Centopaesi PERIODICO INFORMATIVO SULLE ATTIVITÀ TURISTICHE
Anno decimo
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dicembre 2006
E CULTURALI DELLE PROLOCO TRENTINE
Spedizione in a.p. - 45% art. 2 comma 2/b Legge 662/96 - Filiale di Trento edito dalla Federazione Trentina delle Proloco e Consorzi Comitato UNPLI Trentino
DALLA FEDERAZIONE
APPROFONDIMENTI Pro Loco e qualità: una via per il futuro
Il congresso nazionale UNPLI di Rovigo
PAG. 10 - 11
PAG. 12 - 14
REDAZIONALE
EUROPA
Va tutto bene però ...
Il GEIE informa
PAG. 2 - 3
PAG. 8
NORME & FISCO
DALLE PRO LOCO
F24 telematico, responsabilità civile
Le cronache di Franceschini
PAG. 29 - 31
PAG. 28
DALLE PRO LOCO
DALLE PRO LOCO
LE PRO LOCO VISTE DA:
Darzo: "La Strada delle Miniere" PAG. 24 - 25
Giovanna Dorigati
La rifondazione della Pro Loco di Ala
PAG. 6 - 7
PAG. 18 - 19
DALLE PRO LOCO
NATURA
DALLE PRO LOCO
Nuove Pro Loco: Ravina - Zambana Ronchi Valsugana
Prati e pascoli PAG. 16 - 17
Sciare a Bolbeno PAG. 26 - 27
PAG. 20 - 21
LA NOSTRA IMMAGINE
DALLE PRO LOCO
FORMAZIONE
Pro Loco di Darzo
Le attività di Carisolo
Promuovere il trentino
PAG. 5
PAG. 22 - 23
PAG. 15
Centopaesi
R EDAZIONALE
VA TUTTO BENE, PERÒ …
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i sta per chiudere un altro anno di intenso lavoro per tutto il mondo del “Volontariato turistico”, per tutte le Pro Loco Trentine.
E’ stata una attività molto intensa, qualificata e molto apprezzata dai turisti e dai residenti. Questo, naturalmente, gratifica l’operato di tutte le Pro Loco e trova riscontro anche nei risultati delle presenze turistiche, che, anche quest’anno, sono cresciute rispetto all’anno precedente, confermando un trend di crescita molto positivo per il Trentino. Ognuno, al proprio livello di competenza, ha dato un valido contributo in termini di promozione turistica di ambito: dall’ organizzazione ed esecuzione di manifestazioni di intrattenimento, ai lavori di abbellimento e di cura del territorio, dalle rievocazioni storico-culturali di grande pregio sociale, alla proposizione di eventi enogastronomici tipici delle tradizioni locali trentine. Si è lavorato molto anche sul fronte del sostegno e del riconoscimento della risorsa Volontariato presso le Istituzioni. In questo abbiamo avuto notevole riscontro nei nuovi, positivi rapporti che abbiamo instaurato con la Trentino S.pA. E’ un primo segnale importante: di positiva considerazione nei nostri confronti da parte dell’Istituzione Turistica provinciale, che registriamo con soddisfazione. Per noi è un incentivo che ci sprona a portare avanti i progetti di sviluppo turistico di quegli “Angoli di Trentino” forse poco conosciuti, ma carichi di attrattiva per il turista del terzo millennio. Questo ci impone di modificare il nostro modo di operare, di fare un salto di qualità rispetto alle tante offerte di intrattenimento che le Pro loco propongono sul territorio, di impegnarci cioè per una qualificata crescita professionale. Non ci spaventiamo, accettiamo volentieri la sfida, coscienti che possiamo vincerla, principalmente con la formazione, iniziata da qualche anno, e con il consueto nostro entusiasmo per fare più belli e più accoglienti i nostri luoghi. La nuova riforma turistica non sempre rispetta queste nostre prerogative. In alcuni casi ci viene strappata con forza una parte delle attività di nostra competenza; questo non ci piace, perché, in un certo senso, spegne le nobili volontà di impegno di una comunità viva, entusiasta di poter fare, di poter dare un valido contributo per una equilibrata crescita del settore turistico. Non è nostra intenzione ostacolare e tanto meno contrastare questa indicazione di politica turistica, che vuole far fronte alla
grande concorrenza di proposta di vacanza che oggi viene avanti sul mercato internazionale. Siamo pienamente coscienti di quanto sia importante fare massa critica, per raggiungere dei livelli competitivi che possano stare al passo con i grandi competitor del turismo internazionale. Per questo motivo accettiamo le modifiche della mappa del territorio provinciale che si sta delineando nel campo della formazione delle nuove aree omogenee per il settore turismo. Attenzione però: non accetteremo in nessuna maniera, che questo possa comportare la cancellazione delle Pro Loco, la non considerazione, l’abbandono o il disinteressamento per questo comparto sia da parte dell’Ente pubblico, sia da parte delle nuove strutture turistiche appena privatizzate. Non sia mai che in questa riforma prevalga unicamente l’aspetto economico e/o la convenienza partigiana di pochi o di solo alcuni dei settori che gravitano intorno alle presenze turistiche. A noi non piace il fatto di non poter fare più la promozione turistica, o meglio di poterla fare solo in limitate aree: così ci viene tolto il cuore della nostra attività, la parte “produttiva” del nostro lavoro. Ecco allora che vorremmo, tutti assieme, trovare un nuovo modo, una diversa operatività per non disperdere questo importante contributo di idee alla promozione turistica di quella parte di Trentino meno conosciuta, ma tanto ambita e carica di potenzialità per il futuro. Ci appelliamo alle istituzioni; agli amministratori; agli operatori. A tutti loro chiediamo par condicio, rivendichiamo fiducia nelle capacità di tutte le Pro Loco, intese nel loro insieme di progetti e di idee nel fare turismo; in fondo abbiamo sempre agito gratuitamente, con impegno e professionalità, con disponibilità a collaborare; e sempre con scarse risorse economiche, che, haimè, qualche volta si trasforma in elemento di giudizio negativo. E’ facile essere bravi quando si hanno a disposizione le risorse per progettare e implementare. Molto più complicato risulta fare e progettare sempre e comunque, quando si deve agire in condizioni di limitate risorse finanziarie ed a volte anche a fronte di una loro totale assenza.
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Ecco allora che ci permettiamo di dissentire quando la mappa delle aree omogenee del turismo trentino prende una forma diversa dalla attuale, senza essere stati ascoltati, ma non per adempiere ad un semplice richiamo di legge, bensì per un apporto alla pari tra competenti del turismo. Esser ascoltati significa mettersi attorno ad un tavolo e ragionare in modo equo e con decisioni improntate ad un ascolto democratico e soprattutto nel non dimenticare quanto sia importante per una Comunità poter partecipare allo sviluppo sociale ed economico del proprio ambito; anche perché va riconosciuta la grande valenza sociale ed economica del Volontariato in generale e in questo contesto del Volontariato delle Pro Loco. Noi ci siamo dal 1881, data di nascita della prima Pro Loco del Trentino., quella di Pieve Tesino, voluta e sostenuta dall’intera comunità, e sapete perché? “Perché il colle di S.Sebastiano - recitava l’art.1-dello Statuto - torni di ornamento e di decoro al nostro villaggio…esclusi sempre qualsiasi lucro e sfruttamento, nonché per curare l’incremento dell’attività turistica e del movimento dei forestieri”. E’ quello che facciamo ancora oggi, dopo 125 anni !
Auguri! A chi ama dormire ma si sveglia sempre di buon umore, a chi saluta ancora con un bacio, a chi lavora molto e si diverte di più, a chi va in fretta in auto ma non suona ai semafori, a chi arriva in ritardo ma non cerca scuse, a chi spegne la televisione per fare due chiacchiere, a chi è felice il doppio quando fa a metà, a chi si alza presto per aiutare un amico, a chi ha l’entusiasmo di un bambino e pensieri da uomo, a chi vede nero solo quando è buio
Nell’augurare a tutte le Pro Loco Trentine un felice Natale voglio anche auspicare che il 2007 ci riservi delle novità veramente importanti per il nostro mondo del Volontariato. EVVIVA LE PRO LOCO! Armando Pederzolli Presidente della Federazione Trentina Delle Pro Loco e Consorzi
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a chi non aspetta Natale per essere migliore
Au g u r i dalla Federazione Trentina delle Pro Loco e Consorzi
Direttore responsabile: Armando Pederzolli
Direzione e Redazione: via Garibaldi, 3 - 38100 Trento telefono: 0461 239006 fax:0461 264757 e-mail: info@unplitrentino.it Autorizzazione del Tibunale di Trento n. 926 del 26.9.96 Impostazione grafica, impaginazione e stampa a cura di: EUROMEDIA via Don Rizzi, 7 Trento - tel 0461.980909 - fax 0461.269574 - e-mail : editoria@euromediasite.it IN COPERTINA: Inverno foto di ...
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D ALLA F EDERAZIONE
I CONSORZI TURISTICI DI PRO LOCO CONSORZIO PRO LOCO ALTA VAL GIUDICARIE Via Brescia, 62 - 38080 - LARDARO (TN) T +39 0465 901217 - F +39 0465 901937 www.valledelchiese.tn.it - lardaro@valledelchiese.tn.it Presidente: Massimo Valenti CONSORZIO PRO LOCO VALLE DEI MOCHENI Loc. Pintarei, 75 - 38050 - SANT'ORSOLA TERME (TN) T +39 0461 551440 - F +39 0461 551030 www.valledeimocheni.it - info@valledeimocheni.it Presidente: Fabrizio Corn CONSORZIO PRO LOCO VALLE DEL CHIESE Via XXIV Maggio, 115 - 38080 - LODRONE DI STORO (TN) T +39 0465 685033 - F +39 0465 685544 www.valledelchiese.tn.it - lodrone@valledelchiese.tn.it Presidente: Aldo Armani CONSORZIO PRO LOCO VALLE DI LEDRO Via Nuova, 9 - 38060 - PIEVE DI LEDRO (TN) T +39 0464 591222 - F +39 0464 591577 www.vallediledro.com - info@vallediledro.com Presidente: Fabia Brighenti CONSORZIO TURISTICO ALTOPIANO DELLA VIGOLANA Via S.Rocco, 4 - 38040 - VATTARO (TN T +39 0461 848350 - F +39 0461 848050 www.vigolana.com - info@vigolana.com Presidente: Franco Campregher CONSORZIO TURISTICO GIUDICARIE CENTRALI Via Damiano Chiesa, 3 - 38079 - TIONE (TN) T +39 0465 323090 - F +39 0465 324140 www.valligiudicarie.it - info@valligiudicarie.it Presidente: Daniele Bertolini CONSORZIO TURISTICO TRE CIME MONTE BONDONE Via Bagni di Fieno, 18 - 38060 - GARNIGA TERME (TN) T+39 0461 842586 - F +39 0461 843098 www.trecimemontebondone.tn.it - info@trecimemontebondone.tn.it Presidente: Gastone Dallago CONSORZIO TURISTICO VALLE DEI LAGHI Via Roma, 61/1 - 38070 - VEZZANO (TN) T +39 0461 864400 - F +39 0461 864535 www.valledeilaghiturismo.it - info@valledeilaghiturismo.it Presidente: Gabriele Pisoni FEDERAZIONE TRENTINA DELLE PRO LOCO E CONSORZI Via Garibaldi, 3 - 38100 - TRENTO T +39 0461 239006 - F +39 0461 264757 www.unplitrentino.it - info@unplitrentino.it Presidente: Armando Pederzolli - Direttore: Leone Cirolini Consorzi che non fanno attivitĂ di promozione: CONSORZIO PRO LOCO LE MADDALENE - VAL DI NON Fraz. Marcena - 38020 - RUMO (TN) T +39 0463 530310 - F +39 0463 531200 www.maddalene.it - info@maddalene.it Presidente: Leone Cirolini CONSORZIO PRO LOCO TOVEL - VAL DI NON P.zza Alpini 2/A - 38019 - TUENNO (TN) T +39 0463 454023 - F +39 0463 454023 www.lifetovel.it - consorzio.tovel@trentino.to Presidente: Diego Coletti
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CONSORZIO TURISTICO VALLE DEL VANOI P.zza Vittorio Emanuele, 6 - 38050 - CANAL SAN BOVO (TN) T +39 0439 719041 - F +39 0439 719041 www.vanoi.it - vanoi@vanoi.it Presidente: Santo Rattin
PRO LOCO DARZO Autoironia sui Darzesi
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La nostra immaginee
L A N OSTRA I MMAGINE
a Pro Loco Darzo nasce nel giugno del 1963, grazie alla volontà di alcune persone sensibili ai problemi del paese. Da subito iniziarono a pensare cosa organizzare e chi coinvolgere, quindi ecco nascere le tradizionali feste del paese, ma mai pensarono a qualificarsi anche nell'immagine. Bisogna aspettare il 1980 con l'allora Presidente Giuliano Beltrami, oggi noto scrittore, giornalista, insegnante ecc.ecc. che volle caratterizzare la Pro Loco con un simbolo. Ecco quindi l'idea! Ogni piccolo paese ha un suo soprannome che normalmente viene inteso in maniera dispregiativa. I darzesi sono chiamati "zingari". L'idea del logo raffigurante degli zingari con la loro carovana voleva essere un gesto autoironico, che rappresentava lo spirito ribelle e di libertà che le popolazioni nomadi hanno sempre avuto nel loro DNA. E' per questo motivo che oggi la carovana e riconosciuta da tutti come una visualizzazione ormai acquisita. Oggi possiamo vantare anche un scritta coniata nel 2003 " 1963-2003 40 anni e non solo" per festeggiare i 40 anni di nascita dell'associazione e per ribadire che la Pro Loco Darzo non è fatta solo di storia di 40 anni ma è anche idee e costanza sul suo piccolo territorio. Emanuele Armani
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L E P RO L OCO V ISTE
DA :
GIOVANNA DORIGATI
a.d. eTour srl – Consulenza, formazione, sistemi informativi per il destination management
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icordo la fatica gioiosa, gli occhi brillanti di orgoglio, il chiamarsi, l’incontrarsi, il concertare, l’aiutarsi, e il fare insieme, iniziative, cartelloni, segnaletica, proposte, e richieste di collaborazione, al comune, alle cantine, alle aziende, ai paesani, in goliardica perenne competizione col paese vicino, brusacristi e forcoloti (ma ci si innamorava e ci si sposava lo stesso fra giovani dei due paesi).
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Non mancavano le discussioni, su ogni decisione da prendere, ma la festa non ne doveva soffrire. La Pro loco era il cuore e il braccio del paese. Di turismo si parlava poco, in una terra di contadini che cominciavano a fare anche gli operai e gli impiegati. Solo qualcuno andava in vacanza, pochi a sciare e i giovani però organizzavano feste e musica fa loro, gite in montagna e qualche sbaraccata. Era la fine degli anni cinquanta, a Mezzocorona, e un gruppo di amici entusiasti misero in piedi La festa dell’uva e il premio col Grappolo d’oro del miglior carro allestito in occasione della fine della vendemmia. Era per loro, la festa, per i paesani che, lavorato tanto in campagna, trovavano il tempo, l’allegria, l’idea e l’energia di creare il proprio carro e sfilare davanti a parenti, amici e conoscenti. Il turismo, allora, si faceva sul Garda, e sulle Dolomiti. Oggi il turismo tutto il mondo lo vuole fare, ogni Paese ha un patrimonio di natura e di cultura da esibire, di prodotti da vendere, di servizi da offrire. Oggi è un fenomeno globale, nessuno pare voglia rinunciare alla nuova opportunità. Ma meno facile di quel che sembra è avere un risultato davvero soddisfacente per tutti, per chi ospita e per chi è ospitato. Che di questo si tratta, di essere ospitali, tanto più perchè è a pagamento. Oggi molte cose sono cambiate, da solo pochi decenni fa, si deve rispondere alle molte, nuove e cangianti esigenze. La commistione fra la sacralità dell’ospitalità e la sua valenza economica è sancita, ma lo spirito della festa e l’accoglienza ci si aspetta di ritrovarle immutate: autentiche, sincere, generose. La Pro loco continua a rappresentare il paese, i suoi abitanti, ed è il trait-d’union fra la comunità ospitante e l’ospite, turista, viaggiatore, visitatore
per lavoro o studio, passante o soggiornante che sia. Perché quello turistico è un prodotto ad alta componente umana. Nel turismo si acquistano (e si portano via, si ricordano, si raccontano) soprattutto incontri e atmosfere, oltre a souvenir e prodotti tipici (se siamo bravi a venderglieli). Per questo la qualità dell’accoglienza, il suo calore, la sua autenticità, sono fattore strategico di “successo”, non solo di un’impresa turistica, ma di una località, una regione, una nazione. Offrire anche ottimi livelli di comfort alberghiero, grandi e moderni impianti, non servirà a molto se la popolazione non è accogliente, disponibile, cosciente anche dell’importanza del turismo per l’economia e la qualità della vita, e se gli stessi amministratori e operatori non sono motivati e sensibilizzati all’accoglienza di tale livello. Molte esperienze dimostrano che il marketing interno (cioè quelle attività destinate a far crescere la coscienza turistica nel pubblico locale e la professionalità degli operatori) costituisce un obiettivo fondamentale di qualsiasi politica turistica seria. Nel caso italiano, in mancanza di una vera politica nazionale di incoming e d’accoglienza, sono le regioni, gli enti turistici ad essere in prima linea nella messa a punto di una politica locale di accoglienza. E gli enti turistici territoriali, così come le aziende locali, non possono e non devono prescindere dalle loro Pro loco. Certo questo vale se chi le anima, il gruppo eterogeneo degli associati (le differenze sono la ricchezza) costituito da donne e uomini di diversa età, esperienza e sapienza, è generoso, intelligente e capace. Provo a dire di che cosa deve essere capace, avvertendo che sono molto esigente, perché so che è un errore essere indulgenti, perché né i nostri ospiti, allora malcapitati, né il mercato avranno pietà e ci perdoneranno. Semplicemente andranno altrove, anzi peggio, parleranno male di noi. Per essere Ospite autorevole e Soggetto di riferimento indispensabile, quale può e deve essere, chi opera in Pro loco deve sviluppare continuamente: - capacità di rappresentanza (talvolta anche formale, ma soprattutto come principio ispiratore delle proprie iniziative) di tutto il paese e del suo territorio, dei meno e dei più giovani, dei privati cittadini, degli operatori sociali ed economici;
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DA :
- capacità di relazione positiva, propositiva e collaborativa, con i residenti, con le aziende, soprattutto con le altre associazioni; coi sapienti ed i personaggi depositari di storia e cultura locale; coi paesi e i territori vicini, di valle e di regione; con tutti gli stakeholder come si usa dire oggi (i portatori di interesse a vario titolo). In particolare la relazione con le istituzioni Comune e Apt d’ambito, anche attraverso i Consorzi di Pro loco, è quella cruciale oggi. Se curata da una Pro loco intelligente e competente, lontano dall’essere di sudditanza, costituisce un formidabile punto di forza per tutti, senz’altro per la comunità rappresentata, in maniera non partitica, espressione vera del sentimento locale, selettiva della qualità e della coerenza delle attività, creativa e propositiva, non importa se la Pro loco sia protagonista o si presti come collaboratore. - Capacità di ricerca e studio della storia e della cultura locale, anche riferendosi ai gruppi di interesse locali o di valle (associazioni culturali, ecomusei, fondazioni, istituti di ricerca pubblici e privati) che tanto meritoriamente operano ovunque in Trentino. Solo così potrà davvero sostanziare le sue iniziative, dandogli quella distinzione, autenticità e originalità, che tanto possono arricchire la sensibilità degli associati e che sempre sono apprezzate dal visitatore del territorio. - Capacità critica del fenomeno turistico nell’impatto locale. È opportuno infatti essere informati, consapevoli e in grado di valutare sia i rischi che le opportunità che il turismo offre alle comunità locali (tanto le può sconvolgere che far fiorire). - Capacità autocritica e senso di responsabilità, sempre in senso costruttivo e propositivo, rispetto al gradiente di ospitalità della località che rappresenta. Essere in grado di sintonizzare la propria attività di Pro loco (lo dice la parola stessa) sull’armonia del proprio ambiente naturalistico, culturale e sociale: restituirlo migliore di come ci è stato consegnato è il comandamento. Chi meglio di una Pro loco che sa essere equilibrata può puntare a questo obiettivo: più concreta e vera di ogni associazione ambientalista, nel tenere conto di salvaguardia e necessità di sviluppo.
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- Capacità organizzativa (infine, ma non ultima), che non dò certo per scontata. Ormai deve essere di livello professionale, tante sono le regole, anche economiche, le scelte da fare e le norme da rispettare, per la protezione della sicurezza, dell’ambiente e degli interessi in campo. Ogni Pro loco oggi deve essere tecnicamente preparata, per affrontare aspetti di legalità, sicurezza, ordine pubblico, fisco, se non vuole incorrere in dispiaceri. Sia i responsabili che gli associati devono possedere apertura mentale, pazienza e flessibilità: capita di doversi occuparsi anche della relazione con la polizia municipale, col prete, col medico o il farmacista, in certi casi. - Capacità di consulenza reciproca all’interno del gruppo, sia attraverso gli associati che attraverso amici e conoscenti di specifica esperienza e riconosciuta competenza (anche dagli amici e sostenitori esterni viene la forza del gruppo Pro loco). Ma certo chi opera in Pro loco deve essere: - depositario dei valori locali, di eticità, lealtà, generosità, ospitalità, tanto nei confronti dei concittadini che degli ospiti-turisti, che sono molto meno tonti di quanto non crediamo e non ci permettono di barare, non a lungo almeno. - ricercatore, custode e valorizzatore di tutto ciò che è originale, sia nella storia antica e recente che nelle persone, di tutto ciò che è sapere autentico e identitario, ma anche di tutto quanto sia positivamente innovativo, se coerente con l’idea di sviluppo condivisa. - formatore continuo di sé e del gruppo degli associati, per contribuire a creare in tipo speciale di organizzazione attenta, sensibile e curiosa, che impara perpetuamente (una learning organization). Rispettare, anche per farsi rispettare, come Pro loco. Certamente lo disse qualcuno, certamente è il sentimento che guida il mio amico Leone, che nell’immagine e nel cuore rappresenta da sempre per me la convinzione, la forza e la dolcezza di una Pro loco. Giovanna Dorigati eTour srl > partecipare il turismo < giovanna.dorigati@eTour.tn.it
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Europa & Pro Loco notiziario a cura del Geie Europays - Eurocountries
Le parola chiave del turismo europeo: il turismo sostenibile (II e ultima parte) Promuovere il turismo europeo I deputati invitano la Commissione e gli Stati membri a ponderare iniziative volte a designare destinazioni turistiche europee di eccellenza secondo il modello delle "capitali europee della cultura" ed a selezionare ogni anno una o più regioni alla luce di indicatori di qualità legati alla preservazione e alla valorizzazione dei patrimoni culturali e naturali e allo sviluppo di servizi turistici sostenibili. In tal senso, l'Esecutivo e gli Stati membri sono esortati a studiare l'opportunità di proporre un marchio o destinazione turistica "UE", "caratterizzato dalla sua enorme diversità, dalla sua grande qualità sociale e sostenibilità", e promuoverlo sia all'interno sia all'esterno mediante un'adeguata campagna di comunicazione. La relazione sostiene poi le azioni di promozione su scala mondiale attraverso un "portale europeo del turismo". La Commissione e gli altri interlocutori del progetto sono pertanto invitati a promuovere la divulgazione in linea di informazioni generali (guida pratica "Viaggiare in Europa") e di dati sulle risorse e sui temi turistici comuni (gastronomia, turismo di montagna, turismo insulare, turismo termale, turismo religioso e culturale, turismo congressuale e d'affari, ecc.). E' sollecitata, infine, una maggiore diffusione tramite i mezzi di comunicazione europei di tutti i tipi di iniziative che consentono "di avvicinarsi alle popolazioni europee" attraverso il turismo, quali itinerari e reti europee di agriturismo sociale o di turismo culturale. Turismo e trasporti Ritenendo fondamentale per il turismo il settore dei trasporti, in particolare per quello insulare, i deputati si compiacciono dell'ini-
ziativa della Commissione volta a definire orientamenti di base in materia di aiuti pubblici agli aeroporti regionali e alle compagnie a basso costo al fine di migliorare la certezza giuridica e di offrire condizioni di concorrenza leale che favoriscano l'accesso per i turisti e lo sviluppo territoriale. Ricordano tuttavia che nel puntare all'obiettivo della sostenibilità occorre provvedere a uno sviluppo controllato delle linee a basso costo - per evitare di moltiplicare i servizi di collegamento aereo verso le stesse regioni o regioni limitrofe - puntando invece sull'interconnessione dei trasporti aerei e dei trasporti collettivi terrestri. La relazione, infine, si compiace della proposta della Commissione concernente l'identificazione dei vettori aerei e l'estensione prevista dei regimi di informazione dei passeggeri oltre il trasporto aereo. Innterventi strutturali cofinanziati dell'UE Sottolineando che il turismo costituisce un fattore reale di sviluppo e di diversificazione territoriale, segnatamente in ambito rurale e insulare, i deputati ritengono opportuno cofinanziare progetti basati su un approccio integrato "che mobilitino tutte le risorse atte a contribuire alla qualità dei servizi prestati all'utente
al successo delle destinazioni" ed invitano la Commissione a creare una linea di bilancio adeguata, "commisurata all'importanza del settore turistico per l'economia europea". La relazione si compiace, poi, per l'attenzione riservata al turismo attraverso l'obiettivo di convergenza e gli interventi nelle zone rurali previsti nelle proposte per i Fondi strutturali e chiede che l'obiettivo della competitività regionale della proposta benefici le PMI del turismo. Nel contesto dell'approvazione di detti nuovi strumenti di politica strutturale per il 2007-2013, a Commissione e Consiglio è chiesto di prevedere un approccio integrato per il turismo negli orientamenti strategici, che consenta di coordinare gli interventi dei diversi fondi (compresi quelli destinati a INTERREG e URBAN). Agli Stati membri, infine, è chiesto di fissare - nei rispettivi quadri strategici nazionali e nei loro programmi operativi - obiettivi tali da consentire alle regioni di attuare e finanziare progetti coerenti per lo sviluppo di un turismo sostenibile, "adattato alle condizioni e alle potenzialità locali anche in un'ottica di partenariato tra diversi territori e istituzioni così da costruire adeguati sistemi turistici locali".
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Informazioni: Geie Europays - Eurocountries - Via Don Rizzi, 7 38100 Trento tel 0461 980909, fax 0461 269574 - info@europays.net
Centopaesi
A PPROFONDIMENTI
PRO LOCO E QUALITA’: UNA VIA PER IL FUTURO
di Ivo Povinelli
Nel numero di Centopaesi di aprile 2006 pubblicavamo gli atti del convegno intitolato “Pro Loco al bivio”, tenutosi a Rovereto il 26 novembre 2005. Vorremmo tornare a confrontarci sull’intervento di Redi Pollini, direttore del Consorzio Turistico Giudicarie Centrali, che propone di dare vita ad un marchio di qualità per le manifestazioni proposte dalle Pro Loco del Trentino. Cogliamo quell’idea di grande interesse per ragionare sui principi guida dell’organizzazione di eventi per il tempo libero.
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li elementi di cui cercano di fregiarsi gli organizzatori di eventi e manifestazioni nelle valli del Trentino sono di solito due: la possibilità di far conoscere in modo approfondito la tradizione del territorio e l’occasione di occupare il proprio tempo libero divertendosi.
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Detta in questo modo la questione sembra presto risolta e i criteri per dar vita a manifestazione di qualità potrebbero sembrare chiari: da un lato basta soddisfare una domanda di curiosità e di conoscenza da parte del visitatore e dall’altra è sufficiente far fronte alle richieste di svago e divertimento di quest’ultimo e, perché no, anche della popolazione locale. Ed in effetti spesso sembra prevalere questo modo di distinguere le due tipologie di eventi, due grandi contenitori in cui mettere da una parte gli eventi ‘culturali’e dall’altra quelli ‘festaioli’, separando ed elevando cultura e tradizione da un lato e svago e goliardia dall’altro. Abbiamo bisogno, tuttavia, di ridiscutere questa suddivisione che imprigiona il significato degli eventi organizzati in categorie troppo restrittive e ci porta a pensare alle future manifestazioni nell’una o nell’altra ottica impedendoci di trovare delle formule innovative. Questi eventi, infatti, finiscono per presentarsi da un lato come occasioni di riscoprire la tradizione e, dall’altro, come occasioni di divertimento ed è proprio dietro i concetti di ‘tradizione’ e di ‘divertimento’ che si nascondono alcune insidie. La riscoperta della tradizione viene spesso confusa con una ricerca del vero, dell’autentico passato di un luogo, proprio come si scende in cantina per tirare fuori qualche scatolone abbandonato da tempo. Il fatto è che la tradizione descrive un processo continuo di ri-costruzione del passato, la tradizione è un modo di vedere ciò che è stato: il passato concede solo spunti, la tela della tradizione la si dipinge nel presente. E’ inutile quindi voler cercare pezzi di autenticità senza pensare di doversi impegnare nel dare loro un senso e un’unità nuovi, altrimenti si rischia di incappare in eventi quali le rie-
vocazioni storiche che, talvolta, mettono insieme pezzi alla rinfusa e di cui nessuno capisce il senso. Ricordiamo inoltre che il ‘senso’ è oggi proprio ciò che il turista va ricercando nel suo ‘peregrinare’, sempre di più il turista cerca luoghi carichi di ‘senso’ piuttosto che carichi di oggetti. Il turista oggi non vuole solo vedere, udire, annusare o assaggiare, il turista oggi vuole sentire nel senso più ampio del termine, non vuole più quindi solo le vacanze dei sensi bensì le vacanze di senso: ci viene in mente qualcosa come “Trentino, il senso della vacanza”, ma lasciamo la creazione di slogan a chi di dovere. L’altro elemento da ridiscutere è il concetto di ‘divertimento’. Se facciamo attenzione alle origini di questa parola, scopriamo, nel dizionario, che divertimento significa ‘digressione e allontanamento’ e forse è proprio questo il significato da recuperare per questa parola. Divertirsi può non voler dire esclusivamente ‘godere, ridere o gozzovigliare’ ma anche fare qualche cosa di diverso, occupare il tempo libero facendo altro rispetto a ciò che ci occupa nella frenesia dei giorni lavorativi. Offrire alle persone in vacanza occasioni di semplice godimento che possono ritrovare anche a casa loro è limitante dell’offerta turistica e può non avere un richiamo nemmeno verso i residenti. Che fare allora per uscire dalla prigionia delle vecchie idee? Che fare per riuscire a cambiare idea? Forse, un discorso sulla ‘qualità’ ci può indicare la via per gestire questo cambiamento, l’importante è riempirlo dei giusti contenuti resistendo al fascino e alla sicurezza delle vecchie idee. Attenzione però a pensare di poter operare solo attraverso rigidi standard, magari già sperimentati da altri, come spesso si fa quando si decide di istituire un marchio: questo potrebbe offendere le Pro Loco facendole sentire sottoposte ad obblighi esterni e non rispetterebbe più la libertà che esprimono nella loro creatività. Cerchiamo dunque di accordarci rispetto a dei principi che indichino più un metodo di lavoro adeguato che il lavoro stesso, principi che orientino le Pro Loco nel processo di costruzione dell’evento
A PPROFONDIMENTI invece che solo al prodotto finale. Ogni volta che pensiamo ad un evento proviamo dunque a farci delle domande e soprattutto cerchiamo di capire se attraverso la nostra iniziativa riusciamo a rispondere a criteri di qualità. Di seguito poniamo alcuni esempi di domande possibili per avviare una riflessione sui possibili criteri di qualità. Qual è il messaggio che vogliamo lanciare? Appena sopra parlavamo di ‘senso’ degli eventi: dimentichiamoci della possibilità di non lanciare particolari messaggi quando organizziamo un evento. Ogni manifestazione od evento trasmette un messaggio ma gli organizzatori non sempre ne sono consapevoli tuttavia, i fruitori, in mancanza di un messaggio chiaro e riconoscibile, non tarderanno a crearsene uno che permetta loro di dare qualche senso a ciò che sta accadendo. Attenzione quindi a che cosa pensiamo noi del nostro evento e a che cosa penseranno invece gli altri: quella che per noi può essere una rievocazione storica per gli altri può essere una mascherata e rilevare questo scollamento potrebbe essere d’aiuto per agire in modo più opportuno. Stiamo dunque attenti quando vogliamo rendere vive le nostre tradizioni, non preoccupiamoci troppo di ‘tradirle’, come vuole la parola stessa, ma cerchiamo di trovare loro un buon messaggio, visibile e chiaro, che in tal modo sarà più facile da comunicare e spiegare anche a chi viene da fuori. Un buon ‘tradimento’ delle tradizioni lascerà il sapore di qualcosa di ‘autentico’ in quanto vissuto dalle persone, senza risultare finto, forzato e alieno dalla realtà che lo ha prodotto. Per chi è quest’evento? Quando abbiamo deciso cosa volgiamo comunicare, forse dovremmo chiederci a chi è destinato il nostro evento. E’ un pensiero innocente ritenere che tutti parteciperanno al nostro evento e quindi dobbiamo valutare chi sono i potenziali fruitori, anche tenendo conto del messaggio che abbiamo pensato di dare. Difficile che una festa della birra sia attraente per le famiglie con bambini piccoli, ma altrettanto difficile che un concerto di musica classica risulti attraente per un vasto pubblico giovanile. Così ci dobbiamo chiedere perché la nostra ultima manifestazione è stata un fallimento, dobbiamo considerare perché ci aspettavamo tante persone ed invece non ha partecipato nessuno. Se abbiamo lavorato bene l’evento può riscuotere una buona risonanza e conoscere chi ha partecipato può aggiungere informazioni utili per l’edizione futura.
Centopaesi Che rapporto c’è tra il nostro evento e il territorio? Uno dei criteri di qualità dell’evento potrebbe essere il riscontro che questo attiva sul territorio. Si afferma sempre la necessità di agire in rete ma poi si preferisce fare da soli, perché fare insieme agli altri è spesso complicato e bisogna gestire, oltre all’evento, anche l’accordo con i partner. Attivare altri attori sul territorio vuol dire prima di tutto condividere la propria progettualità con altri e quindi confrontarsi e allargare la base di condivisione dei progetti. Il rapporto con il territorio può inoltre aprire nuove possibilità di finanziamento attraverso la sponsorizzazione delle iniziative, pur considerando gli aspetti negativi e positivi di questo tipo di partnership. Nel caso di un finanziamento proveniente da altri soggetti è necessario costruire e gestire la relazione con questi, se agiamo in rete infatti chi fa da sponsor non è né un semplice erogatore di fondi o servizi né il padrone della manifestazione, bensì qualcuno che partecipa al nostro progetto. Non vogliamo inoltre parlare ora delle risorse che il territorio dispone sia nella sua storia che nella sua collocazione geografica: queste sono sempre presenti, incarnano il nostro presente e le nostre azioni quotidiane e quindi hanno un ruolo forte anche negli eventi che ci prestiamo a programmare. Le domande da farsi per organizzare uno o più eventi sarebbero tante altre e meritano una profonda discussione. Non bisogna dimenticare il lato tecnico della qualità! Certificazione HACCP e rispetto delle normative di sicurezza non vanno dimenticate e già esistono metodi strutturati per darsi criteri di qualità; lo sforzo da fare riguarda l’adesione ai protocolli che comunque richiede un grande impegno da parte delle Pro Loco. A questo proposito la Federazione Trentina delle Pro Loco sta fornendo un appoggio agli associati attraverso un programma formativo ad hoc. La creazione di un marchio di qualità per le Pro Loco dovrà quindi tenere in conto i diversi aspetti che incarnano un simile progetto, richiedendo con fermezza alle Pro Loco di rispettare quei protocolli già in essere, come le certificazioni riguardanti la sicurezza e l’HACCP, ma soprattutto ponendo le basi per orientare la promozione del territorio verso le nuove esigenze del turismo. Forse è necessario riconsiderare il significato di tradizione e divertimento in modo da poterne trovare nuove combinazioni di cui può essere garante un reale processo che guardi alla Qualità come modalità di progettazione e realizzazione delle manifestazioni. In questo modo le Pro Loco possono farsi anche motore di sviluppo perché non sono gli oggetti fisici a fare la ricchezza e il futuro di un territorio bensì l’uso che di questi oggetti facciamo.
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D ALLA F EDERAZIONE Le Pro Loco del Trentino al congresso nazionale UNPLI ROVIGO - 6,7,8 OTTOBRE 2006
LA CRONACA
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na rappresentanza di delegati ed accompagnatori delle 167 Pro Loco trentine (vedi foto), hanno partecipato al congresso nazionale UNPLI (Unione Nazionale delle Pro Loco d'Italia) nella magnifica cornice di Rovigo, capoluogo del Polesine.
Città altomediovale, inserita nella surreale atmosfera della delta del Po. L'assemblea nazionale è stato indubbiamente il momento più importante d'aggregazione, scambio e condivisione tra tutte le Pro Loco Italiane (oltre 5200 a livello nazionale con 650.000 associati), per discutere questo caratteristico "sistema turistico tipicamente italiano", ed il ruolo strategico delle Pro Loco nella valorizzazione turistica dell'Italia minore. Partico-
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di Roberto Franceschini larmente seguita la relazione dell'esperta internazionale delle politiche turistiche e della formazione Cleofe Guardagli, la quale ha illustrato agli oltre 1500 congressisti (vedi foto), come progettare al meglio un programma ed un'offerta turistica, e come riuscire a finanziarsi adeguatamente a fronte delle sempre maggiori spese d'investimento alle quali sono soggette l'associazioni no profit. Vera e propria capillare rete d'operatori turistici "volontari" che amano profondamente il proprio territorio: paese o piccola frazione che sia. I lavori congressuali si sono svolti all'interno della 2ª edizione rodigina della fiera "Dire e Fare nel NordEst", patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, per meglio far conoscere progetti innovativi, efficaci e di buon impatto per le popolazioni amministrate, e per migliorare ancor più l'organizzazione amministrativa comunale-provinciale-regionale, al servizio del cittadino utente. Nell'ambito della stessa fiera era possibile, inoltre, visitare un'altra fiera. Quella denominata dei "Luoghi & Sapori", dove erano presenti gli stand di tutti i Comitati regionali Unpli. Tra questi, ovviamente, quello del Comitato del Trentino-Alto Adige, con la qualificata presenza della nostra segretaria Rina Chemelli, e d'alcune Pro Loco e/o Consorzi nazionali interessati a promuovere le loro realtà. Particolarmente visitato e gradito per le offerte proposte quello del consorzio "Tre CimeMonte Bondone" (vedi foto). La delegazione trentina durante i tre giorni congressuali (67-8 ottobre 2006), è stata seguita dal presi-
D ALLA F EDERAZIONE
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dente della Federazione Trentina Pro Loco e Consorzi Armando Pederzolli e dal nostro direttore Leone Cirolini, eccellenti guide turistiche durante il soggiorno nell'Isola di Albarella, e nel corso della navigazione nell'ampio delta e bocche del Po.
Appunti ...
di Leone Cirolini
Illustrazione di Michela Postal
Credo che, in un Congresso, è si importante il tema trattato, ma anche "trovarsi assieme" per "ricaricare le batterie" Pippo Franco in diretta telefonica: "Dovete essere illuminati da chi vi guida, anche se ognuno deve essere guida di se stesso". 30 ore per la vita: Se la Lorella Cuccarini ha capito che é più importante fare qualcosa per chi ha veramente bisogno, che perdere tempo in certe trasmissioni televisive, allora anche noi dobbiamo guardare oltre il nostro campanile e fare qualcosa di più anche per gli altri, oltre che per il nostro paese. "FAI IL GRANDE, SALVA UN BAMBINO" Ho sentito tante cose utili, interessanti, importanti, ma quando saremo noi, la base, protagonisti di un Congresso? Miche Benettazzo: "RABBIA e ORGOGLIO": RABBIA perché i politici se ne sono andati senza ascoltare i nostri problemi. "Il vero problema nostro sono i Comuni, Province e Regioni!". ORGOGLIO di essere in tanti e di avere grandi ambizioni . Ho sentito tante autocelebrazioni…,siamo bravi di qua, siamo bravi di là…,ma quando parleremo dei nostri difetti? ALLA PAGINA SUCCESSIVA IL PENSIERO DEL PRESIDENTE SUL TEMA DEL CONGRESSO
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D ALLA F EDERAZIONE
Dall'intervento del Presidente Nazionale Claudio Nardocci:
UN SISTEMA TURISTICO "TIPICAMENTE ITALIANO"
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a alcuni anni l'U.N.P.L.I. è impegnata in un progetto che tende a raccogliere una serie di informazioni sulle Associazioni Pro Loco.
I dati raccolti sono utilizzati in vari settori di attività che vanno dall'elaborazione statistica alla individuazione dell'evoluzione storica del nostro movimento. Con una serie di iniziative legate alla realizzazione di una rete europea di volontariato turistico, siamo ora in grado di confrontare le organizzazioni di questo tipo con la nostra e di conseguenza affermare che non esistono a livello continentale realtà simili, sia sotto il profilo squisitamente numerico, sia per quel che riguarda l'attività di animazione del territorio. Anche per quanto concerne il resto del mondo non ci sono pervenute finora notizie di reti così ampie e strutturate, per contro abbiamo invece ricevuto richiesta di ampia documentazione da parte di una ricercatrice dell'Università di S. Paolo del Brasile tesa a riproporre il modello Pro Loco anche in Sud America. Tornando in Europa una specifica ricerca commissionata dal Dipartimento non ha portato ulteriori novità. In Italia, per completare la visione generale, la situazione è chiarissima anche le associazioni con connotazioni non specificatamente turistiche ma che spaziano poi anche nei nostri ambiti operativi (e viceversa!) come Legambiente, W.W.F., Italia
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Nostra, ecc… non hanno a livello di gruppi locali una base associativa così ampia. Ciò che ci rende assolutamente originali è questo nostro impegno nella ricerca delle "tipicità" del territorio dove operiamo, della sua storia, delle sue tradizioni. Inoltre non possiamo nascondere che la tutela e la promozione dei prodotti enogastronomici effettuata con impegno estremo abbiamo portato, anche per nostro merito, alla loro esaltazione e alla nascita di vere e proprie mode. Infine la crescita del numero delle Pro Loco, nel 1984 erano 3.000 dopo poco più di vent'anni hanno raggiunto e superato quota 6.000, dato che conferma anche la bontà dello "strumento" Pro Loco e la sua adattabilità a situazioni diverse, ad esempio l'operare in microscopiche località (50 - 100 abitanti) o in grosse realtà (100.000 abitanti). Ma tutto questo può bastarci? Non dovremmo operare insieme per il definitivo riconoscimento della nostra secolare attività, per ottenere le doverose facilitazioni alla nostra attività volontaristica? A queste ed altre domande cercherò di rispondere nella riflessione comune di questo importantissimo Congresso.
F ORMAZIONE
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PROMUOVERE
IL TRENTINO: i sistemi informativi telematici per il marketing territoriale e l’incoming turistico
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i è svolto da settembre a novembre il corso “Promuovere il Trentino: i sistemi informativi telematici per il marketing territoriale e l’incoming turistico” progettato e realizzato da eTour e finanziato da Provincia Autonoma di Trento, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Fondo Sociale Europeo.
Ha partecipato al percorso formativo una buona rappresentanza di addetti professionali dell’organizzazione turistica trentina (collaboratori delle aziende di promozione di ambito e dei Consorzi Pro Loco, personale della PAT e Agenzie di Viaggi). Il percorso formativo è partito da una riflessione sull’importanza delle tecnologie nel turismo e ha puntato l’attenzione sul fatto che, nonostante l’enorme potenzialità comunicativa della rete, il 99% dei siti web è obsoleto e poco efficace, occorre quindi riflettere su questa constatazione e ridefinire il ruolo del manager della comunicazione online. Per fare questo in modo concreto, attivo e partecipato, si è lavorato sul check up dei siti web aziendali degli enti rappresentati, valutandone sette caratteristiche e cercando di rispondere alle domande che la loro analisi critica implica: - Architettura: la struttura e la navigazione del sito sono adeguate? - Comunicazione: il sito raggiunge i suoi obiettivi di comunicazione? - Funzionalità: le funzioni del sito sono adeguate e rispondono correttamente? - Contenuto: il contenuto informativo è corretto e adeguato agli scopi del sito? - Gestione: l’operatività del sito è ben gestita? - Accessibilità: il sito è di facile accesso per tutti? - Usabilità: il sito è facile da usare? Ogni partecipante, autonomamente o in gruppo, ha avuto modo di ragionare con i colleghi, testare il proprio sito aziendale e di confrontarlo con quello degli altri per capirne punti di forza, di debolezza e le possibilità di miglioramento.
In questa analisi siamo stati supportati dalla competenza del docente Diego Calzà, coadiuvato da Giorgio Zanoni e Mattia Scartezzini, ingegneri informatici di eTour, che ci hanno fornito le conoscenze teoriche e gli strumenti pratici per realizzare un buon check up dei siti web. Questa analisi teorico-pratica è stata fondamentale per ripensare agli obiettivi, ai contenuti e alla tecnologia del proprio sito nell’ottica di una comunicazione più efficace. Altra competenza importante acquisita è stata una maggiore capacità di interagire con cognizione di causa con i nostri consulenti e tecnici informatici, capendo meglio il loro linguaggio e sapendo meglio spiegare cosa vogliamo da e per il nostro sito e le imparando le diverse opportunità che la tecnologia offre. Il percorso si è sviluppato applicando il metodo della progettazione partecipata e questo ci ha permesso di acquisire competenze sia teoriche che pratiche, potendo agire direttamente sui concetti che stavamo studiando. Questo metodo di insegnamento e l’impegno della coordinatrice Giovanna Dorigati ha anche permesso un costante e franco scambio di esperienze e di opinioni, contribuendo così a gettare le basi per un futuro gruppo di lavoro e di reciproca consulenza nel campo della comunicazione turistica online: l’obiettivo è infatti quello di creare un network trentino, che sia un laboratorio specializzato nel miglioramento dell’uso efficace del web, elemento ormai fondamentale per un efficace marketing territoriale e turistico. Roberta Casagranda
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N ATURA
PRATI E PASCOLI
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n poco più di 40 anni si è assistito, in Trentino, al dimezzamento della superficie pascoliva; prati e pascoli stanno inesorabilmente scomparendo in seguito all'abbandono degli alpeggi ed alla pratica della fienagione.
Tappeto di rododendri
Nelle foto: a sinistra - Fioritura di bistorta a destra - Arnica montana, rimedio naturale per contusioni e distorsioni
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di Sabrina Valentini
scompaiono molto velocemente rimboschiti da specie arboree ed arbustive invadenti come il rododendro, il ginepro, l'ontano verde ed il pino mugo. L'abbandono delle praterie di origine antropica, innesca un processo evolutivo del tutto naturale che conduce alle forme vegetazionali più stabili; da qui la colonizzazione, da parte di specie botaLe condizioni economiche ed niche poco esigenti, delle ampie radure strappate il nostro tessuto sociale si sono al bosco con enormi fatiche dalle genti locali. profondamente modificati Tra le conseguenze più gravi si hanno la consinegli anni determinando non stente perdità di biodiversità che conduce, quando solo la sostituzione delle pic- i processi di colonizzazione non sono più reversicole stalle a conduzione fami- bili, all'estinzione di piante e fiori ed animali legaliare con modernissime azien- ti agli ambienti montani, l'abbandono del territode zootecniche, ma anche rio che può favorire in taluni casi eventi catastrofil'abbandono delle malghe che ci anche di notevole entità (slavine, frane, valansempre più raramente vengo- ghe) e la perdità dell'identità storica e culturale no "caricate" in estate. delle popolazioni montane. Le praterie di montagna ospi- Ai prati si legano inoltre le tradizioni e le conotano centinaia di specie flori- scenze acquisite e tramandate oralmente come l'ustiche, bellissime e caratteriz- so terapeutico delle specie medicinali o l'utilizzo di zanti, alle quali si legano mol- piante aromatiche per la cucina nostrana o la preteplici presenze animali; non parazione di infusi, thè dissetanti, decotti ed altro. solo mammiferi ed uccelli, ma La monticazione che prevede la comparsa in malanche insetti, ragni, miriapodi ga di numerosi capi bestiame ha prodotto stretti e molluschi hanno creato, nel legami di sopravvivenza con molte specie animali, tempo, serie diverse di comu- tra queste un esempio ci viene fornito da alcuni nità e popolazioni. galliformi in particolare dal gallo cedrone, dal galAd eccezione degli alpi, pra- lo forcello e dalla coturnice. Le relazioni ed i rapterie di origine naturale, i porti tra i bovini e questi uccelli si manifestano pascoli se non mantenuti dal attraverso l'insistente frequentazione da parte di bestiame e/o dallo sfalcio, questi ultimi delle zone pascolate.
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Iperico, pianta usata per curare tagli, ustioni, nevralgie e depressione
è divenuto di gran moda. Peccato che la salvaguardia del territorio e delle sue risorse sia cosa seria e vada ben oltre ad una "comparsata" in televisione. Il continuo parlare di un argomento produce nelle persone un totale disinteresse ed una pericolosa assuefazione alla drammaticità che perde, da quel preciso istante, di significato. Eppure i problemi legati alla tutela e conservazione degli ecosistemi naturali sono sempre là, di quando in quando fanno capolino sui quotidiani, ogni tanto allarmano il telespettatore e poi tornano nel limbo in attesa di venir riproposti. Un tempo i danni causati dal progresso industrialtecnologico erano sconosciuti per mancanza di informazioni, di studi ed indagini specifiche, ora invece, che gli effetti del nostro stile di vita sono noti, ci si impegna ad ignorarli.
All'interno degli escrementi di mucca si compiono i cicli di sviluppo larvale di alcuni coleotteri coprofagi e coprofili; uova e larve costituiscono un'importante frazione proteica che serve ai tetraonidi per l'alimentazione dei pulli .
CONCLUSIONI (personali) La conservazione di questi ambienti è il modo migliore per onorare la memoria delle persone che con mezzi di fortuna, strumenti rudimentali e tanta fatica hanno modificato e piegato una natura ostile e talvolta molto poco generosa. Ascoltando i racconti delle persone dai capelli d'argento si vengono a conoscere le storie di muli infaticabili, di radici di larice saltate in aria, di boscaioli abilissimi e di pasti a base di polenta fredda e cipolle crude, realtà e modi di vita che oggi non esistono più. Quanta nostalgia di quel passato, di quando i ritmi di vita erano scanditi dai cicli stagionali, di quando le donne facevano filò nelle corti, di quando cadeva così tanta neve che si dovevano scavare delle gallerie per raggiungere una qualsiasi destinazione, di quando, nonostante la fatica e nonostante lo stomaco facesse un po' male per la fame, si trovava la forza di sorridere, di credere, di aiutare e di prendere la vita così come veniva, senza orpelli, senza fronzoli, senza ipocrisia.
TANTO, PER QUATTRO ROSPI ... ! Oggi sulla bocca di tutti vi è la parola ambiente; si sprecano le attività relative alla conoscenza delle scienze naturali e centinaia sono le proposte, più o meno interessanti, relative all'argomento che ormai
La sensibilizzazione a tali problematiche è solo teorica ed è francamente fastidioso cambiare le nostre consolidate abitudini e rinunciare alle comodità. Un'inversione di tendenza è, più che mai, necessaria ed il buon senso dovrebbe guidare verso nuove vie quali: la riscoperta del potere del consumatore che attraverso le proprie scelte può influenzare ed orientare il mercato, la discriminazione di ciò che può danneggiare o salvaguardare l'ambiente e soprattutto l'educazione delle generazioni future.
Fatta di bovino rovistata da gallo cedrone
Che nessuno mai abbia più a sentirsi ripetere da voci infantili: "Tanto, per quattro rospi …!" Studio Clematis dott. Naturalista Valentini Sabrina via Fabio Filzi, 31 38028 - Revò (TN) cell. 333/6744325 E-mail: SabrinaValentini@jumpy.it Consulenze - Serate naturalistiche Percorsi didattici e informativi
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Dopo dieci anni di inattività, la comunità Alense si è riunita per rifondare l'Associazione di Valorizzazione Territoriale
"PRO LOCO ALA"
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di Paola Montanari
n data 7 Novembre 2006 l’Assemblea dei Soci ha portato a votazione il nuovo consiglio di Amministrazione e ha approvato il fondamentale Statuto.
Sono stati eletti Consiglieri: Conti Giuseppe, Farinati Livio, Lanz Valentina, Mattei Giuliano, Mellarini Stefano, Moschini Gabriele, Paganin Claudia, Porro Ivo, Tessadri Bruno, Tomasoni Graziano, Veronese Patricia. Nella stessa seduta è stato nominato il Collegio dei Sindaci composto da Deimichei Adriano, Chiesa Michela e Ferremi Grazia; nominati anche i Probiviri: Avv. De Pilati Franco, Notaio Falqui Massidda Guido e Marchese Guerrieri Gonzaga Carlo. Già nel primo Atto Costitutivo, che risale allo scorso 19 luglio, erano stati individuati gli obiettivi primari che l’Associazione intende perseguire: diventare un punto di raccolta per proposte e interessi volti allo sviluppo culturale e turistico del territorio; promozione, coordinamento e coinvolgimento in iniziative a scopo ricreativo, sportivo e culturale a carattere locale; creazione e gestione di attività e servizi volti alla promozione del territorio; avviare un progetto di sensibilizzazione a favore di tematiche essenziali come l’ospitalità e il rispetto dell’ambiente. Durante la prima riunione del Consiglio d’Amministrazione sono state nominate le cariche direttive. Il presidente protempore Mattei Giuliano ha proposto per la carica di Presidente Valentina Lanz, la quale è stata eletta ad unanimità. Valentina Lanz, quarantenne di professione Operatrice Socio Assistenziale, si è contraddistinta nella comunità alense per il particolare attivismo a livello associazionistico, prima con l’Associazione delle Quattro contrade di Marani – Ala – poi come Presidente dell’Associazione culturale Vellutai città di Ala.
A suo fianco viene eletto Vice Presidente Stefano Mellarini, trentaquattrenne, impiegato in una delle aziende più produttive del Comune. L’incarico di Segretaria viene invece affidato a Paola Montanari, 24enne laureata in Comunicazione Politica ed Istituzionale, specializzata in Valorizzazione del Territorio e del Turismo integrato e sostenibile. Questo il trio che guiderà il Consiglio di amministrazione e l’Assemblea dei Soci verso un’attiva collaborazione, mirata all’elaborazione di progetti di sviluppo che coinvolgono le risorse turistico-culturali e territoriali del Comune di Ala. Scopo ulteriore della neonata Associazione sarà quello di instaurare una proficua rete di legami con gli enti presenti sia a livello comunale che provinciale come Apt di Rovereto, Trentino Spa,
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Comuni limitrofi e le moltissime associazioni attive, che già operano nel settore della promozioneconservazione del territorio. La visione e conseguente azione che si intende quindi creare è di tipo sistemico, non isolato, dove tutti gli operatori, le istituzioni e le comunità si impegnano a raggiungere fini comuni, perseguibili solo tramite una condivisa consapevolezza territoriale che supera anche il vincolo dei confini di competenza amministrativa. Ala città di velluto Nella riscoperta della sue origine e della sua storia, Ala cerca di rivivere la grande stagione della seta, della bachicoltura e dei meravigliosi velluti ottenuti da questo pregiato prodotto. Durante l’estate la città organizza una serie di manifestazioni con l’allestimento di spettacoli che fanno sosta nelle vie del centro storico, nelle splendide cornici dei palazzi settecenteschi che accolsero principi e regnanti, con artisti e musicisti di fama internazionale. Attori, musici e cantanti raccontano ai visitatori questa leggenda che fece di Ala un centro rinomato a livello mondiale. I palazzi signorili e le corti sono animati dagli antichi mestieri di un tempo, le guide in costume accompagnano i turisti nelle visite nel centro storico, mentre nelle antiche locande allestite per l’occasione, valenti cuochi ripropongono i piatti tipici della cucina settecentesca.
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NUOVE
PRO LOCO Ravina E' nata all'insegna della partecipazione la Pro Loco di Ravia: molti censiti infatti erano presenti il 9 novembre all'Assemblea costituente, presso la sala della Circoscrizione, coinvolti dall'entusiasmo di un gruppo di giovani e meno giovani, ma tutti convinti che, condividendo passione e idee, si può fare veramente qualcosa di utile per la comunità. Presidente è stato eletto Maurizio Loner, Vicepresidente Giorgio Boccone, Segretaria Sonia Marconi, Cassiere Alessandro Bisesti, Consiglieri Mirco Alberini, Angelo Pecile, Patrizia Pedri e Michela Serafini.
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Il Collegio Sindacale è composto da Corrado Piffer, Liliana Sorzato e Monica Villotti, supplenti Mariacamilla Giuliani e Roberto Stanchino.
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Zambana In ottobre è nata anche la Pro Loco di Zambana. Nella Pro Loco è confluito il Comitato delle Associazioni di Zambana, il cui Direttivo, oltre al Presidente, è stato tutto confermato nella nuova Associazione, per garantire una continuità operativa e di esperienza e come segno di riconoscenza per il lavoro svolto. Dieci i membri: Alessandro Aldrighetti, Luigi Bonadiman, Christian Caracristi, Lorenzo Clementel, Daniele Lunel, Eleonora Lunel, Ruggero Pilati, Ruggero Pilati, Michele Stenech, Renato Tasin e Stefano Valer. Presidente è Alessandro Aldrighetti. Rappresentante del Comune è l'Assessore alla Cultura MariaLisa Pollam. Segretaria è stata eletta Katia Castellan.
Ronchi Valsugana A ronchi Valsugana la Pro Loco è nata per l'intraprendenza della dott.a Monica Caumo: nei suoi studi aveva scoperto che c'erano delle cose interessanti nella storia e nelle tradizioni del suo paese; bisognava approfondire la ricerca e salvare queste preziose pagine di vita familiare e agreste, a beneficio delle nuove generazioni. Ed ecco l'idea della Pro Loco, che il giorno 11 ottobre 2006 diventa realtà. Presidente viene eletta la stessa Monica Caumo e Vicepresidente Elisa Caumo.
Del Consiglio di Amministrazione fanno parte, oltre al Sindaco, Nicola Casagranda e Michele Trentinaglia. Il Collegio Sindacale è composto dai Signori Gabriella Colla, Sergio Paoli e Claudio Pompermaier.
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DALLA PRO LOCO DI CARISOLO UN VOLONTARIO DI NOME FLAVIO
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a sera del 12 novembre nel giorno della Festa di San Martino, giorno in cui la nostra Pro Loco è impegnata nella realizzazione dell'annuale castagnata, a causa di un male incurabile il nostro amico e consigliere Flavio Povinelli ci ha lasciati. Due anni di tenace lotta alla malattia; un periodo vissuto fino agli ultimi attimi di vita con dignità, tenacia e voglia di vivere, qualità che da sempre lo hanno contraddistinto. Se ne è andato in silenzio un uomo importante per la nostra comunità; se ne andato il custode forestale apprezzato per la passione e la rettitudine con cui svolgeva, il suo lavoro, se ne è andato l'amico e consigliere della Pro Loco che con la stessa passione e decisione si dedicava in ogni circostanza sia ai ruoli più importanti che ai compiti più umili. Anche durante la sua malattia il suo apporto di lavoro in Pro Loco non è mai man-
di Giampietro Morandi cato grazie all'aiuto della moglie Edda e dei figli Fabiana e Sebastian che volentieri lo hanno sostituito nei turni di servizio alle manifestazioni che lui non riusciva a svolgere. Se ne è andato il Presidente della Commissione Castagneto, che per la Pro Loco ha portato avanti l'importante progetto di ripristino e riqualificazione dell'area, che anche questa primavera ha innestato i nuovi castagni per far si che negli anni a venire producano castagne di pregiata qualità. Quel castagneto che ha fatto la storia di Carisolo, che il Mariani, storico del Concilio di Trento, volle descrivere nel 1673 come una …selva di castagnari la più notabile e di miglior qualità…". Flavio, in molti hanno rivolto lo sguardo al castagneto mentre il corteo funebre ti accompagnava lungo la via che porta a Santo Stefano! Per noi amici della Pro Loco sarà importante continuare in questo progetto a cui tenevi tanto. Con l'orgoglio di essere stato tuo amico concludo riportando le parole scritte sul retro del tuo biglietto ricordo: "Il coraggio… è la forza di superare il pericolo, la sfortuna, la paura, il dolore, mentre si continua ad affermare che la vita con tutti i suoi guai, è bella; che ogni cosa è piena di senso, anche se non lo comprendiamo; e che c'è sempre un domani". Ciao Flavio. A nome del Consiglio della Pro Loco di Carisolo Giampietro Morandi - Presidente
ATTIVITA' AUTUNNALI PRO LOCO CARISOLO
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di Michela Bertarelli GITA SOCIALE A CITTA' DELLA PIEVE PERU- L'incontro non c'è stato però la soddisfazione per aver visto e visitato la città non ha lasciato alcuno spazio alla GIA - EUROCHOCOLATE 2006 momentanea delusione. L'appuntamento per la partenza era sabato 21 ottobre Domenica 22 ottobre è stato il giorno più importante di buon mattino presso la fermata dell'autobus di Cari- della gita: partiti al mattino alla volta di Perugia abbiasolo. Molte persone avevano chiesto di partecipare alla mo visitato la città accompagnati da una esperta quangita ma purtroppo qualcuno è dovuto rimanere a casa to simpatica e competente guida turistica. E poi, lentaperché sul pullman non c'era più posto. D'altronde il mente, nel corso della mattinata la città si è trasformata, programma del viaggio era proprio invitante… e solo fiumi di gente hanno cominciato ad invadere le strade e una cinquantina di persone hanno potuto prendervi ad accostarsi alle bancarelle di cioccolata ed agli stands parte. Nonostante l'ora (le 5 del mattino) e le condizioni atmosferiche poco rassicuranti, l'entusiasmo e le aspettative dei gitanti erano alle stelle. La prima importante tappa del nostro viaggio è stata effettuata a Città della Pieve dove, dopo un buon pranzo in agritur, sotto una fitta pioggerellina abbiamo visitato il centro storico della bellissima cittadina umbra con i suoi monumenti più importanti. Dato che questo luogo è da molti conosciuto anche perché da qualche anno vi si svolgono le riprese del telefilm "Carabinieri", qualcuno sperava di poter incontrare qualche personaggio televisivo e per questo non si è fatto mancare un buon caffè al "Bar Pippo… e Gemma".
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D ALLE P RO L OCO di varie ditte dolciarie italiane presenti per l'occasione ad "Eurochocolate". Tutti i partecipanti alla gita si sono dimostrati molto entusiasti e contenti di aver potuto visitare una così famosa quanto particolare manifestazione e la gita ha riscosso un buon successo. Il fatto che un nutrito gruppo di soci e paesani abbia scelto di aderire all'iniziativa è motivo di soddisfazione per la Pro Loco di Carisolo che da qualche anno si impegna, oltre che a programmare per i turisti vari intrattenimenti durante la stagione invernale ed estiva, ad organizzare attività ed iniziative a favore dei residenti negli altri periodi dell'anno. E per questo il Consiglio d'Amministrazione sta già pensando alla gita dell'autunno 2007…
CORSO DI CUCINA Dal 23 ottobre al 23 novembre 2006 si è svolto il secondo corso di cucina "Adès anca me su bon da far al ragù" che la Pro Loco di Carisolo ha voluto organizzare per i propri soci nella casa-colonia presso la località Antica Vetreria di Carisolo messa gentilmente a disposizione dai proprietari Manuela Bonfioli ed Oscar Galassi ai quali va il ringraziamento da parte del Consiglio d'Amministrazione della Pro Loco. Il corso, articolato in quattro lezioni nelle serate di lunedì o martedì (a scelta dei partecipanti) ha registrato la presenza di 25 iscritti che in quattro serate hanno potuto imparare a preparare gustose pietanze. Nella serata di giovedì 23 novembre tutti i corsisti si sono ritrovati per la cena finale preparata dagli Chef Sandro Frigo e Giorgio Pini che hanno anche tenuto le lezioni. A loro un particolare plauso per l'entusiasmo e la dedizione, ma soprattutto la gratuità e l'indiscussa professionalità dimostrate nel corso dell'iniziativa. Anche il corso di cucina rientra tra le iniziative che la Pro Loco di Carisolo desidera promuovere a favore della popolazione locale per far in modo di creare occasioni di ritrovo e svago per i residenti nel periodo di scarsa affluenza turistica. In ricordo dell'iniziativa proposta ogni iscritto ha ricevuto un raccoglitore con i fogli per gli appunti delle lezioni appositamente stampati dai dipendenti dell'ufficio, le fotografie di ogni pietanza preparata ed un leggìo in legno per appoggiarvi il quaderno delle ricette nel momento in cui, per conto proprio, ogni corsista deciderà di mettere in pratica quanto appreso. Nella speranza di ritrovarsi anche l'anno prossimo, a
nome del Presidente e del Consiglio d'Amministrazione della Pro Loco ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione del corso appena conclusosi.
FESTA DI S. MARTINO Domenica 12 novembre 2006 la comunità di Carisolo ha festeggiato S. Martino. Nella cornice di una bellissima ed assolata giornata, il parroco di Carisolo p. Gaetano Castiglia alle ore 14.00 ha celebrato una S. Messa all'eremo di S. Martino, seguita da più di 300 persone. Contemporaneamente, nel piazzale del ristorante "Alla Prisa" situato lungo la strada che porta in Val Genova a 2 Km dal paese di Carisolo, i volontari della Pro Loco iniziavano a tagliare e cuocere le castagne. Alle ore 15.00, terminata la funzione religiosa, quasi tutti si sono ritrovati per la castagnata in compagnia ed è stata proprio una bella festa anche se a qualcuno è stato richiesto di attendere con pazienza il proprio turno per l'acquisto della porzione di castagne. Si chiude quindi positivamente, sotto il profilo del gradimento delle varie attività proposte, la stagione autunnale della Pro Loco di Carisolo.
PROIEZIONI CINEMATOGRAFICHE PERIODO NATALIZIO 2006/2007 c/o PALESTRA COMUNALE CARISOLO Venerdì 22/12/2006 ad ore 21.15: OLE’ Martedì 26/12/2006 ad ore 17.30 e ad ore 21.15: COMMEDIASEXY Mercoledì 27/12/2006 ad ore 17.30 e ad ore 21.15: GIU’ PER IL TUBO Giovedì 28/12/2006 ad ore 17.30 e ad ore 21.15: DEJA VU Venerdì 29/12/2006 ad ore 17.30 e ad ore 21.15: NATALE A NEW YORK Sabato 30/12/2006 ad ore 17.30 e ad ore 21.15: UN’OTTIMA ANNATA – A GOOD YEAR Domenica 31/12/2006 ad ore 17.30: HAPPY FEET Lunedì 01/01/2007 ad ore 17.30 e ad ore 21.15: ERAGON Martedì 02/01/2007 ad ore 17.30: BOOG E ELLIOT A CACCIA DI AMICI Martedì 02/01/2007 ad ore 21.15: TUTTI GLI UOMINI DEL RE Mercoledì 03/01/2007 ad ore 17.30 e ad ore 21.15: ANPLAGGHED AL CINEMA Giovedì 04/01/2007 ad ore 17.30 e ad ore 21.15: OLE’ Venerdì 05/01/2007 ad ore 17.30 e ad ore 21.15: NATIVITY
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PRO LOCO DARZO Per non dimenticare attraverso "la Strada delle Miniere"
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a Pro Loco di Darzo, nata nel 1963, ha sempre avuto un ruolo fondamentale per lo sviluppo sociale e culturale del piccolo abitato di Darzo: tale attività non è solo finalizzata all'organizzazione di eventi musicali o di divertimento, ma è anche proiettata a creare una cultura sociale di fondo.
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mestieri che i nostri nonni ci hanno narrato; creare un'attrattiva che spinga il turista a visitare il nostro piccolo paese ed infine, ma non per importanza, caratterizzare l'abitato con opere d'arte che possano durare nel tempo. I murales fino ad ora realizzati sono due: uno realizzato dagli studenti dell'Istituto delle Arti "A. Vittoria" di Trento sito sulla casa "Leone BeltraL'attuale direttivo ha iniziato il mi" che ringraziamo per aver suo mandato istituzionale nel concesso la parete per la realiz2005 capitanati dal Presidente zazione. Tale murale ha la caratRuggero Donati, e , oltre a por- teristica di colpire il turista perre in essere gli appuntamenti ché posto in maniera strategiormai divenuti tradizionali per il ca(in mezzo al paese e a ridosso paese, ha dato vita al progetto della SS del Caffaro), esso raffigura personaggi realmente vissu"La Strada delle Miniere". Dal 1894 dalle montagne di ti e l'imbocca di una miniera. Darzo si estrae l'"oro bianco", la L'altro murale si sviluppa sulla barite, fonte di lavoro e sostenta- facciata della casa sociale "casa mento per le famiglie del luogo. delle associazioni" presso la La barite è un minerale molto Piazza XVI Artiglieria di prezioso per il suo alto peso spe- dimensione notevolmente magcifico che viene utilizzato come giore (circa 270 m2). Il più isolante nelle sale operatorie e grande mai realizzato dalla stinegli ospedali o nella produzio- mata artista trentina Paola de Manincor, ormai divenuta famone di vernici pregiate. Questa attività mineraria è stata sa in tutto il mondo per i suoi fondamentale per lo sviluppo dal- lavori. l'attività agricola a quella indu- Questo dipinto racchiude in sé la magia e la suggestione della striale nella Valle del Chiese. Quindi perché non fissare in miniera, è come una storia dipinmaniera indelebile una parte del- ta che va letta immaginata ed la memoria storica della nostra interpretata. Il dipinto è imprecomunità attraverso la realizza- ziosito con sassi di barite e mosaici coloratissimi sia d'oro zione di dipinti su muro? Per queste ragioni abbiamo pen- che d'argento. sato di ravvivare il paese con La Pro Loco Darzo vuole rinalcuni dipinti che raffigurino la graziare in modo particolare tuttradizione mineraria e tutto il ti gli artisti che hanno realizzato suo contesto: la lavorazione, l'e- queste opere d'arte a memoria strazione, la cernita ed il traspor- della vita dei minatori. to. Tale iniziativa permette di Nello specifico: l'artista lavisana centrare più obiettivi: recuperare Paola de Manincor, Stefano e conservare i racconti sui vecchi Salizzoni, Andrea Tomaselli,
Bianca Maria Pasolli e tutti i collaboratori; gli studenti dell'Istituto delle Arti "A. Vittoria" di Trento: Susanna Benedetti, Matteo Carotta, Veronica Cavagna, Matteo Daldoss, Chiara ed Eccher, Omar Larentis, Filippo Nicolò Massaro, Marta Nuresi, Selene Signorini, guidati dal Professor Rolando de Filippis e il Dirigente scolastico Sergio dott. Filosi. Altro ringraziamento doveroso è alla popolazione di Darzo che ci ha sostenuti con un contributo economico sostanzioso (questo ne rappresenta il primo episodio), il Comune di Storo, la "La Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella", la Società Mineraria Baritina nella persona di Gianvittorio Tanghetti, l'Industria Mineraria Maffei s.p.a. In fine la Pro Loco si augura che questa iniziativa possa lasciare un piccolo segno visibile, perché ogni persona che osservi i dipinti possa immaginare e ricostruire nella propria mente la storia dei minörs… Pro Loco Darzo Emanuele Armani Stefania Giacometti
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a c i f a r g o t o galleria f
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PRO LOCO DI BOLBENO
Sciare a Bolbeno
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impianto sciistico di Bolbeno è una piccola struttura posizionata ai margini dell’abitato di Bolbeno. E’ una struttura che ha visto le origini con il suo primo impianto di risalita verso i primi anni sessanta, ma già nei tempi della “grande guerra”, si narra di manifestazioni invernali che sono rimaste nei ricordi degli sciatori più anziani.
Nel frattempo veniva realizzata la “casa del gatto” intesa come garage del battipista, il parcheggio con i depositi, due nuove cabine di trasformazione dell’energia elettrica in grado di soddisfare l’attuale necessità di 500 kw. Da tre anni è stato attivato il servizio di noleggio di tutte le attrezzature necessarie per la pratica dello sci, compreso un efficiente laboratorio di riparazioni e sciolinatura. Nella stagione 2003/2004 è entrato in funzione il campo “primi passi”, con un nastro trasportatore Il primo skilift “usato” rimase in servizio dal 1963 di 36 metri e, nel corso di questa prossima immial 1968, anno in cui fu sostituito da un nuovo nente stagione invernale, sarà aumentata la potenimpianto con portata di 360 persone/ora che fun- zialità del campo con un nuovo tappeto di ben 60 zionò fino al 1988 quando fu nuovamente sosti- metri. tuito con l’attuale sciovia, avente la portata di 720 Tutta l’organizzazione gestionale è sostenuta da persona/ora. una convenzione intercomunale sottoscritta da 43 Nel 1990 per cercare di far fronte alla crescente Comuni che permetteranno ai propri residenti di penuria di neve, fu realizzato l’impianto di inneva- usufruire dell’impianto sciistico a condizioni partimento programmato dotato di un cannone spara- colarmente favorevoli. neve. Successivamente, nel corso degli anni, è stato un susseguirsi di investimenti, perfezionamento impianti ed acquisto cannoni fino a raggiungere l’attuale dotazione di 14 generatori di neve.
Il saluto di Alessandro Marchetti Presidente della Pro Loco di Bolbeno
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In qualità di Presidente della Pro Loco di Bolbeno sento il dovere di porgere un caloroso saluto a voi lettori di questa fantastico e prezioso opuscolo realizzato dallo Sci Club Bolbeno. Infatti, dopo il caldo dell'estate, siamo di nuovo tutti qui, con il naso all'insù aspettando di vedere la neve che andrà a ricoprire la nostra apprezzata e meravigliosa Pista da Sci. La Pro Loco di Bolbeno si impegnerà anche quest'anno per il buon funzionamento della sciovia, del bar, del servizio noleggio , del laboratorio per la manutenzione degli sci e dell'ormai affermato 'Bolbeno-landia", il campo primi-passi. Tutta questa attivi@ si avvale di alcuni dipendenti ma soprattutto della disponibilità di un gran numero di volontari; un volontariato alla base del quale si trova passione senza dl quale tutto sarebbe perso. E parlando dell'attività invernale tengo a precisare e a sottolineare la preziosa collaborazione che si è costruita tra la Loco e lo Sci Club Bolbeno, un rapporto indispensabile tra due importanti associazioni dello Stesso paese, una relazione cge deve consolidarsi sempre più.. Ricordo inoltre la continua e fondamentale collaborazione che si è instaurata anche con I'amministrazione comunale. Pro Loco, Comune e Sci Club: un Trio vincente!! Concludo quindi augurando un'ottima stagione invernale con servizi sempre migliori e ricordando l'importanza che ricopre il volontariato per le piccole associazioni come le nostre; esso infatti rappresenta un punto fondamentale all'interno della nostra piccola comunità, un punto che deve rafforzarsi sempre più perché esso presenta l'"ingrediente" fondamentale della riuscita di tutte le nostre manifestazioni, sia estive che invernali. Buona sciata a tutti!!!
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Lâ&#x20AC;&#x2122;impianto
Il Campo Scuola
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CRONACHE DALLE PRO LOCO a cura di Roberto Franceschini
RANZO
Cena fra i quattro rioni - bell'esempio di comunità viva
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Cena fra i borghi di Spiazol (stendardo color bianco, animale capra, capo rione Giuseppina Sommadossi); Pratoton (rosso, volpe, c.r. Cristina Margoni); Castel Roman (azzurro, coniglio, c.r. Loretta Rigotti); Salt (giallo, gallina, c.r. Luciana Rigotti), diretti da quattro dinamiche signore, con la collaborazione logistica della Pro Loco, anche in questo caso presieduta da una signora, l'instancabile Cecilia Santoni. 8ª edizione delle "Cene fra i quat-
MARGONE
nelle foto: la cena nel rione Castel Romano
n ottimo esempio di fare comunità, di condividere la voglia di stare assieme in strada, nelle piazze o nei vicoli del proprio paese, si può gustare, eccome, partecipando alle serate a tema culinario che da cinque anni animano i quattro rioni della frazione vezzanese.
tro rioni", nata sull'esperienza di una vecchia festa ferragostana denominata "Palio del Cuco", che consisteva in diverse prove d'abilità. Da quelle tipicamente sportive (tiro con la fune, gara dei serci, i sacchi, il fazzoletto); nel preparare le migliori specialità gastronomiche (polenta, orzetto, frittate, sughi); o nell'arte domestica (filare la lana, le matasse, l'acconciature femminili). Durante le cene, offerte gratuitamente, il paese si anima come non mai, e tutto ciò serve per rafforzare il legame fra paesani, superando spesso piccoli rancori maturati durante l'anno. Una festa semplice ma efficace per lo spirito e la riconciliazione, per trovare quindi in se stessi la gioia del vivere bene, in armonia ed all'interno della propria comunità.
La prima castagnata di valle
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radizione vuole che la prima castagnata dell'anno, nell'ambito della Valle dei Laghi, si svolga a Margone. E così è stato.
Baciati da una bella giornata di sole, in molti hanno raggiunto i terrazzamenti prativi della frazione vezzanese, per gustare i "marroni" di Cavedine e Drena. Paesi della valle rinomati per la coltivazione di questo nobile frutto autunnale, caratteristico per la sua scorza, il pericarpio, di color bruno, lucida, sottile e coriacea che avvolge un seme bianco, farinoso e mangereccio. La festa è stata organizzata dalla locale Pro Loco ed è stata abbinata alla castagnata sociale della polisportiva "Rari Nantes Nuoto Trento", con la quale s'è instaurato un ottimo rapporto di collaborazione ed amicizia. Particolarmente gradito il vino caldo aromatizzato, con delle antiche ricette del curato
e botanico (nonché medico per i poveri) don Eugenio Plotegher, negli anni '40 caparbio sacerdote in questa piccola realtà di montagna. L'ambito 2° trofeo di briscola "le caldarroste" è stato vinto, infine, dalla coppia Giorgio Berteotti ed Ines Tasin.
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DIFFERITO IL TERMINE PER IL VERSAMENTO TELEMATICO CON F 24 OBBLIGATORIO PER I TITOLARI DI PARTITA IVA a cura di Mauro Giannarelli L’Agenzia delle Entrate comunica che, ai sensi del DPCM del 4 ottobre 2006, il termine del 1° ottobre 2006 – inizialmente previsto dall’articolo 37 comma 49, del decreto legge 4 luglio 2006 – a partire dal quale i soggetti titolari di partita IVA sono obbligati ad effettuare con modalità telematiche il versamento di imposte e contributi, è stato differito al 1° gennaio 2007 per tutti i soggetti diversi da quelli definiti del TUIR, all’ articolo 73, comma 1, lettera a) “società per azioni e in accomandita per azioni, società responsabilità limitata, società cooperative e società di mutua assicurazione” e lettera b) “enti pubblici e privati diversi dalle società che hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali”. Il Governo ha così recepito le difficoltà di natura tecnica rappresentate dai contribuenti titolari di partita IVA, al momento non ancora dotati di strutture informatiche immediatamente adeguabili alle nuove procedure, facendo proprio l’intendimento, più volte manifestato dall’Agenzia attraverso gli organi di stampa, di consentire un avvio graduale dell’obbligo di utilizzo del versamento telematico, in modo da assicurare che tutti i contribuenti titolari di partita IVA, esclusi quelli dotati di idonee capacità tecniche, possano continuare a presentare i modelli F24 con modalità cartacee presso le banche, gli sportelli postali e i concessionari, ora agenti della riscossione, fino al 31 dicembre 2006. MODALITA’ DI PAGAMENTO : 1) il pagamento diretto, tramite internet, con il modello F24 online delle entrate, dopo essersi muniti di codice pin e password. Il contribuente deve essere titolare di un conto corrente aperto presso una delle Banche che hanno aderito a questo sistema di pagamento, e si deve munire del codice PIN che identifica in modo univoco il contribuente ed è rilasciato dalla Agenzia delle entrate, della password di accesso al servizio e dell’apposito software, tutto scaricabile dal sito dell’Agenzia delle entrate. In questo caso il contribuente può provvedere a compilare e pagare l’F24 telematico direttamente in modo abbastanza semplice, visto che la compilazione è guidata e consente di ricevere dall’Amministrazione Finanziaria, in via telematica, la segnalazione della correttezza o anomalia della richiesta di pagamento inoltrata e, in caso di saldo del modello da addebitare in conto, l’esito dell’addebito comunicato dalla banca che detiene in conto corrente. Per ulteriori informazioni, per verificare se la propria Banca è nell’elenco ( potete anche sentirla direttamente ), o per scaricare tutto quanto è necessario per attivare la procedura, collegarsi al sito dell’Agenzia delle Entrate : http://www.agenziaentrate.it/ilwwcm/connect/Nsi/Servizi/Servizi+Telematici/Versamenti+F24 2) Il secondo canale è riservato ai professionisti abilitati che possono pagare per conto dei clienti mediante il modello cumulativo ( entratel ). In questo caso è necessario appoggiarsi a un Ragioniere o Commercialista, o altri abilitati ( CAF, Associazioni di categoria, Società di servizio ecc. ). Nota: chi non è titolare di un conto corrente bancario è obbligato ad appoggiarsi ad un professionista abilitato, in quanto per le altre due modalità previste è necessario avere un conto corrente bancario intestato al soggetto fiscale che deve pagare con F24. 3) Il terzo canale è il “Cbi” ( Corporate Banking Interbancario ) mediante i servizi di homebanking. Questa modalità permette al contribuente di pagare l’F24 via Internet, da casa o da ufficio, attraverso la propria banca. Normalmente a tutti i titolari di conto corrente la Banca ove è aperto il conto consente di operare tramite homebanking. Il servizio va richiesto alla propria Banca, e in genere è gratuito.
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RESPONSABILITA’ CIVILE DEGLI ENTI NON COMMERCIALI E DEI RAPPRESENTANTI LEGALI di Antonino Guella Nell’ attività quotidiana degli enti non commerciali si creano molteplici rapporti intersoggettivi e situazioni che hanno una rilevanza giuridica. La concreta e normale operatività può , quindi diventare fonte di responsabilità civile per gli enti e per i loro rappresentanti legali. Vediamo in che modo.
Tutti gli enti non commerciali nello svolgimento della loro attività stipulano, a vario titolo, contratti che, ovviamente devono essere regolarmente adempiuti.
La responsabilità civile si distingue in “responsabilità per fatti illeciti” (responsabilità extracontrattuale) e “responsabilità contrattuale.”
Il pagamento del prezzo rappresenta il corrispettivo di una prestazione contrattuale.
La responsabilità extracontrattuale è disciplinata dall’art. 2043 del codice civile, secondo il quale costituisce fatto illecito, “qualunque fatto, doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto”. Questa forma di responsabilità deriva, quindi, dalla violazione del generale dovere di non arrecare danno al prossimo e può essere ricondotta in capo all’ente in via diretta o indiretta. L’ente non commerciale è direttamente responsabile quando il fatto illecito è imputabile ai suoi organi, ossia ai suoi amministratori che abbiano agito in sua rappresentanza. A titolo di esempio si pensi ad una associazione che organizza una manifestazione allestendo per l’occasione stand e spazi espositivi. In questo caso a rispondere di eventuali incidenti dovuti a carenze organizzative sarà chiamata direttamente l’associazione anche se, materialmente, ad operare per essa sono stati i suoi organi. Nell’ipotesi in cui il fatto illecito non sia stato commesso dagli organi dell’associazione ma da suoi ausiliari cioè da persone incaricate dall’associazione stessa a svolgere per conto determinati compiti si può configurare, allora, una responsabilità indiretta. Si pensi a titolo di esempio ai danni subiti da un allievo di un corso organizzato dall’associazione a causa della condotta imprudente o negligente dell’istruttore incaricato. Responsabilità contrattuale
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La responsabilità contrattatale è quella che deriva dall’inadempimento di un contratto.
Si pensi, a titolo di esempio, ad un corso in una qualunque disciplina organizzato da una associazione dietro pagamento di un prezzo.
In caso di mancato adempimento si rende applicabile la disciplina prevista dall’art. 1218 del codice civile per l’inadempimento delle obbligazioni. La mancata esecuzione della prestazione obbliga il debitore al risarcimento del danno. Accertamento della responsabilità L’accertamento della responsabilità determina, in entrambi i casi, la stessa conseguenza: l’obbligo del risarcimento del danno. Tale obbligazione, normalmente, si concretizza nel pagamento di una somma di denaro. Gli effetti giuridici dell’accertamento della responsabilità possono manifestarsi solo in capo all’ente ovvero ricadere sugli amministratori, e ciò, a seconda che l’ente sia dotato o meno della personalità giuridica. Riconoscimento giuridica
della
personalità
La disciplina del riconoscimento della personalità giuridica è stata recentemente rinnovata con il D.P.R. n. 361 del 10 febbraio 2000. Prima della modifica apportata dal citato decreto la personalità veniva concessa con un decreto del Ministro competente. Ora, le associazioni, le fondazioni e le altre istituzioni di carattere privato la cui attività non sia limitata all’ambito regionale acquistano la personalità giuridica con l’iscrizione nel registro delle persone giuridiche istituto presso le prefetture. Per ottenere il riconoscimento occorre presentare apposita domanda alla Prefettura nella cui Provincia è stabilita la sede dell’ente.
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N ORME & F ISCO Enti riconosciuti Con l’iscrizione nel registro delle persone giuridiche l’ente non commerciale ottiene la personalità giuridica e, con essa, l’autonomia patrimoniale perfetta: delle obbligazione assunte per il raggiungimento degli scopi risponde soltanto l’ente non commerciale con il proprio patrimonio. Gli amministratori degli enti dotati di riconoscimento godono, quindi, del privilegio dell’irresponsabilità patrimoniale per le obbligazioni contratte in nome e per conto dell’associazione. I terzi che vengono in contatto con l’associazione per far valere i loro crediti potranno agire solo nei confronti dell’associazione e potranno soddisfarsi solo sul suo patrimonio. Non potranno, invece, agire sul patrimonio degli amministratori. Enti non riconosciuti Gli enti non riconosciuti costituiscono autonomi soggetti di diritto con una propria capacità giuridica e di agire completamente autonoma e distinta da quella degli individui che li hanno costituiti. Hanno un proprio patrimonio (il codice civile, art.37, usa il termine “fondo comune”) , costituito dai contributi dei propri associati, che risulta, comunque, separato da quello dei singoli associati. L’associato, infatti, non ha la possibilità di chiedere la divisione di tale fondo per tutto il tempo che l’associazione ha vita perché il patrimonio rappresenta, comunque, una garanzia per i terzi. Neppure il creditore personale dell’associato può procedere esecutivamente sulla sua quota di fondo comune. L’art.38 del codice civile stabilisce che “per le obbligazioni assunte dalle persone che rappresentano l’associazione non riconosciuta i terzi possono far valere i loro diritti sul fondo comune”. Delle stesse obbligazioni rispondono però anche, personalmente e solidalmente, le persone che hanno agito in nome e per conto dell’associazione. Gli amministratori degli enti non dotati di riconoscimento non godono, quindi, del privilegio dell’irresponsabilità patrimoniale per le obbligazioni contratte in nome e per conto dell’associazione. Coloro che si obbligano in nome e per conto dell’associazione agiscono come fideiussori: i terzi che vogliono far valere i loro crediti potranno agire direttamente
e immediatamente sul patrimonio di coloro che hanno agito in nome e per conto dell’associazione (rappresentanti legali o amministratori ) senza aver preventivamente escusso il patrimonio dell’associazione. L’amministrazione che stipula un contratto in nome e per conto dell’associazione si assume personalmente la responsabilità dell’adempimento dell’obbligazione. Tale tipo di responsabilità permane anche dopo che il soggetto che ha agito avrà cessato di essere amministratore in relazione all’attività negoziale posta in essere nel periodo in cui era in carica. Estensione della responsabilità L’elemento che differenzia le associazioni riconosciute da quelle non riconosciute è rappresentato, quindi, dalla diversa posizione (più correttamente esposizione) personale assunta da coloro che agiscono in nome e per conto dell’associazione. A tal proposito è fondamentale fissare l’estensione dell’espressione dell’art. 38 del codice civile “persone che hanno agito in nome e per conto dell’associazione”. In pratica è necessario verificare se la responsabilità personale, solidale e illimitata colpisca soltanto quelli che abbiano concretamente agito con i terzi e non anche coloro che abbiano deliberato di agire conferendo ad altri l’incarico di realizzare materialmente una determinata attività. Ad esempio in relazione alla responsabilità contrattuale, occorre stabilire se di una obbligazione validamente assunta possano essere chiamati a rispondere, oltre al soggetto che ha materialmente agito negozialmente, anche coloro che abbiano deciso di assumere la detta obbligazione. Se cioè sia responsabile il solo membro del Consiglio direttivo che ha portato ad esistenza quell’atto o tutti i membri del Consiglio che hanno ritenuto conveniente quel contratto e, di conseguenza, autorizzato il singolo consigliere a stipularlo. L’interpretazione preferibile è sicuramente quella che vede responsabile l’intero Consiglio direttivo. Analogamente, per le obbligazioni da fatto illecito ( responsabilità extracontrattuale) la giurisprudenza prevede la corresponsabilità personale dei rappresentanti dell’associazioni, pure nei casi in cui essi non siano gli autori diretti. In sostanza la responsabilità va addebitata all’ intero Consiglio direttivo, a meno che non ci sia stato il conferimento di specifiche deleghe e competenze ad un singolo consigliere.
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