Cronache di fine impero

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E abbiamo lasciato il conto da pagare ai nostri figli. Il passato non ci ha insegnato nulla. Che ad esempio l’Antica Roma cadde per la carenza di ideali forti e per la devastante corruzione. Caddero così altri imperi e altre nazioni. Cadde così la nostra Prima Repubblica. Cade così la seconda, quella che c’è ora. Devastata dalla corruzione. Ma la corruzione è solo ora e soltanto da noi? In un colloquio fra Giolitti e Mussolini, il primo si trovò a rimproverare Mussolini per la voracità dei suoi gerarchi. Ma il Duce gli rispose: “Onorevole Giolitti, anche i suoi mangiavano!!”. “Sì, ma almeno sapevano stare a tavola”, replicò Giolitti. Oggi chi mangia non sa nemmeno stare a tavola, perchè sbraita in modo scomposto e volgare. Si riparte. Non senza laceranti scosse di assestamento. Si rischia una ricca dose di populismo: il primo che si alza e saprà recitare la parte, vince. I Tommaso Aniello d’Amalfi (alias Masianello) hanno già colpito e affondato più volte il nostro Paese. I qualunquisti sono sempre all’opera. Mentre la mamma dei trasformisti è di nuovo incinta: al nono mese. Le domande che ci affliggono sono: perchè tanta corruzione? Perchè nessuno è riuscito a fermarla? Perchè non si salva niente? E ci sovvien ancora il Sommo Poeta: «Caron, non ti crucciare: vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare». E allora, Dio salvi il nostro Paese. E le tante persone perbene che ci sono. I tanti cittadini onesti che vogliono rimanere tali. I tantissimi lavoratori che portano a casa un pezzo di pane dopo ore e ore di lavoro. I tanti giovani che hanno diritto al loro futuro. Salvi il Paese e gli ridia la dignità perduta: ma se vogliamo salvarlo occorre una massiccia dose di onestà, spirito di sacrificio, moralità, trasparenza. E un laico miracolo che ci salvi dalle grande abbuffate che nessuno vuole pagare!

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