Francesca Maino_Portfolio

FRANCESCA MAINO Arc hi t et t o D a t a d i n a s c i t a : Matera, 13/03/1994 D o m i c i l i o : Viale Romagna 20, 20133 (MI)

Agosto 2023 in corso

Dicembre 2020 - Maggio 2021

Tirocinio post Laurea part-time presso il Comune di Milano - Area Verde, Agricoltura e Arredo Urbano - collaborazione nella progettazione dell’arredo urbano di via Segneri nel quartiere Lorenteggio.

Tutor: Arch. Loredana Brambilla

Dicembre 2020 - Aprile 2021

Stage part-time presso SA Architecture, Milano

Dicembre 2020-

Editor presso DesignTellers - il magazine che morde il design

E- m a i l : maino.francesca4@gmail.com P e c : maino.francesca@pec.it S k y pe : live:francesca.maino C o n t a t t i : +39 3400665242 N a z i o n a l i t à : Italiana

Principali titoli 18 luglio 2022 Marzo 2021 Marzo 2022

Novembre 2020 24 Luglio 2020

Iscrizione all’Ordine degli Architetti di Milano - Sez. A, matricola 22443 Master Museo Italia, Master di II livello promosso dall’Università degli Studi di Firenze e dal DIDA - Dipartimento di Architettura - e diretto da Paolo Zermani. voto 110/110 con lode Abilitazione alla professione di Architetto, Pianificatore, Paesaggista, Conservatore, sez. A Laurea Magistrale in Architettura Ambiente Costruito Interni presso il Politecnico di Milano, Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni voto 110/110 con lode Tesi di laurea magistrale Fi.Lo: Fixing Lorenteggio - progetto di rigenerazione del quartiere Lorenteggio a Milano dagli spazi urbani alla progettazione degli interni.

Relatori: Prof. A. Campioli, Prof. R. Rizzi, Prof.ssa A. Zanelli Corelatori: Prof.ssa M. Averna, Prof. S. Viscuso

12 Settembre 2017

Laurea Triennale in Progettazione dell’Architettura presso il Politecnico di Milano, Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni voto 110/110 Tesi di laurea triennale Matera2019: nuove prospettive tra recupero del patrimonio e riqualificazione urbana e territoriale - indagine sugli effetti del titolo di Capitale Europea della Cultura su Matera e sul territorio.

Relatrice: Prof.ssa C. Morandi

9 Luglio 2013

Diploma di maturità Classica conseguito presso il Liceo Classico “E. Duni” di Matera voto 98/100

E s pe r i e n z e l a v o r a t i v e Giugno 2021 In corso

Architetto presso Studio Place, Milano - collaborazione nella progettazione in ambito prevalentemente residenziale e nella redazione di pratiche edilizie https://placemilano.com/

Architetto presso Studio DA, Milano - collaborazione nella progettazione nel campo del retail

in corso

https://designtellers.it/

Ottobre Dicembre 2017

Tirocinio extracurriculare presso Scandurra Studio, Milano, collaborazione nella progettazione (studio@scandurrastudio.com)

Aprile Maggio 2017

Tirocinio curriculare presso SBG Architetti, Milano, collaborazione nella progettazione (info@sbgarchitetti.it)

E s pe r i e n z e d i d a t t i c h e Settembre 2023 in corso

Attività di supporto alla didattica nel Laboratorio di Architettura degli Interni (Laurea Triennale).

Corso di studi Architettura Ambiente Costruito Interni, Politecnico di Milano.

Titolari del corso: Proff. G. Postiglione, R. Rizzi

Febbraio 2021 Luglio 2022

Attività di supporto alla didattica nel Laboratorio di Architettura degli Interni (Laurea Magistrale).

Corso di studi Architettura Ambiente Costruito Interni, Politecnico di Milano.

Titolari del corso: Proff. A. Campioli, R. Rizzi

Aprile 2020 Giugno 2020

Tirocinio curriculare presso il Politecnico di Milano nell’ambito della ricerca Transatlantic transfers: the Italian presence in post-war America Referente: Prof.ssa G. Caramellino

Febbraio 2019

Mostra dei progetti del Laboratorio di progettazione architettonica presso il Politecnico di Milano Referente: Prof. M. Lucchini

14 Giugno 2019

Esposizione del progetto Witness presso il POLIN Museo della storia degli ebrei polacchi a Varsavia Proff. Referenti: A. De Curtis, G. Morpurgo http://www.walicowproject.polimi.it/home.html

Agosto 2016, Dicembre 2017

Scrittura delle seguenti schede di progetto per le collane realizzate dal Corriere della Sera, con il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano e la rivista Abitare.

Prof.ssa Referente: A. Coppa - “Mario Bellini”, Corriere della Sera, Lezioni di architettura e design, monografia n°21 Articoli alle pagg. 35-37, 51-55, 75-78 e 91-97

Maggio 2015

Partecipazione alla III edizione del ciclo di incontri dal titolo Città Bene Comune tenuti presso la “Casa della Cultura” a Milano

P roge t t i S cel t i

Conoscenze linguistiche

Italiano: Madrelingua Inglese (scritto e parlato): Buono Certificazione TOEIC con punteggio: 710/990 Francese: (scritto e parlato) Elementare

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Conoscenze

Informatiche

Fi.Lo

AutoCad 2D AutoCad 3D

Fixing Lorenteggio: un Fi.Lo per il rammendo della periferia

Revit

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ArchiCad Photoshop Illustrator InDesign

L a mos t ra “ p er d u t a ”

SketchUp

Un Padiglione espositivo per il Museo Casa Rodolfo Siviero

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Twinmotion V-Ray Office

G iorgio S t re h ler C on t rol u ce Regie di una vita teatrale

4 W i t ness M emorial Un nuovo Memoriale nel Ghetto di Varsavia

Autorizzo il trattamento dei dati personali contenuti nel mio curriculum vitae ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs. 196/2003 e dell’art. 13 GDPR 679/16

Francesca Maino

fi.lo

Fixing Lorenteggio: un Fi.Lo per il rammendo della periferia

Relatori: A. Campioli, R. Rizzi, A. Zanelli con: G. Camardo Il progetto Fi.Lo nasce dalla volontà di ricucire i blocchi del quartiere Lorenteggio in un unico sistema in grado di favorire una migliore fruizione delle aree comuni e dei singoli appartamenti.

Partendo dall’analisi approfondita di tre edifici situati nel quadrante F di Lorenteggio, il progetto propone una strategia da applicare in futuro anche agli altri edifici in modo che l’intero quartiere possa essere gradualmente riqualificato.

L’intervento è finalizzato a ricollegare Lorenteggio alla città, grazie all’inserimento di una serie di nuove funzioni che favoriranno lo sviluppo di nuove presenze di giovani e studenti. Le scale originali vengono demolite e il sistema di distribuzione avviene attraverso un ballatoio e una scala esterna. Gli spazi del ballatoio diventano anche un giardino d’inverno e le stanze dove prima si trovavano le scale diventano un’opportunità di flessibilità per i nuovi appartamenti.

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masterplan

L’attacco al suolo è progettato per essere completamente accessibile. Tutti i collegamenti tra i tre edifici in progetto sono resi possibili mediante un sistema di rampe continuo che attraversano i volumi compatti dei manufatti.

Le recinzioni dei cortili vengono sostituite da nuovi percorsi pensati con tre diversi livelli di lettura. Ogni percorso si colloca ad una quota differente: il primo è ad una quota di +75 cm a cui si accede grazie al sistema dei basamenti che si appoggiano agli edifici esistenti.

Il terzo percorso si colloca ad una quota che lentamente digrada fino ai -2m per risalire al livello della strada allo stesso modo. Questo percorso viene denominato “la via degli Artisti” perchè attraverso il recupero degli spazi delle cantine vengono progettate delle residenze temporanee: le case-atelier.

1. Aree di sosta 2. Fermata Metropolitana 3. Piazza ribassata 4.

Skatepark 5. Aree sportive attrezzate 6. Progetto pilota

La via degli Artisti

esistente

nuovo

A

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Sopraelevazione

Casa Atelier - pianta piano primo

Bilocale flessibile

Casa Atelier

C’

Casa Atelier - pianta piano interrato

nuovo

pannello mobile che scherma la zona notte dalla bottega C

esistente

La casa per artisti si sviluppa su due livelli e offre la possibilità agli inquilini di avere a disposizione un alloggio privato e gli spazi collettivi della bottega che è direttamente collegata all’abitazione attraverso delle scale interne.

Questa tipologia abitativa ridà nuova vita a quelle che in origine erano delle cantine inutilizzate dove viene immaginata anche una galleria espositiva.

Il ballatoio in progetto presenta una struttura in acciaio costituita da una trave reticolare sorretta da setti portanti posizionati in corrispondenza delle scale e degli ascensori. Il passo della maglia strutturale è irregolare: questa scelta è stata dettata dalla asimmetricità delle scale originali lungo i due blocchi paralleli.

Infatti, l’elemento dell’ascensore non è posizionato nei medesimi punti in entrambi i lati. I setti sostengono la trave reticolare che copre luci dalle lunghezze irregolari che non superano mai i 10 m. La struttura secondaria è composta da travetti che collegano la trave reticolare alla muratura esistente che funge da secondo appoggio per la struttura principale. L’uso dei setti portanti è stato dettato dalla volontà di liberare il più possibile il piano terra dalla struttura che lasciando maggiormente percorribili gli spazi della corte.

Il giardino d’inverno

Pianta bilocale

grado di flessibilità dell’alloggio

l’arredo trasformabile della camera singola

esistente

nuovo

B

B’

L a M os t ra “ P er d u t a ” Un Padiglione espositivo per il Museo Casa Rodolfo Siviero

Tutors: Prof.ssa Francesca Mugnai Giuseppe Cosentino Brunella Guerra L’area di progetto scelta per il padiglione di casa Siviero è situata in una posizione strategica rispetto alla città di Firenze poiché si pone come una sorta di soglia tra la città e il paesaggio circostante.

Sorge in prossimità alla Torre San Niccolò e si relaziona con il sistema delle Rampe di Giuseppe Poggi realizzato intorno al 1870.

In questo luogo che sta al limite tra il tessuto urbano, il fiume e il paesaggio collinare fiorentino, il nuovo padiglione espositivo per Casa Siviero si pone in continuità con il sistema delle rampe di Poggi e diventa un percorso, sia internamente che all’esterno, di discesa fino al fiume. Al suo interno lo spazio museale riprende il tema del percorso e della rampa e così l’inclinazione stessa della copertura genera un sistema di compressione e decompressione dello spazio. Le 16 opere selezionate sono state esposte in parte in prossimità dei tagli nella copertura che permettono alla luce di attraversare suggestivamente lo spazio, sia lungo la grande scalinata che porta al piano superiore dove una grande finestra si apre sulla città di Firenze.

Vista sulla rampa che scende verso il fiume e porta all’ingresso del Museo

Sezione longitudinale

Vista del Museo che si apre sulla città di Firenze

Opere esposte:

1. Statua di San Giuseppe

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2. Statuetta in bronzo 10 8

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3. Bronzetto di figura virile

Vista diurna_esposizione sculture 4. Coperchio di vaso in terracotta

Sezione trasversale 9. Ostensorio

Parete intera in c.a.

Parete esterna in c.a.

10. Pisside 78B

Trave IPE180 11. Croce astile

Vista diurna_esposizione predelle

Illuminazione artificiale - Faretto n55 parete soffitto orientabile, Viabizzuno - n55 propulsore dinamico, colore nero, Viabizzuno - Lampada classica hm02 vetro satinato, Viabizzuno

Vista notturna_esposizione sculture

Scomparto di predella: San Pietro e due santi misura: 33x56 cm Espositore lamiera bronzata ripiegata, spessore 1 cm con aggancio a parete

12. Pisside 62A

13. Vaso liturgico

14. Pisside 54A

5. Predella: San Pietro e due santi

6. Predella: tre apostoli

7. Predella: San Bartolomeo e due apostoli

Vista notturna_esposizione predelle

8. Predella: Sant’Andrea (?) e due apostoli

cOncept DellA mOstrA

GiorGio Strehler

PalCoSCeNiCo

CoNtroluCe

PuBBliCo

Regie di una vita teatrale

Professori: M. Borsotti, A. Panza con: I. Boffi, G. Camardo

“Se tu te la Senti, per me va bene” Tecnica espositiva: sagome dei personaggi teatrali realizzati in dulver nero e strisce luminose led che si intrecciano con la linea del tempo che rappresenta la vita del regista

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1 - “Arlecchino servitore di due padroni”

R I N A S C I TA DI

U N M E S S AG G I O D I R I N A S C I TA

U N M ES S AG G I O

M ASCHERA

https://mainofrancesca. https://mainofrancesca. wixsite.com/website wixsite.com/website

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Cliccaqui quiper pervisualizzare visualizzarei ivideo: video: Clicca

t eAtrO

A T T R AV E R S O

La mostra mette in luce il lavoro del regista teatrale Giorgio Strehler e le sue opere più famose.

In tutto il percorso espositivo viene valorizzata la tecnica del controluce applicata da Strehler in molte delle sue opere teatrali.

La mostra è suddivisa in cinque sale in cui vengono analizzati alcuni dei suoi capolavori. In ogni sala il visitatore ha davanti a sé tre diversi livelli di interpretazione: come se fosse in un teatro, il visitatore si immedesima nello spettatore, nell’attore e nel regista. L’allestimento è ispirato alla scenografia di Giorgio Strehler e comprende alcune parti multimediali, interattive e alcuni costumi di scena. L’ultima parte della mostra si trova al piano superiore da cui si ha una visione complessiva della mostra e da cui si può intravedere una famosa frase del regista scritta con le luci.

QuiNte

Un messaggio di rinascita

2 - “La Tempesta” Una narrazione responsabile

3 - “Il Giardino dei ciliegi” Il giardino dei ricordi percorso

arlecchino Servitore di due padroni Tecnica espositiva: proiezione su doppio tulle della rappresentazione teatrale. Il supporto permette lo sdoppiamento delle immagini e l’esaltazione dei movimenti

Il concept che genera l’intera mostra è la trasposizione degli elementi del teatro rappresentati dal pubblico, il palcoscenico e le quinte - nelle facce di un cubo che allo stesso modo rappresentano la metafora del messaggio trasmesso da Strehler nelle sue opere, la messa in scena e la tecnica con cui ciò è stato realizzato.

LA

sezione BB’

La verità su Ustica

DELLA LUCE

la tempeSta Tecnica espositiva: proiezione su tela “tempesta” della rappresentazione teatrale.

I supporti permettono una proiezione diversa tra fronte e retro. Il movimento della tela simula le onde del mare

sezione AA’

la teMpesta

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pianta piano terra

il giardino dei ciliegi Tecnica espositiva: illuminazione zenitale su telo “Voile Aurora”. Il telo in trasparenza lascia intravedere le foglie di ciliegio che riprendono l’iconica scenografia di Strehler

U NA NARRAZ IONE RESPONSABIL E

D R A M M AT I C I TA '

Esploso in volo:

WitNeSS

memorial Progetto per un Teatro e un Memoriale in tre edifici storici nel Ghetto Ebraico di Varsavia

Professori: A. De Curtis, G. M. Morpurgo con: I. Boffi, E. Caliaro Tutta la zona di Ulica Waliców è testimone della storia e spettatore del tempo, che sembra essersi fermato qui.

Mentre la città di Varsavia continuava a trasformarsi, dopo i bombardamenti quest’area è rimasta cristallizzata nel tempo. Il progetto si propone di raccontare la storia del Ghetto ricordando le tracce di ciò che c’era, permettendo in un primo momento di rivivere questi spazi e restituendoli alla città, come luoghi di cultura e di memoria. L’area archeologica reinterpreta le tracce degli edifici demoliti, attraverso un percorso che permette di attraversarli, abbassandosi al livello del pavimento delle cantine. Questo gesto rappresenta l’intenzione di rendere manifesto ciò che si è cercato di cancellare, mantenendo sempre una certa distanza di rispetto dalle rovine.

Così, questo luogo può diventare non solo uno spazio della memoria, ma soprattutto un simbolo di rinascita, rappresentato simbolicamente dagli alberi che crescono al di sopra.

Le corti sono evidenziate da una piattaforma che ne segue il perimetro, creando un secondo ingresso all’edificio commemorativo

Il volume del teatro è caratterizzato da una “taglio” che sottolinea il collegamento con l’edificio storico

L’area archeologica è il risultato di una reinterpretazione delle rovine degli edifici che un tempo vi sorgevano

A prospetto AA’

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pianta piano terra

prospetto BB’

sezione CC’