la rivista per la decorazione e l’interior design
n. 2 Giugno-Luglio 2014
“Il mondo della decorazione è cambiato” di Laura Campra
! ! Home Staging: l'arte di valorizzare le proprietà immobiliari, migliorandone l'immagine in modo da favorirne la vendita o l'affitto nel tempo più breve ed al miglio prezzo ... Arriva dagli Stati Uniti, approda in Inghilterra negli anni '80 ed oggi, ancora pressoché sconosciuta, inizia ad interessare in Italia gli operatori del settore immobiliare. In questo numero di r-magazine, un focus su questa affascinante materia e di come essa ben si combini con il mondo delle resine decorative, prodotto versatile, moderno, in grado di rivoluzionare l'estetica di un locale praticamente senza cantiere. E quando l'home staging sarà la parola d'ordine degli addetti ai lavori, non dite che non ve l'avevamo detto ... r-magazine si trova allegato alla newsletter di Errelab e, sempre disponibile, sul sito web. Buona lettura!
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DAL MONDO DELL’HOME STAGING
! In un momento molto difficile per il mercato immobiliare, quando l’offerta è superiore alla richiesta, si propone anche in Italia il tema dell’Home Staging, ovvero l’arte di sistemare la casa per velocizzare la vendita ed ottimizzare il risultato in termini economici. In pratica, l’home stager realizza interventi mirati e con budget contenuto atti a risolvere i principali difetti dell’abitazione e a valorizzarne gli aspetti positivi. Questo tipo di intervento è molto comune all’estero, ma è ancora pressoché sconosciuto in Italia: il proprietario in Italia non è abituato ad investire sulla propria casa al momento della vendita, ma l’effetto sull’acquirente di una casa riqualificata secondo i criteri dell’home staging è spesso determinante nella scelta. Chiediamo all’Arch. Cristiana Bevilacqua di raccontarci qualcosa di questa professione.
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Quali interventi normalmente vengono realizzati nell’ambito di un home staging? Il risultato finale dei miei interventi è un ambiente che trasmetta sensazioni positive al potenziale acquirente: ordine, pulizia e spazio.
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Per ottenere tutto ciò, il primo passo è spesso togliere prima di aggiungere: tendenzialmente in Italia, a differenza che all’estero, non si vendono case arredate, ma comunque l’arredamento della casa al momento della visita è molto importante per influenzare la vendita.
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Arredi datati (ma non antichi!), mal combinati tra loro o troppo ingombranti rispetto ai volumi disponibili vanno rimossi.
Difficilmente l’acquirente italiano è disposto ad affrontare la spesa dell’acquisto di nuovi arredi, quindi la loro eliminazione è l’unica strada percorribile.
Cristiana Bevilacqua Architetto www.cbaprogetti.com!
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In un ambiente vuoto o con pochi pezzi scelti, si inizia poi a lavorare sugli aspetti decorativi. Come regola di base, non essendo l’home staging una vera ristrutturazione, non si effettuano interventi di demolizione e le costruzioni si limitano a pochi lavori in cartongesso, anche questi limitati allo stretto indispensabile. Il cuore del lavoro consiste nella decorazione e nella scelta dei colori. Infine è fondamentale che la casa sia perfettamente pulita ed in ordine fin nei minimi dettagli. E’ importante eliminare tutti i guasti visibili, dalla porta che non chiude alla tapparella non funzionante.
Bagno prima e dopo
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Parliamo di colore: è così importante per avere un buon effetto?
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In generale, l’effetto dell’home staging non deve essere molto evidente al visitatore: la casa non deve sembrare imbellettata per la vendita.
In particolare il colore è una cosa estremamente naturale, parte del quotidiano, quasi invisibile, ma i cui effetti sono estremamente importanti sul nostro umore.
Più il colore è intenso, più forti sono gli influssi e per questo è necessario limitarne l’uso: tendenzialmente cerco di scegliere un colore neutro che possa essere il filo conduttore della casa al quale accostare, con moderazione, colori che mettano in evidenza gli elementi particolari dell’abitazione.
I colori influenzano la nostra mente ed i nostri sentimenti, e quindi diventa importante il loro utilizzo come strumento di benessere: un immobile in vendita deve trasmettere emozioni positive ed il colore può esserne il veicolo.
Una delle parole più usate nel mio campo è “spersonalizzazione”: la scelta dei colori non deve essere aggressiva e riflettere gusti e tendenze in modo troppo marcato, ma deve privilegiare i toni neutri e accostarsi ai gusti della maggio parte delle persone. In questo l’home stager è molto diverso rispetto all’interior designer, il cui compito è invece adattare la casa alla personalità di chi ci vive.
! Home staging … solo per la vendita? !
Assolutamente no! Gli interventi possono essere calibrati in funzione dell’obiettivo, vendita o affitto. Paradossalmente, il proprietario che vuole affittare casa è disposto ad investire un pochino di più rispetto a quello che la vuole vendere: la casa rimane in fondo di sua proprietà! Questo significa che, nel caso dell’affitto, gli interventi si intendono più vicini ad una ristrutturazione “leggera” e si concentrano maggiormente anche su aspetti funzionali, es. creazione nuovi spazi o scelta arredi. La casa affittata deve essere immediatamente fruibile e quindi gli aspetti decorativi possono influenzare non poco la decisione dell’affittuario: anche per questi interventi, quindi, molto spazio è dato alla scelta dei colori e alle scelte decorative.
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Ci fai qualche esempio di decorazione in ambito di home staging?
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Uno dei casi più frequenti da risolvere è quello delle piastrelle: in molte case trovo ceramiche in bagni e cucine ormai superate per gusto e a volte in cattivo stato di manutenzione. La loro rimozione sarebbe costosa e sicuramente fuori dall’ambito di un intervento di home staging.
In questi casi la soluzione migliore è l’utilizzo delle resine: questi prodotti mi consentono di ricoprire la vecchia superficie con uno nuovo strato del colore desiderato. I vantaggi sono molteplici: non modifico gli spessori ed ho una scelta cromatica ampissima, che mi consente di rendere armonici tutti gli ambienti della casa in breve tempo. Questa soluzione vale sia per i rivestimenti che per i pavimenti.
Un’altra soluzione possibile per i pavimenti, sempre senza interventi di demolizione, è la posa di moquettes, ma la resina resta la mia preferita per l’immagine di pulizia e modernità che trasmette.
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Effetto tappezzeria dipinta
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Mi hai convinta, scelgo la resina … qualche nuova idea?
La resina può essere posata direttamente su piastrelle lasciando intuire le fughe. In alternativa possiamo utilizzarla per creare superfici continue, riempiendo le fughe prima della decorazione.
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Una soluzione che ho sperimentato da poco e che trovo molto interessante, è l’utilizzo di carta da parati in rilievo da resinare. In questo caso ottengo una superificie nuova, dall’effetto materico e del colore desiderato, che trasmette un’immagine di ricercatezza nei dettagli e di lusso.
L’effetto di ambiente curato e lussuoso, che ovviamente aiuta nella trattativa commerciale a spuntare cifre più alte, può essere ottenuto anche con altri semplici metodi, ad esempio l’utilizzo di rulli per creare pareti con effetto ‘tappezzeria dipinta’.
Effetto resina in rilievo
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LA VALIGETTA COLORI ERRELAB
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RICHIEDI IL NUOVO ESPOSITORE ERRELAB È disponibile l’espositore da banco portatile per chiunque abbia bisogno di presente n maniera pratica e reale le soluzioni decorative in resina proposte dall’azienda ErreLAB (www.errelab.com). Lo possono ricevere tutti i rivenditori legati al progetto ErreLAB, facendone richiesta attraverso i contatti sul sito web oppure inviando una email a inforlab@errelab.com.
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DAL MONDO DELLA RETE
iTrend, un’app per iPad per cambiare colore alle mura di casa State pensando di rinnovare l’arredamento di casa? Se volete cambiare il colore delle pareti, applicare dei parati, dei mosaici o altro, forse fareste bene a valutare l’effetto finale al termine dei lavori prima di spendere denaro. Per simularli c’è l’applicazione iTrend per iPad. Si tratta di un’app che permette di applicare diversi motivi alle mura di qualsiasi ambiente e avere, così, una foto del lavoro ultimato ancora prima di iniziare le operazioni di ristrutturazione.
iTrend pesa 74,1 MB e si scarica gratis dall’App Store.
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DAL MONDO DELLA RETE
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consigli su
PAVIMENTI e PARETI QUADRI E SPECCHI
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Alla collocazione dei quadri (stampe, foto ecc...) va data una logica. MAI ordine sparso! Sono utili fondamentalmente due cose: ALLINEARE e SOSTENERE. ALLINEARE vuol dire trovare un ordine geometrico nella collocazione di un quadro: un allineamento risalta sicuramente di più quando si accostino più quadri (lo si potrà fare in molti modi illustrati da esempi sotto) ma anche se il quadro è uno solo si potrà tener presente qualche filo ottico (parallelo ad un mobile sottostante, allo stipite di una porta, in corrispondenza del margine superiore di una libreria, ecc...). SOSTENERE vuol dire “riferire” il quadro a un qualche arredo sottostante che virtualmente (e otticamente) ne sostiene il peso e lo giustifica nell’esser lì piuttosto che altrove. Solo i quadri più grossi riescono a stare bene appesi sopra il nulla (o anche appoggiati a terra), poiché hanno in sé grosse potenzialità espressive (in virtù delle dimensioni, non necessariamente dell’abilità del pittore) e si “autosostengono”, per tutti gli altri casi è bene attribuire un supporto (mobili vari, consolle, tavolini, divani, sedie, cassoni e cassapanche, boiserie a mezz’altezza...basta che ci sia qualcosa sotto), In verità un’altra deroga a questa regola, dove quadri medio-piccoli possono stare bene appesi senza niente sotto è quando entrano in una composizione simmetrica ai lati di qualche elemento (mobile, porta...) che fa da centro di simmetria.
Vediamo qui sotto come sia la forma del quadro sia la disposizione scelta influenzino le linee di forza finali della composizione. Quanto più la composizione si inscrive in una forma vicina al quadrato (la forma più stabile) tanto più l’insieme risulta statico, fermo. Anche le distanze relative fra i quadri possono contribuire ad effetti diversi: più sono lontani l’uno dall’altro (anche in una serie) più acquistano il valore individuale, oltre a quello di gruppo.
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COME TRATTARE GLI SPECCHI A PARETE Gli specchi annullano la presenza della parete, sfondando lo spazio: ottimo espediente per ampliare otticamente uno spazio. Gli specchi riflettono ciò che hanno dinanzi: questo comprende anche il disordine o le attività disordinate. Attenzione quindi a scegliere bene dove posizionare uno specchio. Gli specchi creano una realtà virtuale: bisogna imparare a far loro esprimere le massime potenzialità di questo affascinante “inganno”. Nel Feng-shui gli specchi rallentano il QI: bisogna porre attenzione a dove si collocano. Non è quasi mai opportuno che siano riflesse ampie zone dove si sosta a lungo per qualche attività soprattutto se di relax o concentrazione (letto, scrivania...), sono invece ottimi per rallentare un percorso troppo veloce o per distrarre da altri difetti: conoscete forse qualcuno che passando davanti ad uno specchio non si fermi, per un istante almeno, a darsi un’occhiatina? Gli specchi possono ricoprire dei mobili, oltre alla classica anta dell’armadio bene su dei piccoli tavolini, side table, consolle, cassettiere, pettineuse... Non orientare mai uno specchio di fronte a una zona relax o al letto. Bene invece gli specchi nei corridoi, aumentano lo spazio e rendono interessante l’ambiente.
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