Medeatresearch notes vol1

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MedEatResearch Notes - volume 1

affermano che la diffusione all’estero della DM sia dovuta all’attenzione verso una sana e corretta alimentazione. Da questo punto di vista, si può notare come la percezione dall’esterno dell’identità italiana abbia subito una virata verso quei cibi oggi riconosciuti come caratterizzanti la DM dalla comunità scientifica/medica internazionale. Non a caso una ricerca OXFAM del 2012 ha rilevato che la pasta al sugo di pomodoro e basilico è il piatto più amato al mondo. L’ALTA CUCINA ORMAI SI FA CON L’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA Se il brand DM ha conquistato anche l’alta cucina, l’olio extravergine di oliva ne è l’ingrediente simbolo. Piccini identifica la DM con la leggerezza e afferma che ovunque si mangia più leggero: oggi si usa solo olio d’oliva extravergine a crudo e si sono accorciati i tempi di cottura dei cibi. A questo proposito nota come i brasati non siano più così richiesti, mentre Uliassi ricorda che fa parte della nostra tradizione mangiare pesce poco cotto o crudo. Anche Cuttaia sottolinea l’utilizzo dell’olio extravergine e, come Uliassi e Piccini, fa notare come stia gradualmente sostituendo, anche fuori dall’Europa, i grassi animali come lardo e strutto nell’uso quotidiano. Di Costanzo evidenzia che in ogni caso bisogna sempre tener presente la complessità e la varietà della cucina italiana a livello nazionale e anche delle singole regioni, dove esistono differenze gastronomiche anche tra le province. Cerea sostiene che l’Italia è il volano per diffondere questa filosofia culinaria nel mondo. Bottura evidenzia il diffondersi di una nuova sensibilità a livello mondiale per l’alimentazione e indica nella dieta mediterranea il simbolo di questa nuova sensibilità e della nostra qualità gastronomica che – sottolinea - ci hanno ricordato gli Americani. DM E’ UN FORMAT ESPORTABILE? GLI CHEF SI DIVIDONO 5 - Una parte degli chef considera la DM un format da provare in loco (Crippa), come nel caso di Nino Di Costanzo e di Puccio Fischetti che sostengono che la grande impresa italiana è il turismo e che spingere gli stranieri a recarsi in Italia significa mettere in moto un meccanismo importante per l’economia del nostro paese. Anche per Marianna Vitale la DM dovrebbe essere inserita in un progetto economico a tutto tondo ma, a suo parere, a causa della nostra incapacità di riconoscere e valorizzare le ricchezze presenti nel nostro Paese, risulterebbe addirittura più semplice esportarla, così che, acquisito il giusto valore all’estero, l’Italia sarebbe poi in grado di realizzare un progetto economico importante. Tubelli (street food) a riguardo appare categorico; sostiene, infatti, di essere contrario alla

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