LETTURE
educazione civica e debate soft skills





mindfulness
arte, musica, motoria situazioni valutabili







educazione civica e debate soft skills
mindfulness
arte, musica, motoria situazioni valutabili
un
4 Di nuovo insieme
6 Filastrocca del rientro
7 Primo giorno di scuola • SkI LL SOFT SkI LL
8 Foto di giorni speciali
9 La mia baita
10 Un’estate dalla nonna
12 Stare insieme • educazione CIVICA
13 Lavoriamo in gruppo? • e contro pro
14 Bonifacio • sul percorso sguardo
42 Odio la sogliola!
43 Un alleato nel piatto
44 La biblioteca della scuola • educazione CIVICA
45 La biblioteca di classe • CoMPItO di realtà
46 La strega della montagna • sul percorso sguardo
48 Mangio sano, cresco bene • educazione CIVICA
49 Frutta a merenda • e contro pro
R A C C O N T I che P A R L A N O di N O I R A C C O N T I per G I O R N i S P ECiAL I
U.D.A. Il racconto reale e fantastico
16 Chi legge, vola! • MIN D fulness
18 pronti , A u T U N N O ...via !
20 So leggere!
21 Anna è furiosa
22 Partiamo!
24 Che gran genio!
25 Pino perfettino
26 Che bello il gruppo! • educazione CIVICA
27 Racconto… • e contro pro
28 Un libro foglia • ART E in verso volo 29 ... MuSICA in verso ... volo MoTO RiA educazione
30 Lina color autunno letture stagione di 31 Coccole speciali letture stagione di 32 Una gita autunnale letture stagione di 34 Una famiglia… cento famiglie • educazione CIVICA
35 Fratelli o sorelle • e contro pro
36 Che risate! • educazione CIVICA
37 Quelli di terza C • SkI LL SOFT SkI LL
38 Uno scheletro per Halloween • ART E in verso volo
39 MuSICA in verso volo MoTO RiA educazione
40 Io mi piaccio! • SkI LL SOFT SkI LL
U.D.A. La costruzione del racconto
50 Ogni giorno è speciale • MIN D fulness
52 arriva L’ In V E RN O
54 Ti voglio raccontare
55 Che pazienza, la scuola! • SkI LL SOFT SkI LL
56 La mia scuola felice • educazione CIVICA
SkI LL SOFT SkI LL
58 Una preside di tutti i colori
59 Il silenzio
60 Arriva l’inverno… letture stagione di
61 La coperta bianca letture stagione di
62 Tanti babbi Natale per l’aula • ART E in verso volo
63 ... MuSICA in verso ... volo MoTO RiA educazione
64 Una Befana un po’ nervosa…
66 I giorni della merla 68 Con rispetto • educazione CIVICA
69 Vi racconto… • e contro pro
70 Scherzi di Carnevale
71 Sorella maggiore! • educazione CIVICA
72 Supereroi bambini!
73 Si può fare!
74 Il riccio • sul percorso sguardo
76 L’albero dei sentimenti • CoMPItO di realtà
78 situazione valutabile
U.D.A. Scrivere un racconto
MINDFULNESS: 17, 51, 81, 111
CHE CLASSE!: 5, 17, 25, 51, 81, 88, 94, 103, 111
SOFT SKILLS: 7, 37, 41, 55, 57, 85, 100, 133
COMPRENDO: 8, 9, 10, 21, 23, 31, 32, 40, 42, 44, 54, 60, 67, 85, 89, 93, 95, 96, 116, 119, 122, 124, 125
SCRIVO: 8, 25, 33, 56, 59, 92, 101, 119, 125
RACCONTAMI: 9, 21, 24, 26, 43, 57, 58, 73, 84, 102, 104, 115, 128
PAROLE: 10, 18, 21, 22, 37, 44, 46, 52, 56, 59, 60, 64, 70, 82, 87, 97, 100, 102, 112, 116, 118, 126, 129, 132
PUOI FARCELA: 11, 20, 33, 54, 65, 67, 72, 86, 89, 97
U.D.A. La descrizione
132
140 VERSO L’NVALSI
EDUCAZIONE CIVICA: 12, 26, 34, 36, 44, 48, 57, 68, 71, 84, 90, 104, 121, 126
PRO E CONTRO: 13, 27, 35, 49, 69, 91, 105, 127
IN VOLO VERSO… ARTE: 28, 38, 98, 130
ARTE AL VOLO: 41, 61, 70, 93, 117
VOLA ALTO: 15, 47, 75, 107, 135
CLIL: 9, 30, 44, 60, 86, 96
UN LIBRO PER VOLARE: 17, 71, 86, 129
COMPITO DI REALTÀ: 45, 76, 108, 136
SOTTO LA LENTE: 24, 30, 42, 55, 58, 73, 85, 87, 95, 114, 115, 120, 132
Le vacanze sono finite. Che bello ritrovarsi dopo tanto tempo e raccontarsi le cose che sono accadute durante l’estate!
Guardati intorno! Hai notato come siete cresciuti? Anche Eli, i suoi amici e le sue amiche sono diventati più grandi. Si parte per un altro anno da vivere insieme!
Osserva il disegno e racconta.
• Chi sono i bambini e le bambine
raffigurati nel disegno?
• Che cosa sta facendo Eli?
• Che cosa fa il maestro Dani?
Ti piacerebbe avere un ricordo del primo giorno? Realizza con i tuoi compagni e le tue compagne una grande cornice e chiedi all’insegnante di scattare delle foto.
Decidete insieme come realizzarle.
Filastrocca del rientro, stamattina son contento: con lo zaino e il grembiulino non son più solo un bambino. Mi trasformo in un alunno e mi avvio verso l’autunno con compagni e insegnanti che a contarli sono tanti. E se sarò fortunato troverò un nuovo arrivato; sono certo e quindi dico che diventerà mio amico.
Collega le matite rosse. Quale parola apparirà? Scrivila nelle caselle.
Ieri è stato il primo giorno di scuola dopo le vacanze. Ero un po’ nervosetta. E così papà ha dovuto portarmi in braccio fin davanti alla porta dell’aula. Perché mi sentivo le gambe mollicce come la gelatina, ecco perché. Poi mi ha messa giù.
– Beh, eccoci qua, Giulia B. – mi ha detto.
– Finalmente in seconda!
Mi sentivo la pancia piena di farfalline .
E poi mi è venuta la pelle d’oca sulle braccia, e mi sono accorta che avevo anche la fronte tutta coperta di goccioline di sudore.
B. Park, Giulia B. e gli occhiali viola , Mondadori
Giulia sente la pancia piena di farfalline. Che cosa significa?
Secondo te, perchè si sente in questo modo?
Tu come ti sei sentito/a il primo giorno in classe seconda?
Queste sono alcune foto che Alessio ha scattato durante le vaca nze.
26 <giugnø
comprendo
In quale stagione sono state scattate le tre foto?
12 <lugliø
15 <agostø
Dov’è stato Alessio a luglio?
Al lago. Al mare. In montagna.
Perché il 26 giugno è stato un giorno speciale?
scrivo
Qual è stato per te il giorno più speciale delle tue vacanze? Che cosa è accaduto? ...................................................................................................................................................................................................................................
La mia baita non è facile da trovare, è ben nascosta in mezzo ai boschi. Non lontano dalla mia baita
ci sono un lago e anche una piccola cascata. La mia baita è piccina, ma ci sto bene.
Si può cucinare il pesce alla griglia. Con un po’ di miele è davvero delizioso!
Si può anche fare un picnic, respirare l’odore del bosco. Non esiste al mondo un luogo più tranquillo. Per questo quando lascio la mia baita mi dispiace sempre un po’.
L. Froissart, Una baita per due , Terre di Mezzo
comprendo raccontami
Dove si trova la baita di cui si parla nel racconto?
Ti è dispiaciuto lasciare il luovo in cui hai trascorso le vacanze?
Perché? Racconta.
Nico viveva in riva al mare con il suo papà e sei gatti. Arrivata l’estate, Nico era pronto a passare le vacanze
dalla nonna.
La casa della nonna era molto distante. Lei viveva sola su un isolotto battuto dal vento, dove l’erba cresceva tutta storta.
Gli unici visitatori erano gli uccelli sospinti in qua e in là dalla brezza .
La brezza è un vento leggero. In quale altro modo potresti chiamarla?
Segna con una ✘.
Venticello. Ventaccio.
Completa. Poi racconta la storia con parole tue.
• Con chi vive Nico?
Nico vive con suo e sei .
• Dove passerà le vacanze Nico?
Nico passerà le vacanze a casa .
Nico non sapeva bene che cosa pensare della nonna: cucinava la zuppa d’alghe e teneva i denti in un barattolo. Di notte dovevano dormire testa-piedi. Le coperte pizzicavano e la nonna russava come un vecchio tricheco.
B. Davies, Un’estate dalla nonna , Giralangolo
Leggi e segna con una ✘ V se la frase è vera, F se è falsa.
• La casa della nonna era molto distante.
• La nonna viveva su un isolotto.
• La nonna cucinava zuppa di conchiglie.
• La notte Nico dormiva con la nonna.
• La nonna non russava.
Secondo te, che cosa pensa Nico della nonna? Segna con una ✘.
Che bello stare in vacanza dalla nonna! È tutto fantastico!
nonna è un po’ strana…
LaSiamo tornati a scuola e da oggi ogni giorno staremo insieme ai nostri compagni e alle nostra compagne. Siamo un bel gruppo!
Delle volte mi sento solitario come un’isola persa in mezzo al mare. Fermo, in silenzio, con il respiro lieve, i pensieri li lascio galleggiare. Delle volte sento il fuoco dentro e ho bisogno del chiasso della gente, di urlare forte, ridere e giocare e allora divento continente.
J. Carioli, S. Possentini, L’alfabeto dei sentimenti , Fatatrac
Stare nel gruppo significa condividere tempo e esperienze.
Nella poesia si parla di un bambino che a volte ama stare da solo, mentre altre volte vuole stare in compagnia. Capita anche a te?
Che cosa ti piace fare insieme agli altri bambini e alle altre bambine? ..................................................................................................................................................................................................................
Leggi l’argomento e confrontati con i tuoi compagni e le tue compagne. Sulla lavagna scrivete gli aspetti positivi e gli aspetti negativi.
Ora che vi siete confrontati, quale pensi sia la soluzione migliore?
Lavorare in gruppo.
Lavorare da soli.
Spiega ai compagni e alle compagne perché secondo te la tua soluzione è la migliore.
Oggi è il primo giorno di scuola dell’orsetto Bonifacio.
La mamma gli ha preparato la cartella e gli ha raccomandato mille volte di comportarsi bene. Ma Bonifacio
è molto triste. Sarebbe molto meglio restare con la sua mamma!
– Prendi questa sveglia – dice mamma Orsa.
– Fa tic-tac come il mio cuore. Con questa non avrai più paura.
A. Tonnac, O. De Vleeschouwer, Il primo giorno di scuola , Bompiani
1 Ordina i disegni e ricostruisci la storia. Numera da 1 a 3.
2 Segna con una ✘ la risposta corretta.
• Chi è Bonifacio?
Un orsetto. Un cavallo. Un cagnolino.
• Perché è un giorno speciale per lui?
Perché è il suo compleanno.
Perché è il suo primo giorno di scuola.
3 Completa.
Bonifacio si sente .
4 Completa.
La mamma allora .
Bonifacio si sente perché è il primo giorno di …………...........................……………. e non vuole lasciare la sua …………..........................................……………..
Allora la mamma gli regala una che fa …………...........................……………. come il battito del suo …………..........................................……………..
Ascolta la storia
A che cosa serve un libro? Ci avevi mai pensato?
E se fosse il passaporto per il cielo sconfinato?
Un modo per viaggiare senza uscire dalla scuola. Cerca di non scordarlo: chi legge... vola!
Realizza con i tuoi compagni e le tue compagne una piccola biblioteca di classe. Come potrebbe essere? Parlatene insieme e mettevi all’opera!
Se volete arricchire la vostra biblioteca di classe seguite i consigli di lettura che troverete nelle pagine. Ecco il primo: la storia dell’albero Carletto e del suo sogno di diventare un cantante rock.
Immagina di aver realizzato il tuo sogno speciale. Come ti sentiresti? Dillo con una parola e scrivila.
Carletto Rock
M. Bertarini
La Spiga Edizioni
Chi dice che l’autunno è una triste stagione non solo non ci vede, ma ha perso la ragione! Ci vuole forse dire che non sente l’allegria di mille foglie gialle che danzan per la via?
Parole
L’UVA SETTEMBRINA è l’uva che matura
nel mese di .
A settembre si fa la VENDEMMIA:
si pigia l’uva che prima diventa MOSTO e poi .
La gioia senza fine del vento pazzerello, la pioggia leggerina e i giochi con l’ombrello.
I cachi, le nocciole e le castagne arrosto e l’ uva settembrina che poi diventa mosto .
Non potevo credere ai miei occhi e alle mie orecchie quando abbiamo tirato fuori il libro rosso e la maestra mi ha chiesto di leggere! Quando ho finito la classe prima sapevo leggere a pezzettini, le parole lunghe poi avevano bisogno di una pausa ogni tanto. Dicevo: “Pa ta tine…”, poi tornavo indietro con il dito e leggevo “PATATINE!”. E invece oggi è bastato uno sguardo e ho letto veloce senza pause: “Battibaleno”. Ma non è stato un caso, mi sono esercitata un bel po’. Ora quando incontrerò un compagno che fatica ancora un po’ a leggere gli dirò: “Vedrai, quando meno te lo aspetti: BATTIBALENO!”.
Anche tu puoi riuscire a leggere con sicurezza le parole. Esercitati con queste parole lunghissime. Vedrai che risultati!
C’era una volta una bambina che si chiamava Anna e che aveva un gravissimo problema.
S’infuriava sempre. Molto più in fretta e molto più spesso di altri bambini. Terribilmente furiosa !
Quando Anna era furiosa doveva gridare e strillare, doveva pestare i piedi per terra.
A volte si buttava per terra e dava colpi tutt’intorno. Anna non poteva fare nulla per evitare quelle arrabbiature.
C. Nöstlinger, Anna è furiosa , Piemme
Quello che hai appena letto è un RACCONTO . È un testo che narra la storia di chi scrive o le avventure di personaggi reali o fantastici.
comprendo
Come si sente Anna?
Allegra e spensierata. Furiosa.
Con quale parola potresti sostituire furiosa?
Arrabbiatissima. Infelice.
Ti è mai capitato di provare una grande rabbia? In quali occasioni?
Come ti sei sentito/a in quei momenti? Racconta.
Finalmente arriva il giorno della gita. Diego non sta più nella pelle dall’emozione! Una notte in campeggio è il suo sogno da molto tempo: montare la tenda, accamparsi per la notte, cucinare gli spiedini di carne sul fuoco…
Partono all’alba. Papà guida l’auto e lui seduto accanto. Prima tappa: a casa di Jacopo e Lea, che avrebbero partecipato a questa meravigliosa avventura. Pronti, si parte!
Il personaggio più importante di un racconto si chiama protagonista .
Il protagonista di questo racconto è ............................................... .
Nel racconto viene indicato
il tempo in cui si sono
svolti i fatti.
PAROLE
Che cosa significa balzo?
Con quale parola la puoi sostituire?
– Non dimentichi nessuno, Diego? – chiede il papà. Un lamento proviene dal garage che Diego si è appena lasciato alle spalle.
– Billa! – esclama Diego. – Certo che sarai dei nostri!
Billa abbaia rumorosamente svegliando i vicini e con un balzo sale in auto.
Ora davvero si può partire!
comprendo
Quando si svolge il racconto?
All’alba. Al tramonto. A mezzogiorno.
Chi sono i personaggi che compaiono in questo racconto?
Diego. Antonio. Billa.
Il papà. Il gatto. Jacopo e Lea.
Nel paese di Apperò , che si trova in Val d’Aosta o forse in Val Venosta o forse in Sicilia o in Emilia
o forse non so, c’è un ometto che fa l’inventore.
Si chiama Eugenio, ha la giacca a quadri, le scarpe rosse e rotte e i capelli color gelato al pistacchio .
È un po’ strambo e a vederlo mette di buonumore.
L’altro giorno sapete che cosa si è inventato Eugenio?
Un posto gigantesco, che non serve a niente.
Non è un parcheggio, non è un supermercato.
Non serve proprio a nulla. E così tutti i bambini
ci vanno a giocare. Che genio, il signor Eugenio!
Nel racconto viene indicato il luogo in cui accadono i fatti.
I fatti narrati in questo racconto accadono
…………………………………………………………….............………………... .
sotto la lente
Rileggi la frase evidenziata e cerchia gli articoli.
raccontami
Se tu fossi un inventore o un’inventrice che cosa ti piacerebbe inventare?
Pino era un bambino perfetto: il bambino più buono del mondo. In dieci anni non aveva mai detto una parolaccia. Sì, è vero: una volta aveva detto “accipicchia”. Era successo che gli era caduto di mano un gelato alla fragola, limone e cioccolato, e così la parola era scappata.
Però era successo molto tempo prima, quando lui era ancora piccolo.
Non solo Pino non diceva mai parolacce: non disubbidiva neanche.
Era il bambino più ubbidiente del mondo.
S. Bordiglioni, Pino perfettino , Emme Edizioni che classe!
scrivo
Di che cosa si parla in questo racconto? Completa.
Di un bambino di anni che .
Secondo te, esiste un bambino o una bambina che non ha mai detto nemmeno una bugia?
Parlane con i tuoi compagni e le tue compagne.
La nostra giornata ha molti impegni: la scuola, lo sport, la famiglia... Molto spesso ci ritroviamo all’interno di un gruppo: la nostra classe, i nostri amici e le nostre amiche, i compagni e le compagne di squadra. Quali sono i gruppi di cui fai parte? …………......................................................................................
Che cosa fanno questi bambini e queste bambine in gruppo?
Che cosa ti piace di più quando sei in gruppo e che cosa ti piace di meno? Parlane con i tuoi compagni e le tue compagne.
Leggi l’argomento e racconta tutto ciò che vuoi sulla tua giornata e i tuoi impegni. Attenzione: hai solo 3 minuti di tempo, poi toccherà a un tuo compagno o a una tua compagna.
Riordina le idee...
• Pensa a una giornata tipo.
• Racconta i fatti con ordine.
• Spiega bene dove e quando.
• Usa le parole del tempo: prima, dopo...
Dopo aver finito il tuo discorso, rifletti e completa. Segna con una ✘.
• Il tempo è stato: troppo. troppo poco. giusto.
• I miei compagni e le mie compagne:
erano tutti attenti. qualcuno si è distratto.
• Mi sono sentito/a: molto bene. bene. abbastanza bene. a disagio. molto a disagio.
Realizza un simpatico LIBRO FOGLIA per celebrare l’autunno. Segui i passaggi.
Ritaglia le sagome delle foglie con le forbici e pratica un piccolo foro con la punta della matita e la gomma.
Dipingi le foglie con colori diversi e con tecniche diverse.
Utilizza un nastrino per legare insieme le foglie e realizzare il tuo libro foglia.
volo verso ...
Che rumore fa l’autunno? Quali sono i suoni che puoi ascoltare in questa stagione? Ascolta e segna con una ✘ quelli che riconosci.
Sai riprodurre con un oggetto o con la voce il rumore che origini camminando sulle foglie secche?
volo verso ...
Raccogli qualche foglia secca in giardino. Gioca in coppia con un compagno o un compagna.
Disponetevi uno di fronte all’altro con le mani dietro alla schiena.
Soffiate forte per far restare la foglia in volo. Vincerà chi riuscirà a far volare la foglia più a lungo.
Oggi a scuola, mentre tutti eravamo impegnati a decorare l’aula per preparala all’arrivo dell’autunno, è accaduta una cosa inaspettata. Mentre appendevamo le foglie di carta velina alle finestre, si è aperta la porta e la maestra è andata in corridoio . Quando è riapparsa, insieme a lei c’era una bambina piccola piccola con i capelli neri e la pelle un po’ scura.
– Lei è Lina e viene dal Perù – dice la maestra –e da oggi sarà una nostra compagna.
Io mi sono avvicinato subito. Lina aveva gli occhi marroni ma anche un po’ gialli, quasi dorati. Ho pensato che Lina è una bambina color autunno. Così le ho detto: – Starai benissimo nella nostra classe!
sotto la lente
Nel racconto ci sono diversi nomi. Scrivi solo quelli nella frase evidenziata.
Dopo aver letto la poesia, inventa un titolo e scrivilo.
Ci sono delle cose che solo i nonni sanno, son storie più lontane di quelle di quest’anno.
Ci sono delle coccole che solo i nonni fanno, per loro tutti i giorni sono il tuo compleanno.
Ci sono nonni e nonne che fretta mai non hanno. Nonni e nipoti piano nel tempo insieme stanno.
B. Tognolini
comprendo
Di che cosa si parla in questa poesia?
Del tempo che passa.
Dei nonni.
Che cosa sanno i nonni?
Storie lontane.
Storie di quest’anno.
Quella che hai letto è una poesia . Nelle poesie le righe sono corte e si chiamano versi .
I versi sono disposti in gruppi che si chiamano strofe .
È domenica pomeriggio e oggi non c’è scuola, non c’è nemmeno la partita di calcio di mio fratello e così decidiamo di fare una bella gita in montagna. Dopo un’oretta in auto ci incamminiamo nel bosco; mamma apre la fila, mio fratello subito dietro, papà con un lungo bastone e poi io con i miei stivaletti color lampone.
comprendo
Segna con una ✘ la risposta corretta.
• Di che cosa si parla nel racconto?
Di un pomeriggio al parco. Di un campeggio. Di una gita in famiglia.
• Che cosa fanno i personaggi?
Cercano funghi. Raccolgono le castagne.
Raccolgono cartacce e rifiuti.
• Quando si svolge il racconto?
In autunno. In primavera. In inverno.
• Dove si svolge?
Al lago. Nel bosco. In città.
Camminiamo spediti. Dopo qualche minuto arriviamo a una piana circondata da enormi castagni. Il terreno è ricoperto di ricci pieni di frutti grossi e maturi.
Mamma ha portato alcuni sacchetti e così cominciamo la raccolta; le castagne sbucano qua e là e velocemente riempiamo le borse. Poi con il nostro bottino ritorniamo verso la nostra auto, stanchi ma soddisfatti.
Osserva i disegni e scrivi sotto ciascuno una breve frase per raccontare la storia.
Che cosa sarebbe accaduto se al loro arrivo nel bosco i personaggi non avessero trovato nemmeno una castagna? Inventa un nuovo racconto.
Una famiglia, cento famiglie
La mamma, la nonna, il gatto e due figlie.
Famiglie in cui si vive tutti vicini Papà con uno o con tanti bambini.
Famiglie in cui ci si ama un po’ da lontano ma che quando serve ci si tiene per mano.
Famiglie in cui non ci si assomiglia ma volersi bene vuol dire famiglia.
La famiglia è la prima COMUNITÀ in cui viviamo e in cui facciamo le esperienze importanti.
Ci sono tante famiglie e tutte diverse tra loro: come è la tua famiglia? Racconta.
Fai il disegno della tua famiglia.
la mia famigliaLeggi l’argomento e confrontati con i tuoi compagni e le tue compagne. Sulla lavagna scrivete gli aspetti positivi e gli aspetti negativi.
Ora che vi siete confrontati, quale pensi sia la situazione migliore?
Avere fratelli o sorelle.
Essere figlio/a unico/a.
Spiega ai compagni e alle compagne perché secondo te è la migliore.
Dopo aver letto il racconto, inventa un titolo.
Nella città di Risolandia la gente era sempre contenta. I bebè non piangevano, i bambini non si lagnavano, e quando gli adulti restavano bloccati nel traffico non imprecavano. Tutti sorridevano perché avevano capito che per essere felici bisogna godersi la vita, senza arrabbiarsi per le sciocchezze.
Il primo giorno dell’anno, il sindaco faceva un discorso in piazza: – Carissimi, impegniamoci a mantenere l’allegria e saremo sempre la cittadina più felice del mondo!
E concludeva con una fragorosa risata.
A. Cattori, S. Meisser, Il ladro di risate , Gribaudo
Nel racconto si parla del sindaco.
Il sindaco è il primo cittadino di un paese o di una città e viene eletto dagli altri cittadini e dalle altre cittadine. Nella tua città c’è un sindaco o una sindaca? Sai come si chiama?
Quello che hai appena letto
è un racconto umoristico ed è stato scritto per far divertire chi lo legge.
All’intervallo noi della seconda A condividiamo il corridoio con la terza C.
All’inizio andava tutto bene, ma con il passare del tempo i bambini di terza hanno cominciato a fare i prepotenti e a volere lo spazio tutto per loro. Dicono che siamo piccoli e che dobbiamo stare nel nostro angolino. A volte ci deridono e ci prendono in giro. Così un giorno Matteo, che è uno di seconda ma è alto come uno di terza, è andato da loro e ha deciso di protestare. Quelli di terza non l’hanno nemmeno ascoltato! Io penso che dovremmo raccontare che cosa accade al maestro Teo, che di solito risolve tutti i problemi. Ma Matteo dice di no...
PAROLE
Le parole RIDERE E DERIDERE non hanno lo stesso significato. Deridere significa prendersi gioco di qualcuno/a o ridere di lui/lei ed è un comportamento profondamente sbagliato.
Come si sentono i bambini della seconda A? Confrontati con i tuoi compagni e le tue compagne: voi come vi comportereste nella stessa situazione?
Per festeggiare Halloween, divertiti a realizzare uno SCHELETRO SPAVENTOSO come questo. È facile e divertente!
che cosa SERVE?
꘎ Cotton fioc
꘎ Colla vinilica
꘎ Cartoncino nero
꘎ Foglio bianco
꘎ Matita e forbici
Taglia a metà alcuni cotton fioc, che serviranno per fare le dita e le costole.
Disegna sul foglio bianco la sagoma del teschio e ritagliala. Disegna occhi e bocca.
Incolla il teschio sul cartoncino, poi incolla i cotton fioc in modo da disegnare lo scheletro.
Quali tra questi suoni e rumori sono più spaventosi?
Ascolta e segna con una ✘ quelli che ti fanno più paura.
Ci sono altri suoni o rumori che ti spaventano? Quali sono? Raccontalo ai tuoi compagni e alle tue compagne.
in volo verso ...
Gioca in palestra con i tuoi compagni e le tue compagne al volo del pipistrello.
Delimitate uno spazio della palestra e volate su e giù.
Riuscite a farlo senza scontrarvi mai?
Se osservate con attenzione i movimenti di ognuno/a di voi, ci riuscirete!
Mi piace come sono. Mi piacciono i vestiti che indosso.
Mi piace come arrotolo la lingua, mi piace il modo in cui al mattino i miei capelli stanno dritti sulla testa.
Mi piacciono le mie lentiggini.
Mi piacciono le fessure che ho tra i denti.
Mi piace il mio corpo, il mio corpo è solo mio.
Mangio cose buone e faccio tanto tanto movimento per diventare forte.
Perché mi piaccio.
Non assomiglio alle persone che vedo nelle riviste o alla TV. Io sono io e mi piaccio.
Io mi piaccio perché penso con la mia testa. Non seguo le mode. Cammino dritto e a testa alta. Ho cura di me stesso perché mi piaccio.
Mi lavo i denti perché mi fa sentire bene e perché mi piace.
Quando mi piaccio posso fare qualsiasi cosa!
L. Anholt, Io mi piaccio! , Mondadori
comprendo
Che aspetto ha il bambino del racconto? Completa.
• Indossa che gli piacciono.
• Arrotola la .
• Al mattino i ..................................................................... stanno dritti sulla testa.
• Ha le .
• Tra i denti ha delle .
E tu? Come sei?
Usa questo spazio per fare il tuo autoritratto.
Ti piaci e ti prendi cura di te stesso/a per stare bene? Completa le frasi nelle nuvolette.
Una cosa che mi piace di me: .....................................................................................
Una cosa che faccio per prendermi cura di me stesso/a: .....................................................................................
Mi sento bene quando:
Il racconto che stai per leggere narra fatti reali , quindi realmente accaduti o che potrebbero accadere . Per questo si chiama racconto realistico .
Valentina oggi non vuole andare a scuola.
Fuori fa freddo e poi la cuoca della mensa preparerà la sogliola con le patate.
Lei odia la sogliola perché è molliccia.
Valentina dice alla mamma: – Mi sa che “ ciò ” la febbre. Ma la mamma non ci casca.
Cinque minuti dopo Valentina è pronta per la scuola.
comprendo
Chi è la protagonista del racconto?
La cuoca. Valentina.
Perché la bambina odia la sogliola?
Perché è .
sotto la lente
Attenta, Valentina!
Non si dice “ciò” la febbre!
Si dice .
Il Grande Gnam viveva nella minestra. Se ne stava acquattato sul fondo del piatto e, senza farsi vedere, un sorsino alla volta, si pappava brodo, pastina e verdure.
Per fortuna c’era il Grande Gnam, perché a Cecilia la minestra non andava proprio giù. Meno male! La mamma era convinta che a mangiare la minestra fosse Cecilia!
Certe volte il Grande Gnam si nascondeva negli spaghetti. Siccome non era molto intelligente, capitava che rotolando rotolando si legasse tutto. Di spaghetti ne mangiava pochissimi perché passava tutto il tempo a cercare di sciogliere i nodi che lo imprigionavano. Ci metteva un sacco a liberarsi e intanto Cecilia si mangiava lei tutti gli spaghetti.
A Cecilia gli spaghetti piacevano molto.
G. Quarzo, Cecilia e il Grande Gnam , Fabbri
raccontami
Il racconto che hai letto narra fatti fantastici , che non sono accaduti nella realtà . Per questo si chiama racconto fantastico .
C’è un piatto che proprio non ti piace? Come ti comporti quando te lo trovi di fronte?
La maestra Brigitta arriva a scuola prima dei bambini per preparare loro una sorpresa fantastica: una biblioteca scolastica.
La bidella Eleonora aiuta Brigitta a sistemare i libri sugli scaffali. Eleonora rimane incantata guardando un albo illustrato .
Brigitta la guarda con affetto.
– Potrò leggere questi libri anche se non sono più una bambina? –chiede Eleonora.
– Certo che sì! – risponde commossa Brigitta.
N. Costa, Tutti a scuola , Emme Edizioni
comprendo
Chi sono i personaggi di questo racconto?
PAROLE
Un albo illustrato è: un libro in cui in ogni pagina si trovano sia testo sia immagini. un libro da colorare.
Dove si svolge?
Che cosa desidera leggere Eleonora?
Nel tuo paese o nella tua città c’è una biblioteca pubblica? Chiedi all’insegnante dove si trova e programma di andare a visitarla.
Organizziamo un gruppo di lavoro per riordinare la biblioteca di classe? Basta poco!
fase 1
Verificate che tutti i libri siano in ordine e numerateli attaccando un bigliettino su ciascuno di essi. Disponete i volumi nella libreria in modo che il numero sia ben visibile.
fase 2
Prepariamo un quadernetto su cui scrivere: sulla sinistra l’elenco dei libri indicando numero (codice), titolo e autore o autrice; sulla destra alcune colonne in cui indicare il nome del bambino o della bambina che lo ha preso, la data del prestito e della riconsegna.
La strega della montagna più piccola raccolse il suo cappello e guardò con tristezza la scopa volante. Non avrebbe più potuto usarla, ormai, perché era appena andata a sbattere contro gli alberi che circondavano la sua capanna.
La sua scopa era andata in pezzi, ed era la quinta scopa che faceva quella fine.
La strega sentì un forte bruciore al viso. Prese uno specchietto dalla borsa e vide il suo volto coperto di graffi.
Furente, urlò: – Abbatterò tutti questi alberi!
Tutti!
Nell’udire quella minaccia, gli alberi rabbrividirono .
G.C. Diaz, La strega della montagna , Piemme
Rabbrividire significa TREMARE. Nel racconto gli alberi tremano per:
il freddo. la paura.
1 Leggi che cosa dice la strega infuriata. Quale delle due situazioni ti sembra corretta? Colora il fumetto.
Sono andata a sbattere con la scopa, ma non importa: sono felice lo stesso!
2 Com’era il viso della strega dopo essere andata a sbattere?
Pieno di graffi.
Pieno di foglie.
Sono andata a sbattere con la scopa. Sono arrabbiata e abbatterò tutti gli alberi!
3 Questo è un racconto: realistico. fantastico.
4 Dopo aver letto il racconto, completa il testo.
La strega della montagna guardò con tristezza la sua ................................................................... .
Non poteva più usarla perché l’aveva rotta andando a sbattere contro gli .
Era la scopa che faceva quella fine!
La strega sentì sul viso un forte e si accorse di essere piena di graffi.
Si arrabbiò e decise di tutti gli alberi. Sentendo quelle parole, gli alberi provarono molta .
Per crescere bene e in salute è importante mangiare cibi sani. Quali tra questi, secondo te, lo sono? Cerchiali.
Tra gli alimenti che hai cerchiato, quale ti piace di più?
Tra gli alimenti che hai cerchiato, quale ti piace di meno?
Per restare in salute è bene bere molta acqua durante la giornata. Quali “trucchetti” potresti usare per bere di più?
Portare a scuola una borraccia.
Tenere sempre una bottiglia di acqua bene in vista.
Abitare vicino a una cascata.
Leggi l’argomento e confrontati con i tuoi compagni e le tue compagne. Sulla lavagna scrivete gli aspetti positivi e gli aspetti negativi.
PORTARE A SCUOLA TUTTI
I GIORNI UN FRUTTO COME MERENDA
Ora che vi siete confrontati, quale pensi sia la scelta migliore?
Merenda a base di frutta.
Ciascuno sceglie la merenda
che preferisce.
e alle compagne perché secondo te la tua scelta è la migliore.
Ogni giorno che passa è un dono prezioso che sia un giorno leggero o uno più faticoso. In ogni giorno che arriva c’è una nuova occasione per giocare insieme con l’immaginazione.
Realizza con i tuoi compagni e le tue compagne un cartellone delle vostre giornate speciali. Decidete insieme come farlo e... mettevi all’opera!
Ascolta la storia. Ogni giorno può essere speciale se lo vogliamo. Per farlo a volte dobbiamo lasciare spazio ai pensieri colorati e far rotolare via quelli che ci rendono tristi. Scrivi un pensiero felice che puoi tenere oggi con te.
Nel terzo cassetto del grande armadio bianco si annoia e si lamenta un cappellino stanco.
L’inverno è ormai arrivato e fuori c’è un gran gelo , ma il bimbo ancora indossa un berrettino nero.
“Là fuori è inverno e non sono ancora uscito!” si lagna il cappellino di lana un po’ infeltrito.
Lo sente e gli risponde la sciarpa ricamata: “Vedrai, ci chiameranno alla prima nevicata”.
INFELTRITO significa: “che assomiglia al feltro”.
In inverno fa molto freddo. Nella filastrocca hai trovato la parola FREDDO? Sì No
Quale altra parola è stata usata al suo posto?
Può capitare ai vestititi di LANA.
Sai perché accade?
Ti è mai successo?
Non ti posso baciare
è questo che mi tocca perché non ho labbra e nemmeno una bocca .
Non ti posso annusare perché si dà il caso che fra le tante cose che non ho c’è anche il naso .
Non ti posso ascoltare anche se parli forte perché sono senza orecchie questo mi è toccato in sorte.
E non avere occhi
è per me un dispiacere perché so che sei qui e non ti posso vedere. Non ti posso toccare perché sono senza dita ma una storia ti voglio raccontare io che sono una matita .
L. Frescura, L’amore forte forte , Fanucci
comprendo
E se invece della matita
a parlare fosse il tuo zaino?
Che cosa ti direbbe?
Racconta.
Storia
A un’altra matita.
A una bambina o a un bambino.
Qual è l’unica cosa che può fare la matita?
Raccontare una storia.
Annusare.
Ma tu sai, a scuola, ogni giorno la pazienza che ho con chi mi sta intorno?
A volte ho pazienza con i miei compagni, ma che cosa credi che ci guadagni?
Con le maestre che non vogliono mai avere torto quanta, ma quanta è la pazienza che porto! Serve pazienza persino con la bidella... questa è la vita. Dimmi, ti pare bella?
G. Quarenghi, Manuale di buone maniere per bambini e bambine , Rizzoli
sotto la lente
Nel racconto il bambino si lamenta della sua vita. Dice che deve sempre avere una grande pazienza a scuola con tutti. Secondo te come si sente?
Stanco. Arrabbiato.
Capita anche a te? Che cosa ti rende triste?
Tutte le scuole hanno un nome. Anzi, un nome e un cognome, quello di personaggi illustri, scrittori, pittori, condottieri , eroi. Anche la scuola di Riccardo, un bambino con i riccioli neri e gli occhiali ne aveva uno, ma nessuno se lo ricorda più. Perché da tanti anni tutti la chiamano Scuola Felice.
E sono davvero felici i suoi alunni, perché fare lezione è sempre una festa. Colori dappertutto, sui disegni, ai vetri delle finestre, nei grembiuli che ogni bambino può scegliere come vuole: grembiuli gialli, azzurri, verdini, violetti…
Una volta alla settimana c’è il laboratorio di cucina dove si impara a fare saporite insalate, pomodori ripieni, spiedini di frutta e biscottini di pasta frolla a forma di animaletti.
scrivo
Completa.
PAROLE
I condottieri sono i comandanti di eserciti.
• Nella Scuola Felice fare lezione è .
• Una volta alla settimana c’è .
• Sul quaderno non ci sono voti ma .
Come si chiama la tua scuola?
Sai perché ha questo nome?
Fai una piccola ricerca con l’insegnante, i tuoi compagni e le tue compagne.
Anche fare matematica, storia e geografia non è mai noioso: ogni materia si trasforma in un grande gioco pieno di cose da scoprire.
E sui quaderni non ci sono voti, né brutti né belli, ma adesivi con le faccine che sorridono. Quando il lavoro non è venuto troppo bene, c’è una faccina senza bocca e, appena l’alunno si mette di impegno per correggere un errore o rifare una divisione, con un segno di penna la maestra disegna finalmente un sorriso.
La felicità è un’energia che ci fa venire voglia di fare tante cose. Quali sono le cose che fai a scuola e ti rendono felice?
Scrivine almeno due.
raccontami
Osserva le immagini. Che cosa fanno i bambini e le bambine. Racconta.
Oggi è venuta a trovarci la preside della nostra scuola. Si chiama Giovanna e viene spesso a trovarci in classe per sapere che cosa stiamo facendo. Non è tanto alta e porta sempre scarpe con il tacco alto . Questa mattina, proprio grazie al ticchettio dei tacchi, l’abbiamo sentita arrivare dal corridoio. Ha i capelli corti e un paio di occhiali rossi. Non parla volentieri ma sorride spesso. La cosa che la rende un po’ strana, però, sono i suoi vestiti: la preside è sempre tutta colorata!
Oggi indossava una gonna rosa e una maglia viola, la scorsa settimana aveva un abito arancione e un paio di calze gialle . Non so perché, ma non l’ho mai vista vestita di blu o di nero.
Forse non sa abbinare bene i colori o forse le piace vestirsi proprio così.
sotto la lente nome qualità
Cerca nel testo e scrivi la qualità.
Tacco ..............................................................................................
Capelli
Calze
Conosci la preside o il preside della tua scuola?
Come si chiama?
Che tipo di persona è?
Nella scuola che frequenta Gioia, gli alunni e le alunne hanno allestito una biblioteca molto particolare in una grande aula che prima era piena di cianfrusaglie . L’aula è stata svuotata e ripulita e sulla porta è stato appeso un cartello colorato con la scritta “La biblioteca dei rumori”. La biblioteca dei rumori non contiene libri, ma un elenco lunghissimo di rumori e suoni. Sugli scaffali ci sono cartoncini con foto di oggetti o situazioni; a ogni fotografia corrisponde un rumore.
Se vedi, ad esempio, l’immagine di un lampo, puoi collegare subito quell’immagine al frastuono del tuono, e così via per tutti gli altri cartoncini.
C’è un’altra cosa nella biblioteca dei rumori, una cosa che non si vede ma che è forse la più importante di tutte: il silenzio.
• Allestire significa organizzare, preparare, per esempio una festa.
Che cos’altro si può allestire?
• Le cianfrusaglie sono oggetti di poco valore.
Scrivi una frase con questa parola.
Completa.
Sugli scaffali della biblioteca dei rumori
ci sono con di oggetti
e situazioni. La cosa più importante di tutte, nella biblioteca dei rumori,
Cari bambini e care bambine, vi scrivo questa lettera per annunciarvi che sto per arrivare.
Mi sto avvicinando piano piano alle vostre case, alle vostre aule, ai giardini e ai boschi.
Arrivo come ogni anno e con me porto gelo, freddo e ghiaccio. Ma non dovete preoccuparvi perché so essere anche un signore molto generoso !
Arrivo carico di feste, doni ed emozioni da condividere. Indossate quindi sciarpe e cappelli e preparatevi ad accogliermi. Io prometto che sarò l’inverno più buono che abbiate mai incontrato!
Il signor Inverno
comprendo
PAROLE
Nel testo si dice che l’inverno è generoso. Che cosa significa?
Qual è il contrario di generoso?
Avido. Nervoso.
Quali cose negative porta con sé il signor Inverno? ..................................................................................................................................................................................................................................
Quali sono invece le cose positive di questa stagione?
Un giorno l’aria fredda passò tra le nuvole e disse:
È arrivata l’ora di mettere a letto il mondo e occorre una grande coperta bianca. Voi sarete la coperta bianca – e indicò una nuvola.
Appena le vide radunate salì in alto, le sfiorò con una carezza e… incominciò la magia. Le goccioline dentro le nuvole si strinsero tra loro, diventarono stelline bianche e cominciarono a volare per il cielo come tante piccole farfalle.
– Io casco laggiù dove c’è il grano verde! – diceva una.
– Io sulla terra nera – diceva un’altra.
Chi andò sui rami di ciliegio, chi si fermò sul filo della luce a fare l’equilibrista, chi sulla punta di un palo.
M. Lodi, Bandiera , Einaudi
I fiocchi di neve sono tutti diversi tra loro. Colora quelli che trovi qui e prova a inventarne uno tu.
In questi giorni di festa è bello creare l’atmosfera del Natale nei luoghi in cui trascorriamo le nostre giornate. Perché non addobbare l’aula con tanti simpatici BABBI NATALE? Ecco come.
che cosa SERVE?
꘎ Cartoncino rosso
꘎ Un piatto di carta bianco
꘎ Un dischetto di cotone
꘎ Pennarelli, forbici e colla.
Per prima cosa ricava un triangolo dal cartoncino rosso.
Successivamente taglia a metà il piatto e disegna occhi e naso.
Poi incolla il piatto sul triangolo di cartoncino.
Per finire incolla il dischetto di cotone sul vertice del triangolo.
Lo sai che per realizzare un triangolo con il cartoncino basta piegare a metà un quadrato e tagliare lungo la linea di piegatura?
volo verso ...
Ascolta i suoni del Natale. Alcuni sono più lunghi, altri molto brevi. Per ciascun suono, scrivi B se è breve e L se è lungo.
Quali altri suoni ti vengono in mente pensando al Natale?
in volo verso ...
Quale percorso potrebbe fare la Befana con la sua scopa volante per portarti dolci e dolcetti? Organizza un percorso utilizzando bottiglie vuote, sedie, cerchi e materassini, poi cerca di completarlo nel minor tempo possibile.
Quest’anno la Befana era proprio decisa a prendersi la rivincita. Ogni sei gennaio distribuiva i suoi pacchetti avvolti in carte colorate. Ma puntualmente arrivava seconda:
Babbo Natale aveva già consegnato i suoi doni.
Spesso accadeva che, aprendo i regali della Befana, i bambini esclamassero annoiati: – Un Pokemon!
Ma è uguale a quello che mi ha portato Babbo Natale!
Così la vecchietta brontolava: – Quell’antipatico arriva sempre prima di me e mi ruba tutte le idee.
Devo trovare una soluzione!
Si mise a pensare e… pensa e ripensa, diventò ancora più vecchia. Le cadde un dente, gliene cadde un altro, perse i capelli, ma non trovò nessuna idea.
Collega ogni parola al suo sinonimo.
Puntualmente Dire
Esclamare Malanno
Raffreddore Regolarmente
Anzi, finì per ammalarsi e fu portata all’ospedale.
Nessun medico però riusciva a trovare la medicina giusta perché, da che mondo è mondo, le Befane non si ammalano mai: vanno su e giù per i tetti, con la neve e la tempesta, ma arrivano all’età di cento anni senza prendere un raffreddore . Chiusa in quella stanza di ospedale, la Befana diventava sempre più nervosa, le sue scenate si moltiplicavano e…
FARCELA! PUOI
A questo racconto manca la conclusione. Che cosa può accadere? Scrivi tu.
Dovete sapere che i merli, un tempo, non erano come li vediamo noi oggi, ma avevano delle bellissime piume bianche e soffici.
Un anno a Milano ci fu un inverno molto freddo. Era il 29 gennaio e sul tetto di un palazzo c’era una famiglia di merli.
I poverini avevano molto freddo e non sapevano come proteggersi dal gelo.
A mamma merla venne l’idea di ripararsi vicino a un camino da cui usciva sempre un bel fumo caldo.
Così rimasero lì per tre lunghi giorni.
Il giorno 1 febbraio spuntò un bel sole e il freddo diminuì, così i merli uscirono dal loro nascondiglio. Allora, con grande stupore, si accorsero di essere diventati tutti neri a causa del fumo scuro che usciva dal camino.
Da allora i merli sono tutti neri e per ricordare questo evento gli ultimi tre giorni di gennaio sono chiamati “i giorni della merla”.
Quella che hai letto è una leggenda . La leggenda
è un racconto fantastico che però presenta anche aspetti reali.
Le leggende venivano scritte per dare risposte a domande difficili.
FARCELA! PUOI
Secondo te, questa leggenda
è stata scritta per:
spiegare perché a Milano fa tanto freddo.
spiegare perché i merli sono tutti neri.
comprendo
In quale città si svolgono i fatti?
Milano. Roma. Non si sa.
Il racconto è suddiviso in tre parti. Scrivi al posto giusto: inizio, svolgimento, conclusione.
L’Italia, il Paese in cui viviamo, ha una grande storia. Per questo motivo ci sono molti MONUMENTI
STORICI di grande valore.
È importante trattare con cura queste opere d’arte e averne molto rispetto .
Osserva. In quali situazioni, secondo te, le persone non sono state rispettose? Circonda le foto e spiega che cosa è accaduto con parole tue.
Ecco un nuovo argomento su cui confrontarsi. In inglese “argomento” si dice “topic” che significa proprio argomento di discussione. Attenzione: hai solo 3 minuti di tempo, poi toccherà a un tuo compagno o a una tua compagna.
Riordina le idee...
• Pensa a una gita o a una vacanza e al luogo dove sei stato/a.
• Racconta i fatti con ordine.
• Spiega bene il tempo e il luogo.
• Usa le parole del tempo: prima, dopo...
Dopo aver finito il tuo discorso, rifletti e completa.
• Il tempo è stato: troppo. troppo poco. giusto.
• I miei compagni e le mie compagne:
erano tutti/e attenti/e. qualcuna/o si è distratta/o.
• Mi sono sentita/o: molto bene. bene.
a disagio. molto a disagio.
Carnevale, ogni scherzo vale!
Mi metterò una maschera da Pulcinella e dirò che ho inventato la mozzarella.
Mi metterò una maschera da Pantalone e dirò che ogni mio sternuto vale un milione.
Mi metterò una maschera da pagliaccio per far credere a tutti che il sole è di ghiaccio.
Mi metterò una maschera da imperatore, avrò un impero per un paio d’ore!
G. Rodari, Il secondo libro delle filastrocche , Einaudi
Lo sai che “A Carnevale ogni scherzo vale!” è un proverbio?
Significa che quando è Carnevale gli scherzi sono permessi.
Quest’anno sono tornata a scuola dopo le vacanze invernali con una grande novità! Credo che se ne siano accorti tutti perché secondo me sono addirittura diventata più alta e si vede benissimo che sono più grande ora! Eh, certo… perché adesso sono sorella maggiore!
Il 5 gennaio è arrivata Anna, la mia sorellina. Anna ha tre anni e mi è arrivata così: già grandicella. I miei genitori l’hanno adottata e lei è diventata subito mia sorella. Le ho già spiegato che la sorella grande sono io! Bisogna mettere subito le cose in chiaro con le sorelle piccole, me lo ha detto la mia amica Gaia che ne ha due.
Anna sarà mia sorella per sempre. E io la sua.
Io le voglio già bene.
Il 14 febbraio è il giorno di San Valentino e si festeggia l’amore. L’amore è un sentimento che vive nell’animo di ciascuno e ciascuna di noi. Possono esserci tanti tipi di famiglie. Essere una famiglia significa essere uniti da un forte LEGAME di amore.
un libro per volare
Giosuè rimane solo e viene accolto e cresciuto dagli animaletti del bosco.
Un regalo dal bosco
M.G. Saletta
La Spiga Edizioni
Tu conoscerai certamente le avventure dei vari Supereroi . Ma forse non sai che anche loro sono stati bambini e, come tutti noi, hanno avuto le loro belle avventure da piccoli.
Spiderman da piccolo aveva grossissimi problemi a scuola: non riusciva quasi mai ad aprire la cartella, che era sempre imbrattata di ragnatele appiccicose.
Superman non veniva mai invitato a giocare a nascondino perché si muoveva più veloce della luce e gli altri bambini erano stanchi di perdere sempre!
Il piccolo Hulk per anni non ha mai mangiato una noce perché ogni volta che cercava di aprirne una schiacciandola con un pugno il risultato era una poltiglia immangiabile.
V. Ciardi, M. Malavasi, Favole via e-mail , Edizioni GIV
FARCELA! PUOI
Per quale motivo i supereroi da bambini avevano tanti problemi?
I supereroi da bambini avevano dei problemi a causa dei
Storia semplificata in Guida
SPECIALI
Conosci Bebe Vio? Il suo nome completo è Beatrice Maria Vio Grandis ed è una campionessa mondiale di scherma.
In realtà è una Supereroina ! Una ragazza che è riuscita a vincere tantissime medaglie e a realizzare il suo sogno nonostante, a causa di una malattia avuta da bambina, abbia perso le gambe e le braccia. Ti starai chiedendo: com’è possibile? Quale sarà il suo super potere?
Semplice: la determinazione è la sua forza più grande. Bebe ha sempre lottato con grinta senza arrendersi mai e ora, oltre allo sport che ama tanto, cerca di aiutare tanti bambini e bambine che, come lei, vogliono realizzare grandi sogni.
sotto la lente
Ti è mai capitato di essere determinato/a?
In quale occasione?
Storia semplificata in Guida 73
Il riccio era rimasto per tre mesi tranquillo e al caldo sotto la terra. Con l’arrivo della bella stagione si svegliò dal lungo sonno e decise di andare a vedere se l’inverno era proprio finito.
Venendo in superficie, si accorse che oltre a lui c’era qualche altro animale nel bosco.
C’erano i colombi che tubavano sugli alberi, i fagiani che beccavano l’erba e una pernice che covava in silenzio le uova.
Sentì il profumo dei fiori di primavera e delle foglie appena spuntate. Sapeva che là in mezzo ci dovevano essere vermi, lumache e tantissime altre cose buone.
2 Segna con una ✘ la risposta corretta.
• Chi è il protagonista del racconto?
Una pernice. La primavera. Un riccio.
• Dove si svolgono i fatti?
Nel bosco. In una grotta. Su un albero.
3 Rispondi.
• Quando si dice “bella stagione” (riga 3) di quale stagione si parla?
Si parla ........................................................................................................................................................................... .
• Rileggi le righe 13-14. Che cosa mangia il riccio?
Il riccio .
Sente il profumo della primavera e comincia ad avere appetito.
Quando esce, si accorge che il bosco è abitato da tanti altri animali: colombi, pernici e fagiani.
4 Leggi le frasi e ordina la storia. Numera da 1 a 3. Poi scrivi accanto a ognuna la parola corretta. Scegli tra: inizio, svolgimento, conclusione. ..............................................................
Al risveglio dal letargo, un riccio decide di uscire dalla tana.
Insieme ai tuoi compagni e alle tue compagne, disegnate un grande albero da appendere in classe. Potrete poi decorarlo e personalizzarlo con addobbi che contengano i vostri pensieri e esprimere così le vostre emozioni pensando al Natale.
fase 1
Su un cartoncino verde (50 x 70 cm) disegnate un albero di Natale come quello nel disegno. Ritagliate poi la sagoma. Appendete il vostro albero alla parete.
per gli addobbi
Per realizzare gli addobbi vi serviranno:
• cartoncino quadrato bianco o color oro misura 10 x 10 cm;
• carta da regalo natalizia;
• forbici, colla;
• nastro rosso o oro.
fase 2
Realizzate una pallina natalizia disegnando e ritagliando un cerchio sulla carta da regalo (aiutati con una oggetto di forma circolare). Incollate poi la pallina al centro del cartoncino.
Realizzate un fiocco con il nastro e fissatelo con un punto di colla sopra alla pallina.
fase 3
Ogni bambino e ogni bambina scriverà un pensiero sul Natale sul retro. Quale emozione suscita in te questa festa? Quali parole ti vengono in mente pensando al Natale? Basta una frase semplice ma che esprima quello che senti dentro di te. Fai una prova scrivendo prima la frase nello spazio qui sotto.
Ora ricopia la tua frase sul cartoncino e appendilo all’albero insieme a quelli dei tuoi compagni e delle tue compagne.
leggo comprendo e
Leggi il brano con attenzione.
Matteo aveva otto anni. La scuola per lui era davvero un grande problema, uno di quelli che di notte ti fanno venire gli incubi e al mattino ti fanno svegliare con il mal di pancia.
− Non sopporto che i miei compagni siano amici solo dei più bra vi.
Nessuno mi guarda.
La mamma sapeva che l’amicizia con i compagni è una cosa molto importante, perciò disse: − Da domani iniziamo una cura: esercizi giornalieri di sorriso. Se tu sorridi, anche gli altri ti sorridono.
Sai, la Sorrisina è contagiosa e fa nascere l’amicizia.
Matteo decise che avrebbe provato. Prima di uscire di casa si guardò allo specchio e… sorrise. Arrivato a scuola salutò il bidello con un vivace “buongiorno” e il bidello gli fece un sorriso a tutta dentiera.
Matteo entrò in classe raggiante e salutò i compagni con un entusiasmo così grande che questi, contagiati da quel grande Ciao, risposero in coro:
− Ciao Matteo!
La prima giornata di esercizi fu un successo e Matteo, tornato a casa, scrisse diversi foglietti con il nome di ogni persona contagiata dal suo sorriso.
G. Ramera, Maldiscuola , San Paolo
Chi è il protagonista del racconto?
Qual è il suo problema?
Non si sente accettato dagli altri. Ha paura del buio.
Ritaglia tre rettangoli di carta da un foglio di quaderno e rappresenta con i disegni le tre parti del racconto.
Ora racconta la storia con parole tue osservando i disegni che hai realizzato e cercando di rispettare l’ordine dei fatti.
lessico
Dietro a ciascun rettangolo scrivi con parole tue ciò che è accaduto. Fai attenzione all’ortografia!
Nel brano trovi la parola CONTAGIOSA. A che cosa si riferisce?
Non solo il sorriso può essere contagioso… Che cos’altro può esserlo?
L’attività in cui ho incontrato più difficoltà è stata:
disegnare.
raccontare.
scrivere.
Ogni giorno che passa è un dono prezioso che sia un giorno leggero o uno più faticoso.
In ogni giorno che arriva c’è una nuova occasione per giocare insieme con l’immaginazione.
Che cosa ti fa paura?
Che cosa ti aiuta a superarla?
Fai un disegno della tua
“medicina contro la paura”.
Realizza con i tuoi compagni e le tue compagne un piccolo libro dei RIMEDI
CONTRO LA PAURA sul quale incollare i disegni.
Ascolta la storia. Per crescere ogni bambino e ogni bambina hanno bisogno di avere accanto persone che li aiutino nei momenti di difficoltà.
Chi ti aiuta a crescere ogni giorno?
Chi ti incoraggia anche quando sbagli.
Chi si arrabbia con te quando sbagli.
Sboccia un bel coro di tulipani, qualcuno oggi e qualcuno domani.
Ad accoglierli uno stormo di mille uccellini e i passi di danza dei moscerini.
Parole
Nella foto c’è uno STORMO di uccelli.
Che cosa significa stormo?
Come si chiamano gli uccelli della foto?
Lo sai che le rondini annunciano l’arrivo della primavera? Quali altri uccelli puoi vedere in primavera?
I fili d’erba fanno da orchestra, la coccinella del canto è maestra.
Sui rami a fare da spettatori foglie, germogli e gemme di fiori.
Sui rami in primavera spuntano le gemme. Sai che cosa sono? Sono piccoli nascondigli per l’inverno per fiori e foglie. Quando arriva la primavera si gonfiano e si aprono e danno vita a fiori e frutti.
Mi chiamo Amelia. Ho 10 anni e so volare. Allo specchio sono diversa, mi sistemo gli occhiali e parto. Ho un quaderno, ci incollo le foto di donne che hanno fatto grandi imprese . Un giorno ci sarò anche io. Nel campo dietro casa dei nonni caccio grilli e serpenti, mi riempio le tasche di insetti, fiori, vermi e ranocchi per la mia collezione.
A volte mi arrampico sulle rocce, apro le braccia e parto. Sono leggera.
Sento che il vento si arrotola nei calzoni, scherza con la sciarpa. L’aria mi riempie il cuore, la testa, il corpo intero.
M. Dal Corso, D. Volpari, Amelia che sapeva volare , Giralangolo
Anche tu vuoi realizzare una grande impresa?
Quale potrebbe essere?
Amelia sognava di diventare come tutte le donne che hanno fatto grandi imprese. E ci è riuscita!
Lo sai che Amelia Earhart fu la prima donna a sorvolare l’Atlantico in solitaria con il suo aeroplano? I sogni
della piccola Amelia sapevano davvero volare in alto!
La tua mano nella mia come si sta bene mano nella mano camminiamo insieme . Il mondo è bello e pieno di tesori vieni con me a scoprirli là fuori . Non c’è tempo da perdere, su, coraggio , mano nella mano iniziamo il nostro viaggio .
M. Sperring, B. Teckentrup, Mano nella mano , Gallucci
sotto la lente
Questa è una poesia in rima. Scrivi le parole che rimano tra loro...
bene:
tesori:
coraggio: ......................................................................
comprendo
Secondo te, i tesori di cui parla la poesia sono:
Dare la mano a qualcuno significa aiutarlo e stargli vicino quando è in difficoltà o è triste.
Come ti senti quando vedi che un tuo compagno o una tua compagna sono in difficoltà?
denaro, oro, pietre preziose... tutte le cose belle che ci sono al mondo.
Nocedicocco è molto emozionato perché oggi ci sarà un’importante esercitazione di volo: il salto dalla scogliera.
Gli altri draghi sputafuoco hanno cominciato a saltare già da molti giorni e Nocedicocco è l’unico che non ci è ancora riuscito. Ha già spiccato il volo da una piccola rupe, ma mai dall’alto della scogliera. Uno dopo l’altro i draghetti si lanciano dalla scogliera, fanno una giravolta in aria e ritornano sulla rupe. Qualcuno sbanda leggermente a mezz’aria, altri fanno un atterraggio un po’ brusco, ma tutti completano l’esercizio.
E poi arriva il turno di Nocedicocco. Il draghetto è lì che trema sull’orlo del precipizio e lo fissa con gli occhi sbarrati.
Nocedicocco ha la testa che gli gira e comincia a sudare freddo…
Il libro racconta la storia di Giulio, delle sue paure e di chi gli svelerà tutta la verità sulla paura e sul coraggio.
A questo racconto manca la conclusione. Prova a scriverla tu. Che cosa accadrà a Nocedicocco?
Alla fine il draghetto
Paura gigantesca
paura appiccicosa
paura più assillante di una mosca noiosa .
Paure che hai dentro
paure che hai fuori, paure che ti vengono come i raffreddori.
Ce l’hanno proprio tutti non è escluso nessuno, un po’ di tremarella se la porta dietro ognuno.
P. Parazzoli, Aiuto, che paura! Filastrocche scacciamostri , Fabbri
Assillante è qualcosa o qualcuno che insiste molto.
Le parole evidenziate nel testo sono aggettivi ed esprimono una qualità. Oltre alla paura, che cosa può essere…
gigantesco:
appiccicoso:
assillante:
noioso:
C’era una volta un ragazzino che si alzava ogni mattina pieno di energia, correva, giocava, si divertiva tutto il giorno e andava a letto tardi la sera, senza sentirsi stanco nemmeno un po’. Era sicuro che avrebbe trascorso così ogni giorno della sua vita.
Ma una mattina si svegliò con un gran mal di testa. Si alzò molto lentamente e uscì a prendere una boccata
d’aria piagnucolando: – Ahi! Mi fa male!
Poi cominciò a urlare e a pestare i piedi perché aveva paura che quel dolore non finisse mai.
Fu allora che una ranocchia si avvicinò e gli disse:
– Hai visto quella margherita ai tuoi piedi?
Era così bella ieri?
Che cos’è il coraggio? Conosci qualcuno/a che ha tanto coraggio? Anche a te a volte serve del coraggio? In quali occasioni?
Confrontati con i tuoi compagni e le tue compagne.
Ma lui non ascoltava e continuava a gridare:
– Ahi, ahi, che male! – perché è difficile interessarsi a qualcos’altro quando si sta male. La rana gli diede un pizzicotto sul braccio per attirare la sua attenzione, e insistette: – Senti gli uccelli che cinguettano? Cantavano lo stesso canto stamattina?
Il ragazzino smise di lamentarsi e si mise in ascolto. La rana ne approfittò per invitarlo a guardare in alto: – E le nuvole che corrono nel cielo, avranno la stessa forma domani?
Il ragazzino ora era silenzioso e si guardava intorno con calma. Poi sorrise: aveva scoperto che nella vita tutto passa, tutto si trasforma, tutto cambia. Da quel giorno dentro di sé ha un coraggio nuovo e, ogni volta che incontra qualcuno, gli annuncia la buona notizia: – Quando qualcosa va storto, non ti preoccupare, prima o poi passerà!
E. Snel, Calmo e attento come una ranocchia , Red Edizioni
comprendo
Chi sono i personaggi del racconto? ..........................................................................................................
Perché il ragazzino piagnucolava? ..........................................................................................................
Chi lo aiuta?
Quali di queste informazioni non trovi nel testo?
Segna con una ✘.
Il nome del ragazzo.
Che cosa gli provoca dolore.
Come si chiama la rana.
Sta arrivando la primavera e possiamo trascorrere più tempo all’aria aperta.
La strada per una buona salute è un percorso “in movimento”. E tu, sei sulla strada giusta?
Per spostarti, quando puoi, usa la bici, i pattini o vai a piedi.
Usa le scale, non l’ascensore.
Due volte alla settimana fai attività sportiva.
Fai qualche passeggiata, porta a passeggio il cane.
Usa videogiochi e computer non più di 30 minuti al giorno.
Fai attività all’aria aperta.
Rispetti sempre queste indicazioni durante la settimana?
Scrivi su un foglio le attività che svolgi e quelle che invece vorresti fare. Poi leggile ai tuoi compagni e alle tue compagne.
Non passare il pomeriggio davanti alla TV.
Leggi l’argomento (o topic) e confrontati con i tuoi compagni e le tue compagne. Sulla lavagna scrivete alcuni aspetti negativi e positivi.
GIOCARE ALL’ARIA APERTA
Ora che vi siete confrontati, quale pensi sia la scelta migliore?
Giocare all’aperto.
Trascorrere il tempo in casa.
Spiega ai compagni e alle compagne perché, secondo te, la tua scelta è la migliore.
Fa ancora freddo, ma un sole limpido annuncia la primavera. Le pratoline si sono svegliate in tempo: ora punteggiano di bianco il verde tenero dell’erba appena spuntata.
– Mmm, che buon profumo! – dice una pratolina un po’ dormigliona che solo ora si stiracchia aprendo i petali al sole.
– Sono le nostre amiche mammole! – la informa un’altra pratolina più mattiniera di lei. – Non si vedono, perché sono modeste e si nascondono sotto le foglie. Ma il loro profumo si sente!
R.Y Quintavalle
Completa:
• Le pratoline punteggiano di
• Le mammole non si vedono perché
Rappresenta la primavera con un disegno. Per colorarlo prova a temperare la punta delle tue matite colorate e utilizza la polverina ricavata.
La farfalla lieta vola di fiore in fiore
è tutto uno splendore ha le ali di seta.
Vola, torna, si posa pare un petalo di rosa.
R. Pezzani, G. Colli, Poesia a due voci , SEI
comprendo
I due testi che hai letto ci fanno pensare ad una stagione, quale?
I due testi sono:
Due racconti.
Due poesie.
Un racconto e una poesia.
Ho deciso di contare i pallini neri su ciascuna coccinella. Ho pensato che a sbagliare e a confonder questa e quella si fa in fretta per davvero. Quanti sono? È un gran mistero!
Provate a cercare una parola che fa rima con ciascuno dei vostri nomi. Alla fine avrete scritto una lunga filastrocca! Leggi gli esempi.
Sono Mirco Maranzino, sono quasi un ragazzino.
Oggi è una bella giornata di primavera
Il giovane albero Carletto però è agitato.
Lui non ha ancora capito che cambia aspetto a ogni stagione!
– Aaah, che solletico! Non ce la faccio più!
In quel momento passa di lì la farfalla Lalla:
– Ciao Carletto. Che cos’hai da lamentarti
– Oh, Lalla mi daresti una grattatina
– Ma non vorrei rovinare i bei fiorellini che hai sulla testa
– Come è possibile che io abbia dei fiorellini sulla testa
– Eppure ce li hai e sei anche molto bello!
– Lalla gli dà un bacino, poi se ne va e Carletto che è timido, diventa tutto rosso
M. Bertarini, Carletto Rock , La Spiga Edizioni
sotto la lente
comprendo
Chi è Carletto?
Un picchio.
Un albero.
Che cosa gli sta accadendo?
Sta perdendo le foglie. Sta fiorendo.
A chi chiede aiuto?
Una mattina , la maestra Debbie arrivò in classe con moltissimi ingredienti e attrezzi da cucina.
Poi annunciò ai bambini: – Oggi faremo qualcosa di speciale per Pasqua. Cominciamo a lavarci le mani! Dopo aver diviso la classe in piccoli gruppi, spiegò:
– Ogni gruppo ha una ciotola; mettete la cioccolata, il burro e le gelatine nella ciotola.
Debbie mise ogni ciotola nel forno a microonde per sciogliere gli ingredienti; poi i bambini mescolarono i cereali al composto di cioccolata e lo versarono in un contenitore.
comprendo
Dove si svolgono i fatti del racconto?
In una cucina. A scuola. In un ristorante.
Chi sono i personaggi?
Una maestra e un bambino. Una maestra e i suoi alunni.
Adesso fate una cavità al centro di ogni contenitore in modo che sembri un nido
e, mentre la cioccolata si solidifica, ditemi tutte le parole che vi fa venire in mente
la parola Pasqua.
– Uova – disse un bambino.
– Pulcino – disse un altro.
– Fiori e coniglietti – aggiunsero altri ancora.
Debbie sorrise dicendo: – Bravi! Questa è una festa speciale…
C. Goodings, Bartimouse e l’uovo di Pasqua , Marietti
PAROLE
FARCELA!
Ordina le frasi e ricostruisci la storia. Numera da 1 a 6.
La maestra chiede ai bambini di lavarsi le mani.
Ogni bambino dice quello che pensa.
La maestra chiede agli alunni che cosa pensano quando sentono la parola Pasqua.
Una mattina la maestra arriva in classe con ingredienti e attrezzi da cucina.
Dopo aver sciolto gli ingredienti nel microonde, i bambini
li mescolano con i cereali.
.........
Con questi stampini a forma di coniglietto pasquale potrai creare degli originali bigliettini di auguri.
È facile: segui le istruzioni.
꘎ Tre interni di rotoli di carta igienica
꘎ Colla vinilica
꘎ Tempera bianca
꘎ Cartoncini colorati
꘎ Piatto di carta
꘎ Acqua
Piega a metà due dei rotoli di cartone facendo assumere loro una forma a goccia.
Incolla i rotoli come nel disegno, dando la forma di un coniglio (i rotoli piegati saranno le orecchie).
In un piatto di carta metti della tempera bianca diluita con un po’ d’acqua e immergi lo stampo.
Quindi usalo per disegnare tanti coniglietti su cartoncini colorati. Infine scrivi la tua frase di auguri.
Ascoltando i suoni intorno a te ti accorgerai che alcuni sono CONTINUI, mentre altri si interrompono per poi riprendere. Questi ultimi sono i suoni INTERMITTENTI. Osserva le foto. Segna con una ✘ quale, secondo te, è un suono INTERMITTENTE.
Prova con la voce a produrre un suono continuo e poi uno intermittente con la lettera A.
in volo verso ...
Sai saltare come un coniglietto?
Con le compagne e i compagni, preparate un percorso con alcune sedie e dei cerchi colorati. Poi provate a strisciare saltando fuori come un coniglio dalla tana ogni volta che passate sotto a un cerchio.
Attenzione: il cerchio non deve mai cadere sul pavimento.
Un’anatra nuotava nell’acqua di uno stagno. Poi uscì, si scrollò e guardò a lungo in alto verso una betulla .
– Ehi tu, là in alto! – gridò.
– Hm – borbottò una voce dall’alto della betulla.
– Sei proprio un gufo? – chiese l’anatra. – Scendi!
– Hm – borbottò il gufo, e sbadigliò. Poi venne giù.
– Perché dici sempre “hm”? Non sei capace di dire altro?
– Certo che sono capace – rispose il gufo, – ma non ne ho voglia perché stavo dormendo.
– Ma come puoi dormire di giorno? – chiese l’anatra.
– Io dormo sempre di giorno – ribatté il gufo.
– Che buffo – disse l’anatra. – È di notte che si dorme.
– Io la notte tengo gli occhi ben aperti e aspetto che passi qualcosa da mangiare – dichiarò il gufo.
La betulla è un grande albero dalla corteccia chiara.
I due animaletti del racconto hanno entrambi ragione.
Capita anche a te di accorgerti che qualcuno/a fa le cose in un modo diverso dal tuo? Come ti comporti? Confrontati con i tuoi compagni e le tue compagne.
– Sei matto! – disse l’anatra. – Il cibo non ti passa mica davanti. Bisogna nuotare e cercare finché non si trova qualcosa.
– È un modo ridicolo – mormorò il gufo.
L’anatra si arrabbiò: – Non è ridicolo, è normale! – disse furiosa. E andarono avanti così per un bel pezzo.
– Ma perché stiamo litigando? – chiese infine il gufo.
– Perché tu fai tutto in modo sbagliato – rispose l’anatra.
– Non faccio in modo sbagliato, faccio in modo diverso, e si può fare anche in questo modo. Faccio come fanno i gufi.
– E io faccio come fanno le anatre. Hai ragione. Non c’è bisogno di litigare per questo.
Mettiti nei panni dei due protagonisti della storia. Racconta che cosa direbbero. Usa le parole per unire: perché, invece, oppure, quindi.
Il gufo direbbe che ....................................................................................................
.
Titti era molto contenta di avere un amico che abitava nella casa a fianco alla sua. Anche perché si trovava proprio bene con Luca e cercava di passare con lui più tempo che poteva. Il sabato mattina trascorrevano il tempo giocando insieme. Andarono avanti in quel modo finché non cominciarono a litigare.
E più approfondivano la loro conoscenza reciproca, più litigavano. Questo succedeva non perché non si piacessero, anzi. Il fatto era che erano troppo diversi tra loro ed entrambi volevano sempre averla vinta. Ogni volta.
Dopo un po’ comunque uno dei due si stancava di tenere il muso e riprendevano a giocare insieme come se nulla fosse…
B. Mooney, Non è giusto! , Mondadori
PAROLE
Tenere il muso significa:
essere di malumore, arrabbiato con una persona.
mangiare molto rapidamente.
raccontami
Anche a te è capitato di litigare con un tuo amico o una tua amica? Perché? Racconta.
Un giorno la mamma chiede a Filippo che cosa farà da grande. Filippo ci sta pensando. La mamma dice che, secondo lei, Filippo diventerà un bravissimo pianista.
– Chi, io?
– Sì, ti eserciterai ogni giorno al piano e la tua musica diventerà famosa.
– No, no. Lui non vuole fare il pianista. Lui farà il medico come me! – esclama il papà.
– Chi, io? – dice Filippo.
Filippo ci sta ancora pensando.
– Sciocchezze – dice suo fratello, – Filippo vuole essere uno sportivo. Diventerà un campione del mondo.
– Ma io veramente… – prova a dire Filippo.
La mamma, il papà e il fratello di Filippo stanno litigando. Ognuno di loro vuole che Filippo diventi un pianista, un medico, un campione…
– Basta! – esclama Filippo. – Non farò né il pianista né il medico né il campione, ma… l’astronauta.
che classe!
Tu che cosa vuoi diventare da grande? E le tue compagne e i tuoi compagni?
Fate un gioco: ognuno di voi scrive il suo desiderio in un bigliettino e lo mette, piegato, in una scatola. Poi sfidate l’insegnante a leggere i bigliettini e a indovinare chi di voi li ha scritti!
Anche gli animali hanno dei diritti. I loro diritti sono stati scritti in un documento: la Dichiarazioine Universale dei Diritti degli Animali.
Ecco alcuni dei diritti degli animali scritti in questo documento. Leggili e parlane in classe.
Articolo 2
Ogni animale ha diritto al rispetto.
Articolo 3
Nessun animale dovrà essere sottoposto a maltrattamenti e atti crudeli.
Articolo 4
Ogni animale che appartiene a una specie selvaggia ha il diritto di vivere libero nel suo ambiente naturale.
Articolo 6
L’abbandono di un animale è un atto crudele.
Sai che ci sono delle persone che si occupano di trovare una casa per animali abbandonati? Che cosa ne pensi?
Articolo 10
Nessun animale deve essere usato per il divertimento dell’uomo.
Leggi l’argomento (o topic) e racconta tutto ciò che vuoi su quell’argomento.
Attenzione: hai solo 3 minuti di tempo, poi toccherà a un tuo compagno o a una tua compagna.
Riordina le idee...
• Pensa a un animale che conosci o che semplicemente ti piace.
• Racconta che tipo di animale è e descrivilo.
• Spiega bene perché ti piace.
• Usa le parole per unire: quindi, perché, infatti, ma…
Dopo aver finito il tuo discorso, rifletti e completa.
• Il tempo è stato: troppo. troppo poco. giusto.
• I miei compagni e le mie compagne: erano tutti/e attenti/e. qualcuna/o si è distratta/o.
• Mi sono sentita/o: molto bene. bene. abbastanza bene. a disagio. molto a disagio.
1 2 3 4 5 6 7 8 9
Leone aveva paura di tutto… Aveva paura di nuotare, di saltare in alto, di arrampicarsi e di giocare a calcio.
Aveva paura anche del buio. Leone nutriva un vero e proprio terrore per i temporali, per i fulmini, per il fragore del tuono e per la violenza della grandine.
Aveva paura delle auto, delle moto, dei camion e dei treni.
P. Valente, Un leone un po’ fifone , Raffaello
2 Segna con una ✘ la risposta corretta.
• Chi è Leone?
un cane. un bambino.
• Dal testo puoi capire quanti anni ha Leone?
Sì. No.
3 Segna con una ✘ la risposta corretta.
• Nel testo (righe 4-5) hai letto che “Leone nutriva un vero e proprio terrore per i temporali”. Che cosa significa?
Leone aveva molta paura dei temporali.
Leone non pranzava mai se c’era il temporale.
• Con quale parola potresti sostituire la parola “nutriva” (riga 4)?
Con la parola “provava”.
Con la parola “mangiava”.
• Che cos’è il “fragore” (riga 6)?
Un rumore violento e sgradevole.
Un suono delicato.
4 Completa.
• Questo racconto parla di .
• Leone aveva paura di .
• Leone nutriva un vero terrore per ............................................................................................................................................................................................... .
VOLA ALTO
5 Come potresti definire Leone con una sola parola?
• Leone è un bambino
• Qual è il contrario di pauroso? ................................................................................................................
Insieme ai tuoi compagni e alle tue compagne, scrivi e illustra una storia ambientata nella vostra scuola. Utilizzate personaggi reali e date loro un problema da risolvere.
fase
Scegliete i personaggi, i luoghi e il tempo della storia. Scrivete l’introduzione.
fase
Raccontate i fatti e aggiungete un evento che metta i personaggi in difficoltà.
• Che cosa è accaduto?
• Quando?
• Perché?
fase
Scrivete una conclusione raccontando come si risolve la vicenda.
• Che cosa accade alla fine?
• Che cosa fanno i personaggi?
fase 4 : correzione
Alcuni/e bambini/e saranno incaricati/e di rileggere il testo controllando che:
• ci sia un inizio , uno svolgimento e una conclusione
• non ci siano errori ortografici.
Scegliete quali momenti della storia
volete illustrare e definite:
• il tipo di disegno;
• la tecnica di coloritura.
Realizzate i disegni e ricopiate il testo del racconto su un taccuino. Incollate i disegni nella posizione corretta.
fase 5 : illustrazione complimenti !
avete scritto la vostra prima storia!
Voglio un libro che parla del mare con pagine azzurre che sanno di sale.
Voglio un libro sull’amicizia con la copertina di liquirizia.
Voglio un libro bianco e nero che se lo leggi, voli davvero!
Quale gusto sceglieresti? Confrontati con i tuoi compagni e le tue compagne e scrivete una breve filastrocca in rima che contenga tutte le vostre idee.
M I N D fulness
Che cosa provi quando leggi un racconto che ti appassiona?
Colora la parola che rappresenta la tua emozione.
tristezza serenità gioia
Leggi la filastrocca
Il tempo è passato, è volato via in fretta, c’è un mare di sogni che adesso ti aspetta. Con la tua barchetta di carta a quadretti vai verso un’estate di giorni perfetti.
Parole
Le PESCHE sono frutti tipici dell’estate e sono molto SUCCOSE . Che cosa significa?
Quali altri frutti conosci che possono definirsi SUCCOSI?
... di pesche raccolte da un ramo, di nuovi amici a cui dare la mano. Prati dorati da spighe di grano e gare di bici non troppo lontano.
Quante parole conosci che parlano di estate?
Trovane una per ogni lettera dell’alfabeto, con l’aiuto dei tuoi compagni e delle tue compagne. Pronti? Via…
La scorsa settimana abbiamo avuto una supplente. Non era mai capitato prima perché la maestra Liliana non è mai stata assente. Quando è arrivata è entrata in classe accompagnata dalla bidella perché era entrata nella classe sbagliata e non riusciva a trovare la nostra. Ci ha detto che ogni giorno cambia scuola e gira sempre come una trottola. Aveva un aspetto simpatico: capelli biondi sulle spalle, due grandi occhiali neri sopra il naso. Indossava un pellicciotto azzurro che la faceva assomigliare a un peluche e aveva una borsa molto grande con tante scritte colorate. Forse le piacciono molto i colori.
– Mi chiamo Susy, maestra Susy. Oggi sarò con voi, ma… domani non so. Poi ha cominciato a cercare a destra e sinistra qualche messaggio scritto da parte della maestra Liliana. “Deve essere difficile fare la supplente”, ho pensato subito quando l’ho vista!
sotto la lente
Nel testo viene descritta la supplente, per farlo vengono usati molti aggettivi. Completa la tabella.
Aspetto Capelli
Occhiali
La descrizione è un tipo di testo in cui sono indicate le caratteristiche di una persona o di una cosa o di un animale.
C’era una volta una bambina che amava il tennis. Steffi, così si chiamava, guardava il padre che insegnava agli altri giocatori e lo seguiva dappertutto.
– Papà, voglio una racchetta!
– Sei troppo piccola!
– Ma io voglio giocare adesso!
Così il padre di Steffi le prese una racchetta e tagliò il manico a metà.
– Ecco – disse – adesso puoi giocare.
Steffi si fece un piccolo campo da tennis, usando come rete un nastro legato tra due sedie.
Passava ore a giocare. Era felicissima!
All’età di sei anni vinse il suo primo torneo e, crescendo, diventò una campionessa mondiale di tennis.
F. Cavallo, E. Favilli, Storie della buonanotte per bambine ribelli , Mondadori
sotto
Quali sono gli aggettivi che useresti per descrivere Steffi?
Testarda. Decisa.
Insicura. Paurosa.
Dopo aver letto la descrizione, come descriveresti te stesso/te stessa? Racconta.
Mi chiamo Frida. Sono nata in Messico e sono una bambina di sette anni. Ho i capelli neri corti e due grandi occhi marroni. Sono una bambina coraggiosa ma anche un po’ ribelle. La mia casa è un po’ strana e ho uno specchio attaccato al soffitto. Quando ero molto piccola il mio sogno era quello di diventare una dottoressa, ma un giorno ho scoperto i colori e ho cominciato a dipingere. La cosa che amo dipingere più di ogni altra è la mia immagine: dipingo me stessa perché a volte penso di essere un po’ strana. Anzi, penso di essere la bambina più strana al mondo, a volte mi sento un po’ “difettosa”, ma poi penso che, con tutte le bambine che ci sono al mondo, deve pur esistere qualche altra bambina che si sente come me.
comprendo
La piccola Frida sognava di fare:
la ballerina.
la dottoressa.
Qual è la cosa che preferisce dipingere?
Se stessa.
La sua casa.
PAROLE
L’AUTORITRATTO è un dipinto in cui rappresentiamo noi stessi.
Completa la carta di identità di Frida con tutte le caratteristiche che hai trovato nel testo.
NOME:
ETÀ:
LUOGO DI NASCITA:
CAPELLI: OCCHI:
CARATTERE:
CHE COSA AMO FARE: A VOLTE MI SENTO:
Frida ama dipingere se stessa. Tu sapresti dipingere il tuo viso?
Mettiti alla prova! Utilizza uno specchio se ti serve aiuto e disegna il tuo viso.
Il sole matura nel cielo, la mela matura sul melo, il grano sopra lo stelo : con sole, mela, frumento, un poco di succo di prugno e lievito fatto di vento è fatta la torta di giugno.
R. Piumini, Poesie piccole , Mondadori
Quando la terra è calda e matura, quando di sera cerco frescura, quando la valle è piena di oro e le cicale gridano in coro, quando le gole sono assetate, ecco l’estate.
R. Piumini, Poesie piccole , Mondadori
PAROLE
PAROLE
Lo stelo è il gambo dei fiori e delle piante.
La valle è piena di oro significa che
Il Paese delle Vacanze non sta lontano per niente: se guardi nel calendario, lo trovi facilmente.
Occupa, tra giugno e settembre, la stagione più bella. Ci si arriva alla fine della scuola.
Passaporto: la pagella. Ogni giorno, qui, è domenica, però si lavora assai: tra giochi, tuffi e passeggiate non si riposa mai!
G. Rodari, Enciclopedia delle favole , Ed. Riuniti
comprendo
A quale stagione si riferisce il poeta nella poesia?
Estate. Autunno.
Qual è il passaporto per l’estate?
Perché in estate secondo il poeta non si riposa mai?
Sottolinea la risposta nel testo.
Qual è la stagione che preferisci. Perché?
Il cavalluccio, gran giornalista alla stella Marina fa un’intervista:
– Che cosa ne pensa dei capodogli che stanno tranquilli dietro agli scogli?
– Non amo la vita troppo tranquilla, mi piace la riva, come alla conchiglia!
Lei gli risponde e torna a nuotare tra le piccole onde dell’azzurro mare.
sotto la lente
– Andremo ora ad intervistare
Il gambero rosa che vive nel mare.
Che cosa mi dice gentile signore di barche e motori che fanno rumore?
Lui fa un passo indietro e uno di lato:
– Ad essere sincero: mi sono scocciato!
Vorrei anche dire a chi ci sta ad ascoltare:
LA SPIAGGIA È DI TUTTI, NON LA SPORCARE!
Che cosa significa tenere pulita la spiaggia?
Indica due comportamenti corretti da tenere quando sei in spiaggia.
1 2
Ogni testo si può dividere in tante parti, chiamate sequenze . Ogni sequenza contiene un fatto importante del racconto.
Oggi per Laura è un giorno speciale: finalmente è arrivato il momento tanto atteso del trasloco nella casa nuova. Da giorni la casa è invasa dagli scatoloni e tutto è stato imbustato e impacchettato.
Papà è molto indaffarato e non si ferma un momento perché tra poco arriverà il camion per caricare i mobili; la mamma cammina su e giù nervosamente da ore.
Questo racconto è stato diviso in cinque sequenze. Accanto a ogni frase e sotto ogni disegno scrivi il numero della sequenza a cui si riferisce.
......... Laura è preoccupata di dimenticare qualcosa nella vecchia casa.
Quando arriva il camion si parte verso la nuova casa.
Laura corre a vedere la sua nuova cameretta.
Papà e mamma sono molto impegnati a organizzare il trasloco.
Oggi è un giorno speciale per Laura, il giorno del trasloco.
Tutti sono eccitati, Laura un po’ preoccupata. Non dimenticheremo nulla, vero? La mamma la rassicura, ma lei non riesce a star tranquilla, ricontrolla mille volte di aver preso tutti i suoi giochi, i libri e le scatole con le sue collezioni. Finalmente arriva il camion. Ci vuole quasi tutta la mattinata per caricare i mobili! Poi si parte verso la nuova casa, che è in una bella zona verde con un parco giochi di fronte. All’arrivo, li attendono i nonni, che li aiutano con il trasloco. Tutto sembra bellissimo, ma anche un po’ sconosciuto. Per ora Laura non ci pensa e corre subito a vedere la sua nuova cameretta.
C’era una volta, in fondo al mare, un pesce che un giorno decise di partire in cerca di fortuna.
Dopo aver percorso un lungo tratto di mare, si ritrovò davanti un bellissimo scoglio ricoperto di coralli e piante acquatiche. Tornò a casa nuotando velocemente e chiamò la sua famiglia per mostrare anche a loro quella meraviglia.
Da quel giorno si trasferirono tutti lì. Più fortunato di così!
comprendo
Dove si svolgono i fatti?
In cima a una montagna. In fondo al mare. Non si sa.
Il racconto è suddiviso in tre parti. Scrivi al posto giusto: inizio, svolgimento, conclusione.
Che cosa decise di fare un giorno un pesce?
Un giorno, un pesce decise di .
Dopo un po’, che cosa si trovò davanti?
Si ritrovò davanti .
Che cosa fece allora il pesce?
Il pesce
Da quel giorno
Il sapone, lo shampoo e i detersivi che usiamo ogni giorno per fare il bucato o per lavare le stoviglie possono inquinare i nostri mari.
È possibile evitarlo?
Certo! Utilizzando poco prodotto e scegliendo detergenti biodegradabili , amici dell’ambiente.
Biodegradabile
È un prodotto chimico che, disperso nell’ambiente, scompare facilmente, grazie all’azione di batteri o di altri microrganismi.
Quindi:
non inquina.
non pulisce bene.
Prepariamo insieme un detergente non inquinante?
Occorrente:
• un secchio;
• circa 3 litri di acqua calda;
• 3 cucchiai di bicarbonato;
• scaglie di sapone di Marsiglia.
Amalgamiamo il tutto facendo in modo che le scaglie di sapone si sciolgano
e poi utilizziamo il detersivo per pulire banchi e cattedra.
Leggi il topic e confrontati con i tuoi compagni e le tue compagne.
Sulla lavagna scrivete gli aspetti positivi e gli aspetti negativi.
Ora che vi siete confrontati, quale pensi sia la soluzione migliore?
Usare molto bagnoschiuma.
Usare i saponi con attenzione.
Spiega ai compagni e alle compagne perché, secondo te, la tua soluzione è la migliore.
Spesso gioco con una mia amica nel giardinetto che si trova dietro il palazzo dove abito. È una bambina simpatica, con il nasino all’insù e i capelli raccolti in due lunghe trecce nere. Mi hanno detto che sono le francesine ad avere un naso così piccolo e grazioso e io, allora, la chiamo Madam, come si dice alle signore di Parigi (ma si scrive Madame). Lei invece mi chiama Patata, sempre per via del naso. Dovrei arrabbiarmi per questo soprannome, ma in realtà non mi importa nulla che mi chiami così: tanto non la sente nessuno. Anche se siamo solo in due, ci divertiamo lo stesso e inventiamo un sacco di personaggi nuovi e di mondi sconosciuti dove vivere le nostre avventure. Madam, che in realtà si chiama Cecilia, è brava a inventare le avventure e talvolta mi porta dei libri illustrati per farmi vedere oggi dove andremo a giocare.
Cecilia è dunque un’amica eccezionale e quando sono con lei non sento la mancanza di nessun altro.
Racconta con parole tue alle compagne e ai compagni la storia che hai appena letto. L’insegnante ti guiderà con alcune domande.
Da due settimane non si parla d’altro a scuola! Una festa strepitosa per la fine dell’anno scolastico. Io sono già pronto a partecipare alla caccia al tesoro; abbiamo messo su una squadra fortissima io, Marta e Fra.
Quest’anno non ci batte nessuno!
Ci sarà anche un piccolo spettacolo con canzoni e balli e poi il momento del saluto alle quinte che vanno alla Scuola secondaria il prossimo anno.
Chissà come mi sentirò quando sarà il mio turno!
Per il momento non ci penso, manca ancora tanto tempo.
Per ora mi concentro sulla caccia al tesoro: quelli di quarta sono fortissimi!
La sera della recita di fine anno Leo è nervoso: il suo amico Roger è scomparso. Per cercarlo, Leo finisce in un mondo popolato da animali pirati!
I pirati di Marecupo M.D Ventura, La Spiga Edizioni
Che cosa significa la frase non si parla d’altro?
Che non si può parlare della festa.
Che la festa è l’unico argomento di cui si parla.
Realizza un simpatico SOLE PER ACCOGLIERE L’ESTATE e decorare la tua aula.
Prendi un piatto di carta e taglialo a metà. Poi coloralo con la tempera gialla e disegna occhi e bocca.
Ritaglia alcuni triangolini arancioni o gialli tutti uguali per fare i raggi e incollali sul piatto nella parte curva.
Ritaglia alcune strisce di carta velina di diversi colori e incollale nella parte dritta del piatto. Possono essere tutte uguali oppure di lunghezze diverse.
I suoni che ascoltiamo ogni giorno possono essere di due tipologie diverse: DEBOLI o FORTI, dipende dalla loro intensità. Quali tra questi suoni sono DEBOLI (D) e quali invece soni FORTI (F) ?
Prova con la voce a produrre un suono DEBOLE e poi uno FORTE usando la lettera A. Prova poi con le altre vocali.
volo verso ...
Con i piatti di carta potete realizzare un gioco di abilità da fare insieme. Legate a ogni piatto quattro nastri colorati, due a destra e due a sinistra. Ora scegliete un compagno o una compagna e tenete insieme il piatto.
Mettete una pallina leggera sul piatto e cercate di passarla a un’altra coppia senza farla cadere e senza toccarla con le mani.
Ricorda:
Un tempo le tartarughe erano senza guscio. Un giorno una tartaruga andò al mercato per comprare la lattuga. Camminava lentamente perché le piaceva osservare le api, cercare fragoline nel bosco e annusare l’aria.
Venne la sera ed era ancora per strada. La tartaruga si fermò ad ammirare le stelle e… si addormentò.
La mattina dopo il cielo si coprì di nuvoloni e scoppiò un temporale: andando lenta, la tartaruga si bagnò tutta.
Tornò a casa, prese il guscio robusto dove abitava e se lo mise sulle spalle dicendo:
– Da oggi porterò sempre con me la mia casa … I temporali non mi piacciono!
E. Nava, E da quel giorno… , Giunti
PAROLE
La casa della tartaruga viene chiamata in modi diversi: guscio, corazza. Il nome corretto però è carapace.
Prova a dividere il testo in quattro sequenze usando colori diversi.
ogni sequenza deve contenere un fatto importante.
Carissimi bambine e bambini, tra pochi giorni inizieranno le vacanze estive. Mentre preparo le attività per gli ultimi giorni di scuola, penso e ripenso a quest’anno scolastico che sta per terminare e a voi: a quanto siete cresciuti e a quante cose nuove avete imparato. Certo, a volte è stato impegnativo, altre un po’ faticoso, altre ancora divertente. Ma la cosa più bella di tutte è che quest’anno lo abbiamo vissuto insieme, e questo lo ha reso un anno speciale!
Il prossimo anno ci attendono nuove scoperte e nuove esperienze e io non vedo l’ora di poterle vivere insieme a voi.
La vostra maestra
Un anno scolastico è finito. Com’è stato per voi? Che cosa vi aspettate per il prossimo anno? Scrivetelo qui!
Momenti belli vissuti quest’anno
Cose belle che mi aspetto per il prossimo anno ....................................................................................... ....................................................................................... .......................................................................................
Una formica aveva sete. Si avvicinò alla riva di un ruscello, ma un’onda la fece cadere in acqua.
Una colomba vide la formica in pericolo e le porse il ramoscello che teneva nel becco.
La formica si aggrappò e si salvò.
Qualche giorno dopo un cacciatore stava per catturare la colomba nella sua rete.
La formica allora si avvicinò all’uomo e gli morsicò una gamba.
Il cacciatore si lasciò sfuggire la rete dalle mani e la colomba aprì le ali e volò via.
AA.VV, Gli animali nelle favole , Giunti Marzocco
1 Colora le barrette di fianco al testo seguendo le indicazioni:
• di rosso la parte dell’inizio;
• di blu la parte dello svolgimento;
• di verde la parte della conclusione.
2 Che cos’è un ruscello (riga 2)?
Un piccolo laghetto. Un piccolo fiume. Un ramo sottile.
3 Segna con una ✘.
• Il racconto che hai letto è: realistico. fantastico.
• Chi sono i personaggi?
Una formica e un cacciatore. Una formica, una colomba e un cacciatore.
4 Rispondi.
• Perché una formica si avvicinò alla riva di un ruscello?
La formica si avvicinò .
• Che cosa accadde?
Accadde che ................................................................................................................................................................................ .
• Chi la aiutò?
La aiutò .
• Che cosa accadde poi alla colomba?
Un cacciatore ...................................................................................................................................................................................................................... .
• Che cosa successe alla fine?
Alla fine la formica .
5 Di che cosa si parla nel racconto? Completa.
Nel testo si racconta di una che un giorno e viene salvata da una .
Dopo qualche giorno la formica salva la dalla .............................................................................. di un ............................................................................ .
Insieme ai tuoi compagni e alle tue compagne, prepara un invito per la festa di fine anno della scuola, da appendere fuori dall’edificio scolastico in modo che chiunque possa vederlo. Pensate insieme a quali informazioni dovranno comparire nel biglietto di invito e scrivetele alla lavagna.
fase 1 : PIANIFICARE
fase 2 : SCRIVERE Scrivete un breve testo che spieghi alle persone per quale motivo dovrebbero partecipare.
fase 3 : realizzare
Cercate titoli di diverse dimensioni da giornali e riviste e poi ritagliate le singole lettere.
ꗯ Che cosa pensi del lavoro finito?
Ora componete il vostro testo incollando le lettere su un cartoncino colorato o un cartellone e decoratelo con disegni e illustrazioni.
Quale valutazione daresti al vostro biglietto di invito?
leggo comprendo e
L’insegnante legge il testo che Alessio, un bambino di seconda, ha scritto per descrivere il suo compagno. Ascolta con attenzione, poi completa la scheda.
Nome del compagno descritto: ….............................................…........................................................
Età:
Nel brano Alessio descrive:
solo l’aspetto fisico.
solo le abitudini dell’amico.
aspetto fisico, carattere e abitudini.
Nel brano Alessio spiega perché ama stare con il suo amico?
Sì. No.
Che cosa gli piace di più di lui?
È bravo a giocare a calcio. È sempre allegro.
Che cosa ama fare insieme a lui?
Racconta la storia che hai ascoltato, con parole tue, ai compagni e alle compagne.
L’insegnante consegna un foglio a ciascun bambino e a ciascuna bambina. Sul foglio è rappresentata l’immagine di un altro compagno di Alessio. Osservala con attenzione, colorala a tuo piacere e poi completate la scheda sulla descrizione dell’aspetto fisico.
Dopo aver completato la prima scheda, completa la seconda aggiungendo particolari sul carattere del bambino, sulle abitudini, sui suoi interessi e i suoi gusti. Dato che non lo conosci realmente, dovrai inventare alcune.
Quando si descrive una persona occorre scegliere le parole giuste. Scrivi tre aggettivi per descrivere...
I CAPELLI: IL CARATTERE:
Che cosa ti è piaciuto di questa attività?
Come ti sei sentito/a mentre lavoravi?
Ninetto il camaleonte è allegro, giocoso, giocherellone. Vive con la sua tribù su una montagna dove tutto è rosso: la terra, gli alberi, i fiori. E anche la pelle di tutti i camaleonti che abitano là è di un bel colore rosso squillante.
Ai piedi della montagna c’è una grande foresta verde abitata da camaleonti con la pelle verdissima.
A causa del diverso colore della pelle le due tribù si considerano nemiche e una rete di filo spinato con le sentinelle separa le montagne dalla foresta.
– Non superare mai la barriera! – raccomandano le mamme ai figlioletti – o saranno guai!
Ma un giorno Ninetto, rincorrendo una farfalla multicolore, scavalca il filo spinato. Non appena mette piede nel bosco, Ninetto comincia a diventare verde smeraldo!
– Benvenuto tra noi! – lo salutano i camaleonti verdi.
– Giochiamo?
Ninetto è contento e non si preoccupa per niente di aver cambiato il colore della pelle.
All’ora di pranzo Ninetto non è ancora tornato.
La mamma, piangendo, corre dal sindaco a chiedere consiglio.
Il sindaco riflette a lungo e poi dice: – Di sicuro
Ninetto è stato rapito dai verdi. Andiamo a riprenderlo!
Al rombo del tamburo, i camaleonti rossi si radunano in piazza. Poco più tardi i due eserciti si fronteggiano, separati solo dal filo spinato.
Da una parte i rossi, dall’altra i verdi. I rossi sono pronti a tutto pur di riprendersi Ninetto; i verdi sono ben decisi a respingere l’invasore. La dura battaglia ha inizio. Ma ecco che succede una cosa stranissima. I camaleonti che saltando il filo spinato hanno messo piede nella foresta, cominciano a diventare verdi. I verdi, a loro volta, cominciano a diventare rossi.
Tutti pensano ora la stessa cosa: – Non siamo nemici perché non siamo diversi; infatti la nostra pelle cambia il colore a seconda dell’ambiente. Evviva! Per merito di Ninetto d’ora in poi vivremo in pace.
Prima di rispondere alle domande leggi il racconto almeno due volte.
Le risposte alle domande le trovi nel testo, quindi riguardalo spesso.
1 Di chi si parla in questo testo?
Prima di rispondere pensa: quale di queste risposte è certamente sbagliata? Qual è incompleta?
A. Di due gruppi di camaleonti.
B. Di un camaleonte.
C. Di una guerra.
D. Di un gruppo di camaleonti verdi.
2 Quale gruppo vive “ai piedi della montagna”?
Per rispondere rileggi le righe 6-7.
A. I camaleonti verdi.
B. I camaleonti rossi.
3 Che cosa raccomandano le mamme ai figli?
Per rispondere rileggi le righe 11-12.
A. Di non andare in giro da soli.
B. Di non oltrepassare mai la barriera.
C. Di non parlare con gli sconosciuti.
D. Di non dire bugie.
4 Perché Ninetto disobbedisce alla mamma?
Per rispondere rileggi le righe 13-14.
A. Perché è stanco di giocare da solo.
B. Perché è curioso.
C. Perché non ha capito.
D. Perché sta rincorrendo una farfalla.
5 Nel testo si dice che “la pelle di tutti i camaleonti che abitano là
è di un bel colore rosso squillante” (righe 4-5).
Con quale parola potresti sostituire la parola “squillante”?
Pensa a quali oggetti squillano: una tromba, un campanello. Che tipo di suono producono?
A. Rumoroso. C. Vivace.
B. Fastidioso. D. Sbiadito.
6 Perché Ninetto, una volta messo piede nel bosco, comincia a diventare verde?
Pensa a che tipo di animale è il camaleonte e alle sue caratteristiche.
A. Perché si ammala.
B. Perché camminando perde il suo colore.
C. Perché i camaleonti diventano del colore dell’ambiente in cui si trovano.
D. Perché ha bevuto qualcosa che gli ha fatto male.
7 Il sindaco dei camaleonti rossi pronuncia una frase che farà scatenare una battaglia tra i due gruppi di camaleonti. Che cosa dice?
Per rispondere rileggi le righe 24-26.
A. I camaleonti verdi sono innocenti.
B. Di sicuro Ninetto è stato rapito dai verdi. Andiamo a riprenderlo!
C. Di sicuro Ninetto è andato a giocare dai verdi. Andiamo a riprenderlo!
D. Di sicuro Ninetto si è fermato a mangiare dai verdi.
8 Come finisce la storia?
Per rispondere rileggi le righe 39-43.
A. I camaleonti rossi e quelli verdi fanno la guerra, ma nessuno vince.
B. I camaleonti rossi e quelli verdi restano nemici per sempre.
C. I camaleonti rossi e quelli verdi decidono di punire Ninetto perché ha superato la barriera.
D. I camaleonti rossi e quelli verdi capiscono di non essere diversi e vivono in pace.
9 Forma cinque frasi complete. Collega ogni parte di frase della colonna A alla relativa parte di frase della colonna B.
A. Il cartolaio
B. La pioggia
C. Lo stambecco
D. I quaderni
E. La biblioteca
1. ha allagato lo scantinato.
2. sono sotto al banco.
3. si trova al centro del paese.
4. beve nel ruscello.
5. vende la carta regalo.
10 Nella colonna A ci sono quattro nomi, nella colonna B quattro gruppi di aggettivi. Collega ogni nome al gruppo di aggettivi più adatto.
A. La bambina
B. L’uva
C. L’estate
D. L’auto
1. dolce, nera, succosa.
2. cura, veloce, rumorosa.
3. calda, soleggiata, avventurosa.
4. piccola, capricciosa, vivace.
Responsabile editoriale: Mafalda Brancaccio
Direzione scientifica: Lorenzo Castelli, psicoterapeuta e psicologo scolastico
Coordinamento redazionale: Sarah Farina
Redazione: Sarah Farina, Giulia De Giorgi
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Copertina: Carmen Fragnelli, Elisabetta Giovannini
Ricerca iconografica: Paola Rainaldi
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Benvenute e benvenuti al , un allegro ambiente di apprendimento interattivo che offre tanti oggetti digitali didattici sotto forma di gioco o attività.
Bambine e bambini si divertiranno ad aiutare chef Alfredo: prepareranno insieme a lui tante “ricette” divertenti, organizzeranno feste a tema, allestiranno grandi eventi per tutte le discipline scolastiche, nelle sale o all’aperto! Potranno così rinforzare le abilità e verificare le competenze nelle varie materie attraverso le diverse prove proposte in cucina, facendo ogni volta attenzione al guastafeste Splat, sempre in agguato!