOBASSO. Un Consiglio regionale composto da venti consiglieri. E’ quello che i molisani si apprestano ad eleggere, in occasione del voto previsto tra meno di un mese. La novità è quella introdotta dall’assemblea legislativa di palazzo Moffa che in extremis, prima dello scioglimento del Consiglio regionale, ha approvato la modifica allo Statuto regionale che prevedeva, appunto, la riduzione da trenta e venti del numero dei consiglieri. L’altra novità è rappresentata dalla composizione della Giunta, che dovrà essere composta da massimo quattro assessori, che potranno essere anche esterni. Sarà il nuovo governatore a decidere se avvalersi o meno di esterni o, se invece, scegliere tra gli eletti la propria squadra. Un punto, questo che è stato terreno di scontro politico nel corso dell’approvazione della modifica allo Statuto, scontro sollevato soprattutto dai partiti della sinistra. Ad ogni modo la modifica è passata in questi termini, ma non è invece passata, anzi non è mai partita, l’altra modifica estremamente importante: quella alla legge elettorale. Era stato il presidente della Regione, Michele Iorio, a sollecitare le forze politiche ad avviare un confronto sul tema, affinché, prima della fine della legislatura, il Consiglio regionale potesse approvare una nuova legge elettorale. Un invito evidentemente caduto nel vuoto, visto che l’unica

Dopo la riduzione del numero degli eletti a palazzo Moffa il passo successivo sarà quello di approvare l’importante riforma che prevede anche l’abolizione del listino maggioritario di cui oggi tanto si discute anche a causa dell’esclusione di uno dei candidati

proposta di legge che affrontava l’argomento,elaborata dall’Udeur, è arrivata in Prima Commissione quando ormai la legislatura si era chiusa. Non c’è stata la volontà politica di occuparsi di un tema che resta particolarmente spinoso e che divide le forze politiche. E se da un lato il governatore sollecitava l’avvio del dibattito sulla legge elettorale, dall’altro il presidente dell’assemblea legislativa Pietracupa frenava, convinto che del fatto che dovrà essere la nuova maggioranza, il nuovo Consiglio regionale ad occuparsene, trattandosi di un tema di rilievo che interessa anche il futuro delle nuove generazioni politiche. Intanto, nei giorni scorsi, quando erano in atto le trattative febbrili all’interno dei partiti sui nomi da inserire nei listini dei candidati alla presidenza della Regione, uno dei candidati al maggioritario, quello di Frattura, Vincenzo Niro dell’Udeur si era lasciato scappare una frase del tipo: se avessimo fatto la legge elettorale ed abolito li listino, ora tutti questi problemi non ci sarebbero stati. Ed in effetti il listino era uno dei punti presi in considerazione dalla riforma della legge elettorale. Il presidente Michele Iorio era e resta tutt’ora tra gli assertori più convinti dell’abolizione dell’odiato ma anche amato maggioritario, croce e delizia dei politici. Un punto sul quale, almeno a parole, tutte le forze politiche erano concordi. A parole, appunto, visto che il

tutto è rimasta solamente pura teoria. Il nuovo Consiglio regionale sarà chiamato ad assumere una posizione netta e chiara sull’argomento. Ma soprattutto dovrà approvarla una nuova legge elettorale, perché quella in vigore è ormai superata e dunque va necessariamente riscritta. Il confronto tra le forze politiche, malgrado l’appello del presidente Iorio e del presidente della Prima Commissione, Niro, non è mai partito. Poco il tempo a disposizione e troppi i nodi da sciogliere, si sono difesi i partiti, ma in realtà c’è stata la chiara intenzione di rinviare ogni decisione, sfruttando, almeno per queste elezioni, la possibilità di poter utilizzare, forse per l’ultima volta, il listino del maggioritario. Se alla guida della Regione sarà riconfermato Michele Iorio è probabile che la legge elettorale sarà uno dei primi punti che intenderà portare all’attenzione del Consiglio regionale. Se al governo andranno altri, sarà tutto da vedere. C’è chi, come Iorio, giudica la legge elettorale una priorità. Chi invece la considera un argomento da affrontare sì ma non con urgenza, perché è anche vero che la nuova maggioranza di governo si troverà di fronte molte emergenze di cui occuparsi. Emergenze rimaste sul tappeto, irrisolte a causa della paralisi provocata dai ricorsi elettorali prima e dal voto anticipato poi.

I fumi. Si surriscalda il clima elettorale e nel mirino entra l’esponente dell’Udeur

CAMPOBASSO. La questione morale e la pulizia delle liste gli argomenti della conferenza stampa tenuta dal candidato presidente Massimo Romano che, di sicuro, andranno a riscaldare ulteriormente gli animi in questa tornata elettorale. "Oltre a Miniscalco - ha detto Romano - sul listino maggioritario di Frattura è presente un altro “condannato illustre”: l’attuale presidente della commissione bilancio facente parte della maggioranza di Michele Iorio e segretario regionale dell’Udeur di Mastella, Vincenzo Niro, condannato per una pluralità di reati gravissimi, sembrerebbe anche inerenti la violazione delle norme sul controllo delle armi, delle munizioni e degli esplosivi e per il reato di corruzione". Intanto, lo

Miniscalco si confessa “Meditavo il suicidio” E Romano incalza Niro stesso Miniscalco in conferenza stampa ieri mattina a Campobasso ha riconosciuto di aver sbagliato e di aver addirittura pensato a gesti estremi, vista la delicatezza della vicenda, ma darà battaglia al Tar Molise contro la legittimità costituzionale del decreto per l'incandidabilità. Per Romano, Niro è stato uomo vicino al governatore Michele Iorio tanto da essere nominato presidente della commissione

bilancio oltre ad essere segretario dell’Udeur di Mastella, eurodeputato del Pdl artefice della caduta del governo Prodi. "Diamo per scontato il fatto che Frattura non lo sapesse, quando lo ha candidato nel listino maggioritario regionale: ora che glielo diciamo noi, e dunque ora che lo sa, che pensa di fare? Lo caccia o fa finta di nulla? E Di Pietro che ne pensa? E Ingroia che ne pensa?".


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