Fondi&Sicav n.51 Marzo 2013

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FONDI&SICAV

FONDI&SICAV - MARZO 2013 -

N.

51 - LA

NUOVA INDUSTRIA

- SCOPPIA

LA GUERRA DELLE VALUTE

CONOSCERE PER INVESTIRE AL MEGLIO

Scoppia la guerra delle valute

Tutti in lotta per abbassare i cambi Consensus America Latina

Ancora crescita, ma moderata Fondi azionari Cina

Il Dragone cerca capitali esteri

Anno 6 - Numero 51 - Marzo 2013



Editoriale

Attenti alle valute nni fa la preoccupazione degli stati era di avere valute forti, che riflettessero la solidità delle economie e la stabilità politica. Ora, al contrario, governi e banche centrali sembrano fare a gara nell'indebolire le proprie monete. La crisi finanziaria in atto da tempo ha indotto gli stati a cercare di contenere la forza delle loro divise, se non addirittura a tentare a tutti i costi di fare scendere i corsi per conquistare maggiore competitività sui mercati. È in corso una guerra senza esclusione di colpi. L'euro vive una crisi dovuta alle difficoltà dei paesi periferici (anche se ormai a ben vedere di non periferico in Europa é rimasto ben poco oltre alla Germania) che potrebbe estendersi all’intera Unione Europea ed ecco che immediatamente gli Usa si adoperano per contenere la crescita del dollaro. Il Giappone alla ricerca della ricetta che lo faccia uscire dalla calma piatta della propria economia arriva a rivedere l'autonomia della BoJ e a creare un fondo dedi-

A

cato all'acquisto di valute estere per contrastare uno yen forte. La Svizzera vuole mantenere il ruolo di paese rifugio nei momenti di instabilità, ma vorrebbe al tempo stesso un franco più debole. I paesi emergenti sono ormai entrati a pieno titolo in questa "guerra" ben consapevoli dei ruoli che potranno giocare in futuro, a partire dalla Cina che vorrebbe proporre la propria moneta come alternativa a euro e dollaro. Viviamo quindi sui mercati valutari repentini cambiamenti e oscillazioni di prezzi che devono essere tenuti in considerazione quando decidiamo di diversificare i nostri portafogli. Una corretta posizione valutaria aiuterebbe ancora una volta ad affrontare i sempre più difficili mercati utilizzando uno strumento in più che fino a oggi è stato poco preso in considerazione, se non dagli investitori professionali e da una parte contenuta di quelli privati. L'importante é che le scelte vengano ben ponderate e che non si tratti solo di scommesse.

GIUSEPPE RICCARDI

I mercati sono buoni con noi n fondo i mercati sono buoni: al momento in cui scrivo, lo spread dell’Italia nei confronti della Germania è appena superiore a 300 punti base, un’inezia se si pensa qual è oggi la situazione del paese. Siamo semplicemente uno stato senza governo e senza nessuna prospettiva immediata di averlo. Per di più abbiamo un‘enorme quantità di problemi, che richiederebbero non un qualsiasi esecutivo in grado di amministrare gli affari correnti, ma una classe dirigente capace di rivoltare il paese e tutti i suoi rituali politici come il classico calzino. Figuriamoci! Oggi ci sono tre forze politiche principali, grosso modo sugli stessi livelli elettorali. Di queste la principale, il Pd, mantiene la sua costituzionale incapacità di decidere. Per di più sotto l’ombra di scandali, come quello della Banca Monte dei Paschi, che è probabilmente la più alta tangente della storia italiana. Dall’altra parte c’è un Pdl che è sempre più avvitato sui problemi personali e giudiziari del suo leader e che come linea politica in campagna elettorale ci ha fatto intravedere irreali fughe dall’Imu o la possibilità di fregarcene (parole loro!) dello spread. Infine la forza nuova: Grillo. Un gruppo di perso-

I

ALESSANDRO SECCIANI

ne pulite, in grado di portare una ventata di onestà nella politica. Poi si scopre che la tentazione di avere reti di società in paradisi fiscali non è stata superata, che sulla permanenza dell’Italia nell’euro si dovrebbe decidere con un referendum on line (una barzelletta) e che soprattutto non verrà mai votato alcun governo che non sia un loro monocolore. Beh, qualche dubbio viene anche al più scatenato militante. Che cosa succederà? Il balletto di incarichi esplorativi e consultazioni che non porteranno a nulla dovrà fare il suo corso, per arrivare all’unica soluzione possibile: creare un governo diretto da una personalità super partes che svolgerà un programma minimo, finché uno dei grossi partiti si stancherà. A quel punto tutti a nuove elezioni. Con un grosso dubbio: con quale legge elettorale? Con quella attuale si rischia di dare il governo a un monocolore di Grillo: con 5-6 punti in più rispetto a oggi, l’M5S rischia di avere la maggioranza assoluta alla Camera e al Senato. Con una nuova legge che non dia il Parlamento a chi non mette insieme neppure un terzo degli elettori, nessuna forza politica sarà in grado di governare. A pensarci bene i mercati sono davvero troppo buoni con noi.

FONDI&SICAV/Marzo 2013

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Sommario Marzo 2013 I trend del futuro

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Un’Europa sempre più green Lo sviluppo delle reti elettriche intelligenti potrebbe condurre a un cambio di paradigma che porterà i consumatori ad avere un ruolo attivo ed efficace nella gestione delle risorse. Investire nei network strutturali permetterà infatti di creare un mercato retail che ha i suoi capisaldi nel risparmio energetico e nella produzione da fonti rinnovabili. Un fenomeno che potrebbe stimolare la mobilità ecosostenibile La guerra delle valute

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Un attacco scatenato da Tokyo La crisi ha insegnato che le imprese manifatturiere hanno un avvenire e che ad affermarsi sono proprio quei paesi che hanno puntato meno sui servizi e più sulle fabbriche. Ma i vincitori del prossimo decennio,per confermare la loro leadership o per scalzare gli attuali protagonisti, dovranno avere ben precise caratteristiche di gestione e operare nei segmenti giusti, che offrono il maggiore valore aggiunto. Secondo gli analisti non è prevedibile una rivoluzione tecnologica a breve, ma si affermeranno soprattutto quelle aziende che sapranno soddisfare le necessità del mondo emergente Etf/1 - Tante novità in arrivo

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Un’offerta sempre più vivace Le maggiori case di tracker stanno dimostrando una grande vitalità e offrono ai risparmiatori e agli istituzionali una serie di prodotti sia innovativi sia tradizionali. «Questi strumenti sono sempre più conosciuti e usati in diversi mercati da una quantità crescente di investitori e aumenta anche il numero degli emittenti e delle esposizioni disponibili in termini di asset class e di aree geografiche» Etf/2 - Una ricerca di SsgA

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Grandi prospettive Un sondaggio condotto dalla società americana presso 300 investitori istituzionali ha messo in luce un grande interesse da parte di questa categoria nei confronti degli Exchange traded fund. «I risultati dicono che il 46% degli investitori europei ritiene che incrementerà la propria esposizione a questo tipo di strumenti nei prossimi cinque anni»

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FONDI&SICAV/Marzo 2013


Fondi&Sicav n. 51 PROMOTORI&CONSULENTI Intervista ad Armando Escalona, di Finanza&Futuro Banca

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&

PROMOTORI CONSULENTI FONDI&SICAV

PROMOTORI&CONSULENTI

Marzo 2013

Raccolta

Consulenza

Multibrand

Il grande ritorno del

Poco consenso

È quasi

risparmio gestito

sul modello inglese

un ritorno indietro

Il nostro è un ruolo sociale Raccolta

42

2013, la fine dell’amministrato? Consulenza

50

Intervista ad Armando Escalona, di Finanza&Futuro Banca

Poche luci, molte ombre

«Crescita record anche nella crisi»

Fondi azionari - La Cina

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Il Dragone in cerca di stranieri Lo sbarco in borsa di un numero elevato di matricole e la nuova politica dei dividendi applicata dalle piazze di Shanghai e Shenzhen potrebbero sostenere le azioni cinesi nel 2013 e rendere questi strumenti gestiti molto interessanti. Lo scopo del governo è attirare un numero sempre più alto di capitali esteri Consensus - L'America Latina

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Avanti, ma non troppo I problemi per le maggiori economie del continente non mancano e la crescita non è più così impetuosa come in passato. Soprattutto il Brasile, da anni il paese trainante di tutta la regione, deve fare i conti con un incremento del Pil relativamente limitato, una valuta ancora sopravvalutata e una difficile situazione finanziaria. Più interessante il Messico, che sta migliorando i suoi fondamentali a un ritmo molto più veloce, anche se dipende molto dall'andamento del suo grande vicino: gli Usa. Ma non mancano le speranze che la corsa continui Quale pensione per i liberi professionisti?

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Avvocati senza sicurezze La penalizzazione sui tassi di sostituzione attesi, già non elevati per gli anziani, diventa ancora più importante per le giovani generazioni,pur a scapito dei maggiori contributi versati. L’alternativa rappresentata dalla Cassa forense pare stentare e non decollare, così gli iscritti, oltre alla precarietà sempre maggiore e all’incertezza legata alla fase difficile del momento,devono anche affrontare un serio e importante problema previdenziale

Le rubriche 3

Editoriale

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Radar finanziario

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Notizie in breve

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My life, My style

FONDI&SICAV/Marzo 2013

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Radar finanziario Regno Unito, downgrade da Moody’s Il 22 febbraio Moody’s ha tagliato il rating sui titoli governativi del Regno Unito, abbassando il giudizio sul merito creditizio da AAA ad AA1 con outlook stabile. L’agenzia si è focalizzata sulle sfide che le prospettive di crescita a medio termine pongono al programma di consolidamento fiscale del governo. Moody’s ha aggiunto che l’inizio della riduzione del debito è previsto non prima dell’aprile 2016. La decisione non ha avuto impatti negativi sui mercati, perché gli operatori avevano già scontato tutto il rischio di downgrade.

Usa, raccolta record da parte di un fondo Giappone Il fondo Nikko Gravity Americas è un fondo Usa che investe in Giappone ed è stato lanciato alla fine di dicembre del 2012. Nella fase di lancio ha attratto 2,3 miliardi di dollari, compiendo la terza più grande raccolta di sempre e la più alta sul mercato retail giapponese dal 2006.

Olanda, Orix acquista Robeco Am La giapponese Orix ha annunciato che procederà all’acquisizione del 90% dell’asset manager olandese Robeco, mentre il restante 10% rimarrà di Rabobank. I vertici asiatici hanno confermato l’orientamento istituzionale e innovativo definito nei programmi strategici 2010-2014, ponendo la casa olandese al centro del piano di espansione e di rafforzamento in Europa, Usa e Asia. Robeco ha comunicato che nel 2012 ha visto crescere gli Aum del 26% fino a 189 miliardi di euro, con il 65% degli asset che hanno sovraperformato i rispettivi benchmark.

Cile, sbarco di Goldman Sachs Goldman Sachs apre in Cile, attraverso una nuova società di investimento: Goldman Sachs Chile. Si configura come una società di consulenza per investimenti nel paese su qualsiasi strumento e mandato. Conterà su un capitale iniziale di 283 milioni di dollari, con Gs Holdings proprietaria del 99,9%; il restante farà capo a Gs Mexico Holdings. Tim Kingston, direttore generale, sarà a capo della nuova società. Goldman Sachs è già presente in Argentina, Messico e Brasile.

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Polonia, modificata normativa sui fondi pensione Il governo polacco intende mettere in discussione il limite agli investimenti esteri in vigore per i fondi pensione. Ciò avviene a seguito di una sentenza della Corte di giustizia europea che giudica l’attuale limite del 5% come una barriera non giustificabile alla libera circolazione dei capitali. Il governo discuterà il cambiamento gradualmente ogni due anni, arrivando a raggiungere la soglia del 30% nel 2021. Cina, nuova legge per i mutual fund Dall’1 giugno 2013 entrerà in vigore la nuova normativa che il governo cinese ha presentato per sostenere e sviluppare l’industria dell’asset management nel paese, che in questo modo si candida ad assorbire una quota consistente del risparmio gestito degli investitori cinesi. Ciò grazie a regole più morbide per quanto riguarda le partnership tra operatori esteri e cinesi. In questo momento, il sistema gestisce 2.270 miliardi di yuan con 70 asset manager, di cui 40 in partnership. Le prospettive prevedono una crescita del 30% per il 2013, in parte dovuta anche all’atteso rimbalzo dell’equity cinese.

Qatar e Turchia, ideali per la negoziazione di sukuk Secondo uno studio del Qatar Financial Centre, intitolato Cross border taxation of Islamic finance in the Mena region – Phase One, il Qatar e la Turchia sono i paesi con il sistema di tassazione più accomodante nei confronti degli strumenti di finanza islamica. In particolare, all’interno della zona Mena, molti stati sono considerati adatti per gli strumenti di finanza islamica, ma solamente Qatar e Turchia permettono scambi di sukuk (bond sharia compliant) senza dovere sostenere costi fiscali particolarmente elevati.


News

Borsa russa

mercati azionari russi appaiono partico-

I

azionario e si scende al 17% se si escludono

larmente interessanti in termini di valuta-

banche e utility».

zioni e prospettive macro. Dall'inizio del

Gli investitori tendono ancora a conside-

2008, il rapporto prezzo/utili medio del mer-

rare la Russia un'economia fortemente traina-

cato di Mosca si è ridotto del 60%. Negli ulti-

ta dal petrolio, sebbene i miglioramenti degli

mi tre anni, lo sconto in termini di valutazio-

ultimi anni siano interamente attribuibili all'e-

ni, rispetto alla media dei mercati emergenti

spansione economica interna. Per accelerare la

globali (Gem), si è attestato intorno al 50%.

crescita, occorre però dare ancora ampio spazio

Le ragioni di questa sottovalutazione sono

alle riforme e agli investimenti. In questo sen-

Grandi speranze a Mosca ben note: la crisi del 2008 ha dimostrato

so, diverse politiche e misure sono già in fase di

«Riteniamo che le più interessanti oppor-

quanto la Russia sia sensibile a drastiche ridu-

sviluppo, tra le quali la riforma della normativa

tunità d’investimento siano individuabili nei

zioni dei prezzi delle materie prime. «Per

fiscale, la definizione di un livello d’inflazione

settori interni (consumi e infrastrutture) e

quanto riguarda la base degli investitori, la

obiettivo da parte della Banca centrale russa e

prevediamo una crescita degli utili a due cifre

parte domestica è ancora contenuta, attual-

l'apertura alle banche depositarie estere. Inol-

nel 2013», prosegue Théret. «Il settore energe-

mente meno del 10%», afferma François Thé-

tre, il rischio politico risulta attualmente con-

tico (oil and gas) si distingue particolarmente

ret, head of global emerging equities di

tenuto, poiché il prossimo ciclo elettorale avrà

dagli altri in termini di distribuzione di divi-

Natixis Asset Management. «La percezione

inizio solo a partire dal 2016. Le prossime Olim-

dendi. Nel complesso, comunque, la Russia è

di questo mercato all’estero porta quindi a

piadi di Sochi, che si terranno all’inizio del

oggi uno dei paesi con i più alti livelli di divi-

volatilità elevata e basse valutazioni. Attual-

2014, potrebbero dare un’ulteriore spinta alle

dendi nell’ambito dei mercati emergenti glo-

mente i settori diversi dalle industrie estrat-

riforme e favorire una migliore predisposizione

bali, con un dividend-yield medio del 4% per

tive rappresentano solo il 35% del mercato

nei confronti della Russia.

il 2013», aggiunge Théret.

Cibo enza cibo nulla esiste. Il settore dei generi alimentari è determinante per quegli investitori che mirano a

S

che ha acceso la rivoluzione della Primavera araba due anni fa si deve allo squilibrio dell'offerta di generi alimenta-

se media emergente a livello globale. «Non importa quale

cogliere le opportunità a lungo termine da una clas-

ri in Tunisia. Dall'inizio della civilizzazione la sicurezza alimentare è

sia la direzione dell'economia, il cibo si trova sempre in ci-

stata sempre una priorità assoluta. Nulla di nuovo, certa-

ma alla lista delle priorità di acquisto». Questo il pensiero di

mente, e non sorprende dunque che il settore alimentare

Warren Buffet, imprenditore e guru americano, quando ha

sia uno dei più rappresentati sui listini locali.

spiegato il suo recente investimento in Heinz, un'importante azienda alimentare globale. Questo fatto vale in particolar modo per i mercati in via di sviluppo. Dai dati di Ers/Usda emerge che le famiglie

8

Sempre più strategico

dei paesi in via di sviluppo utilizzano una parte maggiore

Molti investitori hanno compreso l'importanza di pun-

del loro reddito disponibile in generi alimentari, rispetto

tare sul settore alimentare. Le aziende di questo compar-

alle economie più industrializzate. Il mercato africano (in

to nei mercati di frontiera hanno realizzato ottime perfor-

ordine Etiopia, Ghana, Nigeria, Egitto, Kenya e Marocco) è

mance lo scorso anno. Dai dati di Bloomberg emerge che

quello che spende di più in cibo rispetto ad altre regioni

su base annua (dati a febbraio 2013) Engro Foods (Paki-

(Turchia, Messico). Il cibo è così essenziale che quando

stan) ha realizzato il 216,83%, seguita da Fan Milk (Gha-

manca, o quando è difficile reperirlo, può scatenare delle

na) con +155,76%, Nestlé Foods (Nigeria) con +117,82% e

rivoluzioni. Una delle ragioni principali del malcontento

Nigerian Breweries con una crescita del 74,76%.

FONDI&SICAV/Marzo 2013



News

Usa

on l'aumento dei prezzi delle case e il rally delle

2009, la ricchezza netta delle famiglie era scesa di oltre 16 tri-

azioni, la ricchezza delle famiglie Usa sta toccando

lioni di dollari, toccando quota 51,2 trilioni. Anche prima dello

rapidamente nuovi massimi. L'espansione e la con-

shock della recessione, questo indicatore aveva subito un an-

C

trazione dei prezzi delle case e dei listini hanno guidato la

damento altalenante dagli inizi degli anni '90.

volatilità dei beni familiari negli ultimi due decenni, ma,

I prezzi degli asset oggi agiscono come driver impor-

dopo avere toccato nuovi minimi durante la recessione del

tante della spesa dei privati e delle decisioni di investimen-

2008-2009, i patrimoni privati hanno segnato un forte

to, stando all'opinione degli esperti di AllianceBernstein.

rimbalzo e ciò potrebbe supportare la ripresa della spesa

Oggi è cambiato il rapporto tra i valori degli asset e il red-

per i consumi nel 2013.

dito disponibile. Con i valori degli immobili e i prezzi del-

Ricchezza delle famiglie a livelli record La ricchezza netta delle famiglie ha toccato 64,8 tri-

le azioni in aumento, quindi, il livello di spesa per i consu-

lioni di dollari alla fine del terzo trimestre 2012, secondo

mi inizierà a risollevarsi nel corso dell'anno, un trend che

le stime della Federal Reserve. Con il continuo rally delle

sarà guidato dai consumatori con un reddito medio-alto.

azioni e i prezzi immobiliari in aumento, AllianceBernstein

Secondo un recente sondaggio pubblicato a metà feb-

stima che il valore dei beni degli americani raggiungerà nel

braio, la fiducia dei consumatori sta aumentando, guida-

breve un record, superando l'elevato livello, pari a 67,2 tri-

ta dal gruppo con il reddito più elevato. Alla luce di que-

lioni di dollari, registrato nel terzo trimestre del 2007.

ste tendenze, AllianceBernstein stima che la spesa reale

La ripresa della ricchezza personale segna una forte inver-

per i consumi crescerà del 2,7% nel 2013, in rialzo

sione di tendenza dalla recessione di tre anni fa. Su un periodo

dall'1,9% nel 2012. Primeggia la spesa per i beni durevoli,

di 24 mesi, che comprendeva i 18 mesi di recessione nel 2008 e

con un aumento che va dal 4% al 5%.

Oro opo 12 anni consecutivi di rivalutazioni, il metallo prezioso ambisce a prolungare la storica se-

D

gici e, poi, sulla scia dei timori per un ritorno dell’inflazione; dal 2007 ha rafforzato il ruolo di bene rifugio durante

quenza, tuttavia, i primi due mesi del 2013 hanno

l’arrivo della recessione; ha tratto vantaggio da fattori

evidenziato che non sarà facile raggiungere l’obiettivo.

strutturali quali l’aumento della domanda dei consumato-

L’oncia d’oro ha perso molto terreno, scendendo prima fi-

ri dei paesi emergenti; ha saputo agganciarsi ai mercati

no a quota 1.575 dollari, che si traduce in un -6% rispetto

azionari durante le fasi rialziste, grazie alla spinta ricevu-

ai valori dello scorso luglio, per poi capitolare fino a 1.229.

ta dalle politiche monetarie ultra-espansive delle principa-

Febbraio è stato il quinto mese consecutivo caratterizzato

li banche centrali del pianeta. L’insieme di questi fattori ha

da un calo: un mini trend ribassista di tale entità non si ve-

portato la quotazione verso il massimo storico di 1.921

deva dal 1997. In altri termini, l’oro sta attraversando il ri-

dollari per oncia nel settembre 2011. Gli esperti sostengo-

dimensionamento più prolungato da quando è partita la

no che una parte del calo attuale sia da imputare alle pre-

corsa al rialzo nel lontano 2001.

se di beneficio di operatori che stanno incassando i guadagni degli ultimi anni. Un secondo fattore a supporto del-

Inversione storica

la discesa delle quotazioni è la prospettiva di un ritorno alla crescita negli Stati Uniti e la buona tenuta di Pechino. Gli esperti, però, non danno per sconfitto l’oro. In pri-

10

A partire da allora non ha chiuso un solo anno in ne-

mis, perché l’attuale ripresa dell’appetito per il rischio non

gativo. Tutto ha girato a favore dell’oro: confermando il

è basata su fondamenta solide. Poi perché ci sono fattori

suo ruolo di anti-dollaro, ha saputo trarre beneficio dalle

strutturali (un’offerta anelastica e una domanda che nel

debolezza della divisa Usa; è stato considerato un asset ri-

2012 ha segnato nuovi record), che secondo il World Gold

fugio ai tempi dello scoppio della bolla sui titoli tecnolo-

Council possono sostenere il prezzo del metallo giallo.

FONDI&SICAV/Marzo 2013



I trend del futuro

Un’Europa sempre più green Lo sviluppo delle reti elettriche intelligenti potrebbe condurre a un cambio di paradigma che porterà i consumatori ad avere un ruolo attivo ed efficace nella gestione delle risorse. Investire nei network strutturali permetterà infatti di creare un mercato retail che ha i suoi capisaldi nel risparmio energetico e nella produzione da fonti rinnovabili. Un fenomeno che potrebbe stimolare la mobilità ecosostenibile

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FONDI&SICAV/Marzo 2013

adozione delle strategie di austerity avvia-

L’

rizon 2020, il futuro programma dell’Unione Euro-

te nei mesi scorsi dai diversi paesi per

pea per il finanziamento della ricerca e dell’inno-

rimettere ordine nei loro disastrati conti

vazione. Poiché gli investimenti intelligenti nella

pubblici, oltre ad avere avviato un piano di lacri-

ricerca e nell’innovazione imprimono un impulso

me e sangue per la maggioranza dei cittadini,

diretto all’economia, rendendo maggiormente

sembrava avere messo un freno alla crescita e

competitive le nostre imprese, la Commissione ha

poneva importanti interrogativi sul fronte delle

proposto una dotazione di circa 80 miliardi di eu-

politiche energetiche pulite, già da tempo in

ro. Unitamente a ciò, il terzo piano energetico co-

agenda. In particolare a essere colpito era il tema

munitario conferma l’importanza di creare una re-

della messa in efficienza dei consumi energetici.

te energetica produttiva e distributiva intelligen-

Vista l’importanza dell’argomento e delle strate-

te basata sull’utilizzo di smart grid. Perciò nel 2009

gie in campo per dare una scossa a un settore

è stata creata la Smart Grids Task Force con la mis-

che certo non ammette frenate, Tendercapital ha

sione di sviluppare e rendere maggiormente at-

analizzato i documenti predisposti dai regulator,

trattive la trasmissione, la distribuzione e la forni-

per sottolineare l’importanza delle smart grid, un

tura di energia attraverso l’utilizzo di reti intelli-

argomento che negli anni a venire rappresenterà,

genti per creare un mercato unico dell’energia. At-

senza dubbio, un tema d’investimento dalle gran-

tualmente ogni paese membro sta lavorando in

di potenzialità.

questa direzione, ma con modalità e tempistiche

La Commissione europea il 25 gennaio scorso

differenti. L’intento di questa task force è di stan-

ha infatti esteso la definizione delle priorità di Ho-

dardizzare l’approccio a queste tecnologie che so-


no ritenute essenziali per trasformare l’Europa in un leader globale nella futura generazione di servizi energetici.

GLI OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE La differenza principale tra la griglia energetica tradizionale e quella smart risiede nella capacità di quest’ultima di gestire sistematicamente e attivamente flussi energetici sempre più complessi e all’insegna del miglioramento dell'efficienza energetica. Grazie all’utilizzo di tecnologie innovative legate al monitoraggio e al controllo dei flussi energetici, l’obiettivo sarà: •

consentire ai consumatori finali l’ottimizzazione dei propri consumi;

fornire informazioni maggiormente dettaglia-

progetti su vasta scala che garantiscano nel con-

te a distributori e clienti su come utilizzare al

tempo la compatibilità tecnologica con nuovi ap-

meglio i flussi energetici;

procci futuri. Serviranno regole certe e chiare per

facilitare la connessione e il funzionamento

consentire sin d’ora agli investitori di credere in

dei generatori energetici di diverse capacità e

questo grande progetto che, secondo la Commis-

tecnologie, favorendo l’integrazione su larga

sione, trasformerà l’Europa.

scala, e ottimizzare i flussi energetici green; • • • •

ridurre l’impatto ambientale dell’intero siste-

LA PRIORITÀ SMART GRID

ma energetico;

Di conseguenza anche la regolamentazione comu-

ridurre i costi del processo di transizione ver-

nitaria sulle infrastrutture, Connecting Europe Fa-

so economie a basse emissioni di CO2;

cility, ha identificato nelle smart grid una priorità

migliorare l’affidabilità, la sicurezza e la qua-

per convogliare gli investimenti pubblici che, se-

lità dei sistemi di approvvigionamento;

condo le stime, potrebbero aggirarsi attorno a 40

creare servizi e prodotti energetici per ogni ti-

miliardi di euro da qui al 2020. Investire nei

pologia di consumatore e sviluppare un mer-

network strutturali permetterà di creare un mer-

cato unico e integrato.

cato retail comunitario e competitivo che porti al risparmio energetico e che riesca a integrare sem-

Le reti intelligenti permetteranno al consumatore

pre più al proprio interno la produzione energeti-

finale di avere informazioni sufficienti e immedia-

ca da fonti rinnovabili. L’incremento di reti ener-

te su consumi e produzione di energia, così che il

getiche intelligenti sarà inoltre fondamentale an-

risparmio energetico permetta di accedere a offer-

che per lo sviluppo della mobilità ecosostenibile,

te sempre più competitive da parte dei fornitori di

ovvero, secondo le intenzioni europee, per l’affer-

servizi energetici. Il mercato energetico subirà un

mazione delle auto elettriche. Viste le previsioni

cambio di paradigma che porterà i consumatori ad

sullo sviluppo dell’auto elettrica in Usa e Cina e

avere un ruolo attivo ed efficace nella gestione

sulla crescita di carburanti alternativi ai combusti-

delle risorse. Questi ultimi andranno quindi coin-

bili fossili, l’intento è assicurarsi una posizione so-

volti attraverso percorsi formativi e culturali che

lida in un mercato globale in rapida crescita. Le

permettano, sin dalla giovane età, di cogliere i be-

principali misure proposte dal pacchetto Energia

nefici di queste politiche comunitarie incentrate

pulita per il trasporto sono infatti legate alla dif-

sul miglioramento dell'efficienza dei consumi

fusione di veicoli elettrici, soprattutto attraverso

energetici. La normativa dovrà quindi accelerare il

la creazione d’infrastrutture legate all’approvvi-

processo distributivo delle reti smart, puntando a

gionamento energetico urbano.

I

FONDI&SICAV/Marzo 2013

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La guerra delle valute Un mondo guidato dalle banche centrali

Un attacco scatenato da Tokyo Il nuovo governo giapponese ha dato il via agli interventi per abbassare il valore dello yen e rendere il proprio commercio competitivo, dopo anni di stasi. Le conseguenze positive sulla borsa nipponica sono state immediate e il rialzo si è manifestato in maniera spettacolare. Ma l'avvio di questo meccanismo ha scatenato una serie di contromisure in Estremo oriente ed è possibile che le risposte possano arrivare anche dal resto del mondo. Anche perché l'euro è ampiamente sopravvalutato egli ultimi anni a contare davvero sui

di Boris Secciani

politica di sostegno alla crescita economica, come ha fatto

mercati finanziari sono state le banche

e David Tonello

la controparte statunitense. Infatti gli scopi della Fed sono

N

14

centrali. Sembra davvero un'altra epoca

diventati ormai espliciti con il quantitative easing nume-

quando si discuteva sul ruolo e sulle

ro tre, dove è stato targettizzato un tasso di disoccupa-

distorsioni causate dall'azione degli hedge

zione prefissato, evitando contemporaneamente di met-

fund, piuttosto che dei fondi sovrani, ma non era nulla in

tere un limite temporale e quantitativo agli acquisti di

confronto alla politica monetaria non convenzionale di

mortgage-backed security e di titoli di stato.

quest’ultima fase. Oggi a molti è venuto naturale focaliz-

Un aspetto che però in questi anni è stato, se non igno-

zarsi su una dicotomia, più apparente che reale, fra il

rato, quanto meno non così profondamente analizzato, se

modus operandi della Federal Reserve e quello della Bce.

non nei paesi emergenti dove il problema è particolarmen-

La prima ha infatti ingegnerizzato un'enorme ripresa degli

te sentito, è rappresentato dagli effetti sulle valute di que-

asset rischiosi, abbassando contemporaneamente i tassi di

sto turbinio di nuova liquidità globale creata. Nel quin-

interesse reali, nella speranza così di generare per indu-

quennio che va dalla fine del 2007 al termine del 2012 a li-

zione una ripresa dell'economia. La seconda ha assunto in

vello mondiale le riserve in valuta estera detenute dagli

maniera riluttante il ruolo di garante di ultima istanza del-

istituti centrali sono passate da 6,7 trilioni di dollari circa

l'euro, senza però spingersi a sviluppare esplicitamente una

agli attuali 10,5. In pratica le maggiori banche centrali del

FONDI&SICAV/Marzo 2013


«

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In pratica le maggiori banche centrali del mondo si sono scambiate l’un l’altra un sacco di debiti delle rispettive nazioni di riferimento

mondo si sono scambiate l'un l'altra un sacco di debiti del-

l'attuale premier conservatore (e alquanto nazionalista)

le rispettive nazioni di riferimento. In questo ambito, però,

Shinzo Abe ha cominciato a parlare, prima ancora di veni-

la possibile guerra valutaria in divenire non è diventata

re eletto, della necessità di una pesante svalutazione del-

particolarmente esplicita: il mercato forex ha in fondo se-

lo yen, oltre che di una forte manovra di stimolo, che

guito in tempi recenti una traiettoria familiare. A essere fa-

creerà ulteriore deficit per oltre 12 trilioni di yen da finan-

vorite sono state quelle divise sostenute da tassi di interes-

ziare con manovre di Qe. Non solo: Abe ha stabilito, più o

se reali positivi o da una crescita economica decorosa op-

meno ad arbitrio di sua eccellenza, che la Banca centrale

pure da un mix di tutte e due questi elementi. Il ruolo del-

dovrà porsi l'obiettivo di riflazionare l'economia portando

l'euro e del dollaro è stato sostanzialmente speculare, con

la crescita dei prezzi ad almeno il 2%. Infine si è spinto a

quest'ultimo che ha continuato a oscillare a seconda del

dichiarare di essere disposto a cambiare le leggi per sotto-

maggiore o minore grado di propensione al rischio del mo-

porre la Bank of Japan a un maggiore controllo politico, se

mento. Nel contempo volatilità realizzate e implicite sulle

sarà necessario per ottenere i suoi scopi. Il resto è più o

valute hanno messo a segno un andamento correlato al re-

meno storia: dallo scorso autunno lo yen giapponese è

sto dei mercati dei capitali: i valori sono costantemente ca-

passato da un valore di circa 80 per dollaro a un massimo

lati negli ultimi mesi, per arrivare ai minimi da diversi anni.

alla fine di febbraio sopra 94. Nel frattempo la borsa giapponese ha messo a segno performance degne dei tempi

UNA MICCIA INNESCATA IN MANIERA INASPETTATA

eroici della bolla degli anni '80, grazie alle rinnovate pro-

Come spesso succede agli eventi davvero importanti, però,

spettive di profitto degli esportatori.

la miccia che dà il via si innesca in maniera relativamente

Con il senno di poi non è un caso che le tensioni sia-

inaspettata. A creare un nuovo scenario in questo lungo e

no esplose in Giappone: il paese, infatti, deve molto al pro-

faticosissimo percorso di transizione verso un nuovo equi-

prio settore dell'export, che molto ha brillato soprattutto

librio finanziario è stato il Giappone. In particolar modo

verso la Cina negli ultimi anni e che si trova oggi in forte

FONDI&SICAV/Marzo 2013

15


La guerra delle valute Un mondo guidato dalle banche centrali

difficoltà, a causa della concorrenza di nazioni come

te hanno contribuito a fare saltare il tutto. Il Giappone ha

Taiwan e Corea in Asia, ormai più o meno allo stesso livel-

visto infatti la propria valuta crescere molto in questi an-

lo tecnologico, ma con una valuta enormemente più fra-

ni, a causa in parte del deleveraging globale, aumentato

gile. Non è un caso che le autorità monetarie di queste due

dai problemi domestici, che hanno visto uno dei maggiori

nazioni abbiano prontamente reagito per evitare eccessivi

creditori del mondo rimpatriare parte dei propri asset este-

apprezzamenti delle divise nazionali. Sullo yen sono anda-

ri. A ciò si è aggiunto anche il fatto che incredibilmente, a

te a scaricarsi tutte le tensioni e la volatilità represse altro-

causa dei problemi dell'Eurozona, la nazione asiatica, no-

ve sui mercati finanziari. Yen che tra l'altro è la moneta di

nostante vanti il primato dei conti pubblici più sganghe-

un paese che non ha né tassi reali significativi né una ro-

rati del mondo sviluppato, ha attratto diverso interesse da

busta crescita economica, tutti elementi che probabilmen-

parte degli investitori.

I

Le reazioni

L'instabilità prossima ventura ggi, dicevamo, il quadro è cambiato radicalmen-

O

che spingono la stessa analista a questa opinione una è

te ed è anche molto difficile che si possa torna-

semplice, cioè il precario stato dell'economia: «Un moti-

re al passato prossimo, come spiega Sara Yates,

vo per il quale continuiamo a prevedere che la Banca del

global currency strategist di Jp Morgan Private Bank:

Giappone possa allentare ulteriormente la politica mone-

«Riteniamo che la domanda chiave per lo yen giappone-

taria è basato sull’outlook economico del paese. Secondo

se non sia se si deprezzerà, ma quanto velocemente. Cre-

i dati sul Pil del quarto trimestre del 2012, l'economia

diamo che la risposta in parte dipenderà da chi sarà nomi-

giapponese ha subito una contrazione per il terzo trime-

nato come prossimo governatore della Banca centrale del

stre consecutivo (-0,1%). Anche la deflazione continua a

Giappone. Di recente i media hanno sorpreso il mercato

pesare, con prezzi in calo dello 0,1% anno su anno a

indicando Toshiro Muto (è stato poi nominato Haruiko

dicembre 2012».

Kuroda, un sostenitore convinto del Qe n.d.r.) come il prin-

Resta il problema di stabilire se questa manovra di

cipale concorrente. Muto è considerato il meno incline a

Tokyo sia qualcosa destinato a rimanere confinato sulle

politiche permissive, ma potrebbe intensificare ancora

sponde dell'Est dell'Asia, dove si intrecciano anche tensio-

l’allentamento della politica monetaria. Di conseguenza,

ni politiche, o se siamo di fronte al rischio di una guerra

rimaniamo ribassisti sullo yen giapponese». Fra le ragioni

valutaria conclamata. Sull'argomento le opinioni divergono; senz'altro non manca chi ritiene questo fenomeno come una questione essenzialmente asiatica o, al massimo, limitata al mondo emergente. Jaco Rouw, senior portfolio manager di Ing Investment Management, sostiene: «Con le economie del G-3 che operano ancora ben al di sotto della loro capacità massima, non pensiamo che ci sia da preoccuparsi dello scoppio di una guerra valutaria. I rischi principali sono nel mondo emergente. I concorrenti del Giappone a livello di export potrebbero reagire alla recente debolezza dello yen con interventi sul forex, controlli ai movimenti di capitale o tagli ai tassi di interesse. Se le autorità del Sol Levante a loro volta replicassero con ulteriori misure per indebolire la moneta, a quel punto saremmo vicini a qualcosa di definibile come currency war. In uno scenario del genere le divise asiatiche, una delle posizioni

16

FONDI&SICAV/Marzo 2013


lunghe preferite da parte degli investitori, potrebbero an-

laro e soprattutto verso l’euro. L’instabilità valutaria po-

dare incontro a nuove fasi di debolezza».

trebbe creare turbolenze nel contesto dei mercati nel 2013 e determinare reazioni nelle politiche monetarie di altre

L’ESEMPIO SVIZZERO

banche centrali. Ma soprattutto avrà ripercussioni sull’e-

Dall'altra parte non manca neppure chi vede il coinvolgi-

conomia reale favorendo quei paesi che beneficiano di va-

mento del mondo occidentale: in effetti il comportamen-

lute più deboli rispetto a quelli che sono caratterizzati da

to della Banca centrale svizzera, che ha accumulato negli

valute più forti. Ciò potrebbe allungare i tempi per quel ri-

ultimi due anni enormi quantità di riserve per tenere a fre-

bilanciamento tra paesi in deficit e surplus commerciale

no il franco, appare indicativo. Anche nel Regno Unito il

che è visto da molti, e dallo stesso Fmi, come un mezzo per

recente indebolimento del pound è stato dovuto in gran

una crescita più armonica a livello globale».

parte alla scommessa da parte degli investitori che è solo

Dall'altra parte questo fenomeno si accompagna al

questione di tempo il fatto che il nuovo governatore della

fatto che, viste le recenti drammatiche esperienze di

Bank of England, Mark Carney, che subentrerà a Mervyn

instabilità, sono ben pochi, a eccezione del Giappone, i

King il prossimo luglio, riprenda il quantitative easing na-

player nel mondo che desiderano scatenare un conflitto

zionale. Su questa linea non appare certo sorprendente l'o-

planetario aperto e senza limiti. Almeno questo è quan-

pinione di Massimo Siano, head of italian market di Etf

to sembra emergere dai vari forum economici interna-

Securities: «Probabilmente vedremo turbolenza su altre

zionali e da riunioni multilaterali come il G-20. Di ciò

divise. America, Europa, Gran Bretagna e Giappone am-

sembra convinta Nadège Dufossé, asset allocation stra-

mettono, con il tentativo di svalutare la loro moneta, di

tegist di Dexia Asset Management: «L'argomento è stato

non essere competitivi e di non avere crescita interna. Lo

dibattuto a Davos e all'ultimo G-20 da parte di banchie-

scenario mi preoccupa perché è indicativo di un periodo

ri centrali e ministri delle finanze. Le conclusioni raggiun-

storico ben diverso dagli anni ’90. Se i primi a essere pes-

te appaiono neutrali. Nessuna nazione vuole una guerra

simisti sono i leader di questi stati, come possono questi

valutaria e la svalutazione dello yen è stata fino a oggi

paesi attrarre capitali dall’estero?»

tollerata, in quanto conseguenza dei cambiamenti di poli-

Possibile instabilità vede in prospettiva anche Maria

tica del Giappone e non esplicitamente come un obiet-

Paola Toschi, market strategist di Jp Morgan Asset Mana-

tivo. Inoltre la recente discesa inverte solo parzialmente

gement: «Il cambiamento di politica monetaria atteso da

la crescita del 40% che lo yen ha messo a segno contro

parte della Banca del Giappone ha avuto ripercussioni su

il dollaro a partire dal 2007. Questa rivalutazione ha cau-

tutti i mercati valutari. Lo yen si è indebolito verso il dol-

sato forti sofferenze alle esportazioni nazionali».

I

FONDI&SICAV/Marzo 2013

17


La guerra delle valute L’Europa

Per ora nessuno si muove, ma in futuro... Secondo la maggior parte delle stime, l'euro è ampiamente sopravvalutato rispetto alle altre divise più importanti. Per di più questo fenomeno avviene in un momento di grande crisi per il Vecchio continente, in cui la necessità di esportare è impellente. Ma non sembra che la Bce e i governi abbiano, almeno per ora, l’intenzione di realizzare una forte azione per abbassare i corsi della moneta unica

18

n questo nuovo quadro manca un tassello fondamentale: l'Europa. Tutto sommato, infatti, la stra-

I

timo anno giocoforza ha assunto anche il ruolo di guardiano della tenuta dell'euro, nonché di prestatore di ulti-

tegia valutaria di Usa e Cina appare chiara. I primi

ma istanza al sistema finanziario dell'Eurozona. In un mo-

non perseguono di per sé una politica di ripresa

mento in cui l'unica parte vitale dell'economia europea

basata sull'export, però non si oppongono a un dol-

appare il commercio estero extra-europeo, un piano di sti-

laro debole, mentre i secondi continuano a gestire con

molo alla crescita vedrebbe un intervento della Bce teso a

molta cautela il processo di rafforzamento e internazio-

manipolare il tasso di cambio della moneta unica. Tutto ciò

nalizzazione dello yuan. Se, invece, ci si sposta in Euro-

non appare però minimamente all'orizzonte: la Banca cen-

pa, come sempre, tutto diventa contraddittorio e incoe-

trale dell'area euro, infatti, sembra ben lungi dall'assumer-

rente.

si il ruolo di sostenere l'output.

Ritorna qui una serie di problemi che già abbiamo vi-

Come spesso succede nelle questioni valutarie, l'eco-

sto in passato, che si possono ridurre alla vecchia questio-

nomia si intreccia con la politica: come abbiamo visto, na-

ne che è difficile gestire con una politica unica realtà e in-

zioni diverse necessitano di un tasso di cambio differen-

teressi economici tanto diversi. Al centro della scena ritor-

ziato all'interno del Vecchio Continente. E' però ancora

na potenzialmente anche il ruolo della Bce, indubbiamen-

troppo presto per rivedere un fronte mediterraneo, guida-

te monco rispetto all'interventismo della Fed: l'istituzione

to più o meno esplicitamente dalla Francia, questa volta

di Francoforte continua essere orientata a un rigido con-

non allo scopo di mantenere in vita l'euro e il sistema fi-

trollo dei prezzi, facilitata anche dalle pessime condizioni

nanziario continentale, così come lo conosciamo, bensì per

della parte domestica dell'economia continentale. Nell'ul-

ottenere un vantaggio competitivo via svalutazione.

FONDI&SICAV/Marzo 2013


«

La

volatilità sembra destinata a salire dal punto estremamente basso raggiunto

»

negli ultimi anni

IMPOSSIBILE IPOTIZZARE UN FRONTE DELL’EURO DEBOLE

In assenza di pressioni politiche fuori controllo, si può

Va da sé che la situazione di instabilità e difficile governa-

cominciare a trarre qualche conclusione sui possibili effet-

bilità uscita dalle elezioni italiane, con l'arrivo in massa, di

ti di mercato dell'attuale tensione a livello di forex. Una è

fatto per la prima volta nella storia repubblicana, di un

che la volatilità sembra destinata a salire dal punto estre-

partito con esplicite pulsioni anti-Ue, quale sembra essere

mamente basso raggiunto negli ultimi anni. Di ciò sembra

il Movimento 5 stelle, renderà il tutto di ancora più diffi-

convinto Matthew Cobon, head of interest rates and cur-

cile lettura. E’ però impossibile per il momento ipotizzare

rency di Threadneedle Investments e manager di Thread-

in Europa un fronte dell'euro debole: per questo parecchi

needle Absolute Return Bond Fund: «La volatilità sul mer-

osservatori non vedono all'orizzonte un'escalation della

cato valutario è cresciuta un po’ quest'anno, dal momen-

guerra valutaria che, ricordiamolo, potrebbe assumere

to che comunque questa era stata compressa ai livelli pre-

contorni ben più sinistri di quanto visto finora.

senti nell'era pre-2007. La politica monetaria è stata la ra-

Specifica infatti Salman Ahmed, strategist nel team

gione principale che ha causato questo fenomeno. Man

Global & emerging market fixed income di Lombard Odier

mano che ci si avvicina però a una rimozione delle politi-

Investment Management: «Nel mondo post-crisi, caratte-

che più estreme, o quanto meno man mano che si comin-

rizzato da bassa crescita e interessi a zero, il tasso di cam-

cia a parlare di una exit strategy, ci aspettiamo che la vo-

bio è diventato un importante strumento di politica mo-

latilità aumenti».

netaria. Ad ogni modo, però, siamo ancora molto lontani dall'esperienza degli anni trenta, in cui l'effetto delle sva-

UN’AREA IN PESANTE CRISI

lutazioni competitive fu aumentato da controlli al com-

Un altro effetto collaterale della confusione attuale su cui

mercio internazionale e ai movimenti di capitale, con lo

è ragionevole contare è la continuazione del trend di rela-

scopo di trarre vantaggi per la parte esterna dell'economia.

tiva forza dell'euro. A prima vista potrebbe sembrare con-

Se si tornasse a politiche del genere, si arriverebbe chiara-

tro-intuitivo che la valuta di un'area in pesante crisi (or-

mente a uno shock negativo per la crescita globale. Ad

mai anche in alcuni suoi membri core) e che vede gli uni-

ogni modo al momento non vediamo segnali, nei centri

ci sprazzi di vitalità economica nella domanda estera, pre-

nevralgici del potere, di un possibile cambiamento in tale

senti oggi una divisa così forte. In realtà, in un mondo do-

direzione. Non ci aspettiamo che la situazione cambi. In-

minato dalle banche centrali, la spiegazione è piuttosto

fatti l'ultimo G-20 ha evitato nelle proprie dichiarazioni

semplice, come commenta Massimo Siano di Etf Securities:

qualsiasi critica diretta al Giappone, elemento che raffor-

«Mi aspetto un euro più forte direi oltre 1,40 perché, se è

za le nostre convinzioni».

vero che una moneta si rivaluta con l’inflazione, è altret-

FONDI&SICAV/Marzo 2013

19


La guerra delle valute L’Europa

tanto vero che la stessa divisa si rivaluta con la deflazio-

vesse condurre alla deflazione. La Bce potrebbe adottare

ne». Proprio le drammatiche condizioni dei consumi nel-

una politica di indebolimento. E' vero che l'euro si è raffor-

l'Eurozona sono dunque alla base del rafforzamento del-

zato negli ultimi mesi, esso non è però da un punto di vi-

l'euro, in un replay di quanto già visto negli scorsi anni in

sta storico eccessivamente forte. Inoltre l'attuale tasso di

Giappone.

inflazione è esattamente al 2%, pertanto non vi sono ragioni affinché la Banca centrale assuma un ruolo più atti-

L’ATTENDISMO DELLA BCE

vo allo scopo di svalutare».

Alla base di tutto ciò, come abbiamo visto, vi è l'attendi-

Infine l'analisi di Donatella Principe, head of institu-

smo della Bce che allo stato attuale presenta lo stato pa-

tional business di Schroders: «In Europa non esiste la pre-

trimoniale più ridotto da un anno a questa parte. In pra-

condizione per ogni decisione d’intervento valutaria: la

tica l'Europa è l'unico attore mancante nel party globale

coincidenza di vedute sull’euro a livello sia di Bce sia poli-

della riflazione. La situazione del Vecchio continente ap-

tico. Le valutazioni dei governi in merito non si basano sul

pare speculare e in fondo simile a quella di altre parti del

valore assoluto dell’euro, ma sulla diversa competitività in-

mondo: nonostante i fondamentali economici probabil-

ternazionale, per la quale le varie economie subiscono con

mente spingano il tasso di cambio verso il basso, sono an-

intensità differente i contraccolpi della forza della valuta

cora una volta le banche centrali ad avere in mano le fila

comune. Uno studio recente fissa a 1,37 contro dollaro il

del gioco, nel caso della Bce con una tattica prudenziale,

valore dell’euro dal quale l’economia dell’Unione inizia a

opposta a quella della Fed. Che cosa c'è quindi da atten-

entrare in affanno. Tuttavia per la Francia questo livello si

dersi nel concreto per il cambio dell'euro? Luca Bottiglio-

abbassa a 1,24, mentre per l’Italia scende ulteriormente a

ne, gestore di Nemesis Asset Management, risponde: «Fi-

1,17, date le competitività internazionali inferiori alla me-

no ad adesso sembra che Francoforte sia a suo agio con

dia europea. In ogni caso la Bce potrebbe agire solo nella

l'attuale tasso di cambio nei confronti del dollaro, che

misura in cui il fattore cambi dovesse tradursi in un'insta-

fluttua fra 1,3 e 1,4. La retorica ufficiale è quella del non

bilità sul fronte dei prezzi. Paradossalmente l’azione della

intervento. Se la Bce dovesse in effetti abbassare i tassi, ciò

Bce, lungi dal propiziare un deprezzamento dell’euro, è

indicherebbe un desiderio di svalutare».

una delle motivazioni più chiare dietro la sua forza; la mo-

In teoria ciò potrebbe anche accadere: viviamo infat-

neta unica oggi risulta sopravvalutata di più del 12% sul-

ti un'epoca in cui l'impensabile spesso diventa realtà nel

la base della parità del potere d'acquisto. Infatti, in una fa-

giro di pochi mesi. Non a caso qualche spiraglio aperto sul-

se in cui le principali banche centrali del mondo sono im-

la possibilità di vedere un Draghi più interventista viene

pegnate in politiche ultra-espansive e premono sul quan-

lasciato da diversi investitori. Ralf Wiedenmann, head

titative easing, al di là dell’Omt e del “whatever it takes”

economic research bank, e Andreas Nigg, head of equity

della Bce, i mercati sono ben consci che la Draghi-put è

& commodity strategy, di Bank Vontobel, aggiungono: «La

out-of-the-money e che di conseguenza l’euro resta la va-

Bce ha chiaramente fatto sapere che la stabilità dei prez-

luta da comprare. La possibilità che la Bce decida di por-

zi è il suo obiettivo principale. Se un euro troppo forte do-

tare avanti una politica di deprezzamento dell'euro resta quindi limitata». I numeri snocciolati da Principe hanno il grosso merito di fare comprendere quanto l'andamento attuale sia sì giustificato e coerente con la politica monetaria in corso, ma alquanto lontano dai fondamentali economici della maggior parte del continente. Come abbiamo visto, negli ultimi anni in Europa, e non solo, spesso la realtà ha la pessima abitudine di andare a interferire coi calcoli e le valutazioni dei mercati finanziari, talora con effetti devastanti per questi ultimi. Forse è presto per dirlo, ma gli investitori non dovrebbero sorprendersi del tutto se il prossimo cigno nero arrivasse proprio sul fronte valutario.

20

FONDI&SICAV/Marzo 2013

I



La guerra delle valute Le previsioni

Ci penseranno i mercati Chi ritiene che si stia andando verso un accordo generale tra i maggiori protagonisti politici, come avvenne nel famoso accordo del Plaza del 1985, resterà probabilmente deluso. La linea generale è che i cambi dovrebbero essere la conseguenza dei fondamentali dei diversi paesi. Il pericolo di questa linea, però, è che ci sia una forte volatilità, incrementata dalle azioni delle singole banche centrali a mancanza di consenso sulle azioni da intraprendere sul mercato delle valute, unita però

L

rebbe ubbidiente alle regole del libero mercato. Ricorda infatti Nadège Dufossé, di Dexia Asset Management: «Non

alla voglia di evitare una guerra frontale, anche

pensiamo che in questo momento si stia andando in tale

solo diplomatica, lascia poco margine per un

direzione e non siamo neppure sicuri che questa sarebbe

accordo fra le banche centrali che possa garan-

una buona soluzione. Il tema della currency war ritornerà

tire un equilibrio quanto meno di medio periodo. Qual-

spesso nei prossimi anni e porterà a una maggiore volati-

cosa di simile allo storico evento del Plaza di New York

lità fra le varie divise».

del 1985, che portò negli anni successivi a una forte riva-

22

lutazione dello yen e, secondo alcuni economisti, alla crisi

GIOCO “SPORCO” DA PARTE DI ALCUNI PLAYER

prolungata del Giappone, non sembra all'orizzonte. Inol-

Il problema che rende l'approccio di mercato non facilmen-

tre forse adesso non c'è neppure l'enorme necessità di

te praticabile è che in realtà già adesso alcuni player gioca-

arrivare a un equilibrio dei tassi di cambio ingegnerizza-

no “sporco”, con un forte intervento della loro banca cen-

to dalle autorità monetarie, visto il livello tutto somma-

trale di riferimento, in grado di disallineare parecchio (o

to ancora non eccessivamente elevato di volatilità e la

riallineare a fondamentali ignorati degli investitori, a se-

grande diversità di vedute sull'argomento da parte di

conda dei punti di vista) i saggi di cambio fra le varie divi-

molti soggetti coinvolti, elemento che potrebbe portare

se. Di questa situazione sembra essere ben conscia Maria

all'effetto opposto rispetto a quello desiderato. Indicati-

Paola Toschi di Jp Morgan Asset management: «I leader del

vo appare il commento di Ralf Wiedenmann e Andreas

G-20 hanno un po' ridimensionato il tema della guerra va-

Nigg, di Bank Vontobel: «Un accordo valutario in stile

lutaria, sostenendo che le monete devono essere determi-

Plaza non è un'opzione sul tavolo oggi. Al contrario il

nate dai mercati e che i valori dovrebbero essere la conse-

recente meeting del G-20 ha ribadito l'impegno a muo-

guenza dei fondamentali dei diversi paesi. Si auspicano mi-

versi più rapidamente verso un sistema di tassi di cambio

nori interventi volti a influenzare i cambi. Non penso che

determinato dal mercato».

sia tempo di accordi valutari. Tuttavia resta il problema che

Vi sono però diverse nubi che stanno guastando con

alcune banche centrali hanno maggiori strumenti per de-

un'instabilità crescente il panorama di un forex che si vor-

terminare, anche se indirettamente, svalutazioni competi-

FONDI&SICAV/Marzo 2013


«

Non si

sorprendano gli investitori di fronte all’eventualità di un nuovo

»

scenario di instabilità

tive, puntando su forti manovre di allentamento quantita-

genti avrebbero finanziato il debito dei paesi sviluppati, in

tivo, mentre altre banche centrali, come la Bce, devono re-

modo che questi tenessero alta la domanda di quei beni

stare a guardare rischiando di subire le manovre delle ban-

che le economie in via di sviluppo erano in grado di espor-

che centrali più aggressive».

tare in ragione di tassi di cambio sottovalutati, che ne ga-

Oltre alle iniziative del Giappone e di alcune istituzioni

rantivano l'ampia competitività internazionale. Questo ti-

europee, alle tensioni nell'Eurozona e alle ambiguità della

po di accordi è oggi non più riproponibile, prima di tutto

Fed circa l'andamento del dollaro, rimane comunque il pro-

perché ha dimostrato di portare a forme di equilibrio in-

blema di fondo del disallineamento delle divise di molte

stabili e intrinsecamente rischiose. In secondo luogo la

economie emergenti. Se alcuni paesi come il Brasile a un cer-

stessa natura dei paesi emergenti sta cambiando. Il loro

to punto si sono trovati a gestire una valuta pesantemente

processo di emersione richiede che si transiti sempre più

sopravvalutata, riuscendo parzialmente, anche con misure

verso regimi non controllati dei cambi, mentre al contem-

drastiche, a correggere la situazione, il nocciolo del proble-

po essi stessi stanno lavorando al riequilibrio economico

ma rimane in Asia. Oltre agli scontri Giappone-Tigri asiatiche,

attraverso lo sviluppo della domanda interna, riducendo il

una potenziale fonte di instabilità è sempre rappresentata

peso della componente esportazioni sul Pil. Inoltre il ri-

dalla Cina. Per quanto lo yuan sia diventato più forte e il suo

schio d'inflazione continuerà a gravare sulle economie

grado di internazionalizzazione sia aumentato, il passo delle

emergenti, che non potranno continuare a ignorare a lun-

riforme continua a essere lento e comunque dettato esclusi-

go l'azione di valvola di sfogo per le pressioni sui prezzi che

vamente dai voleri della leadership cinese. Massimo Siano,

una rivalutazione è in grado di operare».

di Etf Securities, aggiunge: «Gli equilibri saranno sempre in-

In pratica siamo di fronte a un periodo di transizio-

stabili. Hanno provato a convincere la Cina a rivalutare la

ne, che appare rischioso e instabile: il vecchio equilibrio

propria divisa, ma hanno sostanzialmente fallito».

costruito su un dollaro necessariamente debole, un euro

Dall'altra parte, però, non si può neppure dimenticare

forte e valute emergenti tenute artificialmente basse non

che proprio i paesi emergenti in realtà vengono da un re-

sembra più riproponibile; allo stesso tempo siamo ben

gime di cambi estremamente controllati e che hanno con-

lontani da pure dinamiche di mercato, con un laissez-

tribuito a creare gli squilibri dello scorso decennio, ricorda

faire accettato da alcune istituzioni (ad esempio la Bce),

infatti Donatella Principe, di Schroders: «Uno dei fattori

mentre altre sembrano perseguire obiettivi più o meno

che hanno scatenato la crisi del 2007 è stato l'operare sul

espliciti di svalutazione. Non si sorprendano gli investito-

mercato di quel meccanismo implicito che aveva di fatto

ri di fronte all'eventualità di un nuovo scenario di insta-

sostituito nella pratica gli accordi del Plaza: i paesi emer-

bilità.

I

FONDI&SICAV/Marzo 2013

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La guerra delle valute Le conseguenze sull’azionario

Vincitori e vinti La volatilità dei cambi può avere forti ripercussioni su diverse aziende e di conseguenza sulle loro valutazioni di mercato. Le imprese con un forte fatturato estero, se continueranno a operare con l'euro forte, subiranno pesantemente la concorrenza delle società che possono contare su monete deboli. Con ricadute in molti casi negative sugli utili n un'ipotesi se non di guerra valutaria, quanto meno

I

di Threadneedle Investments, afferma: «Non vediamo po-

di forte aumento della volatilità del forex non è dif-

tenzialità di particolari danni».

ficile immaginare che le conseguenze sulle borse

Non è il solo a pensarla cosi e sulla stessa lunghezza

non sarebbero irrilevanti. Infatti, se guardiamo i

d'onda appare anche Massimo Siano, di Etf Securities, che

diversi listini azionari, troviamo che vi sono azien-

ritiene che l'instabilità valutaria non sia il problema prin-

de con una sensibilità diversissima all'andamento dei

cipale per gli utili societari: «Penso che i risultati azienda-

cambi: esportatori puri, i cui profitti verrebbero senz'al-

li dipendano dagli investimenti in ricerca e sviluppo, i qua-

tro danneggiati, istituzioni finanziarie, i cui bilanci pro-

li saranno necessariamente minori a causa di un aumento

babilmente non sono del tutto chiari neppure al top

della pressione fiscale in quasi tutti i paesi occidentali.

management, produttori di beni di lusso, gruppi energe-

L'instabilità valutaria non minaccia molto neppure gli

tici da sempre abituati a gestire le proprie strategie di

emergenti, in quanto sono molto abituati a navigare in

hedging.

mari tempestosi, quindi non credo che vi siano danni par-

In un mondo, però, dove le valutazioni azionarie, per quanto non care, non sono neppure stracciate, come è av-

ticolari a meno che i paesi importatori impongano forti dazi doganali».

venuto l'estate scorsa, e dove dal punto di vista economi-

24

co non c'è da attendersi granché, la capacità di generare

UTILI SENSIBILI AL TASSO DI CAMBIO

crescita dei profitti e cash flow e di fornire un'adeguata vi-

Non manca comunque anche chi l'importanza del tasso di

sibilità dei dati positivi, appare semplicemente come una

cambio la vede, in particolare non sorprendentemente si

caratteristica vitale. In questo ambito, per quanto appaia

può forse estrapolare che per le aziende dei paesi emer-

come una divisione un po' approssimativa, vale la pena di-

genti il problema è un po' più sentito rispetto a quelle

stinguere tra mercati sviluppati ed emergenti. In generale

quotate sui mercati sviluppati. Luca Bottiglione, di Neme-

non manca chi pensa che la volatilità valutaria (termine

sis Asset Management, spiega: «La competitività delle

che oggi forse è più adatto di currency war) non sia una

esportazioni dei mercati emergenti può risentire di un

pesante potenziale minaccia. Ad esempio Matthew Cobon,

continuo aumento della volatilità del tasso di cambio. Il li-

FONDI&SICAV/Marzo 2013


vello di utili delle aziende è particolarmente sensibile alla forza della divisa nazionale». In questo senso lo scenario asiatico probabilmente continuerà a rimanere importante. Ralf Wiedenmann e Andreas Nigg, di Vontobel Asset Management, commentano: «L'instabilità valutaria ha un forte impatto sugli utili societari: lo yen debole sta attualmente aiutando gli esportatori giapponesi e le esportazioni del Sol levante sono fortemente riprese in dicembre e gennaio. Questo trend continuerà». In generale, invece, per l'occidente più che dalla volatilità e dall'incertezza dei corsi delle divise, le imprese sembrano pesantemente danneggiate dal livello assoluto della propria moneta, almeno apparentemente. Interessanti sono in questo ambito alcuni ragionamenti che coinvolgono l'Europa contro il resto del mondo. Da Maria Paola Toschi di Jp Morgan Asset Management arriva un'analisi sulle vicende nipponiche: «La forza dell’euro e la debolezza dello yen sono un problema soprattutto per quelle aziende esportatrici tedesche, ma anche degli altri paesi euro-

«

»

Possibili sorprese nelle trimestrali

pei, che competono direttamente con i produttori giapponesi in molti settori. Pensiamo per esempio al comparto

corre però fare alcuni distinguo, sottolinea la Principe, che

automobilistico, a quello della componentistica e della

approfondisce: «All'interno dell'Europa il quadro appare

tecnologia, ma anche al farmaceutico. La ripresa di do-

molto articolato. Vi sono infatti tre tipi di economie: quel-

manda dall’Asia potrebbe, in questo contesto di yen debo-

le come la Germania, la cui competitività internazionale

le, favorire le società giapponesi rispetto a quelle di altri

non ha fatto che aumentare dall'introduzione dell'euro;

paesi e dell’Europa in particolare. Il Giappone è un poten-

quelle come l’Irlanda, la Spagna e la Grecia, che hanno per-

te paese esportatore e per questo c’è una fortissima corre-

so ampiamente competitività dall'introduzione dell'euro,

lazione tra l’andamento del mercato azionario e la valuta.

ma di recente hanno registrato un chiaro segnale d'inver-

Un indebolimento dello yen determina una chiara ripresa

sione di rotta; infine quelle come l'Italia, che sono su un

dell’equity, come si sta osservando da inizio anno».

ininterrotto processo di perdita di competitività, che dall'introduzione dell'euro ha ormai superato il 40%».

LA DOMANDA INTERNA RESTERÀ DEBOLE

E qui in qualche maniera arriviamo al punto di parten-

A queste considerazioni aggiungiamo quelle di Donatella

za: l'instabilità nasce dalla discrepanza fra il tessuto pro-

Principe, di Schroders: «Più che l'instabilità monetaria, a

duttivo di vari paesi e, all'interno di questo, delle diverse

condizionare la dinamica degli utili aziendali potrebbero

visioni dei policy maker, ognuno con la sua idea di ciò che

contribuire i valori assoluti di sopra-sottovalutazione dei

dovrebbe essere l'equilibrio valutario corretto. In una

tassi di cambio dei paesi sviluppati. Infatti, le economie oc-

realtà dominata dall'azione delle banche centrali, gli scon-

cidentali subiranno ancora a lungo gli effetti depressivi di

volgimenti possono essere forti. Se sui cambi si dovesse ve-

un processo di deleveraging che sta interessando conte-

dere un'escalation, con rapidi scostamenti dai valori attua-

stualmente diversi settori dell'economia. Ciò vuol dire che

li, è meglio che gli investitori si preparino a sorprese nelle

la domanda interna tenderà a restare debole e il successo

trimestrali, come ricorda Nadège Dufossé, di Dexia Asset

delle aziende dipenderà in modo decisivo dalla loro conno-

Management: «I profitti di aziende multinazionali di gran-

tazione internazionale e dal tasso di competitività delle

di dimensioni saranno senz'altro influenzati da una mag-

esportazioni. In questo senso la situazione dell'America è

giore volatilità sul forex; se l'effetto complessivo sarà po-

oggi certamente più vantaggiosa di quella europea». Oc-

sitivo o negativo, al momento è difficile da predire».

I

FONDI&SICAV/Marzo 2013

25


La guerra delle valute Gli Usa

Addio dollaro debole Negli States è in corso un profondo cambiamento che sta portando un saldo commerciale in equilibrio, l'indipendenza energetica e una nuova propensione al risparmio da parte dei cittadini. Se queste tendenze continuassero, il biglietto verde, che viene da oltre un decennio di debolezza, potrebbe essere a una svolta ochi trend sono durati così a lungo sui merca-

Non solo: la crisi finanziaria ha causato uno shock al-

ti finanziari e sono stati così lineari come il

la domanda dei paesi “spendaccioni” che non è ancora sta-

progressivo indebolimento del dollaro a parti-

to assorbito, con i consumatori americani (ma non solo)

re dal 2001, periodo che ha anche rappresen-

che sembrano diventati complessivamente meno propen-

tato il tramonto dell'egemonia economica in-

si a indebitarsi per finanziare importazioni. In questo con-

condizionata degli Usa. Anche prima del quantitative ea-

testo appare decisamente originale e stimolante l'analisi di

sing di questi anni, vi è stato comunque un lungo periodo

Luciano Jannelli, chief economist di Mig Bank: «Nel lun-

di erosione dei fondamentali statunitensi e di politiche mo-

go periodo c'è una correlazione inevitabile fra il tasso di

netarie ultra-accomodanti, tanto che nella testa di molti

cambio di una nazione e la sua bilancia commerciale, gra-

investitori un rafforzamento del dollaro era concepibile so-

zie a dinamiche di prezzo elementari. Le esportazioni di-

lamente nelle fasi di forte avversione al rischio. Comunque

ventano più economiche, mentre le importazioni più care.

il biglietto verde rimane storicamente debole verso una

In seguito al gigantesco shock alla domanda aggregata, è

pletora di valute, senza contare che in effetti l'ultimo po-

probabilmente più sensato osservare negli Usa l'andamen-

tente round di stamperia da parte di Bernanke sembra ave-

to dei redditi e delle spesa privata, piuttosto che le dina-

re riportato la valuta americana nell'ambito familiare. Bi-

miche di prezzo del commercio estero. Sono convinto in-

sogna però considerare alcune novità, che potrebbero mo-

fatti che il miglioramento del saldo commerciale statuni-

dificare quello che è ormai diventato un autentico paradig-

tense sia il risultato di una diminuzione della domanda più

ma: da una parte il fatto che comunque gli investitori si ri-

che di un (inesistente) processo di deterioramento del dol-

volgano ai mercati finanziari Usa nei momenti di crisi deve

laro. Infatti la riduzione del deficit commerciale si è ac-

dare da pensare, dall'altra parte l'America, pur corrosa da

compagnata a un aumento del tasso di risparmio».

P

problemi serissimi, presenta almeno un fondamentale eco-

26

nomico, importante per i destini del dollaro, in netto mi-

RIVOLUZIONE DEI COMBUSTIBILI FOSSILI

glioramento, il saldo commerciale e delle partite correnti.

Questi cambiamenti nelle abitudini degli americani si ac-

Inoltre il boom della produzione energetica è potenzial-

compagnano alla rivoluzione dei combustibili fossili, che

mente un game-changer di cui gli investitori stanno co-

potrebbe nel giro di un decennio rendere il paese un espor-

minciando a tenere conto.

tatore netto di energia. Interessante appare anche la con-

FONDI&SICAV/Marzo 2013


«

Le aziende

Usa ricevono

forti afflussi di cassa attraverso i loro investimenti

»

esteri

clusione di Jannelli: «Negli ultimi 10 anni sono stato ribas-

ni di largo consumo, in quelli discrezionali e nell'It. Le so-

sista sul dollaro e ci ho più o meno preso; oggi voglio es-

cietà americane si sono abituate nel corso degli anni ad as-

sere coraggioso e invertire la mia previsione di lungo pe-

sumere una discreta esposizione valutaria, soprattutto in

riodo. Naturalmente sul breve possiamo vedere movimen-

Europa, evitando di fare hedging, contando su un dollaro

ti al rialzo in valute dai rendimenti più alti, quali l'euro. Ciò

debole e ricevendo così una discreta spinta ai profitti.

appare particolarmente vero nel caso che l'economia globale continui a guarire, in uno scenario in cui gli Usa co-

IL DOLLARO DEBOLE QUASI UN DOGMA

munque, sebbene in un processo di miglioramento gradua-

Quali conseguenze avrebbe un processo di rafforzamento

le, non ritornino al proprio output potenziale di lungo ter-

del dollaro sugli utili complessivi dell'S&P 500? Oppure nel

mine. A un certo punto però l'inversione del trend di de-

reddito fisso una nuova fase secolare di forza del biglietto

clino dei risparmi sul lungo periodo potrebbe cambiare il

verde, la cui miccia verrebbe innescata da un processo di

destino del dollaro contro i suoi principali partner com-

normalizzazione dei tassi di interesse da parte della Fed,

merciali. Il rimpatrio di alcune attività manifatturiere e la

che cosa comporterebbe per l'enorme mercato dei Trea-

rivoluzione del gas di scisto possono essere segnali di so-

sury? In caso di forte sell-off nei titoli di stato, che cosa

stenibilità di questa inversione. Il via però molto probabil-

succederebbe ad altre asset class del reddito fisso, quali ad

mente avverrà per azioni della Fed».

esempio i bond high yield, un mercato in gran parte ame-

Se il ragionamento proposto da Jannelli risultasse ve-

ricano? Su questi ultimi si stanno direzionando diversi in-

ro, le conseguenze sui mercati dei capitali e sull'economia

vestimenti istituzionali alla ricerca di carry ancora decen-

globale sarebbero enormi. Un'America con un saldo com-

ti e sicuramente un calo dei corsi dei Treasury bene non fa-

merciale in equilibrio, indipendente energeticamente e con

rebbe anche al complesso dei corporate bond, pure in pre-

una decorosa propensione al risparmio da parte dei propri

senza di un’ulteriore discesa degli spread.

cittadini non si vede da decenni. E' vero che gli Usa non so-

Non va però scordato che i mercati dei capitali ameri-

no un grande esportatore diretto, ma è altresì indubbio che

cani sono i più vasti, diversificati e liquidi del mondo: que-

le aziende ricevono forti flussi di cassa attraverso i loro in-

sti ultimi hanno vissuto sotto l'egida di un paradigma che

vestimenti esteri. Basti pensare nello specifico quanto è

vedeva il dollaro debole quasi come un dogma e la fine di

forte la presenza di marchi Usa in Asia e in Europa nei be-

tutto ciò non sarebbe indolore.

I

FONDI&SICAV/Marzo 2013

27


La guerra delle valute Le conseguenze sui bond

Attenzione soprattutto agli emerging Le turbolenze sul forex danno non pochi problemi ai gestori di reddito fisso, anche se la componente valutaria non è quella prevalente nella scelta delle emissioni da mettere in portafoglio. Secondo gli operatori, è dalle economie emergenti che arriveranno le maggiori opportunità determinate dai cambiamenti nei rapporti tra le divise iù volte è stato sottolineato dagli operatori

La prima conseguenza che si può trarre è che una

che il 2013 sarà un anno di transizione nel

forte instabilità sul mercato forex porterebbe una serie di

campo del reddito fisso. La politica dei tassi

complicazioni a molti gestori di reddito fisso, già alle prese

reali negativi, lo straordinario interesse che gli

con i grattacapi da fine di un ciclo espressi in preceden-

investitori hanno mostrato negli ultimi anni

za. Il peso di queste considerazioni sulle decisioni di inve-

per i corporate bond e i pericoli di frattura dell'Eurozona

stimento è infatti notevolissimo, specialmente per quan-

sono tutti fattori che hanno portato l'obbligazionario a

to riguarda le posizioni assunte su emissioni governative,

vivere una stagione di straordinari rischi e opportunità.

anche se è ovviamente difficile che un gestore decida di

Non sorprende che sempre più denaro sia stato attratto

acquistare un debito per meri calcoli di potenziale valu-

da strumenti flessibili di tipo absolute return, spesso con

tario. Interessante appare l'esempio di Ralf Wiedenmann

un'ottica globale, in grado, se necessario, di operare con

e Andreas Nigg, di Bank Vontobel: «Generalmente guar-

sapienza con strumenti derivati, anticipando il processo

diamo a fattori fondamentali, quali il livello di valutazio-

venturo (finora solo invocato) di normalizzazione dei tassi

ne, il posizionamento all'interno di un settore, nonché i

di interesse. In questo ambiente anche l'elemento valu-

rendimenti che un'azienda è in grado di generare: quin-

tario ha giocato un ruolo importante: non è infatti un

di non scegliamo le emissioni basandoci su previsioni valu-

mistero che, specialmente con la crescita dei mercati del

tarie. Ad ogni modo, però, il nostro portafoglio in bond

credito relativamente liquidi e aperti nei paesi emergen-

dei paesi emergenti denominato in divisa locale, soprat-

ti, una parte consistente del rendimento totale di molti

tutto la nostra posizione sui titoli di stato messicani, non

portafogli obbligazionari venga dal guadagno sul tasso di

è basato solo su fattori di natura fondamentale, ma anche

cambio.

sulle aspettative di una crescita dellla moneta locale nei

P

28

FONDI&SICAV/Marzo 2013


«

Le valute

dei paesi

emergenti tendono a rafforzarsi nelle fasi di quantitative easing da parte

»

della Fed

confronti dell'euro. Le valute dei paesi emergenti tendo-

valutarie sono un driver essenziale delle performance. Po-

no infatti a rafforzarsi nelle fasi di quantitative easing da

litiche valutarie attive sono sviluppate sulla base di fatto-

parte della Fed».

ri fondamentali e analisi di mercato condotte con i nostri modelli proprietari. Un esempio è la posizione lunga che

ALCUNI TEMI DI INVESTIMENTO FORTI LEGATI ALLE VALUTE

attualmente abbiamo sul Canada rispetto agli Usa».

Il problema della rivalutazione delle divise emergenti sem-

In questi portafogli globali non è difficile imbatter-

bra comunque molto presente nella testa degli investitori.

si in situazioni in cui vi è magari una posizione corta di

Maria Paola Toschi di Jp Morgan Asset management spie-

duration su un determinato mercato, accompagnata

ga: «Ci sono alcuni temi di investimento forti legati alle va-

però da una posizione lunga sulla divisa corrisponden-

lute. Ad esempio le strategie in alcuni mercati obbligazio-

te, specialmente in quei paesi dove il processo di nor-

nari emergenti considerano anche strumenti in valuta lo-

malizzazione dei tassi di interesse è una realtà più vici-

cale che possono offrire ulteriori opportunità di perfor-

na a materializzarsi. Matthew Cobon, di Threadneedle

mance, anche se con qualche grado in più di rischio».

Investments, spiega: «Occasionalmente ci è capitato di

Altre voci appaiono ancora più esplicite su questo argomento, specialmente se ci concentriamo sui portafogli

essere contemporaneamente corti di duration e lunghi di valuta su un mercato».

obbligazionari diversificati a livello globale. Nicolas Fore-

Anche sull'asset class obbligazionaria dunque uno tsu-

st, head of rates and forex strategies di Dexia Asset Ma-

nami valutario rischia di sparigliare non poco equilibri e

nagement, sostiene: «Sui nostri fondi globali, le strategie

strategie.

I

FONDI&SICAV/Marzo 2013

29


Etf Tante novità in arrivo

Un’offerta sempre più vivace Le maggiori case di tracker stanno dimostrando una grande vitalità e offrono ai risparmiatori e agli istituzionali una serie di prodotti sia innovativi sia tradizionali. «Questi strumenti sono sempre più conosciuti e usati in diversi mercati da una quantità crescente di investitori e aumenta anche il numero degli emittenti e delle esposizioni disponibili in termini di asset class e di aree geografiche» n procinto di compiere il loro ventesimo complean-

l

di Dario Palladini

si mercati e da una quantità crescente di investitori»,

no, secondo gli studi di settore di BlackRock, gli as- dariopalladini@fondionline.it sostiene Dodd Kittsley, responsabile globale della ricerca set under management degli Exchange traded pro-

sugli Etp di BlackRock, «inoltre aumenta anche il nume-

duct a livello globale hanno raggiunto la soglia dei

ro degli emittenti e delle esposizioni disponibili in termi-

2 mila miliardi di dollari lo scorso 18 gennaio. Que-

ni di asset class e di aree geografiche». Kittsley prevede

sto traguardo è il frutto di un 2012 che si è chiuso con un

che la crescita del settore, che sta proseguendo in que-

record di afflussi (262,7 miliardi di dollari), con un incre-

sto inizio di 2013, continuerà per il resto dell’anno. Quan-

mento delle masse del 27% su base annua. In soli quattro

to alle singole asset class, gli strumenti a reddito fisso e

anni, a partire dal 2009 quando si toccò la soglia dei 1.000

quelli azionari dei paesi emergenti hanno stabilito nel

miliardi di dollari di asset in gestione, il mercato dei fondi

corso del 2012 nuovi primati per le rispettive categorie,

indice ha raddoppiato il proprio valore. E tutte le indica-

registrando afflussi netti in tutto il mondo rispettivamen-

zioni che giungono dai mercati fanno propendere per una

te per 70 e 54,8 miliardi di dollari.

forte crescita anche nel prossimo futuro. «Gli Etp sono sempre più conosciuti e usati in diver-

Ecco a questo punto una serie di nuovi prodotti che le case hanno appena fatto arrivare sul mercato

I

iShares

Azionari con poca volatilità

30

all'11 febbraio sul segmento Xtf della Deutsche

D

L’iShares Global High Yield Bond, che ha come sotto-

Boerse sono quotati cinque nuovi Etf targati iShares

stante il Markit iBoxx Global Developed Markets Liquid

di cui quattro si pongono l'obiettivo di garantire l'e-

High Yield Capped Index, riflette l'andamento di un pa-

sposizione ai mercati azionari (europeo, americano, dei paesi

niere di obbligazioni denominate in euro, dollari canadesi,

emergenti e mondiale nell'insieme) coniugandola con un’at-

sterline e dollari Usa, con una durata compresa tra 1,5 e 15

tenta gestione tesa a minimizzare la volatilità del portafoglio.

anni, un livello di rating inferiore all’investment grade e un

FONDI&SICAV/Marzo 2013


«

In soli

quattro anni, a partire dal 2009, quando si toccò la soglia dei 1.000 miliardi di dollari di asset in gestione, il mercato dei fondi indice ha raddoppiato il

»

proprio valore

Le cinque novità di iShares Ticker

Ter

Dividendi

DE000A1KB2B3

Isin

iShares MSCI Emerging Markets Minimum Volatility

Etf

EUNZ

0.40%

capitalizzati

DE000A1KB2C1

iShares MSCI Europe Minimum Volatility

EUN0

0.25%

capitalizzati

DE000A1KB2D9

iShares MSCI World Minimum Volatility

IQQ0

0.30%

capitalizzati

DE000A1KB2E7

iShares S&P 500 Minimum Volatility

IBCK

0.20%

capitalizzati

DE000A1KB2A5

iShares Global High Yield Bond

IBC9

0.50%

semestrali

ammontare complessivo per ogni emissione di almeno un

offrono un’esposizione ai titoli azionari a elevata e media

miliardo di dollari. Nell'intento di offrire una migliore di-

capitalizzazione di Usa, Europa, paesi emergenti e globali

versificazione, viene posto un cap per cui nessun titolo può

tout court, tramite sottoindici i cui componenti sono sta-

avere un peso superiore al 3%. I dividendi vengono distri-

ti selezionati sulla base di una volatilità ridotta. Gli stru-

buiti semestralmente.

menti di iShares, già quotati anche sul Lse, potrebbero es-

I restanti quattro Etf (a capitalizzazione dei proventi)

sere quotati anche sull'EtfPlus.

I

FONDI&SICAV/Marzo 2013

31


Etf Tante novità in arrivo

Lyxor

Un paniere sui Bot titoli di stato italiani sono tornati attraenti, in un mo-

I

mento nel quale sembrano abbinare a discreti rendimenti una ritrovata fiducia da parte degli investitori in-

ternazionali Per chi è interessato a prendere posizione sulla parte corta della curva italiana dei tassi, Lyxor ha collocato lo scorso 18 gennaio un replicante che consente l'esposizione verso un paniere composto da 13 Buoni ordinari del tesoro con scadenze comprese tra due e 12 mesi. Il Lyxor Etf Bot

Il costo annuo del prodotto transalpino è dello 0,15%

6m (questo il nome del tracker) ha come sottostante l’indi-

appena e a questo si abbina una fiscalità agevolata con ri-

ce Mts Italy Treasury Bot 6 Months lanciato nell’ottobre

tenuta del 12,5%, dal momento che il portafoglio è inte-

2012 da Mts, società del gruppo London Stock Exchange e

ramente composto da titoli di stato. La duration contenu-

leader in Europa nel mercato elettronico dei titoli di stato.

ta, infine, permette di avere una minore esposizione alle

Con una sola operazione l'investitore può ottenere l'esposi-

fluttuazioni della curva dei tassi e i rendimenti risultano

zione nei confronti di diverse emissioni di Bot, garantendo

comunque superiori a quelli dei bond tedeschi o francesi

al contempo il reinvestimento automatico dei titoli gover-

di pari durata.

nativi in scadenza (circa 26 reinvestimenti in un solo anno).

Sul mercato EtfPlus di Borsa Italiana figurava già un

Il vantaggio offerto dagli Etf obbligazionari consiste

clone che ha come benchmark un paniere di Bot. Si tratta

nel fatto che questi strumenti godono di una duration so-

del db x-trackers II Mts Ex-Bank of Italy Bot Etf (Ter del-

stanzialmente costante nel tempo, mentre nel caso dell’ac-

lo 0,15%) che include tutti i Buoni ordinari del tesoro quo-

quisto di singoli bond la duration decresce nel tempo fino

tati sulla piattaforma Mts, a prescindere dalla loro durata.

ad annullarsi. Per ciò che concerne il Lyxor Etf Bot 6m, la

Gli elementi costitutivi dell’indice sottostante (Mts Italy

duration del sottostante è di sei mesi.

Bot–Ex-Bank of Italy) sono ribilanciati ogni settimana con l’inclusione dei titoli oggetto di nuove aste e l'esclusione di quelli giunti a scadenza. Alla fine dello scorso me-

Vanguard

se di gennaio l’Etf presentava uno yield medio dello 0,66% e una duration di 0,39. Il patrimonio in gestione del db x-

Tre in arrivo

V

anguard Asset Management Limited, società d'oltre oceano da

trackers II Mts Ex-Bank of Italy Bot Etf, lanciato nel febbraio del 2012, ha superato in meno di un anno i 200 milioni di euro. Inoltre il Lyxor Etf Ftse Mib, il cui patrimonio ha oltre-

mesi protagonista assoluta sul fronte della riduzione dei costi dei

passato la soglia del mezzo miliardo di euro a dicembre ed

tracker, ha annunciato il cross-listing di tre suoi Etf sul Six Swiss

è poi cresciuto ulteriormente fino ad attestarsi agli attua-

Exchange, espandendo così la sua presenza in Europa e affermando il

li 650 milioni di euro, è salito al vertice della classifica As-

proprio interesse verso il mercato svizzero, uno dei maggiori a livello

sogestioni dei fondi sull’azionario Italia. Il fondo a gestio-

europeo per quanto riguarda gli Etf. I tre prodotti in questione, tutti a

ne passiva proposto dall’emittente francese appartenente

replica fisica del sottostante, sono: Vanguard S&P 500 Etf (Isin

alla galassia Société Générale ha più che raddoppiato il

IE00B3XXRP09), Vanguard Ftse All-World Etf (Isin IE00B3RBWM25) e

proprio patrimonio in sei mesi. Quotato nel novembre del

Vanguard Ftse Emerging Markets Etf (Isin IE00B3VVMM84). Le

2003, il Lyxor Etf Ftse Mib è stato il primo replicante sul-

commissioni totali (Ter) ammontano, rispettivamente, allo 0,09%, 0,25% e

l’indice azionario italiano e nel 2012 è stato il terzo Etf più

0,45% annuo; la distribuzione dei dividendi avviene trimestralmente.

negoziato di Borsa Italiana, sia per numero di contratti, sia per controvalore.

32

FONDI&SICAV/Marzo 2013

I



Etf/2 Una ricerca di SsgA

Grandi prospettive Un sondaggio condotto dalla società americana presso 300 investitori istituzionali ha messo in luce un grande interesse da parte di questa categoria nei confronti degli Exchange traded fund. «I risultati dicono che il 46% degli investitori europei ritiene che incrementerà la propria esposizione a questo tipo di strumenti nei prossimi cinque anni» tate Street global Advisors, tramite la control-

S

ma che i fondi da loro gestiti al momento dell'intervi-

di Dario Palladini

lata Spdr Etfs, ha recentemente pubblicato dariopalladini@fondionline.it

sta non investono in Etf. Il 29% dei gestori ha invece

una ricerca sull’utilizzo degli Etf tra gli investi-

investito tra l'1% e il 10 % del proprio portafoglio in

tori istituzionali, in occasione del 20°anniver-

Etf e un ulteriore 12% ha allocato sul mercato dei re-

sario dal lancio del primo Etf. Il sondaggio, con-

plicanti tra il 10,1% e il 20%.

dotto presso 260 professionisti di fondi pensione corporate

Il 47% ha risposto che nei prossimi cinque anni au-

europei e presso 41 gestori attivi nel Regno Unito, ha evi-

menterà la propria esposizione nei confronti dei

denziato un forte ottimismo per il mercato continentale de-

tracker, mentre solo l’1% ha detto che ridurrà l’alloca-

gli Etf e prospettive interessanti per la sua crescita futura.

zione.

Scott Ebner, global head of product development & re-

Il 45% dei gestori ha affermato che intende aumenta-

search presso SSgA, ha dichiarato: «Anche se il business de-

re la propria allocazione sugli Etf azionari entro il

gli Etf nel mondo ha sperimentato una forte crescita nel-

2018, mentre solo il 2% pensa di ridurla. Le percentua-

l’arco degli ultimi 20 anni, il mercato europeo è ancora rela-

li corrispondenti per i prodotti sul reddito fisso sono,

tivamente piccolo, se confrontato con quello dei fondi comuni o con il mercato statunitense degli Etf. Le prospettive

rispettivamente, del 28% e del 7%. •

Alla domanda su quali ritengano che siano i pregi più

per la crescita dei fondi indice in tutta Europa sono dunque

consistenti dell’investimento in Etf, il 45% dei profes-

molto buone: i risultati del nostro sondaggio dicono che il

sionisti che amministrano i fondi pensione ha risposto

46% degli investitori europei ritiene che incrementerà la

che è l’efficienza in termini di costo, mentre il 41% ha

propria esposizione agli Etf nei prossimi cinque anni».

indicato la liquidità. Il 35% ha sottolineato infine la

Ma vediamo più esattamente quali sono le linee e i numeri emersi da questo lavoro di ricerca.

possibilità di accedere ai mercati di tutto il mondo. •

Quanto alle modalità di utilizzo degli Etf, il 53% dei professionisti afferma di fare ricorso a questi strumen-

34

I RISULTATI PRESSO I FONDI PENSIONE

ti per realizzare investimenti tattici in specifici seg-

Il 39% dei professionisti che hanno in carico i fondi

menti di mercato, mentre il 17% utilizza gli Etf per in-

pensione, intervistati da SSgA in tutta Europa, affer-

vestimenti core e il 19% in strategie core-satellite.

FONDI&SICAV/Marzo 2013


«

Il mercato europeo è ancora relativamente piccolo se confrontato con quello dei fondi comuni o con il mercato degli Etf statunitense

»

I RISULTATI PRESSO I GESTORI DEI FONDI

Se i cloni esercitano un fascino sempre maggiore tra

Il 37% dei gestori interpellati sostiene che i fondi ge-

gli investitori privati, sembra dunque che anche tra

stiti al momento dell'intervista non hanno alcuna par-

gli istituzionali il loro successo sia destinato a pro-

te di patrimonio allocata sugli Etf. Il 42% ha invece

seguire.

I

puntato sui tracker tra l’1% e il 10% degli asset in gestione e un altro 18% ha investito in replicanti tra il 10,1% e il 20%. •

l’investimento in Etf nei prossimi cinque anni, mentre solo l’8% pensa che verrà ridotto. •

Sempre il 42% ha intenzione di espandere l’allocazione in Etf azionari entro il 2018, mentre solo l’8% afferma che la ridurrà. Le percentuali corrispondenti che riguardano i prodotti obbligazionari sono, rispettivamente, del 19% e del 13%.

Spdr Etfs

Il 42% dei professionisti dichiara di volere accrescere

Nuovo Etf sull’Europa imanendo in ambito SSgA, segnaliamo il lancio di un nuovo prodotto

R

da parte della controllata Spdr Etfs: sul Xetra di Francoforte e sul London Stock Exchange è infatti stato avviato recentemente alle

trattazioni lo Spdr Msci Emu Ucits Etf (Isin IE00B910VR50). Il clone,

Alla domanda su quali ritengano essere i maggiori

attraverso una replica fisica completa, offre agli investitori l’accesso a 240

vantaggi dell’investimento in fondi passivi, il 57% dei

titoli a media e alta capitalizzazione di 11 mercati sviluppati dell’area euro,

gestori intervistati indica la liquidità, mentre il 49%

che rappresentano circa l’85% della capitalizzazione relativa di mercato

privilegia l’efficienza; il 32% evidenzia la possibilità di

aggiustata per il flottante.

accedere ai diversi mercati.

Secondo Scott Ebner, il nuovo interesse verso il mercato azionario

Per ciò che concerne le modalità di utilizzo degli Etf, il

europeo è giustificato da quotazioni più interessanti rispetto ad altre

73% dei gestori dice di utilizzare tatticamente gli Etf

regioni e altri periodi storici e da dividendi attualmente più elevati.

per investire in specifici segmenti di mercato, l'11% li

Si prevede che il fondo prossimamente venga collocato anche su

usa come investimento principale e il 14% come bloc-

Borsa Italiana.

co portante all’interno di strategie core-satellite.

FONDI&SICAV/Marzo 2013

35



&

PROMOTORI CONSULENTI FONDI&SICAV

PROMOTORI&CONSULENTI

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Raccolta

Consulenza

Multibrand

Il grande ritorno del risparmio gestito

Poco consenso sul modello inglese

È quasi un passo indietro

Intervista ad Armando Escalona, di Finanza&Futuro Banca

«Crescita record anche nella crisi»


Promotori&Consulenti Intervista ad Armando Escalona, di Finanza&Futuro Banca

Il nostro è un ruolo sociale a cura di Massimiliano D’Amico

tre ad avere conquistato nuove quote di mercato ed essere cresciuti più de-

La rete del gruppo Deutsche Bank ha chiuso il 2012 registrando il migliore bilancio della sua storia. E secondo l'amministratore delegato è andata altrettanto bene ai risparmiatori: mediamente la crescita del valore del portafoglio dei clienti nell’ultimo anno si è attestata attorno al 5,5%. «Una società, a mio parere, si può definire di successo quando riesce a realizzare i propri obiettivi in ogni condizione di mercato, quando cresce e si afferma in qualsiasi scenario competitivo» 38

Marzo 2012

opo avere chiuso il 2012 con risultati record, Finanza&Fu-

dimensionale, abbiamo raggiunto e

D

gli altri competitor dal punto di vista

turo Banca, rete del gruppo

superato per la prima volta quota 10

Deutsche Bank, è decisa a proseguire

miliardi di euro di asset under mana-

il suo percorso di crescita. L’ammini-

gement. Questa doppia cifra è il risul-

stratore delegato Armando Escalona

tato di scelte strategiche molto preci-

sottolinea che il 2013 sarà l’anno della

se impostate alcuni anni fa, che vedo-

previdenza e annuncia le novità, non

no i loro capisaldi nella consulenza e

solo tecnologiche, che caratterizze-

nell’architettura aperta e sono frutto

ranno i prossimi mesi.

dei notevoli investimenti realizzati nello sviluppo e nella formazione del

Volgiamo un attimo lo sguardo al re-

team dei professionisti».

cente passato. Qual è stato il bilancio di Finanza&Futuro nel 2012?

Circa il 70% della vostra raccolta net-

«A fronte della fase di deciso ridimen-

ta 2012 proveniva dai prodotti di ri-

sionamento dei consumi, evidente da

sparmio gestito. Crede che questo

molti mesi, è cresciuta parallelamen-

trend proseguirà anche nel 2013?

te una maggiore predisposizione del-

«Nonostante la situazione economi-

le famiglie italiane per il mondo degli

ca del paese resti molto complessa,

investimenti, che ha favorito tutto il

mi attendo che i prodotti di rispar-

settore della promozione finanziaria.

mio gestito continueranno la loro

Anche nel 2012, infatti, le reti così co-

corsa anche quest’anno. Una società,

me avviene ormai da alcuni anni,

a mio parere, si può definire di suc-

hanno confermato il proprio ruolo di

cesso quando riesce a realizzare i pro-

traino dell’industria del risparmio ge-

pri obiettivi in ogni condizione di

stito, compensando le uscite riscon-

mercato, quando cresce e si afferma

trate dagli altri canali distributivi. In

in qualsiasi scenario competitivo, af-

questo scenario, Finanza&Futuro ha

frontando giorno dopo giorno sfide

chiuso il 2012 registrando il migliore

complesse. Ecco. I professionisti di Fi-

bilancio della sua storia, con un risul-

nanza&Futuro negli scorsi mesi sono

tato addirittura migliore rispetto al

stati capaci non solo di proteggere i

2011, che già si era rivelato un anno da

clienti dal panic selling, ma hanno

record. Negli scorsi 12 mesi, infatti, ol-

continuato a garantire una consu-


lenza ad alto valore aggiunto. Gli investitori che si sono fatti affiancare dal loro promotore di fiducia si possono ritenere soddisfatti: mediamen-

«

te la crescita del valore del portafoglio dei clienti di Finanza&Futuro

Non solo

nell’ultimo anno si è attestata intorno al 5,5%. Un risultato più che soddi-

non è diminuito il

sfacente, a fronte di un mercato denso di contraddizioni e di fragilità che

peso delle case

ha certamente complicato ulteriormente il lavoro dei consulenti confer-

terze nei

mandone, una volta di più, il ruolo sociale. Senza una figura professio-

portafogli dei

nale al loro fianco, infatti, chissà

nostri promotori,

quanti clienti avrebbero risposto diversamente alle sollecitazioni che

ma abbiamo

giungevano dal mercato, chiudendo magari posizioni in perdita e dilapi-

puntato su

dando una parte del risparmio accumulato con tanta fatica».

questo tema con

Nell’ultimo periodo si è assistito a una

»

ancora più

frenata, non brusca ma indicativa sul fronte multibrand. Qual è il suo pare-

decisione

re su questo trend? «Diversi anni fa Finanza&Futuro ha fatto una scelta di campo precisa e netta, sposando compiutamente la filosofia multibrand e, per quanto ci

prendere questo sentiero significa in-

più opportuno allargare l’offerta gra-

riguarda, non vedo nessuna frenata.

nanzitutto coltivare un atteggiamen-

zie a singoli comparti calibrati ad hoc

Anzi, non solo non è diminuito il pe-

to di apertura mentale verso le no-

dalle case che hanno già in essere con

so delle case terze nei portafogli dei

vità, specie i “diamanti da scoprire”,

noi accordi di distribuzione. Tra po-

nostri promotori, ma abbiamo pun-

ancora presenti sul mercato e capaci

che settimane, a tale proposito, la si-

tato su questo tema con ancora più

di portare un reale valore aggiunto

cav Db Advisory Multibrands, che ne-

decisione e questa quota è cresciuta

nei portafogli dei clienti e dei promo-

gli ultimi sei mesi ha raccolto oltre

costantemente: oggi si aggira intor-

tori, che da tempo si stanno muoven-

300 milioni di euro, si amplierà ulte-

no al 75%, una percentuale tra le più

do verso un più deciso fly to quality.

riormente, grazie all’ingresso di Inve-

alte di tutto il mercato».

Da sempre Finanza&Futuro investe

sco, Jp Morgan e Russell Investments.

con decisione non solo nella struttura

Sul fronte dei prodotti, inoltre, abbia-

Dall’ultimo Pf Monitor di GfK Eurisko

di investment product, ma fa scou-

mo un vero e proprio asso nella ma-

emerge che è sceso il numero ideale

ting a livello globale, selezionando le

nica rappresentato dalla polizza unit

delle sgr con cui i professionisti voglio-

case in grado di migliorarne l’offerta.

linked Z Platform Special, disegnata

no collaborare. Come cercate di ri-

E’ altresì vero che, specie negli ultimi

da Zurich Life Assurance ad hoc per i

spondere a questa richiesta?

mesi, questo processo evolutivo sem-

promotori di Finanza&Futuro. All’in-

«La ricerca delle case di gestione o de-

bra avere raggiunto una fase di con-

terno di questo strumento assicura-

gli strumenti d’investimento di qua-

solidamento e, piuttosto che siglare

tivo ad alto contenuto finanziario so-

lità è un percorso senza fine e intra-

nuove partnership, riteniamo che sia

no presenti alcune boutique dell’as-

Marzo 2012

39


Promotori&Consulenti Intervista ad Armando Escalona, di Finanza&Futuro Banca Parla Massimo Peltretti, direttore commerciale di Finanza&Futuro Banca

Orgogliosi del nostro modello di business I

l direttore commerciale di Finanza&Futu-

zati sullo sviluppo della clientela esistente,

ampio spettro. L’appartenenza a un grande

ro Banca, Massimo Peltretti, traccia i pia-

puntando comunque ad acquisire, come lo

gruppo come Deutsche Bank consente a

ni di crescita per il 2013. Una strategia che

scorso anno, oltre 10 mila nuove relazioni.

Finanza&Futuro di disporre di una piat-

non ammette bonus d’ingresso mirabolanti.

Sul fronte dei nuovi inserimenti, invece, non

taforma d’offerta ampia e integrata che

abbiamo una particolare predilezione dal

permette ai nostri consulenti di affrontare

Qual è il vostro target di raccolta e di re-

punto di vista geografico, ma saremo impe-

con il cliente qualunque necessità collegata

clutamento per quest’anno?

gnati a consolidare la nostra presenza su

al suo patrimonio personale e familiare:

«Finanza&Futuro ha fissato obiettivi ambi-

tutto il territorio nazionale».

gestione della liquidità, esigenze di finan-

ziosi, ma sostenibili, poiché rappresentano

ziamento, di protezione, di pianificazione

il naturale sviluppo di una storia che negli

Qual è il profilo del promotore ideale per

previdenziale e naturalmente, di consulen-

ultimi anni si è contraddistinta per una cre-

Finanza&Futuro?

za evoluta nel campo degli investimenti».

scita solida e costante. Contiamo, dunque,

«La figura che cerchiamo è un professioni-

di realizzare in questi 12 mesi una raccolta

sta con almeno cinque anni di esperienza

netta superiore al miliardo di euro e di por-

nel settore, con un portafoglio consolidato

rispondono alle vostre esigenze?

tare il numero dei consulenti finanziari a

non inferiore a 8 milioni di euro, interessa-

«Siamo molto orgogliosi del nostro model-

quota 1.600. Nel 2013, saremo molto focaliz-

to a una proposizione commerciale ad

lo di business fondato sulla consulenza ad

40

Quali benefit offrite ai professionisti che

set management che al momento

previdente. Consci del fatto che sono

Quali altre novità lancerete nel 2013?

non sono ancora distribuite non solo

chiamati a fare scelte importanti

«Intraprendere nuove sfide in un pe-

dalla rete di Finanza&Futuro, ma in

dalle quali dipenderà il loro tenore di

riodo come l’attuale non è certo sem-

alcuni casi non sono disponibili sul

vita futuro, ai risparmiatori viene

plice. Per farlo,occorrono prima di tut-

mercato italiano se non tramite il no-

suggerito di affidarsi ai nostri consu-

to idee chiare e disponibilità, non solo

stro prodotto».

lenti per ottenere un vero e proprio

economica, a investire. Con l’obiettivo

check-up previdenziale. Nel 2013,

di migliorare le operation, il prossimo

La sua struttura è sempre stata molto

comunque, tutto il gruppo Deutsche

aprile inaugureremo F&F Rapido, un

attiva sul fronte previdenziale. Avete

Bank punterà con ancora più decisio-

sistema tecnologico che ha l’obiettivo

novità in cantiere?

ne sul tema della previdenza e della

di liberare clienti e promotori dalla

«La previdenza complementare è un

formazione necessaria per assicura-

grande quantità di moduli cartacei,

tema complesso e purtroppo viene

re una consulenza specializzata. Un

rendendo più veloce e agevole ogni fa-

tuttora percepita da molti clienti

ruolo decisivo per il conseguimento

se del processo d’investimento, ma

come qualcosa dagli orizzonti davve-

dei risultati su questo fronte verrà

anche di rendere la relazione tra il pro-

ro molto lontani; il disinteresse su

svolto dai promotori cui abbiamo

motore e il cliente più efficace ed effi-

questo fronte sembra ancora diffuso

dedicato

ciente, annullando nel contempo, di

e generalizzato. Per cercare di inver-

intenso di formazione e aggiorna-

tire questo trend, Finanza &Futuro

mento attraverso un master organiz-

ha lanciato proprio in questi giorni,

zato da Zurich. Alla fine delle lezioni

La sua struttura negli ultimi anni è

insieme alla rete fissa di Deutsche

ci si è resi conto dell’assoluta valen-

cresciuta moltissimo dal punto di vi-

Bank, una campagna pubblicitaria

za di questo corso e che la comples-

sta dimensionale e ora può contare su

sulle principali radio e televisioni per

sità dell'argomento e l’arrivo delle

circa 1.540 professionisti. Come siete

spingere gli italiani a pensare al pro-

nuove norme impongono una for-

riusciti a crescere mantenendo sem-

prio futuro in maniera costruttiva e

mazione costante».

pre sotto controllo il bilancio?

Marzo 2012

un

programma

molto

fatto, ogni possibile errore umano».


ampio spettro in regime di vera architettu-

medio termine molto competitivi, siamo

ra aperta: quasi nessuno dei nostri concor-

stati capaci di reclutare oltre 500 professio-

renti dispone di un modello virtuoso e soste-

nisti negli ultimi tre anni. Un grande succes-

nibile come il nostro. Ma siamo anche altret-

so, in un mercato guidato ancora troppo da

tanto orgogliosi del modo con cui abbiamo

bonus dell’ordine del 2-3%».

impostato l’attività di reclutamento. In Finanza&Futuro non hanno mai trovato

Come procede il progetto consulenza?

spazio i bonus d’ingresso mirabolanti, un

«Sinceramente, in linea generale, vedo il per-

metodo per noi perdente in partenza, fon-

corso di avvicinamento alla consulenza

dato sul “ti pago subito per quello che hai

avanzata complesso sia dal lato offerta sia

In ogni caso, attualmente, abbiamo abilita-

realizzato in passato, poi vedremo”. Il nostro

dal lato domanda.Un anno fa,abbiamo deci-

to alla prestazione del servizio di consulenza

approccio è basato invece su una vera pro-

so di entrare in questo settore con grande

avanzata F&F Strategist oltre 300 promotori

posta di partnership:“Valorizziamo insieme

cautela, consci della mole d’investimenti

finanziari (più di 100 quelli già attivi), men-

il tuo passato, progettiamo insieme anche

necessaria per sviluppare un servizio d’eccel-

tre gli asset under advisory ammontano a

un percorso di crescita profittevole a 3-5

lenza e del fatto che ancora un limitato

circa 200 milioni di euro. Ci vorrà tempo e

anni”. Rispettando attentamente questa

numero di clienti presenta oggi un profilo

pazienza, ma poi i clienti e i consulenti più

filosofia e calibrando schemi di proposta

comportamentale in tema di investimenti

evoluti decideranno di muoversi e interagire

basati su acceleratori di redditività a breve-

compatibile con questo modello di servizio.

solo dentro questo framework».

«In uno scenario per nulla semplice

d’informazioni che ha creato, quasi

nanziario. Comunque, come altri,

Finanza&Futuro ha deciso di conti-

spontaneamente, un network di pro-

stiamo guardando con maggiore at-

nuare a credere negli uomini e nelle

fessionisti che condividevano gli stes-

tenzione ai professionisti provenien-

donne che compongono la propria

si obiettivi. E’ stato il mercato, in pra-

ti dal canale private, specie i banker

rete investendo con decisione nell’in-

tica, a sentenziare che Finanza&Fu-

dalla grande esperienza e dal por-

serimento delle nuove risorse in gra-

turo può essere di diritto considerata

tafoglio consistente, nell’ordine di

do di apportare alla struttura un rea-

tra le poche società che possono fre-

60-70 milioni di euro».

le valore aggiunto. Nel 2006 ha preso

giarsi del titolo di “the best place to

infatti avvio un piano industriale a

work”».

E il progetto per aumentare il numero delle promotrici finanziarie prose-

medio e lungo termine che ha preferito guardare avanti e che ci ha spin-

La crisi ha avuto un impatto pesante

gue?

ti a rivedere il mandato d’agenzia

sulla redditività e i margini delle ban-

«Sì. In realtà negli ultimi anni, il nu-

nell’ottica di una maggiore traspa-

che e nel nostro Paese: secondo alcuni

mero delle promotrici è leggermente

renza e della pari dignità tra tutti i

report, 30-35 mila bancari rischiano il

cresciuto. Inoltre, il dato sugli esami

professionisti. Grazie all'impegno co-

posto. Quali sono le vostre politiche di

per l’iscrizione all’Albo ci rende parti-

stante di tutti coloro che si sono sen-

recruiting su questa categoria profes-

colarmente ottimisti: la percentuale

titi parte attiva e propositiva di un

sionale?

di donne che superano l’esame è in

processo virtuoso, e all’avvio del pro-

«Al di là delle facili suggestioni, non

ogni sessione sempre superiore a

getto neofiti, siamo stati capaci di re-

credo che le banche si lasceranno

quella degli uomini. In un futuro non

clutare dal 2009 a oggi oltre 800 pro-

scappare tanto facilmente quelle fi-

troppo lontano è dunque lecito at-

fessionisti, provenienti in pratica da

gure professionali che ambiscono a

tendersi un riequilibrio all’interno

tutte le strutture. Come ci siamo riu-

intraprendere una carriera maggior-

delle reti di promozione finanziaria

sciti? Principalmente grazie alla for-

mente improntata all’imprenditoria-

tra la componente maschile e quella

mula del passaparola, allo scambio

lità, come quella del promotore fi-

femminile».

I

Marzo 2012

41


Promotori&Consulenti Raccolta

2013, la fine dell’amministrato? di Massimiliano D’Amico

così il terreno fertile per l’ampliarsi del bisogno di un approccio consu-

Dopo un 2012 dominato dal gestito, neppure le cattive notizie sul fronte macro e le incertezze provocate dalle recenti elezioni in Italia sembrano destinate a interrompere questo trend. Favorito anche dal venire meno di uno dei paradigmi assoluti nella percezione dei risparmiatori: la sicurezza dei debiti sovrani. «Non si torna più indietro dalla consapevolezza che agli emittenti di titoli obbligazionari, anche quelli governativi, è associato un certo grado di rischiosità» 42

Marzo 2013

l 2012 doveva essere l’anno della di-

I

lenziale di gestione degli investimen-

sintegrazione dell’Eurozona. Una

ti e di diversificazione del rischio. Da

dopo l’altra sarebbero dovute ca-

qui il maggiore ricorso a prodotti di

dere, come le tessere di un immagi-

risparmio gestito». Se, secondo alcu-

nario mosaico, la Grecia, la Spagna,

ni osservatori, la paura è durata trop-

l’Irlanda, il Portogallo e ovviamente

po poco per avere determinato una

l’Italia. In uno scenario tra i più com-

modifica strutturale delle scelte d’in-

plicati che si ricordino, tuttavia, i pro-

vestimento degli italiani, Mossa ri-

motori hanno continuato a raccoglie-

marca che «per noi non si torna più

re nuova ricchezza. E il 2012 può esse-

indietro dalla consapevolezza che

re definito, senza timore di smentite,

agli emittenti di titoli di risparmio

l’anno del ritorno al gestito.

amministrato, anche quelli governa-

La ripartizione tra i diversi com-

tivi, è associato un certo grado di ri-

parti evidenzia, infatti, la netta pre-

schiosità e ritengo che la logica cas-

valenza degli investimenti nei pro-

settista del buy and hold sia stata

dotti di questo settore, sui quali sono

messa definitivamente in discussio-

confluite negli scorsi 12 mesi risorse

ne». Nel corso del 2012 la percentuale

nette complessive per un importo vi-

di risparmio gestito di Banca Fideu-

cino a 11,9 miliardi di euro, rispetto a

ram sul totale della raccolta netta è

una raccolta netta quasi inesistente,

passata dal 73% circa del 2011 al

pari a 70 milioni di euro, a favore dei

74,6%.

prodotti di amministrato. E le nuove

Il cambio degli archetipi su cui si

nubi affacciatesi nel post-elezioni

fondavano generalmente le scelte

non sembrano destinate a invertire

d’investimento degli italiani e la fine

questo trend.

del concetto risk-free sembrano avere

«La volatilità determinata dalla

rappresentato i motori principali del-

crisi del debito sovrano ha trasforma-

lo switch dall’amministrato al gestito

to quello che era percepito come un

anche per Massimo Giacomelli, re-

porto sicuro di capital gain in una

sponsabile del servizio promozione

perdita potenziale», sottolinea Gian

finanziaria di Banca Monte dei Pa-

Maria Mossa, responsabile direzione

schi di Siena. «L’attuale contesto»,

marketing, sviluppo commerciale e

spiega il manager, «ha modificato i

private di Banca Fideuram, «creando

paradigmi di valutazione assoluti e


«

»

La gestione del portafoglio cosiddetta fai da te richiede un’attenzione e una competenza troppo elevate,mentre affidarsi a professionisti è più agevole e rassicurante

temporali del risparmio. Per la prima

il cliente percepisce la vera professio-

poste migliori. La gestione del por-

volta è stato abbattuto un totem: la

nalità quando la situazione è difficile.

tafoglio cosiddetta fai da te, invece,

sicurezza dei debiti sovrani».

In un contesto di per sé non facile, i

richiede un’attenzione e una compe-

Quasi tutti gli investitori, secondo

professionisti hanno giustamente de-

tenza troppo elevate, mentre affidar-

Giacomelli, non sembravano conside-

ciso di credere nel risparmio gestito e

si a professionisti risulta più agevole

rare il tema del rischio paese, mentre

questo trend non può che continua-

e rassicurante».

ora appaiono finalmente consapevo-

re». Inoltre, secondo il manager, gli ul-

li che investire senza assumere una

timi due anni hanno fatto prendere

serie di rischi non è più possibile.

consapevolezza pure ai piccoli rispar-

«Puntare sull’amministrato ha perso

miatori che la diversificazione è l’uni-

una delle sue caratteristiche princi-

co fattore che premia con certezza.

pali, quale la garanzia del capitale a prescindere».

Anche Duccio Marconi, responsabile commerciale della promozione

Preferisce,invece,spostare il focus

finanziaria del Credem, ritiene che la

sulla capacità dei promotori di lavo-

crescita del gestito sia un trend desti-

rare bene in ogni scenario, Stefano

nato a continuare anche nel 2013. «Da

Lenti, responsabile dell’area promo-

questi anni di crisi i clienti hanno im-

zione finanziaria di Ubi Banca Priva-

parato che affidare i propri investi-

te Investment. «Da sempre i promo-

menti a professionisti conviene. I pro-

tori hanno approfittato degli anni

motori, affiancati da strutture cen-

GIAN MARIA MOSSA, RESPONSABILE DIREZIONE

difficili per acquisire clientela. La mo-

trali di advisory», rimarca Marconi,

MARKETING, SVILUPPO COMMERCIALE E PRIVATE DI

tivazione è proprio legata al fatto che

«sono in grado di selezionare le pro-

BANCA FIDEURAM

Marzo 2013

43


Promotori&Consulenti Raccolta

Multibrand/1

Anche per le reti meno è meglio all’ultimo Pf Monitor di GfK Eurisko

po le idee», conferma Stefano Lenti di Ubi.

offerta dagli asset manager. «A questo pro-

D

emerge che dal lato offerta, forse è giun-

«Noi stessi», risponde Gian Maria Mossa, di

posito», aggiunge Mossa, «le nostre più

to il momento del “meno è meglio”. Nel 2012

Fideuram, «siamo da sempre molto attenti

recenti attività in ambito formativo benefi-

è infatti sceso il numero ideale delle sgr con

alla selezione e alla qualità delle relazioni

ciano dell’affiancamento dei principali

cui i professionisti vogliono collaborare. Ve-

con le singole case d’investimento. Classifi-

partner in termini di knowledge e formazio-

diamo nel dettaglio come le reti cercano di

chiamo in target il tipo di collaborazione e

ne per i nostri professionisti».

rispondere a questa esigenza.

abbiamo un rapporto privilegiato con una

Nella selezione dei partner da inserire nella

«In Ubi lasciamo piena libertà ai professio-

cerchia ristretta di partner». I criteri di valu-

gamma d’offerta la formazione assicurata

nisti. Condividendo però quanto emerso

tazione adottati da Banca Fideuram inclu-

dalle case prodotto rappresenta, anche

dalla ricerca di Eurisko, ci limitiamo a non

dono, oltre alla redditività e alla qualità del

secondo Enzo Ruini, di Banca Generali, un

coinvolgere in mille riunioni di sgr diverse i

supporto fornito in Italia, servizi quali piat-

plus da tenere in grande considerazione. «In

nostri promotori per non fare perdere la

taforme e strumenti, iniziative di marke-

un mercato che è diventato sempre più com-

focalizzazione e non confondere loro trop-

ting, nonché la capacità di formazione

plesso, volatile e dove si guarda a iper-spe-

Ruini, «la nostra offerta assicurativa

conto che la complessità richiede

ha saputo garantire risposte esausti-

maggiore professionalità: il rispar-

ve ai timori dei clienti, mentre dopo

mio gestito quindi dovrebbe trovare

l’estate, con l’allentamento degli

sempre più consensi».

spread sono emerse le peculiarità dei fondi che continuano ad attirare

dente di Südtirol Bank: «Le ragio-

molto interesse». Benché la cautela

ni che hanno indotto i risparmiato-

per le dinamiche economico-politi-

ri a investire nel 2012 non sono

che non solo italiane resti alta, il ma-

venute meno nell’anno da poco ini-

nager ritiene che ci siano comunque

ziato. È chiaro, tuttavia, che even-

i presupposti per cogliere i vantaggi

tuali modifiche strutturali alle

sui mercati emergenti dai fonda-

diverse componenti congiunturali

mentali solidi. «Siamo dunque otti-

potrebbero modificare in meglio,

misti per un andamento positivo del

ma anche in peggio, l’andamento

MASSIMO GIACOMELLI, RESPONSABILE SERVIZIO

gestito anche quest’anno», sottoli-

della raccolta».

BANCA MONTE

nea Ruini, «e i primi due mesi di rac-

Va da sé, ovviamente, che le previ-

PASCHI DI SIENA

colta confermano questo trend in

sioni le sbaglia solo chi le fa. In ogni

progressiva crescita».

caso per non avventurarci troppo nel

PROMOZIONE FINANZIARIA DEI

44

E ammonisce Peter Mayr, presi-

Lo scorso anno Banca Generali

In uno scenario che sembra gui-

campo delle ipotesi, vediamo su qua-

ha registrato un importante exploit

dato dall’ottimismo non mancano,

li strumenti d’investimento si sono

sul fronte del gestito. La raccolta net-

tuttavia, pareri più cauti sul rally

mossi, nel dettaglio, i risparmiatori

ta in questo comparto si è assestata a

messo a segno dal gestito. «Difficile

italiani. «Una tendenza che abbiamo

quota 1,6 miliardi di euro. «A fronte

fare previsioni», sottolinea Saverio

rilevato nell’ultimo anno, finalizzata

di una prima parte dell’anno all’inse-

Scelzo, presidente e amministratore

a perfezionare la diversificazione dei

gna della volatilità e dell’incertezza»,

delegato di Copernico Sim, «certo è

portafogli», risponde Mossa, «è stata

ricorda il sales manager Italy, Enzo

che gli italiani si rendono sempre più

lo spostamento di molti clienti su so-

Marzo 2013


cializzazioni, non credo», conferma il mana-

no i conti con la gestibilità di queste relazio-

ger, «che la riduzione degli interlocutori sia

ni. «Però non è un problema che ci tocca da

la risposta più esaustiva. Serve impegno

vicino; anzi, nel nostro caso si trasforma in

nella formazione e volontà di continuo stu-

un’opportunità. La gestione qualitativa e di

dio e approfondimento da parte delle reti

aggiornamento sui diversi marchi è curata

per riconoscere le migliori competenze tra i

direttamente da Südtirol Bank che offre

gestori». In tal senso il manager sottolinea

questo plus alla propria rete. Nasciamo

che sembra conclusa l’epoca dei numerosi

come broker e siamo abituati a scegliere,

STEFANO LENTI, RESPONSABILE AREA PROMOZIONE

fondi simili tra loro con politiche di gestio-

liberando il consulente dal peso di un’ana-

FINANZIARIA DI

ne univoche ma, al contrario, si sta andan-

lisi spesso molto complicata da gestire».

do alla ricerca di specifiche qualità ed espe-

Di parere diverso, invece, Massimo Giaco-

spazio per molti gestori, è altrettanto vero

rienze per valorizzare al meglio la diversifi-

melli, di Mps. «Non siamo totalmente d’ac-

che avere a disposizione l’offerta delle prin-

cazione di portafoglio dei clienti.

cordo con quanto emerge dall’ultimo Pf

cipali case d’investimento mondiali dà l’op-

Secondo Peter Mayr, di Südtirol Bank, è inve-

Monitor. Se da una parte è vero che nella

portunità di cogliere tutti gli spunti propo-

ce comprensibile che i professionisti faccia-

mente di un consulente non ci può essere

sti dai migliori gestori del momento».

luzioni contenitore o wrapper, del

con possibilità di ottimizzazioni ope-

comparto gestito o assicurativo, con

rative, nonché vantaggi fiscali e suc-

investimenti provenienti sia dalla

cessori. «In sintesi, oltre alla diversifi-

raccolta amministrata, sia da fondi

cazione», chiarisce Mossa, «il cliente

singoli». In sostanza, anche se il nu-

è sempre più alla ricerca di un eleva-

mero delle soluzioni d’investimento

to livello di servizio».

rimane lo stesso, in aggiunta alla di-

Dopo avere ricordato che nel 2012,

versificazione a monte, la struttura

come negli altri periodi, i prodotti più

ricerca una soluzione più flessibile,

collocati sono stati gli Oicr con parti-

UBI BANCA PRIVATE INVESTMENT

colare interesse per i fondi e le sicav a distribuzione cedolare, Giacomelli sottolinea che «anche le nostre gestioni patrimoniali con preventivo assenso hanno fatto la parte del leone. Esse consentono di rispondere alle esigenze di quei clienti particolarmente sofisticati che sono più restii a fare confluire i propri risparmi in un

DUCCIO MARCONI, RESPONSABILE COMMERCIALE DELLA PROMOZIONE FINANZIARIA DEL

CREDEM

portafoglio che prevede la cosiddetta

e del 2012 avevano privilegiato gli

delega pura». Data l’attuale volatilità

strumenti in grado di assorbire

del mercato, inoltre, i clienti stanno

meglio le fluttuazioni dei mercati.

riscoprendo, secondo Giacomelli, i

«Punteremo, come al solito», confer-

piani di accumulo.

ma Mayr, «sulle nostre gestioni patri-

Simile, in linea di massima, il

moniali, che sono il fiore all’occhiello

trend evidenziato dai clienti di Süd-

dell’offerta, ma senza dimenticarci

tirol Bank, che già nel corso del 2011

dei prodotti assicurativo-finanziari

Marzo 2013

45


Promotori&Consulenti Raccolta

Multibrand/2

Un pericoloso dietro front? egli ultimi anni abbiamo assistito alla

ta. Se alcuni player lo considerano un trend

della nostra casa sono infatti gestioni patri-

N

corsa quasi affannosa dei principali

passeggero, confermando la bontà del

moniali multibrand e di conseguenza», spie-

player che, nell’ottica multibrand, hanno

modello multibrand, secondo altri questo

ga Mayr, «le due filosofie si sposano in un

ampliato e perfezionato la gamma d’offerta

passaggio potrebbe essere l’inizio di un peri-

unico concetto e in un solo servizio».

siglando diverse partnership con i principali

coloso dietro front.

Se la rete di Mps opera attraverso un model-

asset manager globali.

«Premetto che il multibrand resta, a nostro

lo di offerta ad architettura aperta, indi-

Non casualmente, dunque, se nel 2005 la

avviso, una politica sana e coerente con l’of-

pendente, senza vincoli di budget e senza

percentuale dei prodotti di terzi era pari al

ferta di un servizio di consulenza di qualità.

meccanismi d’incentivo sul collocamento

13,5% del portafoglio delle reti, alla fine

I recenti dati», chiarisce Gian Maria Mossa,

dei prodotti di casa, anche Ruini ricorda che

dello scorso anno questa quota era presso-

«possono essere frutto di diverse strategie

Banca Generali è stata l’antesignana nel-

ché raddoppiata al 27,2%.

commerciali e, in particolare, di un sempre

l’architettura aperta, «che nel nostro caso

Benché quasi tutte le strutture lavorino da

maggiore peso dato alla delega gestionale

non è un mero virtuosismo di marketing,

tempo seguendo questa filosofia, nell’ulti-

sotto l’ombrello dei prodotti di casa».

ma rappresenta le fondamenta della nostra

mo periodo, specie nel terzo trimestre 2012,

Per Südtirol Bank il problema si pone, invece,

offerta e i numeri in crescita dei prodotti di

su questo fronte si è assistito a una frena-

in maniera del tutto minimale. «I prodotti

tante case internazionali ne sono la confer-

che vengono distribuiti dalla nostra

dai clienti del Credem. «Negli ultimi

rativi e fiscali tipici del prodotto la

controllata Südtirol Vita&Danni di

mesi», ribatte Marconi, «hanno ri-

possibilità di investire in Oicr delle

Milano».

scosso un grande successo le polizze

principali case internazionali». Nu-

Il successo degli strumenti assicu-

assicurative di tipo unit linked Skan-

meri importanti per il Credem sono

rativi con un’importante componen-

dia, Aviva e Credemvita, che consen-

arrivati anche dal collocamento degli

te finanziaria, è testimoniato anche

tono di abbinare ai vantaggi assicu-

Oicr cosiddetti target date, lanciati dalla società del gruppo Euromobiliare Sgr. Hanno puntato sulla diversificazione degli investimenti anche i clienti di Copernico, che hanno prevalentemente scelto i fondi obbligazionari internazionali spesso coprendosi sul rischio di cambio, e quelli di Banca Generali che, invece, hanno principalmente fatto rotta sui fondi di fondi. «Abbiamo infatti nel prodotto Bg Selection la possibilità di delega della gestione», spiega Ruini, «su 26 tra le più affermate e importanti case terze a livello internazionale. Lo scorso anno le performance sono state mediamente gratificanti e

SAVERIO SCELZO, PRESIDENTE E AMMINISTRATORE DELEGATO DI COPERNICO SIM

46

Marzo 2013

i clienti comprendono le difficoltà


ma. Il meccanismo di pricing è per noi inva-

particolarmente polemici. «Negli ultimi me-

riato tra i diversi prodotti, lasciando piena

si», conferma Antonio Marangi, direttore

libertà di scelta ai consulenti e ai clienti di

mercato e consigliere delegato di Banca Ipibi

trovare la soluzione ideale».

Financial Advisory (gruppo Veneto Banca),

Sulla stessa linea l’opinione di Lenti, che tut-

«è evidente che alcuni player hanno nuova-

tavia chiarisce un particolare da non sotto-

mente imboccato la strada dei prodotti di ca-

valutare. «Noi lasciamo assoluta libertà di

sa, fatto peraltro inevitabile per alcune

scelta ai promotori. Sicuramente, la motiva-

realtà. Banca Ipibi rimane coerente con la

zione che porta i nostri professionisti a fare

scelta di non avere questo genere di stru-

confluire buona parte della raccolta sui pro-

menti e di tutelare il cliente da tutte le forme

menti di crisi, si concentra nella vendita di

dotti di casa è riconducibile alle performan-

di conflitto d’interesse e il consulente nella

prodotti di casa non perché più efficienti, ma

ce di Pramerica. Inoltre, con loro abbiamo un

sua integrità professionale».

piuttosto perché più remunerativi per l’a-

rapporto di estrema sinergia commerciale

Ancora più critico Scelzo, secondo cui «il pro-

zienda stessa. In Copernico, fin dalla fonda-

che ci permette di avere talvolta strumenti

blema del multibrand in Italia è che spesso

zione nel lontano ’99, abbiamo puntato con

strutturati ad hoc in base al momento e alle

esso viene di fatto solo pubblicizzato dalle re-

convinzione solo nel multibrand escludendo,

esigenze di promotori e clientela».

ti tradizionali e promosso quindi in maniera

proprio per evitare questo conflitto d’inte-

Tuttavia, non mancano i pareri contrari e

marginale. L’offerta, soprattutto nei mo-

resse, di concepire prodotti di casa».

PETER MAYR, PRESIDENTE DI SÜDTIROL BANK

nel riuscire a ottenere ritorni soddi-

i clienti di Ubi Banca Private Invest-

legati ai bond, sia high yield sia quel-

sfacenti in presenza di tassi prossimi

ment risiedeva, invece, nei mercati

li di paesi considerati a basso rischio

allo zero dalle banche centrali».

obbligazionari. «Senza pensare solo

hanno dato rendimenti che difficil-

ai Btp», chiarisce Lenti, «tutti i fondi

mente si potranno ripetere».

La vera opportunità del 2012 per

I

Professionisti

Dalla banca alla rete a crisi sta avendo un impatto

potrebbe offrire». Il boom delle iscri-

pesante sulla redditività e sui

zioni all’esame per diventare promo-

margini delle banche e nel

tore conferma, secondo il manager,

nostro paese, secondo alcuni report,

che qualcosa si sta muovendo. «Da

30-35 mila bancari rischiano il posto.

parte nostra», assicura Ruini, «conti-

Ovviamente le principali reti stanno

nuiamo a reclutare profili di elevato

predisponendo offerte su misura per

standing perlopiù proprio tra i ban-

accogliere questi professionisti.

cari con buona esperienza che com-

L

«Il nostro amministratore delega-

prendono le opportunità e le gratifi-

to, Piermario Motta», conferma Rui-

cazioni del passaggio nella nostra

ni, «qualche mese fa è stato il primo

realtà».

a sollevare il problema degli esuberi

«Ultimamente», aggiunge Giaco-

nel settore bancario e sottolineare le

melli, «ci stiamo rivolgendo molto al-

ENZO RUINI, SALES MANAGER ITALY

opportunità che il mondo delle reti

la categoria dei bancari perché, pro-

DI

BANCA GENERALI

Marzo 2013

47


Promotori&Consulenti Raccolta

prio in considerazione del periodo

Non tutti i player, tuttavia, consi-

storico particolarmente complesso

derano il passaggio da bancario a

per le banche, si stanno indirizzando

promotore privo di rischi. «Se per al-

al mondo della promozione per sod-

cuni di loro, soprattutto se cresciuti

disfare l’ambizione di una crescita

all’interno dell’ufficio titoli», spiega

professionale ed economica adegua-

Peter Mayr, «il cambiamento assu-

ta». In tal senso Mps ha delineato una

merà le caratteristiche di una nuova

proposta sia economica, sia formati-

opportunità, allora si potranno crea-

va, ad hoc per questa categoria di

re interessanti sinergie fra mondi fi-

professionisti e, durante il roadshow

nora separati da un piccolo muro di

a livello nazionale che partirà nel me-

privilegi, spesso però più virtuali che

se di marzo, svelerà tutti i dettagli di

reali». In ogni caso il presidente di

questo piano.

Südtirol Bank ritiene che il sistema

«Un bancario può essere attratto

bancario non potrà permettersi poli-

dall’attività di libero professionista

ANTONIO MARANGI, DIRETTORE MERCATO E

quale è, in pratica, il promotore, ma

CONSIGLIERE DELEGATO DI

vuole mantenere i privilegi della

ADVISORY (GRUPPO VENETO BANCA)

BANCA IPIBI FINANCIAL

banca», sottolinea tuttavia Marconi.

brutalità. «È più facile che vengano istituiti», auspica Mayr, «percorsi interni di qualificazione per incentiva-

Per questo motivo la proposta cali-

contratti ad hoc con sostegno econo-

re gradualmente la trasformazione

brata dalla sua struttura si chiama

mico per i primi anni in funzione del

dei costi fissi in variabili, in modo da

Da banca a…banca: diventa libero

profilo del candidato, ma soprattutto

abituare il personale alla nuova logi-

professionista in Credem e offre al

una facilitazione nel cambiamento

ca produttiva. Ciò potrebbe rappre-

consulente del canale bancario la

data dall’opportunità di continuare a

sentare un vivaio di veri professioni-

continuità rispetto al passato. «Mi ri-

servire il cliente a 360° gradi, ovvero

sti dei prodotti finanziari».

ferisco, ad esempio», spiega Marconi,

non solo per gli investimenti, ma an-

Considerando tutte queste varia-

«a un ufficio dedicato all’interno di

che per tutta la parte bancaria, com-

bili, prima di formulare offerte gene-

una delle nostre 600 filiali Credem

presa quella degli affidamenti, grazie

ralizzate, Mayr preferisce osservare

dove potere ricevere il cliente, con-

alla collaborazione sviluppata con le

con prudenza che cosa accadrà nei

centrandosi sugli investimenti con

banche reti del gruppo Ubi.

prossimi mesi. «Per il momento cer-

l’opportunità di completare la gam-

«Siamo molto attenti a offrire»,

chiamo di calibrare le singole proposte

ma con i servizi bancari tradizionali».

aggiunge Antonio Marangi, di Ipibi

in funzione delle esperienze maturate,

Punta sull’appeal di una rete che

«ai migliori professionisti che pro-

del portafoglio presunto e della carica

ha alla spalle un solido istituto ban-

vengono dal settore bancario l’op-

emotiva che sta alla base di ciascuna

cario anche Lenti. «Da sempre ponia-

portunità di proseguire nel loro per-

decisione di cambiamento».

mo attenzione al recruiting dei ban-

corso professionale, nel rispetto delle

Batte su questo tasto anche Scel-

cari», conferma il manager, «potendo

loro competenze, delle esigenze dei

zo. «Non sempre i bancari hanno le

offrire, rispetto a gran parte della

clienti e con piena libertà d’azione».

caratteristiche personali, motivazio-

concorrenza, non solo l’aspetto eco-

Una formula ideata da Banca Ipibi

nali e professionali per svolgere l’atti-

nomico, ma anche i prodotti tipica-

per questi professionisti è il family

vità di promotore finanziario; è bene

mente bancari e la possibilità di ave-

office. «Per queste risorse», sottoli-

quindi fare riflettere in maniera seria

re una postazione logistica in filiale,

nea Marangi, «costruiamo program-

queste persone per evitare che possa-

che psicologicamente aiuta molto il

mi formativi che partono dalla stra-

no cadere dalla padella alla brace e

passaggio».

tegia di business definita e che sono

non intendiamo approfittare della

mirati alle esigenze di professionisti

disperazione delle persone per trarne

senior».

vantaggi cinicamente».

Sotto l’aspetto economico Ubi Banca Private Investment calibra

48

tiche di dismissioni connotate dalla

Marzo 2013

I



Promotori&Consulenti Consulenza all’inglese

Poche luci molte ombre a cura di Massimiliano D’Amico GIOVANNI PAPINI, AMMINISTRATORE DELEGATO

lcuni temi possono essere

A

DI

rare lo spazio di un solo arti-

que, un benchmark di riferimento».

colo, mentre altri costituiscono una

Un approccio che, secondo l’esperto,

novità talmente dirompente da me-

presenta un errore di fondo. «Il mer-

ritare uno studio più approfondito,

cato a stelle e strisce non è mai stato

sia per la valenza teorica, sia per gli

guidato dagli indirizzi dei regulator,

effetti pratici che genera sul campo.

né tanto meno dalle politiche remu-

UBS GLOBAL ASSET MANAGEMENT ITALIA

analizzati a sufficienza e du-

Diversamente dalle previsioni, la Retail distribution review non è

È questo il caso della Retail distri-

nerative adottate dai distributori,

bution review, che si è rivelato un ar-

ma al contrario si è evoluto nell’arco

entusiasmo dagli asset manager.

gomento più complesso e controver-

degli ultimi 20 anni sulla base di un

so del previsto. La norma introdotta

unico criterio: adeguarsi alle istanze

Le nuove regole rischiano di essere

in Gran Bretagna che ha imposto a

e alle esigenze degli investitori». Se-

tutti gli intermediari di specificare ai

condo il manager, i legislatori euro-

un clamoroso autogol, poiché

clienti, in via preventiva, se operano

pei, seppure a piccoli step, sembrano

come advisor indipendenti e in regi-

avere preso con decisione una dire-

l’assenza di un qualsiasi sistema di

me di fee-only, o se offrono una con-

zione precisa, ma per certi versi fuor-

sulenza ristretta, continuando a in-

viante. «I regulator potevano interve-

retrocessioni spingerebbe i

cassare i rebate delle case prodotto,

nire sul fronte delle retrocessioni

non sembra rappresentare, come

adottando diversi approcci: uno

professionisti a vendere solo i

molti forse superficialmente spera-

pragmatico, uno talebano o uno rap-

vano, la panacea di tutti i mali della

presentato da una mediazione tra i

prodotti di casa. «Andare verso

consulenza finanziaria nel Vecchio

due sistemi. Stranamente la Fsa e il

continente.

mondo anglosassone, da sempre con-

stata accolta con grande

un’applicazione diffusa di norme non mediate dalla realtà di mercato potrebbe divenire in qualche caso un vero e proprio harakiri» 50

Marzo 2013

«Ci troviamo di fronte a un pro-

vinti assertori del liberismo», rimarca

cesso di trasformazione regolamen-

Papini, «hanno scelto la seconda via,

tare», sottolinea Giovanni Papini,

seguiti in questo percorso da alcuni

amministratore delegato di Ubs Glo-

paesi del Nord Europa, mentre l’Italia

bal Asset Management Italia, «che è

e la Francia, ad esempio, evidenziano

fondato su un principio opinabile,

posizioni assai differenti». Per queste

ovvero volere spingere i mercati eu-

e altre ragioni, il manager non consi-

ropei ad adeguarsi ai canoni statuni-

dera assolutamente la Rdr la panacea

tensi, considerati, sempre e comun-

di tutti i mali e non è per nulla con-


«

Va

sottolineata la vinto che rappresenti la soluzione per

difficoltà nel

liberarsi da tutti i problemi che affliggono l’advisory britannica prima e

fare pagare

quella europea poi. «Tutto ciò che va verso la traspa-

direttamente,

renza, a mio avviso, va sempre letto in

con la fee-only,

chiave positiva. Al contrario tutto ciò che forzosamente spinge verso un

qualcosa che

modello di servizio uguale per tutti, tracciando una riga che cerca di risol-

prima si

vere i problemi di tutti gli investitori a ogni latitudine, da Milano a Reykja-

remunerava in

vik, rivela, secondo me, un atteggia-

»

maniera

mento pretenzioso». Il manager sottolinea, infatti, che i legislatori po-

implicita

trebbero ancora fare meglio considerando le particolarità del mercato di riferimento e del tipo di clientela, analizzando in maniera più approfondita le diverse esigenze di chi

tutti i clienti potrebbero essere dispo-

tata dal cliente, spesso inconsapevo-

si rivolge agli advisor finanziari.

sti a pagare una parcella per la con-

le del fatto che una parte della com-

«Avrei invece cercato», suggeri-

sulenza, anche se in effetti lo faceva-

missione di gestione del fondo da lui

sce Tomaso Giorgetti, responsabile

no già con il vecchio sistema di com-

acquistato serviva a remunerare l’at-

della branch italiana di Allianz Glo-

missioni.

tività di collocamento di chi aveva

bal Investors Europe, «di disciplina-

«Va sottolineata», rimarca Gior-

re meglio le politiche di comunicazio-

getti, «la difficoltà nel fare pagare di-

«Un altro aspetto potenzialmen-

ne al cliente su qualsiasi conflitto di

rettamente, con la fee-only, qualcosa

te debole della norma», aggiunge

interessi che il distributore può ave-

che prima si remunerava in maniera

Grimmett, «è che in generale i costi

re, sia direttamente sia indiretta-

implicita. Potrebbe infatti essere

per i clienti potrebbero aumentare.

mente, nei confronti delle case pro-

un’operazione non facilmente accet-

Le parcelle, ad esempio, implicano

proposto l’investimento».

dotto che distribuisce. Personalmen-

anche il pagamento dell’Iva». Per

te ritengo la Rdr una norma molto

effetto di queste dinamiche, l’esperto

drastica, le cui ripercussioni più peri-

si attende l’abbandono di una per-

colose potrebbero ricadere soprattut-

centuale di consulenti, «compresa

to sul cliente finale».

probabilmente tra l’8% e il 15%, seb-

Scorge gli stessi punti di forza, ma

bene il vero numero non sarà noto se

pure le medesime criticità, Peter

non tra molti mesi. Inoltre sembra

Grimmett, head of fund regulatory

che le banche inglesi si stiano ritiran-

development di M&G Investments.

do dalla consulenza individuale ai

«La trasparenza è certamente un

clienti retail».

obiettivo della Rdr. In particolare gli

In ogni caso, il rischio che la nor-

investitori dovranno comprendere

ma significhi la fine della consulenza

che la consulenza non è gratuita e

finanziaria per il piccolo risparmiato-

che l’advisory di qualità ha un prez-

re e il fatto che non tutti i consulenti

zo». Ma il lato debole di questo pas-

TOMASO GIORGETTI, RESPONSABILE DELLA BRANCH

saggio, secondo Grimmett, è che non

ITALIANA DI

ALLIANZ GLOBAL INVESTORS EUROPE

abbiano le spalle sufficientemente larghe per adeguarsi alla nuova

Marzo 2013

51


Promotori&Consulenti Consulenza all’inglese

Un parere contrario-Cosima F. Barone del Groupement Suisse des Conseils en Gestion Indépendants

A vantaggio delle banche e non dei clienti C

osima F. Barone, membro del board e di-

Secondo lei era possibile raggiungere gli

gestione personalizzata e adatta alla sue ne-

rettore del Groupement Suisse des Con-

stessi obiettivi senza rivoluzionare il siste-

cessità. Una volta scomparsa la figura del ge-

seils en Gestion Indépendants, spiega come

ma?

store patrimoniale indipendente, le uniche

la Svizzera sta affrontando il tema delle re-

«Le banche, in questo paese e nel mondo, tro-

alternative che gli resteranno saranno le

trocessioni.

vano sempre modo per sopravvivere e per

grosse strutture o le banche».

adattarsi alle nuove leggi e alle regole di

Qual è la sua opinione sulla Rdr?

compliance imposte dalle autorità di con-

Qual è la posizione della Svizzera sul fron-

«È indubbio che i regulator partano da

trollo. Non bisogna mai sottovalutare la loro

te delle retrocessioni?

buone intenzioni. La loro conoscenza del

creatività! Credo, tuttavia che si stia metten-

«Un caso di giurisprudenza pochi anni fa ha

funzionamento dei mercati finanziari è

do in pericolo la sopravvivenza dei gestori in-

di fatto stabilito l’esigibilità da parte del

tuttavia molto relativa. Per quanto riguar-

dipendenti in Svizzera. Le piccole strutture

cliente delle retrocessioni percepite da ban-

da le retrocessioni, per esempio, è eviden-

potranno difficilmente imporre ai loro clien-

che e gestori patrimoniali. Il 26 novembre

te che le banche colmeranno il mancato

ti asset management fee più elevate per

scorso, poi, l’autorità di controllo (Finma) ha

incasso di queste con fee molto più eleva-

compensare le retrocessioni che fino a oggi

comunicato nuove regole alle banche ope-

te. Il cliente, nel nome della maggiore tra-

ricevevano dalle banche. Il rischio è che le pic-

ranti sul territorio elvetico. Una di queste

sparenza, è disposto a vedere i suoi costi

cole strutture vadano scomparendo. Altre si

concerne proprio l’obbligo d’informazione

bancari prendere l’ascensore? In realtà le

aggregheranno per beneficiare delle econo-

da parte degli intermediari sulle eventuali

autorità stanno procedendo a una profon-

mie di scala. In altri termini, alla fine sarà

retrocessioni percepite. D’allora, già due

da trasformazione del sistema senza una

proprio il risparmiatore che le autorità in-

banche hanno annunciato pubblicamente

chiara visione del nuovo equilibrio, qua-

tendono tutelare a perdere di più. Finora il

che restituiranno le retrocessioni percepite ai

lunque esso sia».

cliente ha potuto beneficiare infatti di una

loro clienti».

52

realtà sono solo alcuni dei punti do-

non essere più offerto questo stru-

«Anche in Olanda», ricorda Grim-

lenti della Rdr. E se nello scorso nu-

mento e che quindi da un catalogo di

mett, «sono state introdotte regole si-

mero di Fondi&Sicav Eric Helderlé,

offerta multiprodotto si possa ritor-

mili a quelle inglesi e, probabilmente,

general director di Carmignac Ge-

nare a una scelta monoprodotto.

in questo stesso periodo del prossimo

stion, aveva definito la norma un au-

Questo ovviamente è lo scenario più

anno potrebbero andare anche oltre,

togol, poiché l’assenza di un qualsivo-

pessimistico».

rispetto a quanto sta accadendo con

glia sistema di retrocessioni potrebbe

Malgrado l’Rdr sembri mostrare

spingere i professionisti a vendere i

più luci che ombre, il rischio che la

Detto ciò, l’esperto ricorda che i

prodotti calibrati dalla sgr di casa, Pa-

normativa non resti confinata alla

regulator inglesi stanno in realtà già

pini si spinge più in là. «Autogol? An-

sola Gran Bretagna è grande. «Molto

pensando all’ampliamento del rag-

dare verso un’applicazione diffusa di

probabilmente questa norma verrà

gio d’azione per includere i paga-

norme non mediate dalla realtà di

recepita in altri mercati», sottolinea

menti alle piattaforme di fondi e per

mercato potrebbe divenire in qualche

Giorgetti, «ma credo solo nei paesi

i business execution only. «Danimar-

caso un vero e proprio harakiri».

dove l’architettura aperta nella di-

ca e Svezia ci stanno osservando», ri-

la Rdr».

«Il rischio dietro l’angolo», confer-

stribuzione dei prodotti finanziari è

marca Grimmett, «ma sappiamo che

ma Giorgetti, «è che, nel momento in

meno rilevante, rispetto ad altre for-

ci sono proposte per bandire le com-

cui al distributore viene a mancare

me distributive, come il monoprodot-

missioni a livello europeo attraverso

una remunerazione per la distribu-

to o l’architettura aperta cosiddetta

la Mifid. Sebbene l’accordo non sia

zione di un prodotto, al cliente possa

guidata».

stato ancora raggiunto, sembra che il

Marzo 2013


pagamento di commissioni (induce-

nale che preferiscono, sia esso un con-

ment o retrocessioni che siano) sarà

sulente, una piattaforma o altro».

abolito per la consulenza o almeno

«In linea generale, le società pro-

per quella indipendente».

dotto», conclude Giorgetti, «dovran-

In ogni caso, al di là della diatriba

no strutturare la propria offerta te-

aperta a livello continentale per ban-

nendo in considerazione che, per i

dire le commissioni e gli inducement,

propri prodotti, i caricamenti che in

l’arrivo della Rdr sta stimolando gli

passato comprendevano una compo-

asset manager a rivedere le proprie

PETER GRIMMETT,

strategie. «Ovviamente», rimarca Pa-

LOPMENT DI

HEAD OF FUND REGULATORY DEVE-

M&G INVESTMENTS

pini, «un player globale come Ubs,

nente spesso molto rilevante di commissione di distribuzione ora ne dovranno fare a meno. Si assisterà per-

presente in 150 paesi del mondo, de-

«In Inghilterra M&G», risponde

ciò a una drastica diminuzione delle

ve calibrare le sue strategie di prodot-

Grimmett, «ha introdotto due nuove

commissioni di gestione dei fondi che

to ad hoc per ogni mercato e paese, a

classi come risultato della Rdr.La prima

il distributore da ora in poi proporrà

prescindere dall’approccio adottato.

è una classe azionaria senza commis-

ai propri clienti».

Per il mercato Uk, nel dettaglio, ab-

sioni, mentre l’altra è una classe equity

E dunque, seguendo la filosofia

biamo disegnato alcuni strumenti

“pulita”. Questo aiuterà gli investitori

del try and try again, anche la Rdr mo-

Rdr compliant».

ad accedere ai nostri fondi in base al ca-

stra qualche lato positivo…

I

Un parere favorevole-Danny Cox, head of advice di Hargreaves Lansdown

Un’opportunità di crescita D

anny Cox, head of advice di Hargreaves

Avete dovuto sostenere spese significative

riferimento. Alcuni, tuttavia, sostengono

Lansdown,una delle più importanti so-

per adattarvi alla nuova norma?

che gli advisor, specie se lavorano con le

cietà di consulenza britanniche, spiega come

«Hargreaves Lansdown non ha dovuto affron-

piattaforme elettroniche, non sempre re-

il mercato ha accolto la Rdr.

tare costi rilevanti, perché il nostro modello di

trocedono ai clienti i rebate ricevuti.

advisory era già molto simile a quello proposto

«Si tratta di due questioni distinte: non cre-

Il mercato e gli operatori erano pronti per

dalla Rdr. Abbiamo solo dovuto fare fronte ad

do che nel Regno Unito i consulenti fee-only

questa rivoluzione?

alcune spese per fare sì che i nostri consulenti

siano già considerati vere figure professio-

«Le società di consulenza si sono trovate

raggiungessero gli standard richiesti. Alcune

nali, che fungono da benchmark di riferi-

davanti a un bivio: chi non è preparato è

società, al contrario, hanno dovuto cambiare

mento.Tuttavia, la percezione sta miglioran-

destinato a uscire dal mercato. Abbiamo

radicalmente il loro modo di operare e il costo

do. In seconda istanza, gli independent fi-

rilevato una riduzione del 4% del numero

per guidare i consulenti agli standard adegua-

nancial advisor non possono incassare le

dei consulenti ed è previsto che questa per-

ti è stato molto elevato».

commissioni dalle piattaforme per integrare

centuale aumenti fino al 10-20% mano a mano che si manifesteranno gli effetti della

i loro introiti. Gli Ifa possono addebitare ai

Non c’è il rischio che il mercato vada verso

clienti solo un adviser charging, dove tutta o

Rdr. Le migliori società accetteranno questi

un appiattimento dell’offerta?

parte della fee è detratta dalla piattaforma

cambiamenti come un'interessante oppor-

«La Rdr è una forza positiva e, nonostante

e pagata al consulente stesso. Anche nel caso

tunità e ciò porterà a un nuovo consolida-

qualche difetto, sarà favorevole anche per i

in cui ci siano ancora rimborsi legati ai fondi

mento del mercato. Per Hargreaves Lan-

clienti. Sicuramente comporterà anche un

sulle piattaforme, nulla vieta agli Ifa di rac-

sdown questa transizione è stata abbastan-

consolidamento del mercato».

comandarli, ma in ogni caso non possono ri-

za semplice, poiché stavamo già seguendo

cevere le commissioni riguardanti questi

queste regole. Lavoriamo con un modello

Il consulente fee-only in Gran Bretagna

strumenti, quindi in pratica sarà molto diffi-

fee-based, infatti, da più di 10 anni».

viene spesso utilizzato come benchmark di

cile che ciò accada».

Marzo 2013

53


Fondi azionari La Cina

Il Dragone in cerca di stranieri Lo sbarco in borsa di un numero elevato di matricole e la nuova politica dei dividendi applicata dalle piazze di Shanghai e Shenzhen potrebbero sostenere le azioni cinesi nel 2013 e rendere questi strumenti gestiti molto interessanti. Lo scopo del governo è attirare una quantità crescente di capitali esteri

el Vecchio continente, la crisi dell’Eurozo-

N

di Rocki Gialanella

Da Pechino sono arrivati di recente dati macroecono-

na continua a essere una realtà, mentre

mici che sostengono la view ottimista. Le esportazioni so-

negli Stati Uniti i punti più delicati del

no cresciute del 14,1% a dicembre, rispetto a un consen-

tanto temuto fiscal cliff sono ancora lon-

sus che pronosticava una variazione positiva del 5,1%. Un

tani da una soluzione ottimale. Con que-

livello che ha convinto le autorità cinesi a rivedere al rial-

sto scenario, sono numerosi gli investitori che considerano

zo le stime sull’export del 2013. Allo stesso tempo, l’otti-

i paesi emergenti l’unico raggruppamento ancora in grado

mismo sulle sorti del mercato azionario poggia sulla valan-

di dare soddisfazioni. Tra questi, la Cina, nonostante i dub-

ga di Opv che dovrebbero materializzarsi durante l’anno in

bi sulla tenuta del tasso di crescita, ha nuovamente calami-

corso. Secondo Pricewatherhouse Coopers, i listini aziona-

tato l’interesse degli esperti.

ri di Shanghai e Shenzhen ospiteranno quest’anno circa

Anche gestori di fama mondiale, come Jim O’Neill, fi-

200 debutti in borsa. Da queste operazioni ci si aspetta una

no a pochi giorni fa responsabile di Goldman Sachs Asset

raccolta di capitali compresa nel range 130 e 150 miliardi

Management, hanno sottolineato il potenziale del gigan-

di yuan (circa 16-18,3 miliardi di euro). Se le cifre saranno

te asiatico, che sarà capace di centrare la transizione del

confermate, il dato rappresenterà un incremento tra il

suo modello attraverso un atterraggio morbido dell’eco-

20% e il 39% rispetto ai 13,2 miliardi di euro raccolti con

nomia. La crescita del Pil cinese ha subito una battuta d’ar-

le nuove Opv lanciate durante il 2012.

resto fino all’8% nel 2012 e le attese per l’anno in corso la

54

fissano al 7,7%. Nonostante tutto ciò, il manager di Gold-

PER LEGGE IL 30% DEGLI UTILI IN DIVIDENDI

man Sachs sostiene che la borsa cinese sarà la migliore del

L’altra grande novità che potrebbe supportare l’atteso

2013, insieme ai listini europei e giapponese.

trend rialzista del mercato azionario cinese è data dalla

L’indice generale di Shanghai ha chiuso il 2010 con un

nuova normativa sui dividendi. Questa direttiva, applicata

calo del 14%, una perdita del 21,6% nel 2011 e un 2012

alle società quotate sulla borsa di Shanghai, prevede che

durante il quale si è quasi sempre mantenuto in territorio

le imprese debbano obbligatoriamente destinare almeno il

negativo. L’anno scorso si è concluso però con un progres-

30% degli utili ai dividendi ripartiti ai propri azionisti. Fi-

so del 3,17%, realizzato grazie a un recupero del 14% re-

nora, le 994 società quotate su questo listino hanno ero-

gistrato a dicembre.

gato agli azionisti in media il 2,5% dei rispettivi utili sot-

FONDI&SICAV/Marzo 2013


«

Il gigante

asiatico

comincia a rendersi conto della sempre più impellente necessità di aumentare il suo livello di integrazione con i mercati

»

internazionali

to forma di dividendi. Per alimentare e incoraggiare inol-

di future della regione Asia-Pacifico entro il 2017. Tra le

tre gli investimenti individuali a lungo termine, la Cina ha

principali iniziative intraprese dall’esecutivo cinese per

annunciato l’anno scorso che taglierà del 50% l’imposta

spingere gli investimenti internazionali nel paese, ricordia-

sui dividendi a favore degli azionisti che mantengano la

mo l’aumento delle quote di partecipazione azionaria con-

propria partecipazione azionaria per almeno 12 mesi. L’in-

sentite agli stranieri e la direttiva che obbliga le società a

troduzione di queste misure punta ad aumentare la capa-

distribuire una maggiore percentuale degli utili consegui-

cità di attrarre gli investitori stranieri.

ti sotto forma di dividendi.

Il gigante asiatico comincia a rendersi conto della

Guo Shuging, presidente dell’autorità preposta alla re-

sempre più impellente necessità di aumentare il suo livel-

golamentazione dei mercati mobiliari domestici, ha an-

lo d’integrazione con i mercati internazionali, se vuole che

nunciato a metà gennaio di avere analizzato la possibilità

il paese occupi una posizione sempre più rilevante all’in-

di dare ancora più spazio alle partecipazioni degli investi-

terno dello scacchiere economico mondiale. E sembra che

tori stranieri nel capitale di quelle cinesi. In precedenza,

le autorità abbiano messo mano ai provvedimenti neces-

nell’aprile del 2012, il supervisore aveva già ampliato il

sari per centrare questo obiettivo. In tal senso, l’ultima

programma (Qfii) denominato in yuan destinato agli inve-

misura adottata è stata la creazione di un mercato di futu-

stitori stranieri qualificati (fino a 80 mila milioni di dolla-

re dei bond che dovrebbe partire la prossima estate. Que-

ri) e quello denominato in renminbi (Qfiir) fino a 70 mila

sta sarà la prima borsa di negoziazione di future nel paese

milioni.

non vincolata esclusivamente al segmento delle materie

Visto che il volume di quote assegnate attualmente

prime (le altre tre presenti e operanti nel mercato dome-

agli stranieri si posiziona molto al di sotto di queste cifre

stico sono totalmente concentrate sulla negoziazione

(37.440 milioni a fine 2012), il nuovo incremento delle

delle commodity).

quote lascia ipotizzare che il governo abbia intenzione di

La borsa di Shanghai ha recentemente annunciato la

rendere più flessibili i requisiti richiesti e ampliare sensibil-

sua intenzione di trasformarsi in una società pubblica per

mente i flussi internazionali di denaro che entrano nel

puntare a diventare il principale mercato di negoziazione

paese.

I

FONDI&SICAV/Marzo 2013

55


Fondi azionari La Cina

A colloquio con Matthew Vaight, gestore dell’M&G Global Emerging Markets Fund

Corporate governance, il punto debole uale ritiene che sia stato il rapporto tra la crescita

Q

del Pil cinese e il comportamento degli investitori?

«Quando l’economia della Cina, e in particolare il Pil, cresce, gli investitori si rallegrano; al contrario, quando fa fatica, i mercati tendono a vacillare. Nel 2007, l’ottimismo per le prospettive di crescita cinesi raggiunse il picco massimo e il mercato azionario era all’apice del successo. Per molti era più forte la paura di perdere la potenzialità di grandi rendimenti, rispetto al rischio di investire in Cina. Alcuni si sono fatti trascinare ed eravamo vicini a una bolla. Nel momento in cui il mercato raggiunse il picco, le valutazioni implicavano una crescita media per le aziende cinesi del 28% all’anno per i successivi 10 anni e ciò era decisamente di difficile realizzazione».

Ritiene che le valutazioni attuali siano interessanti? «Oggi, si potrebbe affermare che alcuni investitori si sono disinnamorati della Cina. Nell’ultimo anno l’attenzione di tutti si è rivolta al rallentamento economico, alla corruzione e al rischio politico. Le valutazioni sono crollate di conseguenza e i mercati azionari stanno attualmente implicando una crescita futura del 4% l’anno. Considera-

Quali fattori supportano la view ottimistica?

to che la regola d’oro di ogni investimento di successo

«Questo ottimismo è dovuto in gran parte ai cambiamen-

consiste nel comprare quando gli asset sono a buon prez-

ti che le società stanno portando avanti. Un trend inco-

zo, ritengo che sia arrivato il momento di esaminare con

raggiante è costituito dalle compagnie che stanno ripo-

attenzione le azioni cinesi. Le aziende a buon mercato

sizionandosi sulla catena del valore. In passato, molti

non sono necessariamente buoni investimenti: oltre alle

gruppi erano produttori low-cost, mentre alcuni stanno

valutazioni, parametri come il ritorno sul capitale e la cor-

cominciando a realizzare che non possono competere solo

porate governance sono elementi integranti dell’equazio-

sui costi, perché i salari in aumento stanno erodendo que-

ne di investimento. La reputazione delle aziende del

sto tipo di vantaggio. In risposta, le società più ambizio-

gigante asiatico in questi contesti non è sempre stata

se stanno investendo in innovazione, brand awareness e

impressionante, per cui mentre il mercato cinese è forse

distribuzione per creare modelli di business sostenibili. Nel

a un buon valore, gli investitori devono essere selettivi

2011, la spesa in ricerca e sviluppo in Cina era superiore del 23% rispetto all’anno precedente e ingenti somme

per individuare le società ben gestite, che si concentrano sulla profittabilità e generano rendimenti per i propri azionisti. Vediamo che alcune imprese cominciano ad abbracciare queste idee e oggi ci sono infatti interessanti opportunità di investimento in Cina».

56

FONDI&SICAV/Marzo 2013

MATTHEW VAIGHT, DELL’M&G

GESTORE

erano concentrate sulla tecnologia. Un esempio di que-

GLOBAL EMERGING sto spostamento è Mindray Medical. Produttore di stru-

MARKETS FUND

mentazioni mediche a basso costo, Mindray Medical ha realizzato che una competizione basata esclusivamente


I primi 20 fondi ed Etf azionari Cina ordinati secondo le performance decrescenti a un anno Fondo

Società

Valuta

% Ytd

%a 1 anno

%a 3 anni

%a 5 anni

Commissione annua di gestione

Greater China Equity

Vitruvius Sicav

Usd

7,98

30,98

29,31

n.d

2,5

Greater China Equity- Hedged Euro

Vitruvius Sicav

Eur

5,6

27,92

26,08

n.d

2

China Opportunity

Ubs Lux Equity Fund

Usd

8,37

18,64

2,85

-1,73

1,8

First State Greater China Growth

First State Investments

Gbp

5,48

18,37

40,48

n.d

1

China Focus Equity

Invesco Funds Sicav

Usd

6,38

14,04

n.d

n.d

1,75

JF Greater China

JP Morgan Funds Sicav

Usd

5,12

13,31

26,96

26,51

1,5

China Consumers

Fidelity Funds

Eur

4,04

12,67

n.d

n.d

1,5

International China

Ignis International Funds

Eur

9,9

12,06

19,59

1,72

0,75

TSIF China Opportunities

Threadneedle Investment Service

Eur

5,57

11,99

20,17

n.d

1,5

Neuberger Berman China Equities

Neuberger Berman Investment Funds

Usd

2,06

11,7

25,48

n.d

1,75

China Consumer Opportunities

HSBC Global Investment Funds

Usd

4,79

10,92

n.d

n.d

1,5

Equity Greater China

Amundi Funds Sicav

Usd

3,24

10,81

20,69

11,37

1,6

Greater China Equity

PineBridged Global Funds

Usd

5,1

9,99

12,11

n.d

1,3

Greater China

Pictet

Usd

3,43

9,68

22,86

18,26

1

China Equity

Pioneer AM

Eur

3,66

9,08

11,38

12,7

1,5

China Opportunities

Schroder International Selection

Usd

1,08

7,01

9,74

6,13

1,5

China Equity

GAM Star Fund

Usd

5,72

6,89

14,32

93,96

1,35

China Opportunity Portfolio

Goldman Sachs Funds

Usd

0,03

6,27

n.d

n.d

n.d

China Index

Pictet

Eur

0,94

6,23

n.d

n.d

0,45

BGA China

BlackRock Global Funds Sicav

Usd

2,8

6,22

14,67

1,5

Fonte: www.fondionline.it

sul prezzo non era sostenibile come strategia di lungo ter-

Quali invece i fattori negativi?

mine. La società ha iniziato quindi a investire pesante-

«Anche se ci sono diverse società di profilo internazionale in

mente in ricerca e sviluppo per diventare competitiva a

Cina, molte aziende rimangono mal gestite e non producono

livello globale per la qualità dei suoi prodotti e non per

rendimenti per gli azionisti. Nell’insieme, gli standard di cor-

la loro economicità. Mindray ha trasformato con succes-

porate governance rimangono bassi, in particolare nelle im-

so il proprio business diventando un’azienda di livello

prese di proprietà statale (Soes – State owned enterprise),

internazionale che ora può competere con le multinazio-

che costituiscono una fetta considerevole del mercato. Que-

nali occidentali. Molte altre imprese cinesi hanno comin-

ste imprese dominano settori come il bancario e l’energia e

ciato a migliorare le loro pratiche operative. Ugualmente

sono innanzitutto gestite per il bene dello stato e della so-

un numero crescente di gruppi dei mercati emergenti si

cietà piuttosto che per gli azionisti. Chiaramente, le valuta-

sta rapportando ai loro competitor globali e adotta le best

zioni giocano un ruolo fondamentale per qualsiasi decisione

practice internazionali. Uno di questi è Yingde Gases che

di investimento. Rispetto ai giorni spumeggianti del 2007,

produce gas industriali. I fondatori della società hanno un

oggi le azioni cinesi sembrano avere delle buone valutazioni.

background occidentale e hanno fatto in modo che Ying-

Ma gli investitori dovrebbero chiedersi se c’è un motivo per

de combinasse le migliori pratiche con la conoscenza del

cui un’azienda sia a basso costo. Credo che le opportunità

mercato locale cinese con lo scopo di creare la più gran-

possano essere trovate, ma è necessario essere selettivi e con-

de e profittevole società produttrice di gas industriali del

centrarsi su ciò che conta davvero, ovvero se l’azienda sia ben

paese».

gestita e crei valore per gli azionisti».

I

FONDI&SICAV/Marzo 2013

57


Fondi azionari La Cina

A colloquio con Raymond Ma, gestore del fondo Ff China Consumer Fund di Fidelity Worldwide Investment

Opportunità dai titoli assicurativi uali sono, a suo avviso, le prospettive del mercato

Q

avvierà molto probabilmente una fase di riforme. In partico-

cinese per il 2013?

lare, la liberalizzazione di numerosi comparti, come quello dei

«Come avevo previsto, l'economia cinese ha ripreso a salire

servizi finanziari, delle telecomunicazioni e dell'energia, do-

già nel terzo trimestre del 2012, grazie anche alla politica di

vrebbe rivitalizzare il settore privato. Assisteremo, inoltre, a

allentamento monetario. Segnali recenti, come il rialzo degli

un´ulteriore accelerazione dell'urbanizzazione e della redistri-

indici Pmi, il rilancio della produzione industriale e il rimbal-

buzione della ricchezza, grazie all’impegno del nuovo gover-

zo del comparto immobiliare residenziale indicano che l'eco-

no che, da subito, ha riconfermato la validità del piano quin-

nomia cinese sta gradualmente migliorando ed è sulla stra-

quennale approvato due anni fa, garantendo così la continuità

da giusta per una ripresa nel corso del 2013. Le riforme nei

e rinnovando l’impegno a favorire il ribilanciamento dell’eco-

settori dei servizi finanziari, delle telecomunicazioni e dell'e-

nomia cinese dall’export a favore dei consumi interni».

nergia dovrebbero rompere il monopolio delle società statali e aprire la strada alla concorrenza e alla rivitalizzazione del

RAYMOND MA,

settore privato. Le prospettive dell'economia globale e degli

FONDO

GESTORE DEL

FF CHINA CONSUMER

In quali settori individua i temi d’investimento potenzialmente più interessanti?

utili societari continuano a migliorare e ciò dovrebbe favo- FUND DI FIDELITY WORLDWIDE «A livello settoriale vi sono prospettive particolarmente inrire ulteriormente il processo di rivalutazione dei titoli azio-

INVESTMENT

teressanti per i titoli assicurativi cinesi. Le compagnie del

nari cinesi che, a mio avviso, nei prossimi 12 mesi si apprez-

ramo vita sono, infatti, favorite dal rimbalzo dei mercati A-

zeranno, favoriti da prospettive di mercato più rosee».

share, poiché la maggior parte di esse investe oltre il 10% delle disponibilità proprio in questi asset. Inoltre, i titoli as-

Quali fattori potrebbero avere effetti negativi sull’eco-

sicurativi cinesi sono il fanalino di coda del mercato ormai

nomia cinese e, conseguentemente, sul mercato aziona-

da tre anni e dovrebbero andare incontro a una rivalutazio-

rio domestico?

ne, in linea con il forte miglioramento delle prospettive per

«Il nostro processo di investimento è indirizzato all’atten-

questo comparto. Anche le azioni di qualità legate a internet

to monitoraggio di questi fattori. In particolare, il posizio-

vantano solidi modelli di business e una crescita visibile de-

namento del fondo prende in considerazione:

gli utili nelle attuali condizioni di mercato. In questo settore

un potenziale aumento dell'inflazione cinese a ritmi

apprezzo Baidu (la “Google” cinese), un motore di ricerca che

più rapidi del previsto;

conta già 400 milioni di utenti e che gode di prospettive di

il persistente deprezzamento dello yen giapponese,

crescita particolarmente interessanti non solo in Cina, ma

che trascina al ribasso anche altre valute asiatiche, con

anche in numerosi altri paesi emergenti».

potenziali ricadute negative sulle esportazioni cinesi; un aumento delle emissioni di azioni e di obbligazioni

Ritiene che le attuali valutazioni del mercato azionario

da parte delle imprese;

cinese siano convenienti?

una crisi prolungata nell'Eurozona;

«Attualmente la Cina è il mercato che, dopo la Corea, of-

una conclusione prematura del quantitative easing

fre le quotazioni più basse in tutta la regione Asia Pacifi-

negli Stati Uniti».

co escluso il Giappone, ma nel corso degli ultimi mesi ab-

biamo già assistito a una rivalutazione dei titoli azionari

58

Quali cambiamenti si aspetta che arrivino dal cambio di

cinesi. Ritengo che, per il resto del 2013 e nel 2014, le re-

leadership nazionale?

visioni al rialzo degli utili saranno il fattore trainante del

«Il cambio di leadership in Cina, ormai giunto a compimento,

rally che si va preparando».

FONDI&SICAV/Marzo 2013

I



Consensus L’America Latina

Avanti, ma non troppo I problemi per le maggiori economie del continente non mancano e la crescita non è più così impetuosa come in passato. Soprattutto il Brasile, da anni il paese trainante di tutta la regione, deve fare i conti con un incremento del Pil relativamente limitato, una moneta ancora sopravvalutata e una difficile situazione finanziaria. Più interessante il Messico, che sta migliorando i suoi fondamentali a un ritmo più veloce, anche se dipende molto dall'andamento del suo grande vicino: gli Usa. Ma non mancano le speranze che la corsa continui ull'America Latina c'è una pesante incertezza:

S

di David Tonello

stimenti. Dai destini dei tre, dipendono in larga misura

la situazione non è effettivamente delle più

quelli degli altri. Se infatti l'area, nonostante il rallenta-

facili. L'economia dell'area è tradizionalmen-

mento generalizzato degli ultimi anni, ha dimostrato di

te divisa in due: da una parte Brasile, Messi-

riuscire a tenere in periodi di incertezza globale, essa è

co e Argentina, dall'altra tutti i paesi rima-

però minata da una serie di problemi a livello interno.

nenti. Il terzetto in questione, anche solo per le dimen-

Per quanto riguarda il Brasile, il 2012 è stato un anno

sioni e la diversificazione dei suoi mercati interni, è quel-

ben poco entusiasmante con una crescita che si aggira, se

lo che ha attratto di solito il maggiore numero di inve-

tutto va bene, all'1,2% (ma c'è anche chi sostiene che la

Il panel dei gestori e degli analisti Massimo Baggiani, fund manager di Symphonia Sgr; Rossana Brambilla, responsabile dei fondi azionari Asia e paesi emergenti globali di Sella Gestioni; Andres Calderon, vice president of research di Hansberger Global Investors (Natixis); Cyriaque Dailland, fund manager di Convictions Asset Management; Chris Iggo, Cio global fixed income di Axa Investment Manager; Valentina Madama, fund manager di Symphonia Sgr; team di ricerca di Nordea; Patrick Pastollnigg, fund manager team emerging markets equities di Raiffeisen Capital; Gabriele Roghi, responsabile delle gestioni patrimoniaG global emerli di Invest Banca; Sven Schubert, specialist investment strategy currencies di Bank Vontobel; Matthew Vaight, gestore del fondo M&G ging markets di M&G G Investments; Ibra Wane, senior equity strategist di Amundi Asset Management.

60

FONDI&SICAV/Marzo 2013


«

Nell’ultimo

decennio la crescita

dell’America Latina è stata in media del 4% annuo,cioè di gran lunga superiore a quella di Usa,Europa e gran parte

»

dell’Asia,escluse Cina e India

cifra sia tremendamente vicina allo 0%). Carenze infra-

principali sono le incertezze che, nonostante tutto, con-

strutturali e costi del lavoro in aumento hanno soffoca-

tinuano sul fronte statunitense: gli Usa sono infatti il

to la crescita e in molti temono ciò che il governo po-

principale partner commerciale. Ma contano anche i

trebbe fare qualora decidesse di intervenire con misure

problemi sul versante interno, con le guerre tra narco-

ad hoc.

trafficanti e tra narcotrafficanti e governo. Si prevede

Rimane il fatto che l’incremento 2012, insieme a quello del 2009, è stato il più basso dell'ultimo decennio

che l'andamento del Pil rimanga moderato anche nel corso del 2013.

e che i profitti societari carioca sono scesi in media del

Resta comunque, dopo questo elenco di incertezze,

25%. Per l'anno in corso si prevede una crescita del Pil

un fatto: nell'ultimo decennio, la crescita dell'America

del 3,5%, che segnerebbe una benvenuta inversione di

Latina è stata in media del 4% annuo, cioè di gran lun-

tendenza. Ciò aiuterebbe anche il vasto e diversificato li-

ga superiore a quella di Usa, Europa e gran parte dell'A-

stino locale, che è stato uno dei peggiori fra gli emergen-

sia, escluse Cina e India. Se quindi i tre paesi maggiori,

ti. Il Brasile deve riuscire anche a gestire una difficile si-

Brasile, Messico e Argentina, riprendessero a crescere a

tuazione finanziaria, con l'esplosione del credito al con-

ritmi su questa media e i minori tenessero, gli scambi in-

sumo e una moneta tuttora sopravvalutata e volatile.

traregionali ne beneficerebbero, l'area si rafforzerebbe

In Messico l'economia è cresciuta sulle buone basi di

ulteriormente e in maniera relativamente indipendente

una migliorata competitività industriale, ma ha rallenta-

dalla perdurante incertezza economica globale, con ov-

to di recente e nel 2012 si è attestata a +3,8%. Le cause

vie ricadute positive sui mercati locali.

I

FONDI&SICAV/Marzo 2013

61


Consensus L’America Latina

Quali valutazioni presentano nel loro complesso le azioni dell'America Latina (Msci Latam)?

Un po' care ono in pochi a ritenere attraenti le valutazioni del

price/book value e dividend yield, si vede come le azioni

mercato azionario dell'America Latina. Ad esem-

latino-americane siano in effetti un po' più care rispet-

pio, Gabriele Roghi, responsabile delle gestioni pa-

to ad altre emergenti, anche se confermano il loro alli-

S

trimoniali di Invest Banca, commenta: «I principali listini

A fair value

Massimo Baggiani e Valentina Madama, fund

non esattamente a buon mercato (la borsa italiana viene

manager di Symphonia sgr, invitano comunque a distin-

valutata intorno a 9-10 volte gli utili)».

guere fra i due colossi dell'area, caratterizzati da un

Rossana Brambilla, responsabile dei fondi aziona-

andamento economico diverso e da un non comparabi-

ri Asia e paesi emergenti globali di Sella Gestioni con-

le grado di attrazione nei confronti degli investitori: «Nel

fronta questa parte del mondo con altre economie

valutare i mercati azionari dell’America Latina, bisogna

emergenti: «Attualmente i mercati dell’America Latina

innanzi tutto tenere presente che Brasile e Messico, i

trattano complessivamente a multipli più elevati rispet-

due principali paesi dell’area, che insieme pesano per

to alle altre aree emerging, soprattutto per gli elevati

l’85% dell’indice Msci Latam, sono due realtà molto

livelli che la piazza messicana ha raggiunto negli ultimi

diverse tra loro, sia da un punto di vista macroecono-

anni (dato anche il notevole peso sull’area). L’interesse

mico, sia per i rispettivi mercati azionari. L’America Lati-

per il Messico è infatti cresciuto notevolmente nel corso

na, vista nel suo complesso, non appare particolarmen-

del triennio con un'espansione annua del Pil reale vici-

te a sconto rispetto ai mercati emergenti; il Brasile ha

na al 4%; attualmente è ancora sostenuto, sia dalla pro-

un rapporto prezzo/utili 2013 pari a 9,6x, sostanzial-

mettente nuova amministrazione, sia dalla ripresa del-

mente in linea con l’indice Global emerging, mentre in

l’economia statunitense, cui è legato a filo diretto».

Messico il rapporto prezzo/utili 2013 è a 15x. Queste

Ibra Wane, senior equity strategist di Amundi Asset

differenze dipendono non solo da una forte sovraperfor-

Management, invita però a non guardare solo gli utili:

mance azionaria a favore del Messico negli ultimi tre

«L'Msci Latam ha un P/E forward attualmente intorno a

anni, ma anche, in modo più strutturale, da una diver-

12,3x. Si tratta di un valore inferiore a quello del Msci

sa composizione degli indici; su quello messicano hanno

World (13,1x), ma superiore a quello dell'Msci Em (10,6x).

un elevato peso beni e servizi di consumo, mentre il Bra-

Se guardiamo ad altre metriche, però, facendo ad esem-

sile presenta una forte componente di commodity e di

pio un indice composto da P/E e cash flow e ancora P/E,

finanziari».

70%

30%

Sopravvalutate

neamento alla media mondiale».

sudamericani mostrano un P/E intorno a 18/20, quindi

I

Quale tipo di crescita degli utili è lecito attendersi nel 2013 per l'Msci Latam? In confronto agli altri emergenti come è la situazione?

Anche meglio dell'Asia Crescita fra lo 0 e il 10%

50%

50%

Crescita superiore al 10%

62

u questo tema un certo ottimismo sembra prevalere. Cyriaque Dailland, fund manager di Convic-

ripresa del Brasile».

S

l’Emea). A incidere dovrebbe essere soprattutto una

tions Asset Management, fornisce alcuni dati:

«Dalle stime Ibes risulta che tra le aree emergenti l’A-

«La crescita degli utili delle imprese latino-americane

merica latina è quella che nel 2013 avrà la crescita degli

quest‘anno è prevista intorno al 15%. Rispetto alle altre

utili più elevata, intorno al 20%», approfondisce Rossa-

aeree geografiche, le aspettative sui membri dell’indice

na Brambilla, di Sella Gestioni, che prosegue: «Tuttavia

Msci Latam sono sulla parte alta delle previsioni. In

occorre considerare il notevole effetto base, poiché nel

media si anticipa per quest’anno una crescita del 10%

2012 l’area ha risentito fortemente della debolezza degli

degli utili nel mondo emergente (10% in Asia e 5% nel-

utili del Brasile (negativi a doppia cifra)». Gabriele Roghi,

FONDI&SICAV/Marzo 2013


Patrick Pastollnigg, fund manager del team emerging

di Invest Banca, conferma: «Il Brasile ha corso molto negli ultimi anni e adesso è alle prese con una fase di consoli-

markets equities di Raiffeisen Capital, offre un ragiona-

damento di questa crescita, con l’obiettivo di spingere i

mento interessante, in quanto si concentra sull'aspetto ci-

consumi interni. L’incremento stimato del Pil dell’area su-

clico delle aziende brasiliane, ma sottolinea che rimangono

damericana è intorno al 3,5-4%, mentre a livello borsisti-

diversi problemi strutturali nella crescita latino-americana,

co le attese di crescita degli utili, ad esempio per il Bove-

specialmente se paragonata a quella dell'Asia: «Ci si aspetta

spa, sono intorno al 10%, quindi buone e in linea con le

che i profitti crescano del 21% nel 2013, valore positivo, se

aspettative di un paese giovane in fase di sviluppo».

paragonato alle attese per le altre regioni (in Asia siamo al

Massimo Baggiani e Valentina Madama, di Symphonia

14,5%, nell'area Emea al 4,3%). Comunque, bisogna consi-

sgr, offrono previsioni un po' più caute: «L’incremento at-

derare che il livello più elevato del tasso di crescita è dato

teso degli utili nel 2013 per l’America Latina è del 10%, in

dal rimbalzo dei risultati aziendali brasiliani, che hanno su-

linea con l’indice emergente globale, con un minimo del-

bito un declino superiore al 20% nel 2012 (Msci Brazil) e si-

lo 0% per la Colombia e un massimo del 13% per il Mes-

curamente non riflette un andamento della crescita strut-

sico; per il Brasile la crescita attesa è del 10%».

turalmente superiore all'Asia».

I

Dove, in termini di paesi, settori e tipologia di azienda, vedete le migliori occasioni in America Latina?

Credito, miniere e reddito fisso olpisce certamente il fatto che la maggioranza de-

Alla larga dai due paesi più menzionati si tiene invece

gli interpellati si sia espressa, pro o contro, sempre

Patrick Pastollnigg, fund manager del team emerging

nei confronti delle stesse due nazioni, cioè Brasile

markets equities di Raiffeisen Capital Management: «Sia-

e Messico. Una diffusa analisi di quest'ultimo paese la for-

mo underweight sul Messico per le alte valutazioni e da un

nisce Matthew Vaight, gestore del fondo M&G Global

paio d'anni siamo underweight sulle equity brasiliane, da-

Emerging Markets: «Nel corso del 2012 gli investitori so-

to che non ci convincono gli sviluppi nel paese del recen-

no stati entusiasti per il potenziale del Messico. La cresci-

te passato». Raiffeisen punta quindi su altri temi: «In realtà

ta economica è stata solida e il nuovo presidente sta pia-

l'unico settore in cui abbiamo un'esposizione degna di no-

nificando l’introduzione di riforme». Vaight inoltre ag-

ta in America Latina è quello minerario (oro e argento), che

giunge una constatazione di carattere più generale: «Vedo

è diventato a buon mercato, dato che molti dubitano del-

un gran numero di buone opportunità nei comparti sensi-

la sostenibilità del bull market dell'oro. Alcune delle so-

bili al ciclo economico: quest’anno molti titoli ciclici non

cietà che abbiamo selezionato in questo comparto scam-

C

hanno incontrato il favore degli investitori per il rallentamento economico e i prezzi in calo delle commodity. Pur non facendo previsioni, riesco a capire quando le valutazioni dei titoli prezzano esiti negativi». Tra i titoli ciclici potenzialità di crescita vengono viste

70 60 50

nei servizi finanziari da parte di Andres Calderon, vice president of research di Hansberger Global Investors (gruppo Natixis): «Il sistema bancario è ancora poco sviluppato.

40 30

Le carte di credito sono tuttora un settore in forte crescita in questa zona. L’incremento dei servizi finanziari in America Latina è andato a rilento per il perdurare di un'inflazione elevata e della possibilità per le banche di acquistare esclusivamente titoli di stato. Ne conseguiva una ri-

20

40%

30%

30%

30%

30%

Servizi finanziari

Altri

10 0 Ciclici in generale

Commodity Obbligazionario messicano

dotta pianificazione e una bassa domanda di credito».

FONDI&SICAV/Marzo 2013

63


Consensus L’America Latina

biano a non più di cinque volte gli utili e ci sembrano ve-

Un altro fattore positivo è l'agenda di riforme del

ri e propri affari».

nuovo presidente del Messico».

Il mercato azionario messicano appare a molti caro

Debito messicano anche per Chris Iggo, Cio Global

e non sorprendentemente il reddito fisso locale trova

fixed income di Axa Investment Manager: «La maggior

ancora parecchi estimatori. Sven Schubert, specialist

parte dei nostri investimenti è su emissioni messicane, sia

investment strategy currencies di Bank Vontobel,

governative, sia corporate, in quanto l'economia sta be-

afferma: «I bond messicani in valuta locale appaiono

neficiando molto dell'esposizione agli Usa».

al momento attraenti, mentre la valutazione dell'equity

Il team di ricerca di Nordea sottolinea i progressi di

è troppo alta secondo noi. Con circa l'80% del suo

alcuni paesi periferici del Sud-America: «In Cile, Perù e

export diretto verso gli Usa, il Messico beneficia degli

Colombia ci aspettiamo una combinazione di robusta

sviluppi positivi dell'economia statunitense, in parti-

crescita dell'economia e di inflazione limitata, un po' co-

colare della ripresa in corso del mercato immobiliare a

me nel 2012. Riteniamo inoltre che i mercati azionari di

stelle e strisce. Stimiamo che il tasso di crescita del Pil

questi paesi metteranno a segno un record di nuovi col-

messicano si attesti al 3,3% nel 2013 e al 4% nel 2014.

locamenti, rendendo così i listini più vari e liquidi».

I

Uno scenario stagflativo, con crescita relativamente bassa e alta inflazione, è oggi un rischio in America Latina? Con quali conseguenze sui mercati?

Problemi solo per il Brasile n generale il buon livello di crescita del continente

I

dovrebbe evitare la trappola stagflativa. Una risposta netta arriva da Cyriaque Dailland, di Convictions Am:

«Per i paesi della zona Latam, la stagflazione oggi non è un problema. In effetti lo sviluppo è ben presente, anche se varia molto da paese a paese; per il 2013, per esempio, si stima una crescita del Perù vicina al 6% e “solo” del 3% per il Brasile. Per quanto riguarda l’inflazione, anche se potrebbe risalire nel 2013, resterà a livelli control-

No, la crescita rimane buona

60%

40%

Qualche rischio in Brasile

64

labili. Inoltre le banche centrali hanno mostrato già da

Rossana Brambilla, di Sella Gestioni, esprime invece

diversi anni la volontà e l’indipendenza sufficienti a

qualche perplessità sul Brasile: «E’ difficile generalizzare

mantenere il costo della vita sotto controllo».

sullo scenario economico dell’America Latina, tuttavia

Gabriele Roghi di Invest Banca, conferma e prose-

per il 2013 è prevista per tutti i paesi dell’area una buo-

gue: «Il rischio stagflativo è più probabile per le eco-

na crescita, abbastanza in linea con quella dell'anno

nomie avanzate, dove i tassi di crescita sono compres-

scorso, a eccezione del Brasile, dove si passa dal deluden-

si dal peso del debito e i prezzi delle materie prime

te singolo punto percentuale del 2012 a una stima di cre-

sono in un trend di crescita di lungo periodo a causa

scita superiore al 3% per l'anno prossimo. Inoltre il Bra-

dei consumi dei paesi emergenti. Per le economie del-

sile non solo è il paese dell’area con l’incremento dell’e-

l’America Latina sembra probabile solo il rischio del-

conomia più volatile, ma è anche quello che risente mag-

l’incremento dei prezzi e non la bassa crescita econo-

giormente della pressione dell’inflazione».

mica per due motivi fondamentali: la possibilità di svi-

Anche Massimo Baggiani e Valentina Madama, di

luppare i consumi interni o a livello continentale e l'op-

Symphonia sgr, sono più guardinghi sul futuro carioca:

portunità di giocarsi il jolly rappresentato da politiche

«Non vediamo rischi di questo genere in Messico, dove la

di espansione a deficit che i paesi sviluppati non pos-

crescita continua a mostrarsi robusta, intorno al 4% nel

sono più permettersi».

2012, e l’inflazione è stabile e all’interno del target del

FONDI&SICAV/Marzo 2013


3% previsto dalla Banca centrale, il che potrebbe lasciare

metà del 2012 un rallentamento molto forte della cresci-

spazio a un eventuale ribasso dei tassi, anche se non im-

ta unito a un’accelerazione dell’inflazione, arrivata a gen-

minente. In Brasile si è effettivamente visto nella seconda

naio 2013 sopra il 6%».

I

Qual è il maggiore rischio nell'investimento azionario in America Latina?

Soprattutto pericoli esterni n America Latina sembra annidarsi un mix di rischi vec-

I

lio, rame, alimentari) attraverso le esportazioni e i prezzi

chi e nuovi, di natura locale. Preoccupano soprattutto

delle commodity sono fortemente dipendenti dal livello

quei paesi sudamericani, fra tutti Venezuela e Argenti-

della crescita globale».

na, che presentano un contesto socio politico particolar-

Interessante il fatto che l'iper-competitivo Messico sia

mente instabile, i cui shock potrebbero propagarsi in mo-

al centro delle preoccupazioni del team di ricerca di Nor-

do smisurato all’interno dei mercati finanziari di riferi-

dea: «La nostra maggiore preoccupazione in questo 2013

mento. In particolare, se è pur vero che il ruolo del Vene-

è costituita dalle elevate valutazioni dell'area, in partico-

zuela è destinato a diventare nel tempo sempre più stra-

lar modo il Messico. Riuscire a trovare temi di crescita se-

tegico all’interno del panorama economico internaziona-

colari si sta dimostrando molto difficile». Rischi infine da-

le per via delle grandi riserve di petrolio di cui dispone (e

gli squilibri planetari a livello di politica monetaria vede

da cui dipenderanno sempre più le economie di Cina e In-

Gabriele Roghi di Invest Banca: «Il pericolo maggiore sono

dia), a preoccupare è il post Chavez. In Argentina, invece,

l'inflazione e la volatilità del cambio in un periodo di guer-

la situazione è ancora più complessa. Hanno lasciato un

re valutarie che pesano molto sulle economie dell’area.

segno l’incertezza che accompagna le misure restrittive in-

Non a caso il primo a paventare il rischio degli scontri sul-

trodotte dal governo in ambito monetario per difendere la

le divise è stato il ministro dell’economia brasiliano Man-

valuta locale, gli interventi di politica fiscale dai quali si

tega, che ha aspramente criticato le infinite immissioni di

attendono ancora i benefici, la disputa sul risarcimento ai

liquidità che portano capitali sui mercati emergenti

detentori dei vecchi titoli di stato che non avevano accet-

rafforzandone il cambio e limitando la competitività com-

tato la ristrutturazione del debito e la nazionalizzazione

merciale. Il rischio è che l’escalation svalutativa possa

della compagnia petrolifera spagnola Repsol.

creare bolle da cattivi investimenti nelle aree emergenti

Massimo Baggiani e Valentina Madama di Symphonia

con i problemi determinati dall’uscita improvvisa di questi

sgr, dopo avere puntualizzato che «l’America Latina è un’a-

flussi di investimento e relativo crollo delle quotazioni, co-

rea fortemente legata al contesto macroeconomico globa-

me già successo in passato in altre aree emergenti».

I

le», sottolineano: «Per il Brasile in particolare e per gli altri paesi esportatori di commodity, è necessario che la domanda cinese rimanga sostenuta. Una nuova frenata da

70

parte del gigante asiatico potrebbe essere il maggiore

60

ostacolo a una ripresa del mercato azionario brasiliano. La

50

piazza messicana è fortemente legata alla dinamica macroeconomica statunitense e potrebbe pertanto essere colpita se dovesse esserci uno shock negativo sull’attuale

40 30

trend di recupero dell’economia Usa». Guarda all'andamento globale anche Cyriaque Dail-

20

land, di Convictions Am: «Per me il principale rischio per i

10

40%

50%

30%

Rischi di instabilità politica

Crisi economica globale

Instabilità finanziaria

mercati dell’America Latina è costituito da un abbassamento della crescita mondiale: la quasi totalità dei paesi della zona è fortemente esposta alle materie prime (petro-

0

FONDI&SICAV/Marzo 2013

65


Osservatorio previdenza Quale pensione per i liberi professionisti?

Avvocati senza sicurezze La penalizzazione sui tassi di sostituzione attesi, già non elevati per gli anziani, diventa ancora più importante per le giovani generazioni, pure a scapito dei maggiori contributi versati. L’alternativa rappresentata dalla Cassa forense pare stentare e non decollare, così gli iscritti, oltre alla precarietà sempre più alta e all’incertezza legata alla fase difficile del momento, devono anche affrontare un serio e importante problema previdenziale Tutto ciò ha ovviamente un impatto anche su-

a cura di Epheso Ia

gli equilibri della cassa previdenziale, con i lavoraa professione forense sta vivendo un perio-

L

tori attivi che riducono i propri contributi in fun-

do di profonda crisi. Circa quattro avvocati

zione della riduzione proporzionale del proprio

ogni 1.000 abitanti sono troppi. Dalle ultime

reddito. Se a questo aggiungiamo tutti gli aspetti

rilevazioni dell’Ordine (agosto 2012) in Italia ci so-

e i trend legati alla demografia italiana (la popo-

no 247.040 avvocati su una popolazione di

lazione invecchia sempre più), allora il quadro si fa

60.779.708. Se si analizzano i numeri regione per

tutt’altro che confortante.

regione, si va da 1,4 avvocati ogni mille abitanti

Ovviamente i parametri più stringenti richie-

della Val d’Aosta ai 6,5 di Campania e ai 6,6 della

sti dall’ultimo intervento del ministro Fornero

Basilicata. Dati poco confortanti, perché è vero che

hanno completato un quadro a dir poco compli-

la quantità di contenziosi è in deciso aumento, ma

cato e articolato. La cassa forense aveva già intra-

è altrettanto vero che, onde evitare il continuo e

preso da tempo interventi tesi al riequilibrio dei

incensante blocco dei tribunali, un intervento legi-

conti a lungo termine, con ad esempio l’allarga-

slativo è auspicato e ormai imminente per snellire

mento della base di calcolo imponibile previden-

i processi legali, e conseguentemente ridurre anche

ziale, ma ciò evidentemente non bastava.

l’attività (e i costi) della professione forense. Da anni il reddito pro-capite di categoria continua a ridursi fortemente, per effetto di concor-

66

FONDI&SICAV/Marzo 2013

Ecco quindi alcune novità, targate 2013, che approfondiremo in queste pagine. •

Il calcolo pensionistico verrà effettuato sulla

renza, liberalizzazioni e situazione contingente

base di tutti i redditi professionali dichiarati

economica non certo facile e fiorente.

con una aliquota di rendimento pari all’1,4%,


• •

adeguata però ogni tre anni (e quindi proba-

nale al reddito professionale, contributo obbliga-

bilmente riveduta verso il basso) in funzione

torio integrativo proporzionale al volume d’affari

delle mutate previsioni legate ai conti dell’isti-

ai fini Iva e contributo modulare volontario.

tuto e al conseguente equilibrio di questi ulti-

Il primo è pari al 14% del reddito dichiarato ai

mi (la Cassa forense ha un rapporto

fini Irpef, sino alla soglia di 94.000 euro (anno

iscritti/pensioni pari a circa 6,68, in aumento

2013), mentre per la quota eccedente è pari al 3%.

rispetto al passato, a ritmi percentuali piutto-

Il contributo non può essere inferiore a 2.700 eu-

sto elevati ed è questo il motivo dell’attuale e

ro. Occorre inoltre rilevare che i neoiscritti versa-

degli altri interventi).

no un contributo, se iscritti prima del 35° anno di

È stato fissato l’aumento dell’aliquota del

età, ridotto della metà.

13% del contributo soggettivo al 14% dal

Come citato poc’anzi, i pensionati attivi, in

2013, con un progressivo incremento sino al

pensione da almeno un anno, devono versare un

15% (raggiunto nel 2021).

contributo di solidarietà, se continuano l’attività

Confermato il contributo del 4% sul volume di

professionale, pari al 7% sui redditi Irpef prodotti

affari a fini Iva senza limite temporale.

sino alla soglia di 94.000 euro.

Attivato il contributo di solidarietà pari al 7%

Il contributo obbligatorio integrativo è calco-

a carico dei pensionati attivi che proseguono

lato invece sul volume d’affari a fini Iva ed è pari

con l’esercizio dell’attività. Questo contributo

al 4%; normalmente è un contributo ribaltato

crescerà sino al 7,5% nel 2021.

quasi totalmente al cliente in fase di parcellizza-

Soppressione del contributo modulare obbli-

zione.

gatorio; aumenta contestualmente il limite di

Il contributo volontario, invece, sempre rap-

contribuzione facoltativa che può arrivare si-

portato al reddito professionale con un’aliquota

no al 10% del reddito imponibile (non più ob-

variabile dall’1% al 10%, è una recente innovazio-

bligatoria).

ne introdotta per costruire sostanzialmente una pensione parallela. I versamenti volontari conflui-

LA CONTRIBUZIONE

scono in un montante del sistema di calcolo con-

La contribuzione alla cassa forense è sostanzial-

tributivo da trasformare in rendita pensionistica

mente suddivisa, come ormai la maggior parte dei

aggiuntiva all’età della pensione, che può essere

liberi professionisti Italiani, in tre tipologie distin-

essenzialmente configurata come una sorta di

te: contributo obbligatorio soggettivo proporzio-

pensione integrativa di categoria, che a dire il ve-

FONDI&SICAV/Marzo 2013

67


Osservatorio previdenza ro non gode di una grande popolarità in questo

Nel caso di accesso alla cosiddetta pensione di

momento tra gli iscritti, ma che sarà da un lato uno

vecchiaia normale, il periodo transitorio preve-

dei pochi strumenti per conseguire una pensione

de l'elevazione biennale dei requisiti come nel-

accettabile per molti futuri avvocati e dall’altro un

la tabella 1 e ai fini della determinazione del-

temibile concorrente in campo per il mercato di

l’assegno tutte le quote seguono le normali

previdenza integrativa privata.

modalità di calcolo come definito in seguito. •

LE PRESTAZIONI

E I REQUISITI

Nel caso dell'accesso alla pensione di vecchiaia in forma anticipata (fermi restando i requisiti

La pensione principale, ovvero la cosiddetta quota

di effettiva contribuzione), si applica una ridu-

base, è calcolata con il sistema retributivo. La com-

zione a carico della sola quota di pensione ba-

ponente che riguarda i contributi volontari, di fat-

se (forma retributiva), proporzionata ai mesi di

to, ha ancora scarsa adesione e, pur essendo una

anticipo tra l'età di effettivo pensionamento e

forma a capitalizzazione individuale con applica-

la corrispondente età prevista per la pensione

zione del sistema contributivo, gode oggi di poca

di vecchiaia normale. A regime, nel caso dello

diffusione. Indagheremo quindi nel dettaglio la pri-

scostamento massimo di cinque anni, si ottie-

ma, rimandando per la seconda alle modalità di

ne una penalizzazione massima del 24,6%.

calcolo del sistema contributivo standard.

PENSIONE DI VECCHIAIA - REQUISITI DI ACCESSO PER PENSIONE DI VECCHIAIA - REQUISITI DI ACCESSO PER IL

LA PENSIONE CON RICALCOLO CONTRIBUTIVO

SISTEMA RETRIBUTIVO

In sostituzione dell'abolita restituzione dei contri-

L'accesso alla pensione di vecchiaia è previsto in

buti versati, è stata istituita la pensione contribu-

due modalità:

tiva per tutti coloro che all'età della pensione non raggiungano il limite minimo di contribuzione e non abbiano fatto ricorso alle alternative di ricon-

Tabella 1 - Le età per la vecchiaia e l’anzianità Età minima per vecchiaia normale

Età minima Limite minimo di per vecchiaia effettiva iscrizione e anticipata contribuzione

giunzione o totalizzazione con contributi versati Penalizzazione per anticipo rispetto alla normale

In vigore fino al

ad altre forme di previdenza. In questo caso, ferma restante l’età minima, il limite di contribuzione è ridotto a soli cinque anni di iscrizione ed effettiva

66

65

31

0,41% / mese

31/12/2013

contribuzione.

67

65

32

0,41% / mese

31/12/2016

PENSIONE DI ANZIANITÀ

68

65

33

0,41% / mese

31/12/2018

La corresponsione della pensione di anzianità è in

69

65

34

0,41% / mese

31/12/2020

ogni caso subordinata alla cancellazione e non re-

70

65

35

0,41% / mese

a regime

iscrizione dall'albo degli avvocati e dall'albo speperiori. Sotto i requisiti per età/anzianità previsti:

Tabella 2 - Minimi e massimi di iscrizione e contribuzione

68

Età minima

Limite minimo di effettiva iscrizione e contribuzione

Limite massimo di effettiva iscrizione e contribuzione

In vigore fino al

66

5

31

31/12/2013

67

5

32

31/12/2016

68

5

33

31/12/2018

69

5

34

31/12/2020

70

5

35

a regime

FONDI&SICAV Marzo 2013

ciale per il patrocinio davanti alle giurisdizioni su-

Età minima

Limite minimo di effettiva iscrizione e contribuzione

In vigore fino al

58

36

31/12/2013

59

37

31/12/2015

60

37

31/12/2017

61

39

31/12/2019

62

40

a regime


LE PRESTAZIONI - LA MISURA La prestazione della cassa forense, a partire dalla fine del 2010, è composta sostanzialmente da due quote distinte: la pensione base e la quota modulare (quest’ultima calcolata con il sistema contributivo, di fatto presente e attivata da pochissimi con il contributo modulare volontario). Il calcolo della misura con il sistema retributivo rispetta il principio dei diritti acquisiti e si struttura in più quote in funzione dei periodi maturati pro tempore, come di seguito specificato: Iscritti che alla data del 31/12/2001 possano vantare 45 anni di età e 10 anni di anzianità: Pr = Rp1*Ac2001*q1 + Rp2*(Ac2009 - Ac2001)* q1 + Rp3*(Ac2012 - Ac2009)*q2 + Rp3* (Ac - Ac2012)*q3 Iscritti che alla data del 31/12/2007 possano vantare solo 40 anni di età e 5 anni di anzianità: Pr = Rp2*Ac2009*q1 + Rp3*( Ac2012 Ac2009)*q2 + Rp3*( Ac - Ac2012)*q3 Tutti i restanti iscritti più giovani Pr = Rp3* Ac2012 *q2 + Rp3*( Ac - Ac2012)*q3 Ac - anni di contribuzione complessivi alla scadenza Rp1 - retribuzione pensionabile calcolata come

Ac2001 - anni di contribuzione maturati al

media dei 10 redditi professionali più elevati di-

31/12/2001

chiarati ai fini Irpef negli ultimi 15 anni (previa ri-

Ac2009 - anni di contribuzione maturati al

valutazione Istat).

31/12/2009

Rp2 - retribuzione pensionabile calcolata come media dei 20 redditi professionali più elevati di-

Q1 - RENDIMENTO ANNUO

chiarati ai fini Irpef negli ultimi 25 anni (previa ri-

da

a

1,75%

0

46.900,00

1,50%

46.900,00

70.600,00

1,30%

70.600,00

82.100,00

1,15%

82.100,00

94.000,00

valutazione Istat). Rp3 - retribuzione pensionabile calcolata su tutte le annualità di contribuzione (previa rivalutazione Istat) con esclusione dei peggiori cinque. Non è prevista l'esclusione dei peggiori cinque redditi professionali, qualora gli anni di iscrizione ma-

Q2 - RENDIMENTO ANNUO

turati siano inferiori a: •

26 anni fino al 31 dicembre 2013;

27 anni fino al 31 dicembre 2016;

28 anni fino al 31 dicembre 2018;

29 anni fino al 31 dicembre 2020;

30 anni dal 1° gennaio 2021.

da

a

1,50%

0

70.600,00

1,20%

70.600,00

94.000,00

Q3 - RENDIMENTO ANNUO = 1,40%

FONDI&SICAV/Marzo 2013

69


Osservatorio previdenza In caso di anticipazione della pensione l'importo

PENSIONI DI INVALIDITÀ E INABILITÀ

verrà ridotto nella misura dello 0,41% per ogni

Pensione erogata se il soggetto raggiunge una

mese di anticipazione rispetto al requisito anagra-

quota di invalidità pari al 66,67%. Occorre avere

fico per la pensione normale. La riduzione non si

maturato almeno cinque anni di attività lavorati-

applica a chi abbia maturato 40 anni di contribu-

va (prima non è dovuta) e un’iscrizione anteceden-

zione.

te al compimento del 40° anno di età. L’importo è pari al 70% della quota base di pensione di vec-

MISURA PER IL CALCOLO DELLA PENSIONE - SISTEMA

chiaia e non può essere inferiore al 70% del valo-

DI RICALCOLO CONTRIBUTIVO

re minimo di pensione.

Questo sistema di calcolo, come definito pocanzi

Per l’inabilità la pensione è calcolata come in

nella sezione requisiti, viene utilizzato solo nel ca-

precedenza con il metodo retributivo, mentre l'an-

so di pensioni liquidate quando non si siano rag-

zianità accreditata è aumentata automaticamente

giunti i requisiti di vecchiaia del sistema misto e

di 10 anni senza superare il limite massimo:

sostituisce l'alternativa abolita della restituzione di tutti i contributi soggettivi versati. La pensione è

Limite anni

Validità

36

fino al 31 dicembre 2013

37

fino al 31 dicembre 2016

38

fino al 31 dicembre 2018

39

fino al 31 dicembre 2020

40

dal 1° gennaio 2021

interamente calcolata con il metodo contributivo, applicando modalità leggermente diverse di computo del montante per i contributi soggettivi rispetto ai contributi modulari.

Tassi di sostituzione attesi per le diverse età PENSIONI DI REVERSIBILITÀ

50%

Le pensioni di vecchiaia, anzianità, inabilità sono

(avvocato uomo - inizio attività a 27 anni) 45%

reversibili secondo le seguenti percentuali:

40%

60% per un superstite

35%

80% per due superstiti

100% per tre o più superstiti

30% 25%

La pensione indiretta invece è percepita dagli ere-

20%

di solo se il de cuius ha maturato almeno 10 anni di anzianità contributiva (per annualità inferiori

15%

non è dovuta alcuna pensione) e un’iscrizione an10%

tecedente al compimento del 40° anno di età.

5%

CONCLUSIONI

0% 1955

1965

1975

1985

Come si evince chiaramente dal quadro sintetico sviluppato a sinistra la penalizzazione sui tassi di

Anno Anno di di nascita inizio lavoro

Reddito lordo

Anno di pensionamento

Età alla pensione

Anzianità contributiva

Ts

sostituzione attesi, già comunque non elevati per gli anziani, diventa ancora più importante per le giovani generazioni, pure a scapito dei maggiori

1955

1982

€ 40.000,00

2020

65

38

45%

1965

1992

€ 30.000,00

2030

65

38

35%

1975

2002

€ 25.000,00

2040

65

38

30%

1985

2012

€ 20.000,00

2050

65

38

29%

70

FONDI&SICAV/Marzo 2013

contributi versati. L’alternativa della previdenza integrativa di categoria pare stentare e non decollare, così gli avvocati oltre alla precarietà sempre maggiore e all’incertezza legata alla fase difficile del momento, devono anche affrontare un serio e importante problema previdenziale.

I



My life, My Style Viaggi

Il torneo di Krabi, ma non solo L

uglio 2012, l’evento dell’estate è il torneo di calcio di Krabi. La cornice spettacolare è quella della Thailandia del sud e del mare delle Andamane. Il campo

da calcio, a sette, rigorosamente di sabbia, altro non è che la gloriosa spiaggia Hat Rai Leh West, adattata per l’occasione; alle spalle le alte scogliere calcaree del promontorio di Railay, ricoperte dalla giungla, grotte carsiche, scimmie dispettose. Poco più in là le paludi di mangrovie, l’incantata spiaggia di Phra Nang, con la sabbia bianca e la calda acqua cristallina, la Grotta della principessa con le offerte falliche lasciate dai pescatori, le pareti di roccia con i ragazzi

Lae, il popolo del mare, Moken e Urak Lawoi, che come

che si arrampicano. Un luogo davvero speciale.

ogni anno, per questo evento, uniscono intenti e sforzi:

Il trofeo quest’anno, nella classica formula del qua-

all’alba, sulle acque della baia di Railay West, si materia-

drangolare, se lo giocano la squadra dei bonzi di Chana-

lizzano all’improvviso centinaia di barche dalla lunga

songkhram, i Chao Khao di Chiang Mai, la squadra loca-

coda, le long tail boat, e al suono di trombe antiche come

le degli zingari del mare e gli invitati speciali, i Tigrotti

le grotte calcaree, sbarcano gli zingari del mare, corpi scuri

del San Luigi Bovisa. L’arrivo delle squadre è uno spetta-

piccoli e robusti, teste arruffate di ricci aggrovigliati e neri come il carbone.

colo nello spettacolo: i giovani bonzi, allegri nelle loro

72

vesti arancioni, arrivano direttamente dal tempio di Khao

Testo e fotografie di

Le partite sono come sempre all’insegna di un acceso

San Road di Bangkok, una lunga strada, con i samlor a

Gaetano Pappuini

agonismo, ma anche di una grande sportività. Nel primo

tre ruote e con i coloratissimi tuktuk a motore. Ancora

incontro, i ragazzi del mare spazzano via letteralmente gli

più lunga e faticosa è la strada che hanno fatto i ragaz-

ingenui e giovani monaci della capitale, sfruttando la vec-

zi Karen e Hmong, insieme per l’occasione, dai remoti vil-

chia tattica dell’offerta della zuppa di meduse e ostriche,

laggi di montagna del nord: arrivano su carri trainati da

insaporita dalle alghe rosse lassative; menomati e decima-

buoi e, lo staff tecnico, a dorso di elefante. Un’entrata

ti dai reiterati attacchi colitici, i poveri bonzi si difendono

suggestiva. Ma è davvero meraviglioso l’arrivo dei Chao

come possono e anche le loro preghiere e genuflessioni

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vengono annichilite dalla forza dei rituali animistici dei Moken. Finisce 5-0, senza storia. È quindi l’ora dei Tigrotti, che rinforzati da Zizzi el carnicero, Shoan l’australiano e Matteo Crespi, potente il primo, rapidi e tecnici gli altri due, affrontano i ragazzi delle montagne. Meno subdoli degli zingari, Karen e Hmong adottano esplicitamente la tattica appresa a suo tempo dai prodi indios mapuches della Patagonia, cioè il lancio di pietre da parte dei difensori contro gli attaccanti avversari. In un’atmosfera eccitata dal folle ritmo dei tamburi della giungla, però, i Tigrotti rispondono da par loro, utilizzando scarpette con punte e tacchetti rinforzati, gomitiere di acciaio, spine di cactus e peperoncino da strofinare, nelle mischie, sugli occhi degli avversari. L’arbitro, William Brett Cassidy, lascia del resto correre quasi tutto, punendo in pratica solo i calci in testa agli avversari e le proteste. Dopo una sfida vibrante, i Tigrotti vincono 2-1, con gol di Gabri, capitano mio capitano, missile di destro dai 20 metri, e Jacopo Zack, dribbling e tocco sotto, e leggendaria prestazione di Pietro, che sul campo di sabbia si trasforma (il suo problema, in Italia, è che teme di farsi male a tuffarsi sui campi in terra) e para tre rigori (assegnati peraltro in modo assai discutibile, tutti e tre contemporaneamente, per proteste di Nick, che viene anche espulso). La finale, tra zingari e Tigrotti, è un’apoteosi di valori sportivi, tecnica e atletismo. Giocatori duri, temprati gli uni dalla dura vita nomade, su barche e in baracche di fortuna, lamiere e palafitte, gli altri dalla vita della periferia proletaria milanese. In un clima teso e reso elettrico dai nuvoloni neri all’orizzonte, segna Antonio, in totale trance agonistica, di testa in tuffo, un gol che ricorda quello di Aldo Baglio alla nazionale del Marocco, una gamba di Garpez in palio. Poi Pietro para l’impossibile, anche le banane lanciate dal pubblico, durante l’assalto finale Moken, barricate d’altri tempi, eroi dei giorni nostri. Finisce 1-0 per i Tigrotti della Bovisa, nuovi simboli dell’Italia del pallone. Che privilegio essere stato lì. E poterlo oggi raccontare. E voi, fedeli lettori, se riuscite andate a Krabi, a Railay West, è un posto bellissimo.

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My life, My Style Ristoranti

Un grande in albergo hotel Four Season di Firenze. Un lussuoso alber-

L’

go nel cuore della fantastica capitale toscana, di rara e raffinata eleganza, è la rappresentazione

terrena del grande quadro di Matisse: Luxe, calme et volupté. E al suo interno officia un ottimo e importante cuoco, Vito Mollica, che ha una lunga gavetta alle spalle. Sempre nel posto giusto al momento giusto, ha fatto importanti esperienze in Spagna, Italia e Inghilterra. Ma la sua è una carriera prevalentemente svolta all’interno del gruppo Four Seasons. Incominciamo con il dire che è difficile, tranne rare eccezioni (Hilton a Roma?), trovare un grande ristorante incastonato all’interno di un grande albergo di città. In Italia s’intende. Vero che non posso dimenticare la mia fantastica cena al Pellicano di Porto Er-

a cura di Alberto Cauzzi

cole, come quella del Rosa Alpina a San Cassiano. Ma a

www.passionegourmet.com

Milano, Roma, Torino, Firenze spesso il grande ristorante d'albergo è deficitario. Questo Palagio è una delle eccezioni che confermano questa triste regola. La cucina del ristorante Gourmet dell’Hotel Four Seasons di Firenze mantiene le promesse. Senza fronzoli si mira alla sostanza. All’essenza della materia, al gusto. Ma non a discapito della tecnica, sempre presente e ben utilizzata, centrata. Le origini lucane dello chef contaminano una cucina profondamente italiana, seppure con il piglio internazionale. E fanno sì che questo ristorante abbia successo costante e continuo di critica e di pubblico. Preparazioni golose, gourmand e decisamente orientate al gusto, ma con l’eleganza discreta che ci si aspetta in un grande luogo come questo. Eccolo così presentarsi, lo chef, al cospetto di un nuovo avventore con un biglietto da visita che la dice lunga: crema parmentier (patate e porri), calamaretti, peperone crusco. Lucania, Francia, Italia e…ritorno. A proposito…aperitivo? Non esitate e scegliete Il Vizzari, cocktail dedicato al direttore delle Guide de L’Espresso. Elegante e intrigante come il soggetto della dedica.

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Un plauso al piatto dell’anno per la guida Espresso, che ci ha invero sorpreso. Cavatelli cacio e pepe con gamberi marinati e calamaretti. Centralità gustativa, rotondità armoniosa della mantecatura, tocco prezioso dei gamberi marinati e dei calamaretti. Molto buono anche il risotto al podolico, carciofi e chorizo iberico. Difficile trovare risotti così ben fatti a queste latitudini; al Palagio una piacevole eccezione a questa regola. Solo forse eccessiva la presenza del podolico, lievemente invadente, a discapito di carciofi e chorizo. Ottimo davvero il baccalà pil pil, cecio rosa e vongole. Il paradigma del Palagio. Cottura del baccalà perfetta (e dio solo sa quanto sia facile sfibrarlo e asciugarlo troppo). Una salsa pil pil didascalica (pareva una maionese). Un accompagnamento sapido e proteico. Così come il capriolo arrostito con crema di castagne e salsa di acquavite alle pere di Capovilla. Un colpo da maestro adagiato sulle note dolci. Ottimi i dessert. Di scuola classico-francese, quindi molto dolci e zuccherini, ma davvero ben eseguiti, pensati e realizzati. Un picco glicemico con un rimando, ancora una volta, all’alta scuola francese. Bravo Vito Mollica e ottimo il Palagio. Vi consiglio, se pensate di andare a visitare questo fantastico albergo immerso in un parco celestiale, di non farvi mancare, oltre alla cena al Palagio, anche il fantastico brunch domenicale che vi allieterà con una qualità e una quantità veramente eccezionali.

I

LA SCHEDA Il pregio: L'ambiente, caldo, elegante e romantico. Il difetto: la luce troppo tenue per fare le foto. Il Palagio dell'Hotel Four Seasons di Firenze Borgo Pinti 99 50121 Firenze Voice: +39 055 2626 450 fax: +39 055 2626 505 e-mail: ilpalagio@fourseasons.com Menù degustazione: 95 euro. Alla carta: 100 euro. Visitato nel mese di dicembre 2012.

Per maggiori informazioni visitate il sito www.passionegourmet.com

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My life, My Style Vino

Un gioiello sulla costiera amalfitana Q

uattro ettari di vigneti di proprietà godono di una posizione ideale, a un'altitudine di 150 metri, protetti a nord dagli Appennini e digradanti ver-

so la costiera amalfitana. Quando, nel 1985, decisero di sostituire la barbera, il piedirosso e l'uva di Troia con il cabernet sauvignon, il merlot e l'aglianico di Taurasi, Silvia Im-

Luca Giovanelli

parato e l'enologo Riccardo Cotarella non potevano anco- Il Cavatappi, Club in Milano ra immaginare quale prezioso gioiello, di lì a pochi anni, sarebbe diventato quell'unico grande vino nato da una forte passione per i rossi bordolesi. Quando, nel 1991, furono prodotte le prime bottiglie, l'uvaggio non prevedeva la partecipazione del merlot, ma il

Nel Montevetrano c’è l’impronta di Riccardo Cotarella,

70% di cabernet e il 30% di aglianico. Nel 1993, raggiunto

ma il vino gode di una propria, indiscutibile e affascinante

un sufficiente numero di bottiglie, fu messo in commercio

personalità. Le uve vengono raccolte tra la fine di settem-

il primo Montevetrano: 60% di cabernet sauvignon, 30% di

bre e i primi di ottobre; prima il merlot, poi il cabernet e in-

merlot e 10% di aglianico, composizione rimasta pressoché

fine l'aglianico. Il processo di vinificazione prevede una

invariata fino a oggi. Fu subito un successo e, già dalle pri-

macerazione delle bucce di circa 20 giorni in vasche d'ac-

me annate, divenne uno dei più importanti e ricercati vini

ciaio termocontrollate. Il vino sosta 8/12 mesi in barrique

rossi prodotti nella nostra penisola.

di Allier, Nevers e Tronçais, per metà nuove e per metà di secondo passaggio; infine subisce un affinamento di sei mesi in bottiglia. Quantità prodotta circa 20 mila bottiglie. Occhio scurissimo, quasi tempestoso e arcigno, rosso rubino profondo, intenso e concentrato. Consistenza di bicchiere importante e determinata. Complesso al naso con sentori legatissimi alla terra, profumi di bosco, sentori di viola, mora, ciliegia, amarene. Toni speziati che ricordano liquirizia, cannella, cioccolato amaro, alla menta, mirto, tabacco. Perfetta integrazione tra morbidezze e tannini, acidità, fusi nel legno, che lo rende armonioso, con la dolce promessa di vini giovani che sanno invecchiare. Uno spettacolo con pochi pari. MONTEVETRANO COLLI

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DI

Temperatura ambiente (15°), apertura due ore prima

SALERNO DOC

del consumo, servizio in ampi bicchieri. Abbinato a carni

AZ. AGR. SILVIA IMPARATO

rosse a lunga cottura e con spezie. O anche da solo. Evite-

MONTEVETRANO,

rei solo i formaggi stagionati per non complicare il quadro

SAN CIPRIANO PICENTINO SA

e tirare fuori la combattività di questo Montevetrano. I



FONDI&SICAV CONOSCERE PER INVESTIRE AL MEGLIO

Anno 6 - Numero 51 - Marzo 2013

Scoppia la guerra delle valute

Tutti in lotta per abbassare i cambi Consensus America Latina

Ancora crescita, ma moderata Fondi azionari Cina

Il Dragone cerca capitali esteri

&Sicav - Marzo 2013 Fondi& numero 51 – Anno 6 Direttore Giuseppe Riccardi Coordinamento redazionale e direttore responsabile Alessandro Secciani Ufficio studi Boris Secciani Caporedattore Massimiliano D’Amico Progetto grafico e impaginazione Alfredo Rampanelli Collaboratori Stefania Basso, Alberto Cauzzi, Club Il Cavatappi, Marco Colli, Luigi Cossu, Epheso Ia, Andrea Ferrari, Francesco Massimino, Andrea Milesio, Rocki Gialanella, Dario Palladini, David Tonello. Redazione, amministrazione e pubblicità Viale San Michele del Carso 1 20144-Milano Tel. 0287063626 - Fax 0287063625 Pubblicità e distribuzione Matteo Gallizio matteogallizio@fondiesicav.it Casa Editrice GMR srl Viale San Michele del Carso 1 20144-Milano Stampa Poggi Tipolito srl via Galileo Galilei 9/B Assago-Milano Autorizzazione n. 297 dell’8 maggio 2008 del Tribunale di Milano

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