Notiziario 48 - aiutare i bambini

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23-11-2011

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Volontariato

con intelligenza e passione 25 volontari nell’anno scolastico 2010/2011

Volontari a scuola PER FORMARE Alessandra Izzo, 23 anni “Io sono laureata in sociologia e lavoro come assistente sociale. Ho fatto un’esperienza come volontaria all’estero e non c’è cosa più utile che andare dove concretamente arriva l’aiuto per rendersi conto di che garanzie offra questa organizzazione, “aiutare i bambini”. Voto: ottimo. Così rientrata in Italia ho deciso di impegnarmi come volontaria nel “Progetto Scuole”, dopo aver frequentato l’apposito Laboratorio di EducAzione allo Sviluppo. Recentemente sono stata alla scuola elementare di Segrate, dove abbiamo parlato della Fondazione “formato bambino”, cioè in modo comprensibile per i piccoli. E ho parlato pure dei bambini che ho visto all’estero: avevo portato con me dei loro disegni da mostrare. Perché lo faccio? Perché mi impegno qui? Per propensione personale verso questo ambito. Interagire con i bambini è molto interessante, riconosco l’importanza di aprire le loro “Apriamo menti, i loro cuori alle le menti e i cuori tematiche della solidarietà quando oggi l’infanzia si dei bambini forma spesso a contatto con al tema della oggetti come la playstation e il solidarietà” cellulare. Si può seminare bene, almeno la speranza è questa”.

1.000 volontari in piazza con “Babbo Natale per un giorno” 2011

Volontari ai banchetti PER SENSIBILIZZARE Alessandro Cucina, 51 anni “Sentivo l’esigenza di fare qualcosa per gli altri. Un collega mi parlò di Goffredo Modena, il fondatore “Per avere di “aiutare i bambini”, successo bisogna dicendomi che era una chiedere a tante, persona in gamba e onesta. tante persone” Allora mi presentai, era vicino il Natale - parlo di 4 anni fa - e subito fui imbarcato nei banchetti per “Babbo Natale per un giorno”. Ecco, se vogliamo, i banchetti sono la mia specializzazione di volontariato. Lo scorso anno, nel 2010, è stato terribile: un diluvio. E importunare la gente sotto la pioggia non è facile. Ho studiato l’approccio. La ricerca del contatto col possibile donatore si gioca in 3 secondi. Devi essere abile, propositivo. Ai banchetti “lavoro” in genere con due amiche - beh, una, perché l’altra ha cambiato città - e direi che andiamo piuttosto bene. Lei, poi, è capace di far venire lì, in fila, tutta la classe di suo figlio. Non bisogna scoraggiarsi se la gente tira dritto oppure ascolta ma non offre niente. Per aver successo si deve avere una costanza quantitativa, dico io, chiedere a tante, tante persone. Perché lo facciamo? Ma perché vogliamo sentirci utili… e un po’ lo facciamo per noi: ce n’è così poco, di altruismo, nella nostra giornata”.

Volontari nel mondo Per far conoscere le testimonianze dei volontari di “aiutare i bambini” che hanno visitato un progetto all’estero, la Fondazione ha dato vita alla collana “Volontari nel mondo”. Ogni volume contiene un diario del volontario sulla sua esperienza, una breve intervista e una scheda sui progetti da lui visitati. Questi i primi 4 titoli: - “HO VISTO UOMINI TUTTI GRIGI” diario di Davide Ferrante, volontario in India - “QUEI SORRISI CHE NON MI ASPETTAVO” diario di Alessia Gilardo, volontaria in Nepal - “UN GIORNO TUTTO ANDRA’ MEGLIO” diario di Mario Giuliani, volontario in Madagascar - “QUANDO TORNO CAMMINO PIU’ LEGGERO” diario di Simone Mosti, volontario in Uzbekistan e Ucraina Le pubblicazioni della collana “Volontari nel mondo” sono distribuite gratuitamente. Per informazioni: tel. 02 70.60.35.30, info@aiutareibambini.it.

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