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Mostre

Di qua e di là dell’Atlantico, tra Otto e Novecento Firenze, Palazzo Strozzi, fino al 15 luglio di A. S. La Fondazione Palazzo Strozzi celebra il quinto centenario della morte di Amerigo Vespucci con la mostra Americani a Firenze. Sargent e gli impressionisti del Nuovo Mondo a testimonianza dei forti legami della città con trentadue pittori americani, tra cui John Singer Sargent, che a partire dalla metà dell’ Ottocento, e soprattutto alla conclusione della guerra di Secessione nel 1865, fino al primo conflitto mondiale soggiornarono a Firenze e in Toscana. In quel periodo Firenze, Venezia e Roma erano diventate polo di attrazione per coloro che volevano conoscere e studiare l’arte del passato. Ma poi è l’atmosfera luminosa del “paesaggio civilizzato” delle colline fiorentine, tra ville, giardini e oliveti, che si traduce nello splendore dei colori che pervade le loro opere, tanto che al di là dell’Atlantico si diffuse nell’immaginario americano il mito della Toscana e dell’Italia. Gli artisti americani risentivano della formazione accademica ricevuta in patria, ma su questa base si andò innestando il confronto con gli impressionisti francesi, i naturalisti toscani e i Macchiaioli, artisti particolarmente sensibili agli effetti naturali della luce. Anche Franck Duveneck e la moglie Elisabeth Boott ebbero un ruolo importante nelle relazioni fra artisti americani e toscani, riunendo intorno a sé un gruppo di allievi, i cosiddetti “Duveneck boys”, fra i quali si distinsero John White Alexander e Joseph Rodefer DeCamp. Presenti a Firenze oltre a Mary Cassatt, la pittrice Cecilia Beaux e la scultrice Bessie Potter Vonnoh che negli Stati Uniti erano state ammesse a frequentare le Accademie già dalla fine degli anni Sessanta quando in Francia e in Italia le artiste erano ancora costrette a frequentare scuole private.kkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkk Il percorso espositivo si apre con i “precursori” William Morris Hunt e John La Farge, e gli “espatriati” in Europa John Singer Sargent, Mary Cassatt e James Ab-

bott McNeill Whistler. Seguono poi le opere di soggetto fiorentino dipinte da alcuni esponenti del gruppo americano più vicini all’Impressionismo: i “Ten American Painters”, fra cui William Merrit Chase e Frederick Childe Hassam. Le loro opere dialogano con quelle dei pittori fiorentini e toscani che si avvicinarono ai circoli culturali più esclusivi di quella colonia internazionale, fra cui Telemaco Signorini, Vittorio Corcos, Michele Gordigiani e, toscano “naturalizzato”, Giovanni Boldini. In mostra sono inoltre presenti ritratti femminili di grande effetto visivo: giovani, adolescenti o addirittura bambine, spesso rappresentate con una veste candida, proprio per evocare un sentimento di innocenza e purezza, a testimoniare la fiducia e la speranza nel futuro incarnata dalla giovane nazione americana. L’ultima sezione della mostra propone un salto al di là dell’Atlantico al seguito di artisti che, dopo aver viaggiato in Europa e soggiornato in Italia, tornarono a casa con un ricco bagaglio di esperienze.kkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkk

Mostra: Americani a Firenze. Sargent e gli impressionisti del Nuovo Mondokkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkk Sede: Palazzo Strozzikkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkk Periodo: 3 marzo – 15 lugliokkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkk Orario: tutti i giorni 9 – 20; giovedì 9 – 23kkkkkkkkkkkk Ingresso: intero euro 10, ridotto euro 8, scuole euro4

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