Quotidiano - 6 Marzo 2012

Page 5

TAaglio lto

5 06 marzo 2012

Il retroscena. L’assessore alla Sanità esce vincente dalla fase congressuale Rafforzata la sua posizione

Il provvedimento

Unione europea Fondi al Molise

E Di Sandro ora è pronto a presentare il conto al Pdl

La misura di sostegno per il periodo 2014-2020 CAMPOBASSO. Dall’Unione europea arriva una nuova misura di sostegno per il Molise, Regione che non è "nè Nord, nè Sud", nell'ambito del nuovo budget comunitario per il periodo 2014-2020 pari a oltre 720 miliardi di euro. "Viene a cadere - ha sottolineato l’assessore molisano alla Programmazione Gianfranco Vitagliano uno dei primi promotori della variazione quel vincolo irrazionale del 75 per cento del Pil che, a secondo che ci si trovava un po' sopra o un po' sotto di tale soglia, differenziava in maniera sostanziale panieri finanziari, massimali di aiuto, regole di ammissibilità, categorie di spesa. E tutto ciò unicamente in ragione di un lieve spostamento rispetto alla media di un solo parametro. Adesso, invece, andrà diversamente". Proprio per discutere e relazionare sulla proposta, l'assessore Gianfranco Vitagliano ha partecipato ad una riunione a Lisbona. Per il periodo in questione la Commissione ha proposto di destinare 376 miliardi di euro finalizzati ad esplicitare strumenti di “politica di coesione". Di essi, circa 89 miliardi, andranno alle Regioni in transizioni comprendenti quelle che hanno un Pil pro capite pari al 75-90 per cento rispetto alla media Ue dei 27. E il Molise, oggi, rientra nelle regioni di transizione che potrà usufruire dei nuovi strumenti. Per l'assessore Vitagliano si tratta di un grosso riconoscimento per il lavoro svolto dalla Regione Molise e che oggi trova rispondenza nel provvedimento adottato dall'Ue.

CAMPOBASSO. E’ Filoteo Di Sandro il vero vincitore della fase congressuale del Pdl. In occasione di quello di Campobasso, caratterizzato dalla presenza di una lista unica, Di Sandro non aveva potuto far altro che prendere la parola e criticare apertamente e senza alcuna remora i vertici regionali del partito. Ma al congresso provinciale di Isernia, la situazione è stata completamente differente. L’assessore alla Sanità ha appoggiato l’antagonista di Luigi Mazzuto, Alessandro Altipiedi, che per un soffio non è riuscito nell’impresa. Qualcuno parlava di una resa dei conti all’interno del Pdl, subito dopo i due congressi provinciali, già ipotizzando un rim-

pasto all’interno della Giunta regionale, per la sostituzione dell’assessore Di Sandro, in virtù della posizione troppo critica assunta nei confronti dei vertici del partito. In realtà Di Sandro, non solo resterà saldamente al suo posto di assessore, ma anzi, ha tutte le carte in regola per pretendere qualcosa in più dal governatore e dal partito Nessun ricatto, per carità: l’assessore di Colli al Volturno è politico serio. Ma di certo, con la posizione assunta e soprattutto con i risultati raggiunti al congresso provinciale di Isernia, ha dimostrato di avere un peso all’interno del Pdl. Un peso che potrebbe rivelarsi determinante alle prossime elezioni amministrative di Iser-

nia. Altro che rimpasto, altro che cacciata dal partito. Di Sandro può dormire sonni tranquilli. Non solo: può anche cominciare a guardare con un certo interesse alle elezioni politiche, previste per il 2013 ed aspirare ad una candidatura al Parlamento. Non sarebbe certo una ipotesi campata in aria, visto che secondo fonti interne al Pdl, le sue ‘quotazioni’ sarebbero in continua ascesa. In attesa che si cominci a parlare di candidature al Parlamento, Di Sandro si gode la sua vittoria personale e si prepara ad avviare la sua battaglia di rinnovamento all’interno del partito. Un partito che, per ovvie ragioni, non ha nessun interesse a lasciare. marianna sole

Lente di ingrandimento di Odoardo Mazzola Se chiedessimo ad una donna di classe quali oggetti ed indumenti rendano un uomo elegante, ci sentiremmo rispondere l’orologio che porta al polso e le scarpe che calza ai piedi. Poi, ci elencherebbe altri accessori: gemelli ai polsini della camicia, meglio se di tessuto; pochette appena visibile dal taschino della giacca, che faccia pendant con il colore della camicia; calzini in tinta con le scarpe, tutt’al più con i pantaloni, mai con la camicia. Gianfranco Vitagliano, assessore regionale alla Programmazione, è quello che più di tutti, fra i politici regionali, risponde a questi dettagli di moda che lo rendono, senza tema di smentita, un autentico arbiter elegantiae come il non meglio idendificato Petronius di Tacito. La sua raffinatezza non si evidenzia solo nel vestire, ma è connaturata al suo modo di approcciarsi alla quotidianità della vita nelle sue innumerevoli sfaccettature, per cui sarebbe più corretto definirlo un arbiter elegantiarum, con il genitivo plurale. L’assessore alla Programmazione non fa dell’eleganza solo un proprio modus agendi, perché pretende che tutti i suoi collaboratori si uniformino a questo modello, a partire dal suo segretario, il garbato e inamidato Angelo Finella, per finire a tutti i componenti del suo staff. Anche gli ambienti, ovviamente, devono essere all’altezza della situazione. Al terzo piano del Palazzo della Regione in Via Genova 11 ogni cosa è al suo posto e le suppellettili denotano gusto e sobrietà. L’abito non fa il monaco, dice il proverbio, ma noi riteniamo che debba farlo, specie quando ad indossarlo sono i rappresentanti delle istitu-

La venialità di Gianfranco Vitagliano zioni. Naturalmente, saremmo ingenerosi se limitassimo la nostra analisi del personaggio alle sole qualità esteriori. Gianfranco Vitagliano è politico di sostanza, fra i migliori amministratori che si siano visti in circolazione da almeno dieci anni a questa parte. Innanzitutto, perché - da buon ex lapenniano - è forbito nella lingua parlata e scritta, virtù questa rara da riscontrare in moltisssimi suoi colleghi alle prese con sempre maggiori difficoltà di costrutto grammaticale e sintattico; poi, in quanto è profondo conoscitore della materia e sa come muoversi nei procedimenti amministrativi, anche in quelli più complessi che riguardano la programmazione e i fondi strutturali europei; senza parlare, infine, delle nuove tecnologie, anche di quelle più avanzate, di cui Vitagliano si serve quotidianamente e rispetto alle quali si mantiene costantemente aggiornato. Insomma, in qualsivoglia contesto, con lui i molisani non sfigurano mai, anzi sono egregiamente rappresentati. Sarà pure per questo che Iorio l’ha considerato da sempre il suo beniamino. Nel 2006, quando Vitagliano non fu eletto, se lo portò in Giunta come assessore esterno infischiandosene dei malumori che il fatto determinò in qualche eletto che, legittimato da un largo consenso, rimase comunque fuori. Di quella debacle elettorale, Vitagliano ha fatto tesoro ed ad ottobre scorso, se non ci fosse stata la Merkel nostrana a rovinargli la festa, sarebbe stato il primo eletto. Allora, riepiloghiamo. Elengante nel ve-

stire, raffinato nei modi, ricercato nel parlare, efficiente nell’amministrare la cosa pubblica, forte del consenso elettorale: sono questi, in definitiva, i requisiti che fanno di Gianfranco Vitagliano un politico à la page o, come direbbe lui stesso, la bella copia di Michele Iorio, non perchè il presidente rappresenti la brutta copia, ma nel senso che mentre altri cercano di imitarlo senza farcela, lui ci riesce. Tuttavia, anche Vitagliano ha il suo tallone d’Achille. Da anni, l’assessore tenta di far guadagnare alla causa comune una serie di personaggi con cui ha rapporti di natura amministrativa, gestionale o politica. Sono persone preparatissime dal punto di vista professionale, di cui Vitagliano fiuta talento e valore e che vorrebbe finissero all’interno del perimetro politico dove lui è collocato. Ma nessuna delle sue ciambelle, da questo punto di vista, è uscita con il buco. Per amor di brevità, ne citiamo sono alcune. Iniziamo da Micaela Fanelli. Membro del Nucleo di valutazione della Regione Molise, funzione di staff della Presidenza della Regione e dell’Assessorato alla Programmazione presso la Conferenza delle Regioni, vicedirettore dello stesso Nucleo. Nella visione di Vitagliano sarebbe dovuta essere una punta di diamante in forza al centrodestra molisano. E’ finita con il fare il candidato presidente per il centrosinistra alla Provincia di Campobasso. Paolo di Laura Frattura è stato di casa al terzo piano del Palazzo della Regione fino a

qualche giorno prima dell’ufficializzazione della sua candidatura alle primarie del centrosinistra molisano. Riferiscono che Vitagliano, il quale in cuor suo ambiva ad esserne il mentore politico, ne abbia sofferto molto. Marilina Di Domenico, ex assessore della Giunta di centrosinistra al Comune di Campobasso. Dopo la sua uscita dalla politica, ha vinto un concorso pubblico per la copertura di un posto di componente del Nucleo di valutazione alla Regione Molise. Lavorando alla Programmazione, Vitagliano ha avuto modo di saggiarne le indiscutibili capacità professionali e anche su di lei aveva preconizzato un ruolo di primo piano nel centrodestra. Ancora un abbaglio, perché la Di Domenico, nel corso dell’ultima campagna elettorale dell’ottobre scorso, è stata vista spesso e volentieri in Via Mazzini, a Campobasso, presso lo studio elettorale di Frattura. Dulcis in fundo, Gianluca Cefaratti, sindaco di Campodipietra e presidente del Consiglio provinciale di Campobasso. E’ stato uno dei grandi elettori, se non il più grande, di Gianfranco Vitagliano. Se n’è andato - è cronaca recente – con Futuro e Libertà, abbandonando il Pdl e il suo maggiorente politico. Non ce ne voglia l’assessore Vitagliano per aver messo in evidenza questa sua venialità. Nessuno è perfetto e tutti siamo perfettibili, ma per essere la bella copia del presidente Iorio, quale lui dice di essere, converrà con noi che deve ancora darci dentro.


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.