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Quest’anno ho avuto occasione di sentire il Prof. Charles Kupchan, noto autore di “no one ’s world” e consigliere del Presidente Obama per l’Europa. Mi ha detto che il Presidente ha iniziato il suo mandato puntando sull’Asia, ma che più passa il tempo e più si rivolge all’Europa, che sta riconsiderando come l’alleato di riferimento più sicuro. Lo testimoniano i suoi ultimi viaggi. Ha aggiunto che la persona con cui Obama parla più spesso non è il Primo Ministro britannico, ma la Cancelliera tedesca e che gli inglesi fanno un enorme errore di valutazione pensando di avere ancora un alto valore aggiunto per l’America. Riprendendo il filo del discorso sulla Difesa, il Parlamento francese affondò nel 1954 il progetto di Comunità Europea di Difesa, che fu in qualche modo ripreso con la UEO, che divenne l’espressione di una “Identità Europea di Difesa” negli anni ‘80 e ‘90. Comunque, alla fine degli anni ‘90, dopo le decisioni sulla moneta unica, dopo che la campagna aerea sul Kossovo aveva mostrato tutti i limiti tecnologici delle forze armate europee, diveniva evidente la necessità di iniziative in materia di politica estera, sicurezza e difesa. Chi scrive è stato Cons. Dipl. da Andreatta a Mattarella, allora Ministri della Difesa, proprio negli anni in cui questi orientamenti prendevano forma. Essi erano senza riserve in favore di questo progetto. Il Presidente Chirac prese la guida del negoziato e riuscì ad ottenere un accordo con Tony Blair a S. Malò nel dicembre 1998, il quale diede il colpo di manovella finale al progetto di istituzioni comuni. Gli americani volevano essere neutrali in queste accese discussioni fra governi europei e il Segretario di Stato Baker ebbe a dire “we don’t have a dog in this fight”. Qualcosa di simile si ritrova in alcune dichiarazioni di Trump. Finalmente si raggiunse l’unanimità per mettere in piedi a Bruxelles, nella primavera del 2000, delle “strutture permanenti”, che sostanzialmente tengono fino ad oggi. Viene costituito un Comitato per la Politica e la Sicurezza (COPS), con a capo diplomatici con il rango di Ambasciatori, un Comitato Militare e uno Stato Maggiore dell’UE. Si tratta di uno schema che riprende sostanzialmente quello esistente alla Nato ed il Vertice Europeo di Nizza del Dicembre 2000 che ratifica queste decisioni, ponendo come obiettivo militare (Headline Goal) la costituzione di un corpo d’armata europeo di 60.000 uomini, potenzialmente operativo in 60 giorni. Lo stesso COPS viene inserito nei trattati, sostituendo i Direttori degli Affari Politici dei Ministeri degli Esteri dei paesi membri.


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