FUL | Firenze Urban Lifestyle #5

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A questo va sommata la scarsa incisività del patto firmato dagli esercenti di via de’ Benci a Palazzo Vecchio. Con questo accordo viene introdotta la figura dello steward e una «patente a punti» per i locali. I gestori si impegnano a mantenere pulita l’area esterna in prossimità della loro attività, a dotarsi di «addetti alla clientela» ed evitare che la musica sia percepibile all’esterno. In cambio l’amministrazione comunale si impegna ad effettuare controlli assidui per quanto riguarda il traffico e a vigilare sull’attività dei minimarket, oltre a tenere aperte le toilette dalle 20 alle 3 del mattino. Regole in gran parte già previste o quantomeno logiche (come mantenere i bagni pubblici aperti o vigilare su eventuali infrazioni), che difficilmente determineranno a lungo una più civile convivenza. Di assenza di dialogo ci parla anche Alessandro Soltani, proprietario del

Caffè Sant’Ambrogio, che ha perso il 16 maggio la licenza per tenere i tavolini esterni. Il provvedimento però ha fatto peggio che meglio: l’affluenza delle persone non è diminuita e di conseguenza neanche il rumore, ma sono aumentate le proteste del Quadrifoglio per l’eccessivo e quotidiano degrado della piazza. I gestori dell’attività, infatti, perdendo la possibilità di gestire la piazza, hanno visto decadere l’obbligo di tenerla pulita. Più volte il locale si è trovato costretto a chiamare le forze dell’ordine e a non vederle arrivare, a dover interloquire con un parroco che preferisce gettare l’acqua sulle gradinate, coprire una parte di esse con grosse fioriere (utilizzate da alcuni avventori per nascondere hashish e ben lontane dal concetto cattolico di condivisione degli spazi) o transennare la zona per impedirne l’accesso. Il titolare dell’esercizio ha più volte cercato una soluzione condivisa

Con questo accordo viene introdotta la figura dello steward e una «patente a punti» per i locali. E i gestori si impegnano a mantenere pulita l’area esterna in prossimità della loro attività

25 maggio

29 maggio

31 maggio

La procura pone il sequestro preventivo per sei locali di via dé benci: moyo, red garter, lochness, kikuya, oibò e soul kitchen. I reati ipotizzati sono disturbo alla quiete pubblica e, solo per alcuni esercizi, occupazione abusiva di suolo pubblico

I locali sotto sequestro organizzano un flash mob di protesta. circa 600 persone si sdraiano in via dé benci in pigiama e munite di cuscino

2012

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anche con il precedente presidente del Quartiere 1. Anche qui nessuna risposta. In compenso il locale ha deciso di venire incontro alle esigenze di Quadrifoglio, impegnandosi a pulire quotidianamente la piazza senza averne l’obbligo. Con gli ultimi, afosi, giorni di giugno il «Patto per la notte a Firenze» si è esteso a Santo Spirito, San Niccolò e Sant’Ambrogio, dove il locale si doterà nuovamente di sedie e tavoli per l’esterno, e dovrà pulire la piazza. L’unica cosa che dovrebbe cambiare è il numero di poliziotti della Municipale, per creare un artificiale clima di calma e rispetto. Il rispetto, oltre ad essere un componimento lirico popolare di contenuto amoroso, è il sentimento che induce a riconoscere i diritti e la dignità di qualcuno. È qualcosa che si impara e non si incute. La vera battaglia viene giocata contro i minimarket (gestiti principalmente da stranieri) ma sono bastate una simpatica iniziativa lo scorso 29 maggio e 600 persone che denunciavano l’inizio del proibizionismo per smuovere gli animi. Ma ora che è tutto risolto possiamo andare a farci una bevuta; sperando che nessuno si lamenti.•

2012

6 giugno

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11 giugno

13 giugno

Il sindaco di firenze Matteo Renzi propone ai titolari dei locali sequestrati in via dé benci, ai residenti e alle associazioni di categoria, un “patto” composto da quindici articoli. venti bonus iniziali, una decurtazione per ogni violazione fino al ritiro della licenza.

i gestori dei locali firmano a palazzo vecchio il “patto per la notte a firenze” e annunciano l'intenzione di costituire un'associazione denominata “esercenti di via dé Benci”

Viene tolto il sequestro ai locali di via dé benci. Gli esercizi possono riprendere le loro attività purché osservino alcune prescrizioni del gip di firenze: bevande consumate solo all'interno del locale e vietati i bicchieri di plastica.

35 minimarket del centro storico di firenze (su 53 verificati) sono stati denunciati per vendita di alcool dopo le 22

2012

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