Professione Veterinaria, Anno 2011, Nr 10

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12 Vet Journal Attualità scientifica

laPROFESSIONE

VETERINARIA 10 | 2011

Rottura del crociato: quando è bilaterale? Cani maschi, giovani e Rottweiller più predisposti a lesioni in entrambe le articolazioni, secondo uno studio

di MARIA GRAZIA MONZEGLIO no studio ha indagato l'incidenza della rottura bilaterale del legamento crociato craniale (CrCL) determinando i fattori di rischio ad essa associati. Si effettuava una ricerca del database del Queen Mother Hospital for Animals del Royal Veterinary College, dal 1998 al 2007. I fattori di rischio considerati erano: sesso, sterilizzazione, razza, massa corporea, età e concomitanti malattie ortopediche.

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Si identificavano e includevano nell'analisi in totale 511 cani con rottura del legamento crociato. La rottura bilaterale del CrCl era presente nel 38,7% dei cani (198/511). Il tempo medio (±SD) intercorso prima della rottura del CrCL controlaterale era di 57,9 settimane (± 54,1; intervallo: 3-260 settimane). I cani con rottura bilaterale del crociato erano più giovani (media ± SD, 4,3 ± 2,7 anni) rispetto a quelli con rottura unilaterale (media ± SD, 5,3 ± 2,8 anni). I cani di sesso maschile avevano maggiore probabilità di avere una rottura bilaterale rispetto alle femmine, così come i cani sovrappeso; i Golden retriever avevano una minore probabilità di avere una rottura bilaterale e i Rottweiler avevano la probabilità più elevata. Nei cani con rottura del CrCL, lo studio suggerisce che la rottura bilaterale possa essere più probabile nei maschi, nei soggetti giovani con età media di 4 anni (4,3± 2,7 anni) e nei Rottweiler, con un tempo medio di intervallo tra le rotture dei due legamenti di 57,9 settimane. “An investigation into risk factors for bilateral canine cruciate ligament rupture” Grierson J, Asher L, Grainger K. Vet Comp Orthop Traumatol. 2011 Feb 16;24(3). [Epub ahead of print] ■

MALATTIE CEREBROVASCOLARI DEL GATTO no studio ha descritto 16 casi di malattia cerebrovascolare di origine non traumatica e non neoplastica confermata istologicamente nel gatto. Lo studio suggerisce che l'anatomia dell'irrorazione arteriosa del cervello del gatto è peculiare e può influenzare l'incidenza delle lesioni cerebrovascolari in questa specie. Dei 16 gatti analizzati, 7 presentavano infarti ischemici, 5 infarti emorragici e 4 emorragie intracraniche. L'età media era di 8 e 9,5 anni rispettivamente per i gatti con infarti e con emorragie intracraniche. I segni clinici erano gravi, acuti e coerenti con la sede della lesione cerebrovascolare, oltreché influenzati dalla patologia sottostante. Quattro gatti affetti da infarti mostravano segni neurologici lateralizzati. In altri 4 gatti affetti da infarti si diagnosticava una patologia polmonare antemortem e tre soggetti erano affetti da ipertiroidismo. Per due gatti erano disponibili l’analisi del liquido cefalorachidiano e la tomografia computerizzata. Nessuno degli infarti era visibile macroscopicamente. Tutti i soggetti con infarti emorragici pre-

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Dimensioni della cucciolata nei cani di razza LINFOMA CUTANEO EPITELIOTROPICO IN UNA CAVIA na cavia femmina di 4 anni veniva visitata per la presenza di lesioni cutanee pruriginose, eritematose e caratterizzate da ipotricosi e desquamazione, soprattutto sull'addome e gli arti posteriori. Le alterazioni erano limitate alla cute e l'animale era per il resto in buone condizioni. L'iter diagnostico dermatologico escludeva gli ectoparassiti, le dermatofitosi e le endocrinopatie quali diagnosi differenziali del prurito e dell'alopecia. Si sospettava una dermatite allergica, ma le condizioni generali e dermatologiche deterioravano. Si sospettava quindi una patologia neoplastica e le biopsie cutanee rivelavano modificazioni compatibili con un linfoma T cutaneo epiteliotropico. Si identificavano microascessi di Pautrier e linfociti immunofenotipo CD3(+) CD79(-). Dati il peggioramento delle condizioni dell'animale e la prognosi sconosciuta ma verosimilmente infausta della malattia, la cavia veniva soppressa. A conoscenza degli autori, il presente è il primo caso descritto di linfoma T cutaneo epiteliotropico nella cavia, con aspetti istopatologici e immunoistochimici caratteristici. (M.G.M.) “Epitheliotropic T-cell lymphoma in a guinea pig” Koebrich S, Grest P, Favrot C, Wilhelm S. Vet Dermatol. 2011 Apr; 22(2): 215-9.

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Numero di nati influenzato da taglia, età della cagna e metodo di accoppiamento sistono pochi studi che considerano le dimensioni delle cucciolate nelle numerose razze canine esistenti. Gli studi precedenti in proposito sono vecchi oppure considerano soltanto alcune razze selezionate. Un ampio studio retrospettivo ha stimato le dimensioni medie della cucciolata in una vasta popolazione di cani di razza e cercato di descrivere alcuni fattori che possono influenzarle. Si includevano 10.310 cucciolate di 224 razze registrate nel Norwegian Kennel Club dal 2006 al 2007. La dimensione media complessiva delle cucciolate era di 5,4 cuccioli (± 0,025). Le indagini statistiche rivelavano che le dimensioni erano sensibilmente influenzate dalla taglia della razza, dal metodo di accoppiamento e dall'età della cagna. Si identificava un'interazione significativa tra la taglia della razza e l’età, ovvero il numero atteso di cuccioli diminuiva maggiormente nelle cagne più anziane delle razze di grossa taglia. Le dimensioni medie della cucciolata aumentavano con le dimensioni medie della razza, da 3,5 (± 0,04) cuccioli nelle razze nane a 7,1 (± 0,13) cuccioli nelle razze giganti. Non si osservarono effetti sulla dimensione della cucciolata della stagione di nascita o del numero di parti della cagna. Il numero di razze considerate e i dettagli delle informazioni registrate sulle

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cucciolate sono unici in questo studio, osservano gli autori. La taglia della razza, l'età della cagna e il metodo di accoppiamento, concludono gli autori, influenzano le dimensioni della cucciolata nei cani di razza, e la taglia della razza è il fattore determinante più forte. (M.G.M.) “Litter size at birth in purebred dogs-A retrospective study of 224 breeds” Borge KS, Tønnessen R, Nødtvedt A, Indrebø A. Theriogenology. 2011 Mar 15; 75 (5): 11-9. Epub 2010 Dec 31. ■

sentavano gravi epatopatie, mentre la nefrite veniva identificata in 4 gatti. In 4 casi era presente ipossia e un soggetto presentava insufficienza cardiaca. Il quadro clinico, concludono gli autori, è influenzato dal tipo di malattia cerebrovascolare, dalla localizzazione delle lesioni intracraniche e dalla patologia sottostante. (M.G.M.) “Feline Cerebrovascular Disease: Clinical and Histopathologic Findings in 16 Cats” Ulrike Michal Altay, Geoff C. Skerritt, Monika Hilbe, Felix Ehrensperger, and Frank Steffen. J Am Anim Hosp Assoc 2011; 47 89-97.

Febbre da zecche: stesso agente anche nelle capre? a Svizzera è una regione altamente endemica per la febbre da zecche (TBF) dei bovini, mentre vi sono pochi dati circa l'infezione da A. phagocytophilum nelle capre. Uno studio ha ricercato il DNA di A. phagocytophilum in 72 capre di 6 diversi allevamenti caprini della Svizzera centrale (373 campioni ematici in EDTA). Si effettuava la realtime PCR per il gene msp2 di A. phagocytophilum e nei campioni positivi si amplificavano i geni rRNA 165 parziale, groEL e msp4 per effettuare l'analisi delle sequenze. Erano positivi 4 estratti di DNA. Si riscontravano sequenze diverse dei geni amplificati. Si analizzavano per confronto le sequenze di A. phagocytophilum di 12 bovini originari della Svizzera e della Germania meridionale. Le sequenze geniche di rRNA 165 dei bovini erano tutte identiche l'una all'altra, mentre i geni groEL e msp4 differivano in base all'origine dei campioni bovini e differivano anche dalle varianti delle capre. Lo studio, concludono gli autori, fornisce chiare evidenze molecolari della presenza di tipi diversi A. phagocytophilum nelle capre in Svizzera, fatto che merita di essere approfondito in studi clinici. (M.G.M.) “PCR detection of Anaplasma phagocytophilum in goat flocks in an area endemic for tickborne fever in Switzerland” Silaghi C, Scheuerle MC, Friche Passos LM, Thiel C, Pfister K. Parasite. 2011 Feb; 18(1): 57-62. ■

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