marzo_1-26:erasuperba
03/04/2009
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GENOVA SOTTO I PIEDI
di Daniele Orlandi
S
e siete rimasti abbagliati dalle incredibili avventure del mitico Indiana Jones e da piccoli avete sognato di iscri
vervi ad archeologia solo per emu
lare le sue gesta, allora questo articolo fa’ per voi! Nella nostra ri
vista abbiamo spesso incoraggiato i fedeli lettori ad alzare il naso per ammirare “con l’occhio da turista” la nostra bella Zena, questa volta vi inviteremo invece ad abbassare lo sguardo perche’ Genova non e’ “solo” mare monti e carruggi, pochi metri sotto i nostri piedi si nasconde infatti una seconda citta’ sotterranea, tutta da scoprire. Quasi 100 km di percorsi si sno
dano sotto le nostre strade, molti di essi sono collegati con le reti fo
gnarie, altri sono stati utilizzati per il passaggio della metro, altri an
cora sono inaccessibili al pubblico poiche’ pericolanti, ma una parte di essi e’ ancora perfettamente in
tatta e visitabile grazie anche ad al
cune associazioni che, fornendo adeguate attrezzature ed una guida esperta, possono portare piccoli gruppi di persone ad esplorare questi antichi sotterranei rimasti segreti per centinaia di anni in at
tesa di essere riscoperti. Una delle associazioni che se ne occupa, e che ci ha accompagnato nella vi
sita del ponte Monumentale, e’ la C.R.I.G. (per chi fosse interessato invito dunque a consultare il loro sito www.crig.it dove troverete le informazioni necessarie…) Oltre al ponte Monumentale e’ anche pos
sibile calarsi nei tunnel dell’Ac
quasola, dove sono ancora presenti i resti di oltre diecimila delle vit
time della peste che colpi’ Genova nel 1656. In questo caso l’esplora
zione risulta essere un po’ piu’ complessa sia per le dimensioni ri
dotte dei tunnel sia perche’ il ter
reno e’ spesso coperto da fango ed e’ quindi difficile procedere, inol
tre consigliamo la visita solo a chi non particolarmente suggestiona
bile per ragioni piu’ che evidenti. Il nostro itinerario si e’ svolto al
l’interno del Ponte Monumentale. Compiuto nel 1895 dall'Ingegnere Cesare Gamba e dall'Ingegnere Riccardo Haupt, per costruirlo fu demolita la porta degli Archi detta
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