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FOCUS VARESE

associate pone bene in luce que- «Proprio in un’ottica di facilita- euro. È poi per noi centrale l’agste problematiche: su un campione di cento aziende, più della metà denunciano difficoltà a farsi finanziare dalle banche. Negazione di nuovi affidamenti, riduzione dei fidi in essere, vere e proprie richieste di rientro, sono questi i fenomeni denunciati dalle nostre aziende a cui bisogna aggiungere un aumento dei tassi d’interesse richiesti e delle commissioni praticate. Tutto ciò rende difficile qualsiasi capacità di pensare a progetti di sviluppo. Se non si riparte da qui, dalla capacità di dialogo e di rapporto tra banche e imprese, difficilmente si potrà far ripartire la macchina degli investimenti. È questa una delle priorità del nostro territorio e della nostra economia locale». Quali progetti, l’Unione degli industriali di Varese intende portare avanti per finanziare le imprese, anche quelle di piccole e medie dimensioni?

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zione all’accesso al credito delle pmi stiamo affrontando un intenso confronto con le banche che sta portando a risultati concreti tramite accordi che mettono a disposizione plafond specifici per le aziende e i loro progetti di sviluppo. Negli ultimi anni abbiamo firmato intese innovative, penso agli accordi stretti con la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate e la Banca popolare di Bergamo del Gruppo Ubi, con cui abbiamo rispolverato, innovandola, la formula del “bond di distretto”, attraverso la raccolta tra gli imprenditori di risorse da mettere a disposizione degli investimenti di altri imprenditori. Va in questa direzione anche la holding di partecipazione, Varese Investimenti, realizzata insieme a Intesa Sanpaolo, con cui abbiamo recente firmato un accordo che mette a disposizione delle imprese a noi associate uno stanziamento di cento milioni di

gregazione delle aziende intorno a progetti comuni, come nel caso del Distretto aerospaziale lombardo o del Lombardy energy cluster». E quali politiche chiede al governo per rilanciare la produzione? «Bisogna dare respiro per far riprendere i consumi interni, senza i quali il Paese non può tornare a crescere. Così com’è necessario realizzare riforme di semplificazione della pubblica amministrazione e in grado di creare un contesto più favorevole all’attività d’impresa. Poi ci aspettiamo una più convinta politica di sostegno e promozione dell’industria italiana sui mercati. Come unione Industriali, però, sul fronte dell’internazionalizzazione ci stiamo già muovendo da soli con un progetto volto a far scoprire alle pmi le possibilità offerte da mercati come Brasile, Russia, Cina, Turchia, India».


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