Flip page fa n 1 2018

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a palazzo pitti IL PROSSIMO GIUGNO

tre decadi di menswear viste da stefano pilati Courtesy SP Studio

It’s already time to look at the June edition of Pitti Uomo, when the “Evolution-Involution-Revolution. Three decades of men’s fashion seen by Stefano Pilati” expo will open at Palazzo Pitti.

Mentre Pitti Uomo 93 è ai blocchi di partenza, è già tempo di guardare all’edizione numero 94 del prossimo giugno, dal 12 al 15, quando a Palazzo Pitti si inaugurerà la rassegna EvoluzioneInvoluzione-Rivoluzione. Tre decadi di moda maschile viste da Stefano Pilati. Frutto della collaborazione tra Fondazione Pitti Immagine Discovery e il Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti, la mostra è una riflessione sulla moda contemporanea che parte da un’esperienza vissuta in prima persona, che porterà il visitatore dentro la realtà variegata del menswear di questi ultimi 30 anni. Si tratta del terzo episodio del programma espositivo triennale promosso dal Centro di Firenze per la Moda Italiana e dalle Gallerie degli Uffizi, con la partecipazione di Pitti Immagine. Allestita nelle sale del Museo degli Argenti in Palazzo Pitti e realizzata anche grazie al contributo straordinario del Ministero dello Sviluppo Economico e di Agenzia Ice nell’ambito dei piani di sostegno al sistema fieristico italiano, sarà visitabile fino al 21 ottobre 2018. La moda maschile è un tema che mancava da tempo nell’approfondimento culturale italiano e internazionale, racconta Lapo Cianchi, segretario generale della Fondazione Pitti Discovery: «Abbiamo pensato a Stefano Pilati perché di quella storia è stato ed è uno dei maggiori protagonisti. Ma forse soprattutto perché ci interessava la sua visione del sistema della moda: eccentrica, dissonante, quasi cinica. Un punto di vista in cui si fondono le ossessioni e le riflessioni di un collezionista che è anche un designer e una persona che ama vestirsi». Con tre decadi di esperienza alle spalle, Pilati ha collezionando un enorme bagaglio culturale, a contatto con le maison più importanti. Da Cerruti, dove ha mosso i primi passi, a Giorgio Armani, Miu Miu, Yves Saint Laurent, Gruppo Gucci, fino al 2004, anno in cui viene nominato direttore creativo di Yves Saint Laurent, dove resta fino al 2012 e poi ancora da Zegna, fino al 2016. Oggi lavora al progetto Random Identities, di cui è ideatore: una linea genderless e seasonless. (c.me.)


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