INC novembre 2010

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i nostri

Cani

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Anno 56 num. novembre 2010

riproduttori in grado di consolidare e di migliorare il lavoro svolto fino ad oggi, con tanta passione ed umiltà? Saprà mantenere nelle successive genera­ zioni la tipicità ed i brillanti risultati rag­ giunti? Questa è la sfida del futuro, ed il tempo saprà dirci se la situazione attuale è frutto di casualità, di fortuna, oppure si fonda su altri fattori. Credo che l’edizione Atibox che si svolgerà in Russia (2014), ci darà la risposta defini­ tiva su questo fenomeno che si può consi­ derare la novità degli ultimi anni. Per ora, ho la sensazione che questi popoli in cui la cinofilia parla soprattutto al fem­ minile, sono animati da una grande pas­ sione, e l’esperienza e la competenza che stanno accumulando ci riserveranno an­ cora delle positive sorprese. Certamente dovranno confrontarsi e cre­ scere anche su altri binari: oltre che il mi­ glioramento morfologico, non si dovrà sot­ tovalutare né il carattere né la salute della razza. E qui credo debba svolgere un ruolo importante l’organismo istituzionale pre­ posto a questa funzione, un lavoro di col­ lante in termini di cultura, informazione e regolamentazione. Titoli: la suddivisione nelle due giornate è stata questa: 2 titoli all’Italia ed alla Russia, uno a testa a Spagna, Portogallo, Ucraina e Montenegro. I titoli dei maschi adulti sono andati rispet­ tivamente nei fulvi a Lucky Luciano de Cinco Rosas e nei tigrati ad Ippolito del Colle dell’Infinito. Il primo di allevamento spagnolo (degli amici Juan Manuel e Mar Rodriguez ai quali vanno le mie felicitazioni) ma di pro­ prietà italiana, a coronamento di un’ot­ tima carriera, ma ad un’età avanzata che a prescindere dalla validità e dallo stato di forma del vincitore, lascia un po’ perplessi sul fatto che non ci siano stati dei soggetti in grado di contrastarlo degnamente. Non ho seguito sufficientemente tutte le classi dei fulvi, ma ciò potrebbe essere in­ terpretato come un segnale di allarme, perché potrebbe significare l’assenza at­ tualmente di maschi fulvi sui 3-4 anni di età, di “qualità” tale da salire alla ribalta di un Atibox. Completamente diverso come fenotipo e come età il vincitore tigrato, Ippolito del Colle dell’Infinito (di allevamento ita­ liano), dotato di una testa veramente note­ vole e di rapporti cranio-muso ideali, che quest’anno è apparso molto maturato ri­ spetto all’anno scorso (il che non sempre è così scontato), e ritengo che abbia ancora dei margini di miglioramento considere­ voli. Nota importante è che sta già dimostrando delle buone doti in riproduzione, ho visto alcuni suoi figli e con madri di diverse linee di sangue, di qualità convincente che

Lavoro Femmine Fulve. NorDom DANIELA - CAMPIONE ATIBOX 2010

hanno partecipato a questa manifesta­ zione con ottimi risultati. Tipiche e funzio­ nali le femmine vincitrici, fra le quali spicca la portoghese Phetra de Laureanus dotata di grande eleganza ed un movi­ mento ineccepibile. E’ lei che a conclusione della due giornate viene proclamata miglior soggetto asso­ luto (Best in Show) e sale sul gradino più alto del podio di Wroclaw per la gioia dei fotografi. Conferme: fa piacere constatare la con­ ferma di alcuni vincitori di titoli nei gio­ vani della precedente edizione 2009, come Mirco de Rincomar e Face-Emilie Inspee, che hanno vinto le rispettive ed importanti classi lavoro, e solo nello spareggio hanno ceduto il passo ai vincitori. Segno evidente del loro valore assoluto e della positiva maturazione che hanno di­ mostrato. Novità: forse non sarà un’assoluta novità per alcuni addetti ai lavori, ma una buona impressione ed interesse mi ha destato il maschio tigrato vincitore della classe li­ bera Almera’s Dunhill, soprattutto perché è un interessante figlio di Idalgo del Tiglio d’Oro, soggetto di origine italiana, molto ben utilizzato in Russia, e che stà dando degli ottimi risultati in riproduzione. Un altro maschio tigrato che non cono­ scevo e che mi ha favorevolmente im­ pressionato è Teseo dei Centurioni (se­ condo classificato nella classe campioni maschi tigrati), che spero ci sarà l’occa­ sione per rivedere meglio nelle esposi­ zioni italiane. Ottima l’organizzazione generale, come

c’era da aspettarsi vista l’esperienza del collaudatissimo team polacco, guidato dall’infaticabile Iwona Magdziarska (V. Presidente Atibox), e conoscendo il ma­ gnifico e funzionale spazio espositivo col­ locato nell’area dello Stadio Olimpico di Wroclaw; peccato che la pioggia abbia un po’ rovinato la mattinata della domenica. Mi è piaciuto molto l’efficiente intervento dello staff con il rapido montaggio dei ga­ zebo ai lati del ring d’onore, che hanno permesso una perfetta e agevole visione agli spettatori che lo circondavano. La cura dei particolari e la rapidità negli interventi è stata da grande esposizione internazionale, davvero manageriale. Curata l’organizzazione dei ring, con effi­ cienti computer che in tempo reale per­ mettevano la compilazione delle relazioni di ogni singolo cane. Ring più spaziosi avrebbero agevolato il lavoro dei giudici nelle classi più nume­ rose, permettendo anche una miglior vi­ sione d’insieme agli spettatori. Forse fin troppo rigido e distaccato il com­ portamento degli steward in alcune occa­ sioni. Si può concludere dicendo che quest’anno nella bella e antica Wroclaw abbiamo go­ duto di un bellissimo week-end boxeri­ stico, a conferma della vitalità dell’am­ biente e dell’elevata qualità media, che gli allevatori riescono ad esprimere nono­ stante una situazione generale non certo favorevole. L’interesse e la passione che accompagna il boxer non conosce né confini geografici né limiti di altro genere, basti pensare ai 35

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