GaliluiGalilei #4 - a.s. 2009/2010

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ENJOY GOOD MUSIC Hi everybody! Eccomi qua, per la gioia del redattore, a scrivere per il nostro amato Giornalino! Ma, ho pensato, di che scrivo? Di musica, ovviamente! Che altro sennò? Ma buona musica, non quella che gira per le discoteche! Ok, con questo mi sarò fatta una buona dose di nemici discotecari, ma non importa, sono qui per parlare di hardcore e delle relazione che questo genere ha con il punk. Partiamo innanzitutto da dove e da quando. L’hardcore fu una costante nell’underground statunitense, seppur con un’imponente presenza anche nel resto del mondo, all’incirca tra la fine degli anni ’70 e gli inizi degli anni ’80; i primi a ufficializzare il termine furono i canadesi D.O.A. con il loro album “Hardcore 81” del 1981 appunto, il quale ha contribuito a rendere popolare il genere proprio con tale nome. Dal punto di vista creativo l’età d’oro fu tra il 1980 e l’ ’86, mentre dalla prospettiva commerciale il picco fu a metà degli anni ’90, con l’affermarsi di gruppi come Offspring e Rancid, dalla visibilità molto superiore alle aspettative e perciò accusati di svendita di ideali e di trasgressioni definite “a buon mercato”, puntando, secondo chi ha assistito alla nascita del movimento originario, all’appariscenza più che alla sostanza vera e propria dell’hardcore. Volendo evidenziare il rapporto che questo genere ha con il suo predecessore, si può dire che l’hardcore è un “discendente” del punk degli anni ’70, ma con alcune diversità di forma e finalità. Innanzitutto, generalizzando, lo si può considerare una come versione estremista, più aggressiva del punk “classico”, caratterizzata da brani più potenti, veloci e feroci, volti a marcare ulteriormente la tendenza a propagandare le proprie idee; infatti l’hardcore si distacca dalla generazione del ’77 per l’attenzione rivolta alle tematiche socio-politiche, abbandonando l’ingenuità tipica di quest’ultima, quasi tentando di mettere ordine nel caos generale. Insomma, per capirlo davvero non vi resta che ascoltare! Spero abbiate gradito questa brevissima presentazione, che di certo non ha nulla a che vedere con il rinomato Rolling Stone, ma almeno potrebbe aver dato, diciamo, una dritta musicale! Un saluto a tutti, e grazie per l’attenzione! And.. the last but not the least.. Si ringrazia per la straordinaria e indispensabile collaborazione Andrea Vicenzi, senza il quale non avrei saputo nemmeno da dove iniziare!.. Thanks!!! By Giorgia Casaccio

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