STORIE DI
ERODOTO108 • 13
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BRESCIA CICLOFFICINA MONDO testo di Andrea Semplici foto di Livio Senigalliesi
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a ciclofficina mondo è un bel negozio di via marsala, pieno centro di brescia, qualche centinaio di metri da piazza della loggia. il suo nome africano è gekakè, ‘tutti uniti’, nella lingua mandingo dei bambara del mali. nessuno, tranne che nei documenti ufficiali, usa questo nome. Qui si fanno riparazioni, si smontano e rimontano biciclette, se ne vendo di usate. vi lavorano tre africani. ‘ognuno ha la sua storia’, sorride Justus, 34 anni, kenyota, grande e grosso, ma non me la vuole raccontare, quando gli chiedo come è arrivato qua. ha un bel carattere, così a occhio. ha l’aria di stare bene qui. non si toglie mai un cappellino alla Jovanotti. in kenya era contabile. ma anche, e questo lo saprò dopo, da altri, è stato giocoliere e acrobata. poi c’è hamit. il più anziano, 40 anni. viene dal ciad. da un paese che si chiama moundo, a sud di d’jamena. è un tebu, popolo nero di quelle terre sahariane. una fuga in libia dopo una ribellione disperata. anni fra zliten e misurata. una moglie, un figlio. poi, lo sapete, la