Phalaenopsis
Una visione diversa sulla luminosità Nelle giornate soleggiate, agli inizi di novembre, la percentuale di luce naturale può ancora essere ragionevole, ma diminuisce ogni giorno. Molti di noi hanno la tendenza a dare la maggior quantità possibile di luce (mole) diurna fornendo luce artificiale nel mezzo della notte. Tuttavia, da uno studio condotto da “Plant Lighting, GrowWatch”, la misurazione e la stessa logica di pensiero hanno dimostrato che non ha senso.
Accendere o spegnere? Ciò che è chiaro è che la pianta di Ciò che è chiaro è che la pianta di Phalaenopsis non fa’ uso ottimale della luce nella prima ore alla quale viene esposta. Questo significa che impostare l’illuminazione a metà della sua capacità è sufficiente. Un buon utilizzo è, tuttavia, dare luce durante le successive 9 – 10 ore. Apparentemente, l’efficienza luminosa prodotta per essere assimilata diminuisce rapidamente nelle ore successive. Pertanto, se si accendono le luci all’1 del mattino, la capacità della pianta di assimilare luce diminuirà rapidamente dopo le 12, che è precisamente quando si ha più luce naturale disponibile. Quindi, nel momento in cui si ha più luce naturale – gratis – la pianta non è in grado di farne buon uso. E’ quindi più logico accendere le luci più tardi (riducendo i costi). La pianta assimilerà di più, ottenendo una crescita migliore. Giornate di luce superiori a 16 ore non sono necessarie.
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E’ meglio iniziare alle 5 di mattino e, utilizzare più luce naturale durante il giorno. Dopo le 4 di pomeriggio, la luce diminuirà, se abbiamo capacità sufficiente alcune lampade potranno essere spente Le lampade potranno essere spente alle 6 di pomeriggio. Cioè quindi, dopo un giorno di 15 ore.
“Meglio iniziare alle 5 di mattino e concedere più luce naturale” Se abbiamo bassa luminosità ed il cielo è coperto (nuvoloso) consigliamo di attenersi a 16 ore di luce diurna. Il problema è, come sappiamo, che i giorni si accorciano sino a Natale. I giorni si allungano dalla prima settimana di gennaio in avanti. A secondo del tempo (vento dell’est, cielo terso, ghiaccio) l’intensità luminosa può aumentare. Questo signi-
fica avere dei picchi di luce troppo elevati durante la fase di raffreddamento, con conseguenti danni causati principalmente dalle 12 alle 14. Bisogna pertanto essere consapevoli di questi cambiamenti del tempo. Essere ben preparati per l’inverno Anche se l’inverno potrebbe venire prima quest’anno, il problema sopra descritto non avverrà prima del giorno più corto dell’anno. I livelli di azoto possono, a questo punto, essere leggermente ridotti per avere le piante più robuste. Questo può essere fatto sostituendo alcuni kg. di fertilizzante composto con del nitrato di calcio, o riducendo la percentuale di Urea da 30 a 50%. Anche la conducibilità EC, se necessario, può essere ridotta dal 10 a 20%. Questo è una buona idea particolarmente nel periodo che oscilla dal 1° Dicembre a metà gennaio. Gli utilizzatori di fertilizzanti composti possono, per esempio, cambiare da 20-20-20 a 7-11-27. Se, per esempio,