Fly Line magazine n. 6-2013

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A pesca in fantasia Carissimo Roberto, con grande rammarico non vado più a pesca (per motivi di salute), ho donato la mia attrezzatura per la costruzione delle mosche, le canne, i mulinelli e tutto il resto, salvo l’intera collezione di Fly Line che voglio continuare a ricevere per rivivere, con la fantasia, i meravigliosi fiumi una volta frequentati e perché no anche quelli che tu mi proporrai attraverso la nostra rivista sempre antica e moderna, giovane e vecchia, romanzata e reale. Sicuro che anche il tuo lettore Franceschi ritornerà nei suoi propositi. Un cordiale abbraccio, Nicolini Luciano

Il lupo cattivo Caro Roberto, ti racconto quel giorno della foto quando devo essermi perso, non capivo più in che parte del fiume mi trovavo! Credevo di essere nel no-kill del fiume... di... vedevo canne lunghe oltre i 4 metri fare la passata con un galleggiante fluorescente, ma, guarda la postura del pescatore, ti sembra la postura di un pescatore a mosca? Mi avvicino piano piano e gli chiedo: – Caro pescatore, ma tu sai dov’è la zona no kill? – È questa, non sai leggere? – Sì, ma... che canna lunga che hai! – Per fare la passata meglio. – Ma che strano avvisatore di abboccata che hai. – Per vederlo meglio. – Ma... che finale lungo che hai. – A me non serve in pesca la coda di topo, basta averla arrotolata sul mulinello. – Ma quanti pesci che prendi! – Va ben te lo dico. Sono il Lupo travestito da pescatore a mosca, ma non preoccuparti, sono in regola, ma ti dico un segreto, non dirlo a nessuno, non sono capace di fare un lancio con la coda di topo e non so nemmeno la differenza fra una effimera e una ninfa. Finché non si accorge nessuno io vengo a pescare qua, mi metto in fila con molti altri, però prima di trovare un posticino libero... ma non preoccuparti, quando è il mio turno io pesco. Ma perdindirindina, accipicchia, non dico tanto, anche nella favola di Cappuccetto Rosso c’era il lupo, ha mangiato la nonnina, anche senza troppa fame (credo), poi anche cappuccetto rosso. Poi però il cacciatore s’è accorto e ha sistemato le cose. Ma, in Italia, dove caz... sta il cacciatore? Matteo Faggionato

Sui problemi etici della Pam a confronto con la sua trasformazione in pesca al tocco ho già parlato e lo farò ancora, qui mi limiterò a ricordare che in tutti i paesi, nei fiumi ove si pesca solo a mosca, di regola è imposta la coda di topo, spesso sono proibite code affondanti, esche appesantite e pesca col buldo. A proposito di buldo, prima o poi ci si tornerà...

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Le leggi del fiume Caro Roberto vorre fare alcune riflessioni, sono ormai molti anni che pesco a mosca, ma più vedo i pescatori e più mi domando dove è andato a finire il senso di questa tecnica. Ormai si vedono pescatori, specialmente nei tratti no kill, con la così detta canna per pescare con ninfa alla polacca, piantati nel bel mezzo del fiume, immobili in tutte le stagioni, non fa differenza se l’acqua è alta o bassa, loro sono lì immobili sempre coi loro waders nell’acqua, con la canna orizzontale, mi ricordano il monumento al pescatore. Anni fa si parlava di lancio tecnico per posare un mosca, ora la maggior parte lancia alla distanza di 3 metri con l’indicatore bicolore grosso come un galleggiante con canne da 11 piedi e prende il pesce al tocco con delle grosse imitazioni che vanno sul fondo ed è anche convinto che così si pesca a ninfa, la motivazione principale è che cosi si cattura più pesce, altrimenti sei una schiappa, come se questa fosse la cosa primaria. Che senso ha tutto questo? Oltrettutto anche in questo hanno travisato il concetto di pesca a ninfa, (vedi Sawyer, Stefanac, Ritz e tutti gli altri grandi), pescare a ninfa non vuol dire pescare necessariamente con il piombo, altrimenti è meglio una canna di 5 metri al tocco come del resto abbiamo sempre fatto fino a quarant’anni fa, col verme al posto della ninfa. Questa tecnica molto pubblicizzata dalle riviste ha permesso alle aziende di vendere a chi non ha l’umiltà di imparare la vera pesca a mosca, sostituendola con un lancio da tre metri. Forse nei club dovremmo insegnare soprattutto che l’importante non è la cattura del pesce a tutti i costi, altrimenti non solo non s’apprende la pesca a mosca, ma si impedisce a questa di insegnarti le leggi del fiume. Lombardi Vincenzo


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