ISOLE DI MARE
THAYLANDIA ISOLA DI KOLANTA
PAROLE FERME, COME ISOLE NEL MARE
testo di Armio Neloci foto di Marco Baschieri
C
apita spesso di paragonare le isole alla chiusura e al tradizionalismo, in opposizione al pensiero libero come il mare che vaga senza orientamento. è un paragone che richiama l’opposizione tra liscio e striato di cui ha scritto il filosofo Jacques Deleuze per il quale il mare è lo spazio liscio per eccellenza, e mappe e griglie sono ciò che gli uomini hanno pensato per provare a confinarlo. Ho sempre amato questo paragone, pensando che anche le parole possono farsi isole, terra ferma mappabile coi dizionari, e non dirci più nulla. Così mi è venuta voglia di stracciare la mappa costituita dal dizionario e di provare a sviluppare il nostro orientamento riguardo a tre parole, ormai indefinibili e pronunciate sempre più stancamente, tre parole “ferme” come la terra di un’isola: cultura, società e ideologia.
ERODOTO108 • 16
Cultura e società. Non sono sinonimi. Anzi, possiamo immaginare la società come una gestione della cultura. La cultura è infatti un prodotto selezionato: l’agricoltore traccia i
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solchi, semina alcune colture e toglie le erbacce. Opera quindi una razionalizzazione della terra che è divisione, selezione, automatizzazione. In una parola: gestione. To manage è un termine che indica proprio il finalizzare correttamente qualcosa che, se lasciato a sé stesso, non riuscirebbe a produrre risultati. In altre parole gestire significa indirizzare il flusso degli eventi limitando e finalizzando la complessità. Politicamente parlando, la società è la riproduzione di procedure che indirizzano la vita in alcune direzioni piuttosto che in altre. E il management diventa problematico quando alcuni confini culturali si automatizzano a tal punto che una pratica di gestione diventa l’unica possibile. Ed è qui che si inserisce la questione dell’ideologia.