I Messapi di Nicola Calso

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AFRA

8-05-1988

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Illustrazioni di rinvenimenti monetali fortuiti nel sito di Afra

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come frazione i trioboli, i dioboli, gli oboli e gli emioboli. La particolare tecnica di esecuzione del conio di queste monete, detta incusa, evidenzia il tipo del diritto a sbalzo, mentre il rovescio offre un’immagine simile impressa, però, in negativo. Le altre città che cominciano allo stesso modo il conio delle loro prime monete sono Caulonia, Paestum (Poseidonia), Reggio, Zancle (Messina) e, in misura più limitata, Tarentum. Per Roma bisogna partire dal 326 a.C. circa con la serie a legenda “ROMAION” (chiamata “romano-campana”); segue, nel 300 a.C., la serie “ROMANO”, per finire nel 240 a.C. circa con la serie a legenda “ROMA”, le cui monete sono coniate in argento e in bronzo. La serie fusa di bronzo (aes-grave) viene emessa intorno al 286-260 a.C. (come sostiene lo Haeberlin) per finire al 150 a.C. con poche emissioni successive fino al 45 a.C., forse commemorative riferite a Pompeo. Roma, oltre all’asse, coniò i seguenti sottomultipli: il semis, il triente, il quadrante, il sestante, l’oncia, la semioncia e la quartuncia; mentre dei suoi multipli si conosce il dupondio, il tressis, il quincussis e il decussis. L’asse si presentava, in massima parte, con prora di nave e teste di divinità. Esso ebbe diverse svalutazioni; basti pensare che, appena coniato, il librale nel 286 a.C. aveva un peso di 320,5 grammi (Haeberlin, peso medio su 86 esemplari) per finire al peso di 40,50 grammi (36 grammi peso medio su 8 esemplari) intorno al 200 a.C.123.

puro divenne ben presto il metallo standard del mondo greco, accanto al bronzo e ad altre leghe di rame per piccoli tagli e all’oro puro per i nominali maggiori. La moneta presenta un interesse primario per lo storico, poiché da essa si possono apprendere o desumere eventi del passato che, resterebbero, altrimenti, ignorati o misconosciuti. Le monete sono oggetti archeologici che forniscono informazioni autorevoli e vanno enormemente prese in considerazione per il loro valore documentale. Esse sono delle fonti ufficiali ed è quindi verosimile che forniscano migliori e più autorevoli informazioni di quanto non facciano altre testimonianze. Pertanto, sono testimonianze “primarie” per tutti i periodi storici. 123) Cfr. F. CATALLI, La monetazione romana, cit., pp. 31-80.


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