Era Superba n43

Page 5

sotto la lente

5

2005: ILVA, FINE DELLA LAVORAZIONE A CALDO Il superamento della produzione siderurgica “a caldo”, altamente inquinante, è stato, per più di due decenni, una delle maggiori problematiche del territorio genovese. La tematica ha visto numerosi tentativi di soluzione per tutti gli anni ’90, complicati anche dal fatto che, nel frattempo, da statale qual era (Italsider), la proprietà dello stabilimento era divenuta privata (ILVA, del Gruppo Riva). Nel luglio del 2005 si è raggiunta un’intesa tra le parti per la dismissione della produzione a caldo – l’ultima colata è del 29 luglio 2005 – e le aree sono state restituite alle istituzioni pubbliche (265.000 mq alla Società Per Cornigliano e 78.000 mq al demanio aeronautico, utilizzate dall’aeroporto). Società per Cornigliano, inoltre, è diventata proprietaria anche delle aree ILVA non direttamente interessate dalla dismissione del 2005 (1.050.000 mq), su cui però il gruppo Riva dispone di un diritto di superficie sino al 2065 (rimangono di proprietà dell’ex Italsider 44.000 mq). L’ex area “a caldo”, al completamento delle operazioni di bonifica, è destinata al corridoio infrastrutturale costituito dalla nuova Strada di Scorrimento a Mare, a funzioni logistico-portuali a cura dell’Autorità Portuale e a funzioni urbane (che andremo a vedere più avanti nel dettaglio).

RISORSE FINANZIARIE Le risorse complessive a disposizione – fondi di competenza del Ministero dell’Ambiente, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e della Presidenza del Consiglio dei Ministri – ammontano (al lordo degli oneri finanziari) a euro 216 milioni circa. Sulla base delle valutazioni al momento disponibili si stima che gli interventi di bonifica avranno un costo di circa 65-70 milioni di euro e le infrastrutture (strada di scorrimento a mare e altre, incluse le opere di nuova delimitazione dello stabilimento) un costo di euro 90-100 milioni. Pertanto, per gli interventi di riqualificazione urbana sarebbero disponibili risorse per un importo variabile tra i 45 e i 60 milioni di euro.

BONIFICA La prima porzione delle aree dismesse è stata presa in consegna dalla Società a fine marzo 2006, e l’ultima porzione è stata consegnata nel gennaio 2009. Dal punto di vista economico, gli interventi più significativi sono stati la demolizione in area SOT (Sottoprodotti), la demolizione della Cokeria e la demolizione dell’Altoforno, mentre dal punto di vista dell’impatto positivo sul quartiere e della “spettacolarità”, senza dubbio l’intervento più significativo è stata la demolizione dei due gasometri e della torre piezometrica. Il costo complessivo per l’insieme degli interventi di demolizione, smantellamento e bonifica ammonta a fine 2011 a circa 30,5 milioni di euro, comprensivo di spese tecniche. «Oggi la bonifica è in gran parte conclusa – spiega il direttore della Società per Cornigliano, Enrico Da Molo – La porzione più critica è quella dell’area ex Sottoprodotti, a sud –est, dove è presente una notevole contaminazione della falda acquifera. Stiamo ragionando sull’intervento da eseguire. Mentre l’area ex gasometri sarà bonificata e ricoperta da un metro di terra conforme in modo da trasformarla in spazio destinato a verde pubblico. Infine, rimane da bonificare la parte a sud della ferrovia, nei pressi di Villa Bombrini, dove è stata ipotizzata l’ubicazione del futuro ospedale del Ponente».


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.