Lettere di guerra di un ufficiale del Genio dal 29 agosto 1915 al 17 agosto 1918

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INVERNO

LA MINA DI COL DI LANA

Li trovai che tre quadri erano stati mandati a gambe per aria dai colpi di mina ; bestemmiai e dissi improperi ; poi andai più giù, ove e la galleria di S. Barbara, sotto il Cappello di Napo leone e dove non si lavora di notte ; il piantone russava. Alle

scoprire che lo stridore misterioso era causato da una vibrazione

armonica del tubo di ferro zincato che adduce 1 ana di ven^

zione ; con un poco di stoppa ed una legatura in P

posto riparo a questa insidia nemica ed ora tutti si

cinque ero nel mio sacco-pelo.

Intanto a Verdun infierisce la vera guerra, non questa guerra di assedio che facciamo noi. Ecatombe di belli esseri umani ; fe

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rocia e crudeltà senza limiti! Speriamo trionfi il diritto delle genti

bu..., u. p"e. le

e che quei pazzi, i quali spingono il popolo tedesco al massacro, rimangano soffocati dal sangue.

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vori sul Cappello ; gli uomini scapparono, ma

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pericolo era minimo e la giornata ottima ; c

Costone di Agai (dello « Coslon de' Guai »), 4 marzo 1916.

Il foglietto che ti mando è importante e convincente: esso è

in nsposta alla mia domanda di sei giorni di riposo a Roma.

Non sarò felice e sicuro però sino a che non avrò il foglio di viaggio in mano. Saranno allora (il 12) già 62 giorni che avrò passato m tnncea. E una meraviglia che io resista così bene;

tutti gh altn, dopo un mese di trincea, finiscono a letto o aiospedale. E vero che mi curo ottimamente e che in mezzo a tanti guai cerco di vivere senza angustiarmi. Ieri venne il caporale ... a dirmi che si sente distintamente

li nemico trivellare sotto alla galleria di S. Andrea; non volli apprima ar retta a questa storia per la ragione che, se mai il nemico c. controminasse, si avvicinerebbe dall'alto e non mai dal

asso. uttavia 1 insistenza e T unanimità dei soldati nel darmi i

più minuti dettagli m'indussero ad andare su verso mezzanotte.

ntrato m gallena mi andai a coricare nel punto minacciato e,

circondato dai minatori, rimasi a lungo ad ascoltare per terra. Infatti SI poteva avvertire come lo stridere distante di una trivella

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ed ogni volta che si udiva taU

n . .

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rumore, i soldati si guardavano

con aria preoccupata, mentre il caoorale mi f. * •I j. , «-aporaie mi taceva cenno in giù con il dito e spalancava gli occhi Tanf^ i. j- • l 6

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L'austriaco si insospettisce durante tali giornate e pa per spauracchiare.

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ni.

1 anto studiai che venni a

^ disegni da

Fiocca anche oggi; ho un

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fare e Boisio, che è di turno, ®

lui avere un

Il ™ìo b,.vo dleg. Gri^ld, vombi.»

,

camicione-paletot di flanella bianca. ^up^c ho fatto preghiera in una delle mie _ cortesia del Il.The™... S ™..t« »» = rUreeiedi colonnello Bodrero ; è una magni cenza cuore.

« A bìentót! »

7 marzo 1916.

Avanti ieri, ad Allegrie, il genera mi trattenne a pranzo e mi assicuro

A chini, della divisione,

Ubero di partire per verso il 12, allorché

Roma, quando ne avessi fatto oman

metto in moto

avrò bene avviata la nuova organiz

giorni più lardi-

questa sera C). Potrebbe essere anche due

Che gioia!

(1) Si trattava di avviare un po^ mano che ai era andata internando nella

^/allontanata dalh ' , ||oria a quattro metr.

po^o in salita doveva, secondo i calcolt, ncond « perltcie

e

a

pochi metri davanti la tnncea nem.ca,

di nuovo orizzontalmenle.

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