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Prezzi

Anche in un grave momento di crisi e in una situazione stagnante di produzione e mercato, come quella che stiamo vivendo, in Europa il livello di occupazione nella manifattura sta sostanzialmente tenendo. Purtroppo non è così in tutti i paesi dell’Unione. In Italia i dati Istat più recenti ci dicono che i disoccupati ad aprile sono aumentati dello 0,7% e il tasso di disoccupazione nella fascia d’età tra i 15 e i 24 anni è arrivato al 40,5%. Per Orgalime, la Federazione europea della manifattura meccanica ed elettrica, si tratta di una situazione disarmante e non più sostenibile dalle famiglie e dalle imprese, per cui occorre agire subito sulla riduzione del carico fiscale per l’assunzione di under 35, agevolare percorsi di trasferimento di competenze tra personale avviato alla pensione ma ancora attivo e assunzioni di giovani tra i 15 e i 24 anni e, in generale, alleggerire il peso del sistema fiscale a partire dal pagamento dell’Iva solo dopo aver incassato dai nostri clienti. Ciò faciliterebbe un immediato aumento dell’occupazione, ed il mantenimento in Italia delle risorse migliori. Orgalime stima che il fatturato del proprio settore nell’Unione Europea abbia raggiunto nel 2012 quasi 1.840 miliardi di euro. Ciò equivale a circa il 28% della produzione totale in Europa, per un numero di addetti pari a 10,3 milioni. Il saldo commerciale (importazioni + esportazioni) ha raggiunto 1.290 milioni di euro e un terzo delle esportazioni dei costruttori UE. Il numero di laureati in scienze naturali e ingegneri in Europa rappresentano rispettivamente il 18% e il 17% del totale mondiale; nonostante la contrazione della produzione, si calcola che l’occupazione nel 2012 sia invece aumentata nell’industria europea della manifattura meccanica ed elettrica, raggiungendo così un dato preliminare di 10,3 milioni di unità. Dopo un breve rallentamento nel 2009-10, l’occupazione ha ripreso a salire a ritmi costanti. I sala-

ri e gli stipendi medi lordi sono stati più elevati nel 2012 rispetto al 2000: un grande incentivo per i laureati europei. La manifattura è il cuore pulsante dell’economia europea eppure le PMI, che costituiscono la spina dorsale della produzione manifatturiera di molti Paesi, trovano ancora difficile, se non impossibile, assicurarsi l’accesso al credito necessario per gli investimenti e per la conseguente crescita a cui gli investimenti potrebbero portare. Per molte aziende che hanno un programma di investimenti a lungo termine, l’Unione Europea è divenuta troppo imprevedibile dal punto di vista della regolamentazione. In effetti, mentre la produzione del manifatturiero europeo è stata in continua espansione dal 2000 (è cresciuta da 1.528 miliardi di euro nel 2000 a 1.840 miliardi nel 2012) non si è tornati ai livelli del 2008 in tutti i Paesi: nel 2012 questo settore ha vissuto una sempre maggiore incertezza in conseguenza degli squilibri finanziari all’interno dell’Unione economica e monetaria europea. Gli indici di fiducia nell’industria dei beni di investimento sono peggiorati, non solo nell’inverno 2011/2012, ma nel corso di tutto l’anno. A giudicare dagli ordini, si prevede per la fine del 2013 un miglioramento dell’industria molto contenuto nel quadro generale dell’economia, che dovrebbe portare ad una crescita altrettanto limitata della produzione (+1%). L’industria sta affrontando in parallelo un’altra sfida: ridurre ulteriormente il consumo di risorse, compreso il consumo di energia e, attraverso le tecnologie, aiutare Per consultare online tutti gli altri setl’evoluzione dei prezzi tori dell’econodelle materie prime, mia a fare lo visitate i portali: stesso.

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Anno XVIII - n.75 - Luglio-Agosto-Settembre 2013  Metal Cleaning & Finishing  05


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