Metodo di studio
Intelligenza visiva
Competenze non cognitive
Classe capovolta
Sintesi e mappe
Educazione civica
Metodo di studio
Intelligenza visiva
Competenze non cognitive
Classe capovolta
Sintesi e mappe
Educazione civica
Che cos’è?
La Geografia è la scienza che studia e descrive il pianeta e le sue trasformazioni
Il termine geografia deriva dalle parole greche geo (terra) e grafia (descrizione). La Geografia non solo descrive i luoghi, ma studia il rapporto tra le caratteristiche di un determinato ambiente naturale, le attività e la cultura delle persone che lo abitano.
Chi studia la Geografia?
• Il geografo/La geografa.
• Il cartografo/La cartografa.
Con un preciso metodo di ricerca:
• osservando il paesaggio;
• raccogliendo e rielaborando i dati;
• interpretando e spiegando le relazioni tra l’essere umano e l’ambiente.
Studia:
• gli ambienti naturali;
• gli ambienti antropici;
• le attività e le abitudini delle persone che vivono in un territorio.
Nel corso dei millenni la Terra ha cambiato il suo aspetto. Le varie trasformazioni hanno dato origine a paesaggi naturali molto diversi tra loro.
Ogni paesaggio ha caratteristiche particolari
L’essere umano ha modificato il territorio per soddisfare determinate esigenze. È per questo che oggi nei differenti paesaggi sono presenti sia elementi naturali sia elementi antropici.
• I diversi ambienti presenti in Italia.
• La rappresentazione del territorio. • I differenti climi di ciascun ambiente.
• La flora e la fauna di ciascun ambiente.
• Le attività umane collegate al territorio: le attività lavorative e le abitudini di vita delle persone che vivono nei diversi ambienti italiani.
La Geografia ci fa conoscere il nostro pianeta, il suo clima e le attività che in esso si svolgono. Attraverso l’Educazione Civica, invece, puoi capire meglio le conseguenze delle attività umane sul pianeta, capire che cosa sia uno sviluppo che rispetti le persone e la Terra e diventare così un cittadino o una cittadina consapevole.
Che cosa sta succedendo?
La causa dell’aumento della temperatura è l’eccessiva produzione di anidride carbonica che moltiplica l’effetto serra. L’effetto serra è “regolato” dallo strato di atmosfera che circonda il nostro pianeta. Ha permesso alla vita di svilupparsi perché ha mantenuto sulla Terra temperature né troppo rigide né troppo calde. Senza l’effetto serra la Terra sarebbe ricoperta di ghiaccio! L’essere umano, però, con le sue attività sta aumentando l’effetto serra con gravi conseguenze sul clima
La temperatura sulla Terra sta aumentando.
L’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) ha creato un piano, chiamato Agenda 2030, per realizzare entro il 2030 dei miglioramenti significativi per il nostro pianeta e i suoi abitanti. Se non conosci l’Agenda 2030 e non ne hai mai sentito parlare, fai una ricerca insieme ai tuoi compagni e alle tue compagne. Conoscerla significa comprendere gli obiettivi (chiamati goal) e capire il loro impatto sulla nostra vita.
Ma quali sono le conseguenze dei cambiamenti climatici?
Molte zone diventano veri e propri deserti.
Tornado, cicloni, tsunami sono sempre più frequenti.
Questo è il goal n. 13 dell’Agenda 2030. Adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze.
Che cosa potete fare per aiutare a segnare il goal n. 13? Lavorate insieme e documentatevi per scoprire che cosa aumenta la quantità di anidride carbonica e che cosa può fare ognuno di noi per ridurre l’impatto negativo sull’ambiente. Ricordate che ogni vostra piccola azione fa la differenza! Ogni vostra piccola azione per difendere il pianeta sarà di esempio per altri e porterà effetti positivi.
Di un territorio si possono conoscere gli aspetti naturali (morfologia), il clima , gli aspetti antropici e le attività umane . Questi aspetti sono strettamente legati tra loro. Il territorio, il clima, le attività umane possono essere rappresentate attraverso le carte geografiche.
Metacognizione
La Terra nel corso della sua storia ha cambiato aspetto e con il passare del tempo si sono formati differenti ambienti.
Classe capovolta
Queste immagini ritraggono due paesaggi italiani, molto diversi.
• Secondo te, in alta montagna e al mare c’è lo stesso clima?
• Puoi affermare che il clima da luogo a luogo.
Questa è una che rappresenta il territorio della regione Liguria.
• Come ti aiuta a capire i vari aspetti di questo spazio geografico?
• Secondo te, è possibile che un fico d’India cresca vicino a un abete? Sì No
• Vicino a quale di queste piante potresti vedere un camoscio? A B
• Puoi affermare che il clima influenza la e la
• Quale attività può essere svolta in qualsiasi ambiente geografico? C D
• Quale invece è legata alle caratteristiche del territorio? C D
Studiare un territorio vuol dire conoscerne…
• le caratteristiche fisiche
• il clima
• la flora e la fauna
• la sua rappresentazione attraverso le carte geografiche
La metacognizione aiuta i bambini e le bambine a recuperare le conoscenze pregresse. Attraverso le domande, invitare i bambini e le bambine a ricordare ciò che hanno già imparato in classe terza riguardo i paesaggi geografici, le attività che in essi si possono svolgere, la rappresentazione cartografica.
La parola morfologia deriva dal greco morphé, che significa forma, e logos, che significa discorso, studio.
Studiare la morfologia di un territorio vuol dire conoscere la forma del suolo, cioè come è fatto dal punto di vista fisico.
Diversi paesaggi
Il territorio assume diverse forme disegnando paesaggi differenti.
Intorno a noi possiamo osservare alture, terreni pianeggianti, distese di acqua.
La morfologia perciò descrive:
• i paesaggi di terra, cioè l’orografia di un territorio: le montagne, le colline, le pianure;
• i paesaggi di acqua, cioè l’idrografia di un territorio: i mari, i laghi, i fiumi.
Orografia
La penisola italiana è lunga e stretta e si protende nel mare.
Da nord a sud si possono ammirare paesaggi molto differenti tra loro.
Per i suoi aspetti particolari il territorio italiano può essere diviso in tre grandi parti:
• la parte continentale che è delimitata a nord dalla catena montuosa delle Alpi e a sud dal corso del Po;
• la parte peninsulare è quella che si allunga nel Mar Mediterraneo; ha la forma di uno stivale ed è attraversata dalla catena degli Appennini;
• la parte insulare che comprende le due grandi isole, Sicilia e Sardegna, gli arcipelaghi e le isole minori.
In tutte e tre le parti in cui viene suddiviso il territorio italiano troviamo paesaggi di montagna, di collina e di pianura.
Il tipo di paesaggio prevalente in Italia è quello collinare
Il fiume Adda, in Lombardia.
Idrografia L’Italia è una penisola, perciò è quasi completamente circondata dal mare
I paesaggi di terra sono ricchi di acque dolci. Sono attraversati sia da acque correnti come i fiumi e i torrenti sia da acque sotterranee e sia da acque ferme come i laghi, gli stagni e le paludi. L’acqua, oltre a essere un elemento fondamentale per la vita dei suoi abitanti, è una risorsa indispensabile per tutti i settori dell’economia.
I fiumi italiani sono generalmente più brevi rispetto a quelli europei. Sono però molto numerosi. I fiumi che scorrono nell’Italia settentrionale sono più lunghi di quelli presenti nell’Italia centrale e meridionale.
I laghi del nord, del centro e del sud Italia si differenziano soprattutto per la loro diversa origine.
Il Mar Mediterraneo è un unico grande mare, che la penisola italiana suddivide in parti.
Punti chiave
1
• Orografia
• Idrografia
Ricavo informazioni
2
Rispondi a voce.
• Che cosa descrive l’orografia?
• Quali sono le tre parti in cui, in base all’orografia, è diviso il territorio italiano?
• Che cosa descrive l’idrografia?
Espongo 3
Utilizza le risposte per esporre.
Segui questa traccia.
• L’orografia si occupa di…
• Il territorio italiano è diviso…
• L’idrografia si occupa di…
• In Italia vi è abbondanza di…
Fiumi Laghi Mari Italia continentale Italia peninsulareSulla Terra esistono moltissimi ambienti diversi tra loro. Ciò dipende dalla morfologia del territorio e dal clima, che si influenzano a vicenda.
Clima e tempo atmosferico
Il clima è l’insieme delle condizioni atmosferiche che si verificano in un determinato territorio e che riguardano periodi lunghi, anche diversi anni. È studiato dai climatologi e dalle climatologhe.
Il tempo atmosferico è l’insieme delle variazioni delle condizioni atmosferiche di una località in un periodo breve. È studiato dalle meteorologhe e dai meteorologi che raccolgono i dati ed elaborano le previsioni del tempo.
Elementi che caratterizzano il clima
Il clima di un luogo è caratterizzato da diversi elementi:
• la temperatura, che varia non solo durante tutto l’arco dell’anno, ma anche nel breve tempo di una giornata;
• l’umidità, che è la quantità di vapore acqueo presente dall’atmosfera; dipende dalla presenza dell’acqua e dalla temperatura;
• le precipitazioni atmosferiche, cioè pioggia, neve, grandine…;
• la pressione atmosferica, che è bassa con il brutto tempo, alta con il tempo sereno;
• i venti.
Islanda, Europa. Namibia, Africa.Fattori che determinano il clima
A che cosa è dovuta la varietà dei climi presenti sulla Terra?
Perché al Polo Nord fa molto freddo e vicino all’Equatore fa caldo?
È questione di clima e dei fattori che lo determinano.
Il clima è determinato da tre fattori fondamentali:
la latitudine, l’altitudine e la distanza dal mare
Latitudine Altitudine Distanza dal mare
La latitudine, cioè la distanza di un punto dall’Equatore, è l’elemento più importante. Più ci si allontana dall’Equatore, più la temperatura si abbassa fino ad arrivare ai freddi intensi delle zone polari.
L’altitudine è l’altezza di un luogo a partire dal livello del mare. Più si sale, più la temperatura si abbassa; sulle cime delle montagne più alte ci sono, infatti, ghiacciai e nevai perenni.
La distanza dal mare è un altro fattore importante, perché il mare immagazzina il calore durante i mesi caldi e lo restituisce lentamente durante i mesi freddi. Mitiga così il clima delle zone costiere.
Un altro fattore che determina il clima di un luogo è l’eccessiva antropizzazione. Se un ambiente naturale viene modificato in modo eccessivo, il clima ne risente pesantemente. Perciò assistiamo sempre più di frequente a grandi sconvolgimenti climatici.
Dipende da tutti noi avere cura del clima e del nostro pianeta!
Punti chiave 1
• Clima e tempo atmosferico
• Gli elementi che caratterizzano il clima
• I fattori che determinano il clima
Ricavo informazioni 2
Rispondi a voce.
• Che cosa sono il clima e il tempo atmosferico?
• Quali elementi caratterizzano il clima?
• Quali fattori determinano il clima?
Espongo 3
Esponi ciò che hai imparato facendo attenzione a:
• definire bene che cos’è il clima;
• differenziare gli elementi che lo caratterizzano da quelli che lo determinano.
Sulla Terra il clima varia da zona a zona. A causa degli sconvolgimenti climatici, però, le caratteristiche delle diverse zone climatiche stanno cambiando.
Le principali zone climatiche della Terra sono determinate dalla latitudine. All’interno di ciascuna zona, però, il clima non è totalmente uniforme e sono presenti ambienti diversi.
Le zone fredde sono due: una è compresa tra il Polo Nord e il Circolo Polare Artico, l’altra tra il Polo Sud e il Circolo Polare Antartico.
Hanno temperature molto basse che generalmente non superano i dieci gradi.
Ci sono due stagioni: quella estiva, caratterizzata da 6 mesi di luce, e quella invernale con 6 mesi di buio.
Anche le zone temperate sono due: una è compresa tra Circolo Polare Artico e il Tropico del Cancro, l’altra tra Circolo Polare Antartico e il Tropico del Capricorno.
In queste zone vive la maggior parte della popolazione terrestre. Le principali caratteristiche che accomunano i climi temperati sono:
• la presenza di quattro stagioni diverse tra loro;
• le temperature miti che consentono gli insediamenti umani;
• le precipitazioni che favoriscono lo sviluppo dell’agricoltura.
La zona calda è compresa tra il Tropico del Cancro e quello del Capricorno. È attraversata dall’Equatore.
In questa fascia è presente una notevole quantità di climi che danno vita ad ambienti diversi, come il deserto, la savana e la foresta pluviale.
Caratteristiche del clima italiano
L’Italia si trova a metà strada tra il Polo Nord e l’Equatore, quindi in una zona temperata. Gode perciò, in generale, di una temperatura mite ma non uguale in tutti i luoghi.
Le caratteristiche fisiche come la latitudine, le catene montuose e collinari, il mare che circonda l’Italia su tre lati sono tali da rendere il clima molto diverso anche in zone vicine tra loro. Perciò, una classificazione precisa è difficile.
Suddivisione in zone climatiche
A causa di queste diversità possiamo suddividere la nostra penisola in alcune grandi zone climatiche che ci fanno capire, a grandi linee, come si differenzia il clima nella penisola italiana.
Zona alpina
Zona padano-veneta
Estati afose e calde; inverni freddi e nebbiosi; piogge e umidità.
Zona ligure-tirrenica
Estati calde, ma non afose; inverni miti e piovosi.
Zona mediterranea e insulare
Estati lunghe e molto calde; inverni miti e brevi, con scarse precipitazioni.
Punti chiave
• Le zone climatiche nel mondo
• Le zone climatiche in Italia 1
Espongo 3
Estati brevi e fresche; inverni lunghi, freddi e nevosi; piogge frequenti.
Zona adriatica
Estati calde e asciutte; inverni miti e piovosi, a volte con venti freddi.
Zona appenninica
Inverni freddi; estati calde; precipitazioni soprattutto in autunno e inverno.
Ricavo informazioni
Osserva le immagini del planisfero e dell’Italia per ricavare informazioni sul diversi climi. Qual è il principale fattore che determina una zona climatica? 2
Le illustrazioni ti possono servire come traccia per esporre le informazioni.
Attività e territorio
Per conoscere un territorio occorre anche conoscere le attività umane che in esso si svolgono. Molte attività lavorative dipendono dal tipo di territorio e dal clima.
Nel corso dei millenni il territorio ha sempre determinato i lavori che su di esso si potevano svolgere. Alcune specializzazioni dipendono dalle caratteristiche del territorio stesso: al mare si pratica la pesca, in montagna la pastorizia… Molte altre attività, invece, non dipendono dalla conformazione fisica del territorio, ma sono presenti ovunque.
Specializzazione del lavoro
I lavori svolti dalla popolazione italiana sono molti e diversificati.
I lavori possono essere raggruppati in tre grandi settori. Il settore primario comprende le attività che ricavano materie prime dall’ambiente: agricoltura, allevamento, pesca, estrazione di minerali.
Il settore secondario comprende le attività che trasformano le materie prime in prodotti finiti.
Il settore terziario comprende le attività di servizio: commercio, trasporti, scuole, ospedali, uffici pubblici, informazione.
Educazione Civica
Il lavoro
Il lavoro è un diritto per tutti e tutte perché permette di vivere dignitosamente. È però anche un dovere perché, lavorando, ognuno/a contribuisce ad accrescere il benessere della società.
Il lavoro è così importante che è citato nell’articolo 1 della nostra Costituzione:
“
• Il lavoro e i suoi settori
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”.
2 3 Leggi le domande e ritrova nel testo le risposte. Poi utilizzale per esporre quanto hai imparato.
• Da che cosa dipendono alcuni tipi di lavoro?
• Quali attività appartengono ai settori primario, secondario e terziario?
Per molti secoli i lavori svolti in Italia erano legati soprattutto a due attività del settore primario: l’allevamento e l’agricoltura
Agricoltura
In Italia l’agricoltura è praticata su tutto il territorio. Le principali coltivazioni sono: cereali (come frumento, riso, mais), ortaggi e frutta.
Nelle zone dove il clima è più temperato si coltivano la vite e l’ulivo
Oggi l’agricoltura è prevalentemente di tipo intensivo.
I macchinari altamente specializzati permettono di aumentare la produttività perché si possono lavorare velocemente vaste porzioni di territorio.
Ciò ha portato però anche alla diminuzione del numero dei lavoratori.
Per avere alcuni prodotti tutto l’anno si ricorre all’uso delle serre.
Allevamento
Anche l’allevamento, soprattutto nelle zone pianeggianti, è di tipo intensivo. Si allevano bovini, suini, ovini, caprini e pollame.
Pesca
La pesca è un’attività importante in Italia, anche se, purtroppo, il Mediterraneo è diventato un mare poco pescoso. Poche persone sono impegnate in questo settore.
Si pratica anche l’itticoltura, cioè l’allevamento di pesci, molluschi, crostacei in vasche di acqua dolce o salata.
Attività estrattive
L’estrazione dei minerali è sempre meno praticata. Si estraggono il sale dal mare e marmo, ghiaia e materiale di costruzione dalle cave.
Punti chiave
1
• Le attività del settore primario
Ricavo informazioni
2
• Quali sono le attività del settore primario?
Espongo
3
Nel testo sono sottolineate le parti che ti aiutano a ricordare le informazioni principali. Utilizza la sottolineatura per esporre.
Nel settore secondario sono occupati circa un quarto dei lavoratori e delle lavoratrici italiane.
Industria
L’attività più sviluppata del settore secondario è l’industria manifatturiera che produce la maggior parte degli oggetti e delle macchine che vengono utilizzati ogni giorno. Importanti sono le industrie metallurgiche che lavorano i metalli, meccaniche che fabbricano mezzi di trasporto, elettrodomestici e macchinari per le altre industrie, tessili, alimentari, chimiche, farmaceutiche.
In Italia ci sono soprattutto piccole e medie industrie.
Per ragioni storiche e geografiche le grandi industrie si sono concentrate, per buona parte, nelle regioni settentrionali.
Punti chiave
1
• Le attività del settore secondario
Ricavo informazioni 2
• Quali sono le attività del settore secondario?
Artigianato
In Italia l’artigianato ha una tradizione antica Si lavorano la ceramica, il cuoio, il legno, il vetro, i metalli, le pietre preziose.
I prodotti dell’artigianato sono famosi ed esportati in tutto il mondo
Espongo 3
Nel testo sono sottolineate le parti che ti aiutano a ricordare le informazioni principali. Utilizza la sottolineatura per esporre.
Il settore terziario
Il settore terziario non produce beni materiali, ma fornisce servizi che sono utili alla vita delle persone.
I servizi si dividono in pubblici e privati.
I servizi pubblici sono quelli utili a tutta la comunità.
Ne fanno parte le scuole, gli ospedali, le forze dell’ordine, i trasporti come treni e autobus.
I servizi privati sono a pagamento. Offrono questi servizi le banche, le assicurazioni, i centri sportivi...
Commercio
Una delle attività principali del settore terziario è il commercio: è la vendita all’ingrosso e al dettaglio dei prodotti agricoli e industriali.
Ne fanno parte non solo negozi, mercati e supermercati, ma anche i servizi di trasporto delle merci e le agenzie pubblicitarie.
Un nuovo modo di vendere e acquistare qualsiasi genere di prodotto, attraverso siti internet specializzati, è l’e-commerce
Terziario avanzato
Il terziario avanzato raggruppa le attività lavorative legate alle moderne tecnologie
Chi lavora in questo settore si occupa di internet e di telecomunicazioni in genere.
Turismo
Il turismo è per l’Italia una rilevante risorsa economica
Punti chiave
1
• Le attività del settore terziario
Ricavo informazioni
• Quali sono le attività del settore terziario?
Espongo
Conoscere il territorio Quaderno operativo, p. 6
19
Per rappresentare la morfologia, le zone climatiche e le attività umane di un territorio si usano le carte
Diversi tipi di carte
Caratteristiche della carta geografica
Clima subartico Clima continentale Clima mediterraneo Clima alpino Clima atlantico
Poiché non è possibile rappresentare con una sola carta geografica tutti gli elementi che ci sono su un territorio, i cartografi e le cartografe hanno realizzato diversi tipi di carte che si differenziano tra loro in base alle informazioni che forniscono.
Le carte possono essere: fisiche, politiche, fisico-politiche o tematiche.
Lo scopo è quello di dare una rappresentazione del territorio che sia la più fedele possibile alla realtà.
Per realizzare una carta geografica occorre rappresentare un territorio visto dall’alto
In questo modo è possibile osservare una porzione di territorio più vasta.
La carta geografica è:
• ridotta, perché lo spazio deve essere ridimensionato pur rispettando le proporzioni tra i vari elementi;
• approssimata, perché deve rappresentare una superficie curva su una superficie piana (foglio);
• simbolica, perché si usano simboli convenzionali al posto degli elementi reali;
• orientata con il nord in alto, perché sia di più facile lettura.
Legenda
Sulle carte geografiche è impossibile disegnare strade, case, monumenti, fiumi, montagne proprio come li vediamo intorno a noi. Ecco perché la carta geografica è simbolica; in essa compaiono colori e simboli o segni convenzionali che raffigurano i vari elementi geografici della realtà.
Nelle diverse carte geografiche i colori hanno un’importanza fondamentale. Nelle carte fisiche le macchie di colore indicano se la zona è una pianura (verde), una collina (giallo), una montagna (marrone), un mare o un lago (azzurro).
Linee di colore differente indicano i fiumi, i confini, le strade, le ferrovie. Varie forme geometriche sono invece utilizzate per le città, le capitali, i paesi.
I segni convenzionali e i colori sono raggruppati e spiegati in un riquadro della carta geografica che viene chiamato legenda. Accanto a ciascun simbolo usato vi è il nome dell’elemento geografico rappresentato.
Legenda
Punti chiave
1
2
• Le caratteristiche delle carte geografiche
• Colori, simboli, legenda
Espongo
Utilizza le parti che hai sottolineato per esporre. 3
Sottolinea nel testo, con i colori indicati, le parole che spiegano il significato di: ridotta, approssimata, simbolica, orientata, colori, simboli, legenda.
La carta che vedi qui riprodotta è la carta fisica della regione Trentino-Alto Adige.
Lo scopo della carta è quello di mettere in evidenza le caratteristiche del territorio.
Il marrone e le sue sfumature ci dicono immediatamente che siamo in presenza di una zona montuosa. Più il marrone è scuro, più la montagna è alta. Man mano che il marrone diventa più chiaro e arriva a essere giallo, significa che la montagna è più bassa fino a diventare collina. Il verde indica la pianura.
Carte
Le carte politiche rappresentano il territorio dal punto di vista antropico, cioè mettono in evidenza l’intervento dell’essere umano. Usando simboli e colori, indicano i confini, gli Stati, le regioni di uno Stato, le città.
Carte
Le carte tematiche rappresentano con colori o simboli un “tema” relativo a una particolare zona geografica. Ad esempio, possono mettere in evidenza il clima, la produzione agricola o industriale, la presenza di parchi naturali.
Le carte geografiche rappresentano diversi elementi naturali del territorio.
I geografi e le geografe non si servono solo di carte geografiche, ma anche di grafici e tabelle Questi vengono utilizzati per comunicare vari dati del territorio, soprattutto quelli relativi ad argomenti che devono essere misurati.
La morfologia del territorio italiano può essere rappresentata in vari modi.
La carta fisica I grafici
Questo tipo di carta ci mostra dove sono dislocate montagne, colline, pianure. Ci fa però solo intuire quali siano le proporzioni tra un tipo di territorio e un altro.
L’areogramma e l’istogramma forniscono l’esatta proporzione per confrontare i dati.
Le tabelle
La tabella contiene dei numeri precisi, ma non rende visibilmente chiara la proporzione tra essi.
Inoltre, non ci permette di localizzare i diversi territori.
Superficie montuosa 106 276 km2
Superficie collinare 125 790 km2
Superficie pianeggiante 70 007 km2
Superficie totale 302 073 km2
Punti chiave
• Differenti tipi di carte geografiche
1 Rispondi a voce.
• I grafici e le tabelle
Ricavo informazioni
2
• Quali elementi rappresenta una carta fisica?
• Come li rappresenta?
• Quali elementi rappresenta una carta politica?
• Quali elementi rappresenta una carta tematica?
• A che cosa servono le tabelle e i grafici in Geografia?
Espongo
3
Collega le risposte per esporre in modo completo ciò che hai studiato.
Gli elementi rappresentati sulla carta geografica devono essere rimpiccioliti in proporzione. Per conoscere le reali distanze su una carta geografica occorre saper “leggere” la scala di riduzione.
Riduzione in scala
Hai già capito che su una carta geografica il territorio deve essere notevolmente ridotto. Il cartografo e la cartografa riducono tutte le dimensioni allo stesso modo per mantenere le proporzioni attraverso la riduzione in scala
La scala di riduzione è sempre indicata sulle carte e può essere in forma numerica o in forma grafica
Scala numerica
La scala numerica è espressa dal rapporto tra due numeri, ad esempio 1 : 25 000 (si legge 1 a 25 000). In questo caso, 1 cm della carta geografica corrisponde a 25 000 cm (250 m) nella realtà.
Se vuoi sapere qual è la distanza fra due elementi su una carta geografica, misura la loro distanza con un righello. Poi moltiplica il numero che hai ottenuto per quello indicato dalla scala numerica, ad esempio 25 000.
Scala grafica
Nella scala grafica trovi un segmento suddiviso in parti uguali e sopra c’è scritto quanto vale nella realtà quella parte. Ad esempio: 0 100 m 200 m 300 m
Carte a grande e a piccola scala
Il cartografo e la cartografa scelgono di volta in volta quale scala di riduzione applicare alla carta in base a ciò che devono rappresentare.
Esistono carte a grande e a piccola scala. Le carte a grande scala (1 : 5 000) rappresentano una porzione piccola di territorio e sono molto particolareggiate.
Le carte a piccola scala (1: 5 000 000) rappresentano una porzione grande di territorio e sono poco dettagliate.
1
Sottolinea nel testo, con i colori indicati, la risposta a ogni domanda.
• Che cosa si intende con l’espressione “riduzione in scala”?
• Quali tipi di scale di riduzione ci sono?
• Qual è la differenza tra loro?
• Che cosa vuol dire carta “a piccola scala” o “a grande scala”?
Espongo 3
Esponi le tue conoscenze seguendo questo schema.
• Ridurre in scala vuol dire…
• La scala di riduzione può essere in forma… o in forma…
• Le scale di riduzione possono essere grandi o…, a seconda…
I geografi e le geografe, per indicare con precisione i diversi luoghi sulla Terra, hanno immaginato di avvolgerla in una rete
La rete immaginaria che avvolge la Terra è formata da linee orizzontali e verticali Queste linee incrociandosi formano il reticolo geografico e permettono di rilevare l’esatta posizione di un punto su un planisfero, su una carta geografica o su un mappamondo.
I meridiani sono le linee verticali che vanno dal Polo Nord al Polo Sud e dividono la Terra in tanti spicchi.
Il meridiano fondamentale è quello di Greenwich, una località vicino a Londra, sede di un osservatorio astronomico. È detto il meridiano 0.
A partire dal meridiano 0 si contano 180 meridiani verso est e 180 verso ovest.
I paralleli sono circonferenze immaginarie parallele all’Equatore: 90 verso il Polo Nord e 90 verso il Polo Sud. Hanno lunghezze differenti a seconda della loro posizione. Diventano sempre più piccoli fino a essere un punto.
L’Equatore è il cerchio massimo che divide la Terra in due emisferi: quello boreale a nord, quello australe a sud.
L’Equatore, lungo 40076 km, è il parallelo 0.
Grazie al reticolo geografico ogni punto sulla superficie terrestre può essere identificato esattamente attraverso una coppia di coordinate: la latitudine e la longitudine
La latitudine è la distanza di un punto dall’Equatore. Si misura in gradi e frazioni di grado, da 0° a 90°, nord oppure sud.
La longitudine è la distanza di un punto dal meridiano di Greenwich. Si misura in gradi e frazioni di grado, da 0° a 180°, est oppure ovest.
Punti chiave Ricavo informazioni ed espongo
• Il reticolo geografico
1 2 3
• Meridiani e paralleli
• Longitudine e latitudine
Sottolinea nel testo, con i colori indicati, la risposta a ogni domanda. Poi utilizza le parti sottolineate per esporre.
• Che cos’è il reticolo geografico?
• Che cosa sono i meridiani?
• Che cosa sono i paralleli?
• Che cos’è la longitudine?
• Che cos’è la latitudine?
• Che cosa vuol dire dare le coordinate di un punto?
Mindfulness
Procedi con calma, concentrati su una immagine alla volta. Prima di leggere, pensa a che cosa ti suggerisce ciascuna immagine. Con tranquillità scoprirai quante informazioni ti riporta alla mente ciascuna immagine.
1 Colora il quadratino come indicato:
• se è un paesaggio di acqua; • se è un paesaggio di terra.
Nel cerchietto scrivi: O se è studiato dall’orografia; I se è studiato dall’idrografia.
2 Le immagini ricordano i tre fattori fondamentali che determinano il clima.
Scrivi al posto giusto: altitudine • latitudine • vicinanza del mare
Le carte geografiche forniscono informazioni sullo stesso territorio: ad esempio, informazioni , ,
Ricorda i punti chiave.
• L’orografia studia i paesaggi di terra, l’idrografia quelli di acqua
• Il clima è determinato da differenti fattori
• Le attività lavorative si suddividono in tre grandi settori
• Le carte geografiche hanno scala diversa e rappresentano differenti porzioni di territorio
A coppie, rivolgetevi delle domande su quanto studiato. Scoprirete che potrete aiutarvi a vicenda a riportare alla mente ciò che avete imparato.
Quali aspetti del territorio è necessario conoscere?
Per conoscere un territorio è necessario studiarne le caratteristiche fisiche (orografia e idrografia), il clima, la flora e la fauna, le attività umane.
Quali fattori determinano il clima?
Il clima è determinato da latitudine, altitudine e distanza dal mare.
In quale zona climatica si trova l’Italia?
L’Italia si trova nella zona temperata. Il clima però risente anche della latitudine e della presenza di rilievi o del mare.
In quali settori si suddividono i lavori?
I lavori sono raggruppati in: settore primario, settore secondario, settore terziario.
Che cos’è una carta geografica?
La carta geografica è una rappresentazione del territorio. Fornisce informazioni di tipo differente sul territorio a cui si riferisce.
Perché nelle carte geografiche si usano i simboli?
Poiché sulle carte non è possibile disegnare gli elementi del territorio come sono nella realtà, si usano i simboli e i colori. Il significato di questi elementi è spiegato nella legenda.
Che cosa significa ridurre in scala?
In ogni carta geografica tutti gli elementi che formano il territorio devono essere rimpiccioliti in proporzione.
Questa operazione si chiama riduzione in scala.
Perché le carte geografiche sono diverse?
Le carte geografiche hanno caratteristiche diverse a seconda delle informazioni che ci danno. Possono essere fisiche, politiche, tematiche.
• Completa le mappe per ricordare e organizzare le conoscenze.
l’Italia è nella zona temperata
caratteristiche fisiche clima condiziona un 4 visto 5 rappresentano
3 fauna attività economiche
orografia (1 , colline, 1 ) idrografia (2 , 2 , 2 ) settore
settore secondario settore
sono ridotte sono fisiche, , ................................................. in base a ciò che rappresentano
la scala di riduzione può essere 6 (1 : 100) oppure 6 ( ) 0 100 m
1 Ricorda i paesaggi di terra.
2 Ricorda i paesaggi di acqua.
3 L’insieme delle piante di un luogo.
4 Che cosa viene rappresentato nelle carte geografiche?
5 Da dove viene visto idealmente lo spazio rappresentato?
6 Scrivi il nome della scala di riduzione.
L’orografia studia i paesaggi di terra: le montagne, le colline e le pianure. Conoscere in modo approfondito il territorio serve a capire se è possibile modificarlo per permettere un maggior adattamento dell’essere umano, se rappresenta dei pericoli per chi lo abita e quali attività possono essere svolte.
Metacognizione
Conosci già alcune caratteristiche delle montagne, delle colline, delle pianure. Ricordi quali?
Classe capovolta
• Qual è il paesaggio di montagna? A B
• Qual è quello della collina? A B
In quale dei due paesaggi osservi rilievi più alti? A B
• Avranno lo stesso clima? Sì No
• Quale ambiente è maggiormente coltivato? A B
In queste immagini l’ambiente rappresentato è la . Vedi molti elementi antropici? Secondo te, perché?
Il colore marrone ti indica dove si trovano le
• Il colore giallo ti indica dove si trovano le
• Il colore verde ti indica dove si trovano le Questo grafico rappresenta la distribuzione dei paesaggi di terra in Italia. Osserva la carta geografica dell’Italia e poi scrivi: montagna, collina, pianura.
• In Italia i paesaggi di terra sono rappresentati da montagne, colline, pianure.
• La maggior parte del territorio italiano è collinare.
• In Italia ci sono due importanti catene montuose.
La metacognizione aiuta i bambini e le bambine a recuperare ciò che hanno imparato nel corso dell’anno precedente riguardo i paesaggi di terra. Attraverso le domande i bambini e le bambine riporteranno alla mente gli aspetti caratteristici della montagna, della collina, della pianura.
Origine delle montagne italiane
Flora e fauna tropicali
Le montagne sono rilievi che superano i 600 m di altitudine sul livello del mare. Le montagne italiane, che si sono formate in tempi differenti, sono raggruppate in due grandi sistemi montuosi.
Milioni di anni fa, al posto della penisola italiana, c’era il mare.
In seguito al sollevamento del fondo marino, le prime terre ad affiorare furono le montagne delle Alpi Occidentali e Centrali, della Calabria e della Sardegna
In seguito emersero gli Appennini e le Alpi Orientali.
Queste terre erano coperte da vegetazione tropicale e popolate da rinoceronti, ippopotami, scimmie e gazzelle
Quando il clima cambiò e le temperature si abbassarono, cambiarono anche la flora e la fauna.
Formazione delle montagne
Il fondo del mare era formato da diversi strati di roccia.
I movimenti 1 delle placche terrestri sollevarono i fondali marini 2 , che cominciarono a corrugarsi, cioè a formare delle pieghe.
Quando la placca dell’Africa si scontrò con quella dell’Europa, queste “pieghe” fuoriuscirono dal mare 3 , formando prima la catena della Alpi e poi quella degli
L’Italia è caratterizzata da due lunghe catene montuose: le Alpi e gli Appennini.
Osservando la carta fisica dell’Italia puoi notare che quasi tutte le montagne sono raggruppate in due grandi sistemi montuosi: le Alpi, che costituiscono un confine naturale per lo Stato a nord, e gli Appennini, che percorrono tutta la parte peninsulare.
In Italia ci sono altri gruppi montuosi che non appartengono a queste due catene; ad esempio le montagne della Sardegna, che si sono formate in tempi molto più antichi.
• L’origine delle montagne italiane
1 Ricavo informazioni
2
• La formazione delle montagne
• Alpi e Appennini
• Le montagne della Sardegna
Sottolinea nel testo, con i colori indicati, la risposta a ogni domanda.
• In quale ordine si sollevarono dal fondo marino le montagne italiane?
• Che cosa provocò il sollevamento dei fondali marini?
• Quali sono i due sistemi montuosi italiani?
• Quale gruppo montuoso non appartiene né alle Alpi né agli Appennini?
Espongo 3
Esponi le tue conoscenze utilizzando le parti che hai sottolineato. Inizia così:
Le montagne italiane si formarono milioni di anni fa…
Punti chiave Alpi e Appennini Montagne della SardegnaLe Alpi sono una catena montuosa che si trova a nord dell’Italia. Le Prealpi corrono parallelamente alle Alpi. Sulle cime più alte si trovano i ghiacciai. Le montagne sono separate da valli di forma diversa.
Alpi
Struttura
Marmolada
Le Alpi, dalla caratteristica forma ad arco, sono il sistema montuoso che separa la parte settentrionale dell’Italia dal resto dell’Europa. Si snodano da ovest verso est. Questa catena montuosa, lunga più di 1200 chilometri, è formata da montagne altissime, con cime aguzze e frastagliate, alcune delle quali sono ricoperte da ghiacciai e nevai perenni. È solcata da profonde valli percorse spesso da impetuosi torrenti.
Le Alpi non hanno ovunque lo stesso aspetto e la stessa struttura. Le vette più alte, che possono anche superare i 4 000 metri, si trovano a ovest. È in questa parte delle Alpi che si trova la montagna più alta d’Italia, il Monte Bianco, che raggiunge i 4810 metri e che si trova sul confine tra Italia e Francia. Procedendo verso est, non si hanno più cime così alte; difficilmente superano i 3 000 metri. Pur essendo un’unica catena montuosa, le Alpi si suddividono in settori principali, divisi a loro volta da gruppi minori.
La partizione adottata nel 1924 suddivide le Alpi Occidentali, Centrali, Orientali Un’altra partizione le suddivide solo in Occidentali e Orientali.
Ghiacciai Oltre i 3000 metri di altitudine la temperatura è bassa anche durante i mesi estivi; così la neve non riesce a sciogliersi e forma ghiacciai e nevai perenni.
Queste imponenti masse di ghiaccio, molto lentamente, tendono a scivolare verso il basso e, con il loro enorme peso, nel corso del tempo, hanno scavato profonde valli a forma di U, chiamate valli glaciali.
Le valli fluviali, invece, sono più strette e hanno pendii più ripidi. Sono percorse da torrenti che, a causa della forte pendenza, scorrono veloci erodendo il terreno sottostante. Le valli fluviali hanno la caratteristica forma a V.
Le Prealpi sono montagne, non molto elevate, che si trovano ai piedi delle Alpi e si abbassano sempre più verso la pianura. Anche le cime più alte non superano quasi mai i 2400 metri.
Le Prealpi sono disposte quasi parallelamente alle Alpi, ma non ne hanno la stessa lunghezza. Sono del tutto assenti nel versante interno delle Alpi Occidentali, dove quest’ultime arrivano direttamente alla pianura.
Le Prealpi vengono distinte in due settori: Prealpi lombarde e Prealpi venete
Punti chiave 1
• La posizione e la struttura delle Alpi
• I ghiacciai
• Le valli
• Le Prealpi
Ricavo informazioni
2
Sottolinea nel testo, con i colori indicati, la risposta a ogni domanda.
• Dove si estende l’arco alpino?
• Come sono le cime delle Alpi?
• Come si dividono le Alpi?
• Qual è la cima più alta?
• Dove si formano i ghiacciai?
• Come si sono formate le valli a U?
E quelle a V?
• Che cosa sono le Prealpi?
Espongo 3
Utilizza le parti che hai sottolineato e la carta geografica per esporre le tue conoscenze.
Il clima sulle Alpi cambia con il variare dell’altitudine; più si sale sulla montagna e più la temperatura diminuisce. Oltre una determinata altitudine ci sono le nevi perenni.
Il clima sulle Alpi si modifica principalmente con il variare dell’altitudine. A mano a mano che si sale, il clima cambia come se ci dirigessimo a nord, verso la regione polare. È stato calcolato che, per ogni 100 metri di dislivello, la temperatura scende poco più di mezzo grado.
Sulle alte cime, sopra i 3000 metri, dove non cresce più la vegetazione, il terreno è ricoperto perennemente da neve e ghiaccio; qui il clima è molto simile a quello delle zone artiche.
Scendendo sotto i 3000 metri, il clima è caratterizzato da fresche estati brevi, e con temporali frequenti, mentre gli inverni sono molto rigidi con abbondanti precipitazioni nevose. Condizioni climatiche molto più secche si riscontrano nelle vallate in cui le precipitazioni (pioggia o neve) sono più scarse.
Tuttavia può succedere che due località, pur essendo alla stessa altitudine, abbiano condizioni climatiche un po’ diverse. Questo dipende dal fatto che intervengono altri fattori climatici come l’esposizione al Sole, il vento
Le Alpi, per la loro conformazione e la grande altezza di molte delle sue cime, influenzano il clima della penisola. Infatti, i venti freddi che scendono dalle zone artiche sono fermati dalle montagne che formano una barriera. Anche le nuvole si fermano contro le montagne e scaricano la pioggia nei versanti rivolti a nord.
Con l’altitudine il paesaggio cambia aspetto. Sulle Alpi si possono trovare differenti fasce di flora e fauna, ognuna con le sue caratteristiche.
Vette più alte
Immaginiamo di essere sulle vette più alte delle Alpi: in torno a noi ci sono solo rocce e ghiacci. Scendendo pian piano appaiono i muschi e i licheni, poi troviamo prati di erba non molto alta. È il regno di aquile, falchi, stambecchi e vipere.
Nella fascia che va dai 3 000 ai 2 000 metri ci sono alberi di piccole dimensioni come il pino mugo, arbusti come il rododendro, il ginepro e fiori come la stella alpina e la genziana. A questa altitudine vivono marmotte e stambecchi
Versanti più bassi
Sui versanti più bassi della montagna a 1 500 metri, la vegetazione è costituita in gran parte da boschi di conifere: abeti, pini e larici.
Si possono trovare camosci, lupi, cervi e, raramente, in alcune zone protette, l’orso. Nelle radure che si aprono tra i boschi cresce ottima erba utilizzata per il pascolo dei bovini
Fondovalle 1 2 3
Scendendo fino al fondovalle, troviamo boschi di alberi ad alto fusto in cui vivono volpi, ghiri e scoiattoli
Nella parte più bassa della montagna ci sono le condizioni adatte alla coltivazione di cereali, soprattutto avena e segale, ma anche di alberi da frutta, viti e ortaggi.
Punti chiave Ricavo informazioni ed espongo
• Il clima delle Alpi
• Barriera ai venti freddi
• Flora e fauna delle Alpi
Dopo aver letto più volte il testo, ripeti con parole tue utilizzando questa scaletta. Se necessario, ricerca nel testo le informazioni.
• I fattori che determinano il clima sulle Alpi sono…
• La catena alpina influenza il clima perché….
• La vegetazione a mano a mano che dalla cima si scende verso valle si modifica…
• Alle diverse altitudini si trovano questi animali…
La catena degli Appennini si estende da nord a sud. Le sue cime sono più basse di quelle alpine e, per questo, non ci sono quasi mai ghiacciai.
Appennini
Gli Appennini si estendono da nord-ovest a sudest e hanno una lunghezza simile a quella delle Alpi. Partono dalla Liguria (Colle di Cadibona) e arrivano fino alla Calabria (Aspromonte) di fronte allo stretto di Messina, dove sembra che il mare li inghiotta, per poi riemergere e proseguire in Sicilia.
Anche gli Appennini sono divisi in tre grandi blocchi, suddivisi a loro volta in gruppi minori:
• Appennino Settentrionale (Appennino Ligure, Appennino Tosco-Emiliano);
• Appennino Centrale (Appennino Umbro-Marchigiano, Appennino Abruzzese);
• Appennino Meridionale (Appennino Campano, Appennino Calabro, Appennino Siculo).
La catena appenninica ha due versanti: quello tirrenico, più ripido, e quello adriatico, più dolce.
Le vette delle montagne appenniniche sono generalmente di forma arrotondata e sono decisamente più basse rispetto a quelle delle Alpi. Solo in pochi casi superano i 2 000 metri di altezza. La montagna più alta degli Appennini, nell’Italia peninsulare, è il Gran Sasso che sfiora, ma non raggiunge, i 3 000 metri. L’unica cima che supera i 3 000 metri è l’Etna, in Sicilia, il vulcano attivo più alto d’Europa.
Sopra, Appennino Tosco-Emiliano. Sotto, Lago di Scanno, in Abruzzo.Le rocce Calanchi
La conformazione rocciosa degli Appennini è diversa da quella alpina. Infatti qui le montagne sono generalmente caratterizzate da rocce calcaree e argillose. Essendo meno dure rispetto a quelle delle Alpi, hanno subito un’erosione più incisiva, un arrotondamento delle cime. Solo nell’Appennino Calabro si trovano rocce dure, formate da granito, più simili a quelle delle Alpi.
Nell’Appennino frequentemente si può osservare il fenomeno dei calanchi
Nei periodi di forte pioggia, la scarsa vegetazione, unita al fatto che il terreno è friabile, non protegge i versanti della montagna e il terreno talvolta frana a valle in veri e propri fiumi di fango formando grossi solchi: i calanchi.
Punti chiave 1
• La posizione e la suddivisione degli Appennini
• Le rocce
Ricavo informazioni
2
In alcune zone degli Appennini il territorio è stato profondamente modificato dall’intervento antropico e interi boschi sono stati abbattuti.
Le rocce di questa catena montuosa sono friabili, perciò è fondamentale la presenza di alberi che con le loro radici blocchino il terreno evitando che le piogge provochino rovinose frane.
Rispondi alle domande.
• Dove si trovano gli Appennini?
• Come si suddividono?
• Quali è la cima più alta?
• Come sono le rocce appenniniche?
• Che cosa sono i calanchi?
Espongo 3
Esponi le tue conoscenze utilizzando la carta geografica e le risposte che hai dato.
Il clima della catena appenninica
è influenzato non solo dall’altitudine ma anche da altri fattori: vicinanza del mare, venti e latitudine.
Per quanto riguarda il clima degli Appennini, è determinante, come per le Alpi, l’altitudine. Tuttavia, se si osserva la disposizione da nord a sud di questa catena montuosa, si potrà notare che anche la latitudine diventa un fattore molto importante.
Il clima caratteristico degli Appennini, in genere, è costituito da inverni freddi e da estati fresche. Nei mesi invernali ci sono molte nevicate sulle cime più elevate. A differenza delle Alpi, le piogge sono abbondanti in autunno e in primavera. Il clima della catena appenninica è condizionato anche dalla vicinanza del mare, soprattutto sulle pendici più basse dove, a estati calde, si alternano inverni miti.
Lungo il versante occidentale, quello che si affaccia sul Mar Tirreno, la piovosità è piuttosto elevata, perché vi arrivano i venti marini carichi di umidità.
Sul versante orientale, quello che si affaccia sul Mar Adriatico, le precipitazioni sono meno copiose. Infatti i venti provengono da nord-est e, non attraversando vasti mari, non si caricano di umidità. Per questo motivo portano poche nuvole.
Alle basse quote, a mano a mano che le montagne scendono verso le coste, e nella parte meridionale degli Appennini, il clima è meno rigido.
Spiega a un compagno o a una compagna per quale motivo sul versante occidentale degli Appennini la piovosità è maggiore rispetto al versante orientale.
Sugli Appennini, con l’altitudine, cambia il paesaggio. Gli Appennini si possono dividere in fasce di flora e di fauna. Ogni fascia ha diverse caratteristiche sia per quanto riguarda la fauna sia per quanto riguarda la flora.
La flora e la fauna degli Appennini dipendono non solo dall’al titudine ma anche dalla latitudine. Perciò variano molto da nord a sud.
Nella parte più bassa di queste montagne, soprattutto nell’Appennino Centro-meridionale, incontriamo la macchia mediterranea con oleandri, pini marittimi, ginestre, alloro, mirto.
Salendo crescono boschi di latifoglie: castagni, noci, querce, faggi. Qui vivono piccoli animali come lepri, cinghiali e tassi. Avvicinandosi alle cime si incontrano boschi di conifere, alternati a vasti pascoli. In queste zone trovano rifugio donnole, lupi e, nella zona dell’Appennino Abruzzese, l’orso marsicano.
Oltre i 2000 metri e, quindi, quasi esclusivamente in Abruzzo, la flora e la fauna sono simili a quelle alpine.
Punti chiave Ricavo informazioni ed espongo
• I fattori che influenzano
Dopo aver letto più volte il testo, ripeti con parole tue utilizzando questa scaletta. Se necessario, ricerca nel testo le informazioni.
• I fattori che determinano il clima sugli Appennini sono…
• La flora e la fauna dipendono da…
• Flora e fauna
• Salendo dalle quote più basse si incontrano…
Tra gli Appennini vi sono alcune montagne particolari: i vulcani In Italia i vulcani si trovano nella parte centro-meridionale della penisola. I vulcani possono essere: estinti, attivi, quiescenti. Anche sotto la superficie del mare ci sono vulcani attivi.
Un vulcano è un’apertura della crosta terrestre attraverso la quale vengono alla superficie nuvole di vapore, gas, cenere, materiali incandescenti.
Vulcani estinti
Negli Appennini i vulcani sono numerosi anche se quasi tutti estinti, cioè non presentano più nessuna forma di attività. Nei loro crateri spesso si sono formati laghi dalla caratteristica forma circolare.
Vulcani attivi
Nel Mar Tirreno, sotto la superficie del mare, c’è il cratere di un vulcano attivo di dimensioni gigantesche: il Marsili
Probabilmente si tratta del vulcano più grande d’Europa.
Educazione Civica
Il vulcano Etna
Il vulcano Etna, “la montagna” come viene chiamato in Sicilia, è stato inserito nell’elenco dei siti Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità. In questo modo ne vengono riconosciuti l’importanza e l’inestimabile valore.
Nella parte meridionale della nostra penisola ci sono invece diversi vulcani ancora attivi come l’Etna e lo Stromboli. Recentemente nelle isole Eolie anche Vulcano ha dato segni di attività.
Vulcani quiescenti
Altri vulcani, come il Vesuvio in Campania, da molto tempo non danno segni di attività. Sappiamo però che, in profondità, questi vulcani sono ancora “vivi”, come dimostrano le fumarole, il fumo che qualche volta esce dai crateri. Sono vulcani quiescenti, che potrebbero risvegliarsi da un momento all’altro.
Vulcani sottomarini
Alcuni vulcani che si trovano sotto la superficie del mare, eruzione dopo eruzione, sono arrivati a emergere, formando isole dalla forma conica.
Mar Tirreno Marsili Isola Ustica SICILIA CALABRIA Isola Alicudi Isola Filicudi Isola Salina Isola Vulcano Isola Lipari Isola Panarea Isola StromboliStruttura del vulcano Eruzioni del vulcano
Nelle profondità della Terra, dove la temperatura è altissima, ci sono delle conche (serbatoi magmatici) che contengono il magma. Esso è formato da rocce fuse che, a causa della presenza di gas, tende a salire verso la superficie lungo un camino principale e altri secondari.
Punti chiave Ricavo informazioni ed espongo
• Vulcani estinti, attivi, quiescenti
• Vulcani sottomarini
• La struttura del vulcano
• Le eruzioni vulcaniche
Completa a voce lo schema per esporre le tue conoscenze.
Quando il magma, insieme a vapore, cenere e lapilli esce dal cratere si chiama lava. Poi si raffredda diventando di nuovo roccia solida e forma intorno al cratere un cono vulcanico che diventa sempre più alto a ogni eruzione. Ogni vulcano ha la sua vita: si forma, ha un periodo di attività che può durare migliaia o milioni di anni, infine si esaurisce. 1 2 3
• Il vulcano è un’apertura…
• I vulcani sono: estinti se…, attivi se…, quiescenti se…
• I vulcani attivi in Italia sono…
• Durante le eruzioni vulcaniche, il…, che si trova…, esce e diventa…
I terremoti sono eventi catastrofici e sono prodotti dal movimento delle placche nel sottosuolo.
La crosta terrestre è suddivisa in placche che “galleggiano” sulle rocce sottostanti, spostandosi di pochi centimetri ogni anno.
Il movimento delle placche, in generale, è lento e impercettibile. Tuttavia può succedere che, a causa delle forze interne, questo movimento avvenga in modo improvviso provocando così un terremoto.
I terremoti solitamente si verificano nel punto dove si incontrano due placche perché, sfregando o cozzando l’una contro l’altra, producono onde sismiche.
L’Italia si trova proprio tra due grandi placche: quella africana e quella euroasiatica. I loro movimenti possono provocare dei terremoti. Questa carta tematica mostra le zone in cui è più probabile che si verifichi un terremoto.
Placca
Onde sismiche
Placca
zona ad alto rischio zona a rischio sostenuto
zona a rischio modesto zona a rischio basso
I terremoti in Italia sono purtroppo frequenti. Sul quaderno operativo, a pag. 21, puoi imparare quali sono le buone pratiche da adottare in caso di terremoto.
I fenomeni carsici sono diffusi soprattutto nei luoghi in cui ci sono rocce calcaree.
Il termine carsismo deriva da Carso, una zona che si trova nella parte nord-orientale dell’Italia. Qui sono presenti fenomeni suggestivi dovuti alla particolarità del terreno quando viene a contatto con l’acqua.
Il Carso non è l’unico luogo in Italia che ha un terreno di questo tipo, ma in questa zona il fenomeno è più esteso che altrove.
Grotte sotterranee
I fenomeni carsici sono presenti nei luoghi in cui ci sono rocce calcaree
Le acque piovane, cadendo e attraversando lo strato superficiale del terreno, sciolgono le rocce calcaree. In questo modo si formano fessure nel terreno; le acque che penetrano sottoterra erodono la roccia, formando delle grotte. Quando l’acqua incontra terreni impermeabili non penetra più e forma fiumi sotterranei
L’acqua, che scende all’interno delle grotte sotterranee, gocciola dal soffitto e vi lascia piccolissimi depositi di minerali. Da questo processo, che dura migliaia e migliaia di anni, si formano le stalattiti. Le stalattiti sono specie di colonne che scendono dal soffitto delle grotte.
Stalagmiti
La goccia di acqua, dal soffitto, cade sul pavimento dove deposita il minerale che contiene e, sempre in tempi lunghissimi, si formano le stalagmiti. Le stalagmiti si alzano dal pavimento.
Punti chiave
1
• I terremoti
• Il carsismo
Ricavo informazioni ed espongo
2 3 Cerca sul testo le informazioni per rispondere alle domande. Poi esponi le tue conoscenze.
• Come avvengono i terremoti?
• Che cos’è il carsismo?
• Che cosa sono le stalattiti e le stalagmiti?
Le attività più importanti e diffuse in montagna sono legate al turismo, all’agricoltura, all’allevamento dei bovini e degli ovini e alla produzione di energia elettrica
Le greggi vengono trasferite dalle zone di montagna verso le pianure, attraverso antichi sentieri: i tratturi
L’agricoltura è praticata soprattutto nei fondovalle. Sulle Alpi si coltivano per lo più mele, frutti di bosco e ortaggi; sugli Appennini alberi da frutto, viti e ulivi. Accanto alle tecniche tradizionali, l’utilizzo di moderni macchinari rende meno faticoso il lavoro.
Allevamento
L’allevamento di bovini e ovini consente l’attività casearia e quindi la lavorazione del latte, la produzione di formaggi e burro.
Diverse persone trascorrono le loro vacanze in montagna. In inverno praticano sport sulla neve; in estate si dedicano all’alpinismo e a lunghe passeggiate.
Per soddisfare le esigenze dei turisti, lavorano persone addette agli impianti di risalita, alle piste da sci, agli alberghi, ai ristoranti e agli agriturismi. Il turismo ha portato grandi vantaggi all’economia dei paesi di montagna, ma ha creato anche dei problemi all’equilibrio del territorio, come l’inquinamento dovuto all’aumento del traffico stradale e dei rifiuti. Uno dei problemi più grandi è però il disboscamento praticato per far posto agli impianti sciistici e alle grandi strade.
Per l’intero periodo estivo il bestiame dalle stalle viene trasferito nelle aree di pascolo in alta montagna.
Soprattutto nell’arco alpino, lungo i corsi d’acqua, sono sorte industrie idroelettriche, che trasformano la forza dell’acqua in energia elettrica.
Per poter trasfromare la forza dell’acqua in energia, occorre interrompere il corso di un torrente con una diga in modo che si formi un lago artificiale
La diga è costituita da un alto e spesso muro, di forma arcuata, abbastanza forte da resistere alla potenza dell’acqua contenuta nel bacino.
L’acqua del lago, attraverso enormi tubi posti in forte pendenza, le condotte forzate, viene fatta precipitare da grande altezza verso la centrale.
Nella centrale idroelettrica le turbine, messe in funzione dalla forte spinta dell’acqua, producono energia meccanica, che viene poi trasformata in energia elettrica
ed espongo
• L’agricoltura
1 2 3
• L’allevamento
• Il turismo
• Le centrali idroelettriche
Sottolinea nel testo, con i colori indicati, la risposta a ogni domanda. Poi utilizza le parti che hai sottolineato per esporre ciò che hai appreso.
• Quali sono i principali prodotti agricoli?
• Quali animali si allevano? Che cosa produce l’attività casearia?
• Quali attività sono legate al turismo?
• Quali problemi ha generato il turismo?
• Come funziona una centrale idroelettrica?
Immagina di dover spiegare a una persona appena giunta in Italia com’è il territorio montuoso del nostro Paese. La tua comunicazione deve essere chiara ed efficace. Gli esercizi ti potranno aiutare.
Questa è l’Italia vista dall’
Si vedono le due
montuose: le e gli Circonda le due catene montuose con due colori diversi.
2 Quali attività ti ricordano queste immagini?
Osserva di nuovo le immagini e leggi i punti chiave che ricordano.
• Le due montuose italiane sono le Alpi e gli Appennini
• Il clima sulle Alpi varia in base all’altitudine; sugli Appennini dipende dall’altitudine ma anche dalla latitudine
• In Italia vi sono diversi tipi di vulcani
• Le attività della montagna
Sono riuscito/a a stare tranquillo/a…
molto abbastanza poco
Come ebbero origine le montagne italiane?
Quali sono le catene montuose italiane?
I movimenti delle placche terrestri sollevarono i fondali marini: si formarono così prima la catena della Alpi e poi quella degli Appennini.
Dove si trovano e come si suddividono le Alpi?
Le Alpi si trovano a nord dell’Italia. Si estendono da ovest a est.
Si suddividono in: Alpi Occidentali, Alpi Centrali, Alpi Orientali Le montagne più alte si trovano nella parte occidentale: il Monte Bianco è la cima più alta d’Italia.
Che cosa sono le Prealpi?
Le Prealpi sono montagne non molto elevate che si trovano a sud delle Alpi Centrali e Orientali
Dove si trovano e come si suddividono gli Appennini?
Gli Appennini si estendono da nord a sud della penisola. Si suddividono in: Appennino Settentrionale, Appennino Centrale, Appennino Meridionale
Che cosa sono i vulcani? Quali sono i vulcani italiani?
I vulcani sono montagne particolari, attraverso cui può venire in superficie il magma che si trova nelle profondità della Terra.
I vulcani attivi sono l’Etna e lo Stromboli
Com’è il clima delle montagne italiane?
Il clima montano è determinato da: altitudine, latitudine, posizione geografica, esposizione ai venti.
Il clima degli Appennini è condizionato anche dalla latitudine e dall’altezza inferiore dei rilievi.
Quali sono la flora e la fauna delle montagne italiane?
La flora e la fauna delle Alpi e degli Appennini variano a seconda dell’altitudine.
Per la catena degli Appennini flora e fauna variano anche in base alla latitudine.
Quali sono le attività che si svolgono sulle montagne italiane?
Le attività più importanti e diffuse in montagna sono legate al turismo, all’agricoltura, all’allevamento dei bovini e degli ovini e alla produzione di energia elettrica.
• Completa le mappe per ricordare e organizzare le conoscenze.
Catene montuose
Alpi: da est a
Prealpi
Appennini: da nord a
Monti della 1
divise in , , cima più alta divisi in , , vulcani: , Stromboli
Clima cambia soprattutto in base all’ 2 e alla 2 ;
è condizionato anche dalla posizione 2
e dall’esposizione ai 2
Flora e fauna
per le Alpi variano in base all’ 3
per gli Appennini variano anche in base alla 4 (nord, centro, sud Italia)
Attività
turismo
1 Una grande isola.
2 Ricorda che cosa condiziona il clima.
produzione di energia
3 Più si sale verso l’alto, più fa freddo. Il fattore climatico di cui si parla è la…
4 Più si scende verso sud, più fa caldo. Il fattore climatico di cui si parla è la…
5 Due importanti attività legate al settore primario.
Le colline sono rilievi che hanno un’altezza compresa tra i 200 e i 600 m. Le diverse caratteristiche delle colline italiane sono dovute soprattutto al fatto che hanno origini differenti.
Le zone collinari occupano poco meno della metà del territorio italiano. La collina, quindi, è un ambiente molto diffuso nel nostro Paese. Osserva sulla carta l’estensione e la posizione delle colline in Italia.
Le colline strutturali
Sono vecchie montagne che hanno subito l’azione erosiva degli agenti atmosferici. Per questo si sono abbassate e le loro cime sono state arrotondate. Le colline del Chianti, in Toscana, le colline ne e quelle Umbre sono esempi di colline strutturali.
Le colline tettoniche
Le colline tettoniche si sono formate in seguito al sollevamento dei fondali marini. Su questi rilievi è possibile rinvenire dei fossili che ci parlano di un lontano passato in fondo al mare. Sono colline tettoniche le Langhe e il Monferrato in Piemonte, le Murge e il Gargano in Puglia.
Le colline moreniche si formarono al termine dell’Era Glaciale.
I ghiacciai, ritirandosi, nel loro lento movimento verso il basso, trasportarono cumuli di detriti, le morene.
Queste rocce, sassi e ghiaia diedero origine a questo tipo di colline.
Le colline del Canavese e la Serra di Ivrea in Piemonte e quelle del Garda e della Brianza in Lombardia sono colline moreniche.
In ere antichissime nella penisola italiana vi erano tantissimi vulcani che, con il tempo, si sono spenti. Essi sono stati modellati dall’erosione e sono diventati colline. In alcuni casi il cratere si è riempito di acqua, diventando un lago. Sono esempi di colline vulcaniche in Italia i Colli Euganei e i Monti Berici nel Veneto, le colline Metallifere in Toscana, le colline del Lazio e della Campania. Anche i colli su cui sorge la città di Roma si sono formati così.
Punti chiave 1
• L’origine delle colline italiane e le loro caratteristiche
• Quali sono e dove si trovano
Ricavo informazioni
2
Le colline italiane si sono formate in quattro modi diversi. Per ognuno di essi sottolinea:
• le modalità di formazione
• i nomi delle colline di quel tipo
Espongo 3
Utilizzando la carta, indica i diversi gruppi collinari e spiega come si sono formati.
Clima
La flora spontanea e la fauna selvatica sulle colline sono quasi scomparse a causa dell’intervento dell’essere umano.
Flora e fauna sono però un patrimonio da salvaguardare.
A differenza delle Alpi e degli Appennini, avendo le colline un’altitudine poco elevata, il clima dipende dalla loro posizione geografica
Se la collina si trova vicino al mare, magari in una regione meridionale, il clima sarà mite anche in inverno e abbastanza caldo in estate.
Se invece la collina è in una regione settentrionale e vicino alle montagne, il clima sarà molto più fresco.
Flora
Là dove i versanti sono più ripidi e meno esposti ai raggi del Sole, la collina è ancora oggi caratterizzata da una vegetazione spontanea. I boschi sono formati soprattutto da latifoglie, cioè da alberi a foglia larga.
Le latifoglie più diffuse sono il castagno, la quercia, il faggio, il noce e il nocciolo. Nel sottobosco si trovano arbusti, muschi, funghi e, in alcune località, il prezioso tartufo. Nelle vicinanze del mare le colline sono ricoperte dalla macchia mediterranea formata da piante come: il leccio, l’olivo, l’alloro, il cipresso, il pino marittimo, il mirto, il rosmarino e il corbezzolo.
Coltivazioni
I territori esposti a sud sono più soleggiati e più adatti all’agricoltura. Spesso sono stati disboscati per poter ricavare vaste aree da adibire alle coltivazioni.
La fauna è strettamente legata alla flora; per questo si può parlare di fauna naturale solamente là dove le colline hanno mantenuto la loro vegetazione naturale, perché è qui che la fauna selvatica trova il nutrimento e l’habitat adatti alla sopravvivenza.
Quote basse
Nei boschi che si estendono a quote poco elevate la fauna selvatica è rappresentata da cinghiali, scoiattoli, ricci, ghiri e altri roditori.
Quote più elevate
Se si sale, troviamo molti animali selvatici, come lepri, donnole, volpi, faine, ma anche lupi e, ovunque, numerosi sono gli uccelli tra cui pernici, anitre, quaglie, beccacce, fagiani.
Macchia mediterranea
La macchia mediterranea è molto ricca di animali selvatici, come caprioli, daini, tassi, testuggini, lucertole e, anche qui, molte specie di uccelli.
Punti chiave Ricavo informazioni ed espongo
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• Il clima delle colline italiane
• La flora spontanea
• La fauna selvatica
Completa a voce lo schema e utilizzalo per esporre le tue conoscenze.
• Il clima nelle zone collinari italiane dipende dalla…
• La vegetazione spontanea è rappresentata da boschi di… e dalla macchia…
• Le coltivazioni si trovano sui terreni…
• La fauna selvatica si differenzia a seconda delle …, cioè dell’…
Agricoltura
L’agricoltura e l’allevamento in collina sono attività importanti così come lo sviluppo di industrie per la trasformazione e conservazione dei prodotti agricoli.
Un’attività ancora molto diffusa nelle zone collinari è l’agricoltura. È la conformazione del territorio a determinare la scelta delle colture. Ad esempio, coltivare il grano o altri cereali in collina può essere difficoltoso perché, per questo tipo di coltivazione, è necessario l’uso di grossi macchinari. Per questo in collina si trovano estese coltivazioni di frutta, ulivi e vigneti.
Al nord è importante la produzione della frutta, che viene spesso raccolta a mano, come le ciliegie, le nocciole, le mele e le pere. La coltivazione dell’ulivo è prevalente sulle alture del centro e del sud, ma anche sulle colline moreniche e in Liguria.
La vite è la produzione più tipica della collina ed è diffusa un po’ ovunque in Italia. In alcune parti del sud, in particolare della Sicilia, si coltivano il grano, l’avena, l ’orzo
Allevamenti Industrie alimentari
Sui pendii che rimangono più a lungo in ombra, dove cresce la vegetazione spontanea, ci sono numerosi pascoli che permettono un fiorente allevamento di mucche al nord, di pecore, capre e cavalli al centro e al sud.
In collina sono sorte molte industrie che lavorano i prodotti derivati dall’agricoltura e dell’allevamento: oleifici, aziende vinicole, industrie conserviere e caseifici Questi prodotti alimentari sono diventati famosi in tutto il mondo per la loro alta qualità. Negli ultimi decenni sono nate piccole industrie e laboratori artigianali, soprattutto sulle colline dell’Italia centrale.
Sulle colline italiane, come anche in pianura, si coltiva il girasole. Questo fiore, oltre a permettere la produzione di olio alimentare, è molto utile alle api, insetti impollinatori a rischio di estinzione. Perciò è molto positiva la notizia che stanno aumentando le coltivazioni biologiche di questa pianta.
Terrazzamenti
Quando il pendio di una collina è molto ripido, l’attività agricola è impossibile da praticare. Perciò gli esseri umani, sin dai tempi antichi, hanno modificato il territorio costruendo i terrazzamenti, che sono dei gradoni rinforzati con muretti di sassi. In questo modo è possibile ottenere delle superfici pianeggianti che rendono i lavori agricoli più agevoli.
Oggi purtroppo non sono rimasti molti terrazzamenti. Tuttavia, da qualche tempo sono in atto progetti per valorizzare i terrazzamenti esistenti e si sta riprendendo il lavoro della costruzione dei muretti a secco, costruiti solo con pietre a incastro.
Il turismo collinare ha avuto un deciso incremento grazie al clima mite, alle bellezze paesaggistiche, ai numerosi centri storici e agli eventi culturali che vi si organizzano. In tempi recenti ha avuto grande sviluppo l’agriturismo, una nuova forma di turismo che coinvolge molte aziende agricole.
Le aziende agrituristiche offrono una cucina tipica della località, basata su alimenti genuini e di propria produzione.
I turisti possono trascorrere una vacanza immersi nella natura, riscoprire le antiche tradizioni popolari e le diverse botteghe artigiane.
Punti chiave Ricavo informazioni
1
• Agricoltura
• Allevamento
• Industria alimentare
• Turismo
Espongo
2 Rispondi a voce.
• Quali sono i prodotti agricoli coltivati in collina?
• Quali animali vengono allevati?
• A quali industrie alimentari sono collegati?
• Quale particolare tipo di turismo si è sviluppato nelle zone collinari?
3 Utilizza le informazioni ed esponi cercando di collegare le diverse attività delle zone collinari.
L’anno scorso hai studiato come si è modificato nel corso dei millenni il territorio. Hai anche studiato che cosa sono le latifoglie e le aghifoglie. Con tranquillità cerca di riportare alla mente le principali informazioni su questi argomenti. Vedrai che riuscirai a completare queste pagine.
Osserva le immagini e completa.
Queste conchiglie fossili ritrovate su una collina dimostrano che alcune colline italiane si sono formate con l’innalzamento del Sono colline di origine .
Gli agenti atmosferici come ,
erodono .
Questa è l’origine delle colline .
La flora spontanea
è costituita soprattutto da boschi di e macchia
In un agriturismo di collina è possibile osservare alcune delle principali attività lavorative tipiche di quell’ambiente: , , ,
Osserva di nuovo le immagini e leggi i punti chiave che ricordano.
• Le colline italiane hanno differenti origini
• La flora spontanea
• Le attività della collina
Sono riuscito/a a stare tranquillo/a…
molto abbastanza poco Mindfulness
Dove si trovano le colline italiane?
Le colline sono diffuse su tutto il territorio italiano e ne occupano quasi la metà.
Come ebbero origine le colline italiane?
Le colline si differenziano in base alle varie origini.
Sono:
• strutturali : antiche montagne che sono state erose da agenti atmosferici;
• tettoniche : formate per il sollevamento del fondale marino;
• moreniche : formate dai detriti dei ghiacciai;
• vulcaniche : vulcani che con il tempo si sono spenti.
Com’è il clima delle colline italiane?
Il clima delle colline dipende dalla loro posizione, infatti cambia soprattutto in base alla latitudine .
Quali sono la flora e la fauna delle colline italiane?
Un tempo le colline erano ricoperte quasi interamente da boschi, nei quali vivevano molti animali selvatici.
Oggi si trovano soprattutto campi coltivati e pascoli .
Si trovano animali selvatici dove l’essere umano non è presente.
Quali sono le attività che si svolgono sulle colline italiane?
In collina l’agricoltura e l’allevamento sono ancora attività importanti.
Vi sono anche molte industrie che trasformano i prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento. Anche il turismo è un’attività rilevante.
• Completa la mappa per ricordare e organizzare le conoscenze.
Clima
dipende da
occupano quasi la metà del territorio italiano latitudine venti
tettonica: sollevamento del fondale
morenica: formata dai
vicinanza al posizione
vulcanica: in origine erano dei
strutturale: antiche montagne erose da agenti
un tempo ricoperte da 1 dove vivevano animali selvatici Flora e fauna
oggi ci sono coltivati e pascoli.
Attività
agricoltura allevamento industrie
turismo 2
1 Com’era la vegetazione spontanea delle colline?
2 Quale tipo di turismo è molto praticato in collina?
Le pianure sono vasti territori che non superano i 200 m di altezza. Le pianure, come le colline, hanno avuto origini diverse. Ciò ha determinato le loro particolari caratteristiche.
La nostra penisola è povera di pianure: meno di un quarto del territorio è pianeggiante. La maggior parte di esso è rappresentato dalla Pianura Padana.
Le pianure della parte peninsulare, anche se abbastanza numerose, sono di estensione modesta.
Pianure
Per milioni di anni i fiumi hanno eroso dalle montagne enormi quantità di ghiaia, sabbia e altri detriti, trasportandoli e depositandoli a valle o nel mare. L’accumularsi di tutti questi detriti ha riempito il fondale marino dando origine alle pianure alluvionali. La Pianura Padana è la più estesa tra le pianure alluvionali italiane. Altre pianure di questo tipo sono: il Valdarno e la Maremma in Toscana, l’Agro Romano e l’Agro Pontino nel Lazio, la Piana di Metaponto in Basilicata e quella di Sibari in Calabria.
Maremma, in Toscana.
La pianura di origine vulcanica è formata dal materiale eruttato dai vulcani nell’antichità. Le ceneri, che si sono depositate con le eruzioni, hanno reso molto fertile il terreno. Pianure vulcaniche sono la Piana di Catania, in Sicilia, ai piedi del vulcano Etna, e la Pianura Campana, che si estende nei pressi del Vesuvio. Quest’ultima è una zona densamente abitata e intensamente coltivata.
Le pianure di sollevamento si sono formate quando il fondo del mare si è alzato a causa di sconvolgimenti geologici avvenuti all’interno della Terra. Queste pianure sono piuttosto aride e i campi devono essere irrigati con l’acqua dei pozzi o dei canali. Sono pianure di sollevamento la Penisola Salentina e il Tavoliere delle Puglie. Dopo la Pianura Padana, quest’ultima è la più vasta d’Italia e si trova nel nord della Puglia.
Punti chiave
1
• L’origine delle pianure italiane
• Le differenti caratteristiche
• Quali sono e dove si trovano
Espongo 3
Anche le pianure di origine tettonica sono state originate da particolari movimenti della Terra che però, contrariamente a quelle di sollevamento, hanno provocato lo sprofondamento e l’appiattimento di una parte della crosta terrestre. Il Campidano è la più vasta pianura della Sardegna. È famosa per i suoi stagni, dove sostano i fenicotteri rosa.
Ricavo informazioni
2
Le pianure italiane si sono formate in modi diversi. Per ciascuno di essi sottolinea:
• le modalità di formazione
• i nomi delle pianure di quel tipo
Utilizzando la carta, indica le diverse pianure e spiega come si sono formate.
La Pianura Padana è la più grande pianura d’Italia. È di origine alluvionale e si divide in alta e bassa pianura. L’alta pianura è arida in superficie, mentre la bassa pianura, quella più vicina al fiume Po, ha un terreno molto fertile.
Formazione
La Pianura Padana prende il nome dal fiume Po, che i Romani chiamavano Padus. Il Po l’attraversa integralmente da ovest a est, dove sfocia nel Mar Adriatico. Ancora oggi, come un tempo, il fiume deposita i suoi detriti nell’ultimo tratto del suo viaggio verso il mare e così, anno dopo anno, la pianura sottrae spazio al mare diventando sempre più grande.
Quella che oggi è la più vasta pianura italiana che si estende dal Piemonte fino al Veneto, allungandosi da ovest a est attraverso quattro regioni, in tempi antichissimi non esisteva. Al suo posto c’era il mare, che arrivava sino ai piedi delle Alpi. Con il passare del tempo, i detriti portati dai numerosi fiumi hanno colmato questa profonda insenatura formando la grande pianura.
Nella Pianura Padana si distinguono due fasce che sono differenti tra loro per le caratteristiche del terreno: l’alta e la bassa pianura.
L’alta pianura, che si trova ai piedi delle montagne (Alpi e Appennini), è piuttosto arida nello strato superficiale. Il terreno permeabile, formato soprattutto da ghiaia, lascia filtrare l’acqua nel sottosuolo e, per questo, non è particolarmente adatto alle coltivazioni. Ha una leggera pendenza avvicinandosi al fiume Po.
Nella bassa pianura, vicina al fiume Po, il terreno argilloso è più impermeabile e compatto, per questo trattiene e assorbe lentamente l’acqua. Il terreno, quindi, si mantiene molto umido, è fertile e crea le condizioni ideali per l’agricoltura.
L’alta e la bassa pianura sono separate dalla fascia delle risorgive. L’acqua piovana, che nell’alta pianura è penetrata negli strati più profondi del terreno, quando incontra i terreni impermeabili non può proseguire la sua corsa. Quindi riaffiora in superficie formando risorgive, dette anche fontanili
Sotto terra l’acqua si mantiene a temperatura costante. Questo fenomeno, in agricoltura, è sfruttato per la tecnica delle marcite. Creando una fitta rete di canali, si porta l’acqua a un territorio molto esteso e, regolandone il flusso, se ne fa scorrere un sottile strato sul terreno che, in questo modo, non gela mai; è sempre irrigato ed è così fertile da poter permettere più raccolti durante l’anno.
Punti chiave 1
• Formazione della Pianura Padana
• Alta e bassa pianura
• Risorgive e marcite
Ricavo informazioni
2
Sottolinea nel testo, con i colori indicati, la risposta a ogni domanda.
• Dove si estende e come ha avuto origine la Pianura Padana?
• Quali sono le caratteristiche dell’alta pianura?
• Quali sono le caratteristiche della bassa pianura?
• La bassa pianura è adatta alle coltivazioni?
• Come si formano le risorgive?
• Che cosa sono le marcite?
Utilizza le parti che hai sottolineato per esporre le tue conoscenze.
Inizia così:
Il Po, che i Romani chiamavano…, attraversa…
La Pianura Padana, per la sua estensione, ha un clima con caratteristiche proprie.
È molto umido: freddo e nebbioso in inverno; caldo e afoso in estate. Le altre pianure, invece, risentono dell’influenza del mare.
La Pianura Padana ha un clima di tipo continentale: l’inverno è freddo, l’estate è calda. L’umidità dell’aria è elevata durante tutto l’anno: per questo le estati sono afose e d’inverno sono frequenti fitte nebbie.
La parte più fredda della regione padana è quella occidentale. Essa non risente dell’azione marina: le montagne liguri, infatti, fermano i venti provenienti dal mare. La regione orientale della pianura beneficia, invece, dell’influenza del Mar Adriatico. La nebbia, caratteristica della Pianura Padana, si forma a causa della forte umidità e dell’assenza di venti. Le Alpi riparano la pianura dai venti che provengono da nord. L’assenza di vento e la bassa temperatura dei mesi freddi provocano il ristagno dell’umidità. Il vapore acqueo presente nell’aria si condensa e, a contatto con un suolo più freddo, dà origine alla nebbia.
Le altre pianure italiane sono meno estese ed essendo quasi tutte vicine al mare godono della sua azione mitigatrice. Tuttavia vi è una differenza tra le pianure che si affacciano sul Mar Adriatico e quelle che si affacciano sul Mar Tirreno.
Le pianure adriatiche, in inverno, hanno un clima più rigido perché non hanno nessun riparo dai venti freddi che arrivano dalle zone orientali; quelle tirreniche sono più umide perché i venti che vi giungono portano nuvole cariche di pioggia.
Punti chiave
1
• Il clima della Pianura Padana
• Il clima delle altre pianure
Ricavo informazioni
2
Ricerca nel testo le informazioni seguendo questa scaletta:
• clima della Pianura Padana;
• come si forma la nebbia;
• qual è la differenza di clima tra le pianure costiere adriatiche e quelle tirreniche.
Espongo 3
Esponi in modo sintetico seguendo l’ordine della scaletta.
Per preservare la flora e la fauna
italiana, anche quelle della pianura, sono stati istituiti parchi naturali e oasi protette.
Oggi la vegetazione e la fauna spontanea in pianura sono quasi inesistenti. La maggior parte del suolo pianeggiante è destinata all’agricoltura e all’allevamento.
Le piante che oggi crescono nelle pianure italiane non sono certamente le stesse che vi crescevano nei tempi antichi, quando le terre pianeggianti erano paludose e ricoperte di foreste. Oggi le pianure che, in genere, sono ricche di acqua rappresentano il territorio in cui è maggiormente sviluppata l’agricoltura.
La flora spontanea al nord è caratterizzata dalla presenza di pioppi, salici, tigli, aceri. Nelle pianure litoranee del sud, per il loro clima caldo e i lunghi periodi in cui le piogge sono scarse, è diffusa la macchia mediterranea
Gli animali che vivevano nelle pianure coperte di foreste o nelle zone paludose sono spariti con l’eliminazione di questi ambienti. Oggi gli animali più diffusi sono quelli allevati dall’essere umano.
In alcune zone protette, però, si trovano ancora aironi, germani e altri uccelli migratori. Nelle campagne l’uso di impedisce la presenza di animali selvatici, che faticano a trovare cibo.
Punti chiave
• Flora spontanea
• Fauna selvatica
2
1 Ricavo informazioni Nel testo sottolinea in rosso le parti che parlano di flora spontanea e in verde quelle che parlano di fauna selvatica.
Espongo 3
Utilizza le parti che hai sottolineato per esporre. Inizia così: Nelle pianure si ritrovano raramente flora spontanea e fauna selvatica…
Il territorio pianeggiante è facilmente coltivabile e offre molte risorse all’insediamento umano. Per questo la pianura è diventata l’ambiente più densamente abitato d’Italia. In esso le attività di agricoltura, allevamento, industria, commercio hanno un forte impatto.
Agricoltura
In pianura il paesaggio agricolo ha sostituito quasi completamente l’ambiente naturale. Infatti, ovunque si posi lo sguardo, si notano solo terreni coltivati. I campi, con le diverse colture, si susseguono l’uno all’altro in modo ordinato, separati solo da strade o canali per l’irrigazione, qualche volta da filari di alberi. Solo nelle oasi protette è rimasto spazio per la vegetazione spontanea.
L’agricoltura praticata nella pianura è di tipo intensivo, ossia sfrutta al massimo la capacità produttiva del terreno. Nelle pianure viene prodotta la maggior parte dei prodotti agricoli: grano, mais ed altri cereali, ortaggi, alberi da frutto e foraggio per gli animali. Una coltura caratteristica della Pianura Padana, soprattutto nella parte occidentale, è quella del riso. Le piantine di riso per crescere hanno bisogno di essere immerse nell’acqua; per questo le risaie si trovano in zone in cui l’acqua è abbondante e si avvale di macchinari moderni, di fertilizzanti e di pesticidi.
Agricoltura biologica
Ai prodotti dell’agricoltura intensiva, da alcuni anni, si sono affiancati quelli dell’agricoltura biologica, cioè coltivati senza l’utilizzo di prodotti chimici e nel rispetto dell’ambiente.
Anche l’allevamento di bovini, ovini, suini e pollame è spesso di tipo intensivo, ossia il bestiame non è lasciato libero di pascolare come accade in montagna o in collina. Esso vive in grandi stalle moderne, attrezzate con macchinari computerizzati che aiutano nell’esecuzione di molti lavori come la mungitura, l’alimentazione, la pulizia.
L’abbondanza di acqua ha consentito all’industria di svilupparsi, trovando una risorsa nel territorio pianeggiante su cui costruire fabbriche e capannoni.
In pianura si trovano industrie tessili, meccaniche, chimiche, elettroniche, alimentari. Oltre alle grandi industrie ci sono numerose piccole e medie aziende.
In pianura, la natura del terreno ha permesso un grande sviluppo delle vie di comunicazione, favorendo il commercio Strade, aeroporti, autostrade, ferrovie agevolano lo spostamento delle materie prime che arrivano alle fabbriche e dei prodotti finiti che devono essere distribuiti ovunque.
Punti chiave 1
• Agricoltura
• Allevamento
• Industria
• Commercio
Espongo 3
Ricavo informazioni
2
Sottolinea nel testo, con i colori indicati, le parti relative a queste informazioni.
• In pianura è praticata l’agricoltura di tipo intensivo.
• Anche l’allevamento è di tipo intensivo.
• L’industria si è sviluppata per le caratteristiche del territorio.
• Le vie di comunicazione hanno favorito il commercio.
Utilizza l’elenco delle informazioni come scaletta per esporre.
A volte, completare una scheda forse può sembrarti difficile. Ma, come sai, le immagini e le tracce ti aiutano. Nel caso fossi ancora in difficoltà, non arrenderti: vai a ricercare nelle pagine del testo ciò che non ricordi.
Osserva le immagini e completa.
Le immagini mostrano che le pianure si sono formate in modi differenti: la prima è una pianura di origine ., la seconda è di origine . In Italia si trovano anche pianure di . e .
Nelle pianure italiane la flora e la fauna sono quasi del tutto scomparse. Hanno lasciato il posto a campi e allevamenti
La conformazione del terreno in pianura ha favorito la costruzione di vie di Ha facilitato anche la costruzione di e lo sviluppo del
In pianura l’ è una risorsa importante. Grazie al tipo di territorio, per facilitare il lavoro, è possibile utilizzare grandi come i e le mietitrebbie.
Osserva di nuovo le immagini e leggi i punti chiave che ricordano.
• Le pianure italiane hanno differenti origini
• La flora e la fauna
• Le attività della pianura
Sono riuscito/a a stare tranquillo/a… molto abbastanza poco
Dove si trovano le pianure italiane?
La nostra penisola è povera di pianure : meno di un quarto del territorio è pianeggiante.
La pianura più vasta è la Pianura Padana .
Come ebbero origine le pianure italiane?
Le pianure hanno quattro origini diverse.
Sono:
• alluvionali : formate con i detriti trasportati dai fiumi;
• vulcaniche : formate con il materiale eruttato dai vulcani;
• di sollevamento: formate con l’innalzamento del fondo marino;
• tettoniche : formate con lo sprofondamento o appiattimento della crosta terrestre.
Quali particolarità ha la Pianura Padana?
La Pianura Padana , la più estesa d’Italia, è di origine alluvionale
È divisa in alta e bassa pianura. Il suolo dell’alta pianura è ghiaioso, permeabile e poco fertile. La bassa pianura è la parte più fertile della Pianura Padana dove ci sono le marcite.
Com’è il clima delle pianure italiane?
Il clima della Pianura Padana è molto umido e freddo in inverno, caldo e afoso in estate. Nelle altre pianure il clima dipende dalla latitudine, dalla vicinanza al mare e dall’esposizione ai venti.
Quali sono la flora e la fauna delle pianure italiane?
La flora spontanea e la fauna selvatica della pianura sono quasi inesistenti, si possono trovare quasi esclusivamente nelle oasi protette.
Quali sono le attività che si svolgono nelle pianure italiane?
In pianura l’agricoltura e l’allevamento del bestiame sono attività che sono svolte in modo intensivo, utilizzando macchinari e tecnologie all’avanguardia.
I prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento vengono lavorati negli stabilimenti alimentari .
Le numerose industrie producono merci di ogni tipo.
La possibilità di muoversi con rapidità ha incrementato lo sviluppo del commercio.
Il territorio pianeggiante ha facilitato la costruzione di molte vie di comunicazione : strade, autostrade, ferrovie.
I maggiori aeroporti italiani sono stati realizzati in pianura.
• Completa la mappa per ricordare e organizzare le conoscenze.
occupano più di un quinto del territorio nazionale
la pianura più vasta d’Italia
è la
divisa in
alta pianura bassa pianura
Origine alluvionale: 1 trasportati dai fiumi
vulcanica: dei vulcani
2 : movimenti della superficie terrestre
di sollevamento: l’innalzamento del fondo
Pianura Padana: umido, freddo, nebbioso in autunno e in inverno, afoso in estate
Clima
le pianure vicine al risentono della sua presenza
Flora e fauna
Attività
quelle spontanee sono quasi inesistenti, si trovano nelle oasi protette
agricoltura e intensivi, industria, commercio
1 Che cosa trasportano e depositano i fiumi?
2 Dalle indicazioni ricava il tipo di pianura.
L’idrografia studia i paesaggi di acqua . Quando in Geografia parliamo di acqua intendiamo sia quella salata che forma mari e oceani sia quella dolce che forma fiumi, laghi… e si trova sopra e sotto il suolo.
Metacognizione
Studiando i paesaggi di terra hai notato che sono ricchi di acque dolci. Ma il nostro Paese è una penisola ed è quasi completamente circondato dalle acque del mare
Classe capovolta
• I paesaggi di acqua sono quelli che si trovano lungo i , i , i .
Contenuti digitali dell’unità
In queste immagini vedi città italiane che sono sorte su fiumi, laghi o vicino al mare. Che cosa ti dimostrano?
Queste immagini ti fanno capire che una delle attività più importanti collegate agli ambienti di acqua è il .
• In Italia i paesaggi di acqua sono rappresentati da fiumi, laghi, mari.
• La presenza di acqua (dolce o salata) ha favorito la nascita di paesi e città.
• I paesaggi di acqua sono una risorsa per il turismo.
Anche per i paesaggi di acqua la metacognizione verrà in aiuto dei bambini e delle bambine. È fondamentale stimolarli a ricordare quanto hanno appreso lo scorso anno sulla nomenclatura dei fiumi, dei laghi e dei mari per collegarlo alle nuove conoscenze.
Il mare è una vasta distesa di acqua salata in cui sfociano i fiumi.
Il Mar Mediterraneo circonda la penisola italiana e, a seconda delle coste che bagna, assume nomi diversi.
Mar Ligure
Sul Mar Ligure si affacciano le coste della Liguria e parte di quelle toscane.
Le coste sono alte, rocciose e frastagliate; infatti formano molte cale, baie e piccole spiagge di ciottoli.
Mar Tirreno
Il Tirreno è il mare più vasto: si trova a sud del Mar Ligure, è racchiuso tra le coste della parte occidentale dell’Italia, la costa nord della Sicilia e la parte orientale della Sardegna.
Le sue coste sono generalmente basse e sabbiose a nord e rocciose a sud.
Mar Adriatico
Il Mar Adriatico bagna tutta la costa orientale della penisola italiana.
Le coste sono basse e sabbiose, tranne poche eccezioni come il Gargano e il Monte Conero. Nella parte settentrionale importanti tratti di costa sono costituiti da lagune, che sono tratti di mare poco profondi, racchiusi da lembi di sabbia.
Mare di Sicilia
Il Mare di Sicilia si trova nella parte meridionale dell’isola. Divide l’isola dall’Africa.
Le coste sono prevalentemente basse e sabbiose.
Mare di Sardegna
Il Mare di Sardegna si trova a ovest dell’isola, situato tra la Sardegna e alcune isole spagnole, le Baleari.
Le coste sono in genere alte e rocciose.
Mar Ionio
Il Mar Ionio è a sud della penisola e bagna le coste di Puglia, Basilicata e Calabria
È il più profondo del Mediterraneo: in più punti raggiunge i 5000 metri.
Costa alta
In Italia vi sono quasi 8000 chilometri di coste: alte e frastagliate, basse e sabbiose.
Le coste alte e rocciose sono caratterizzate da pareti ripide, erose alla base dal continuo movimento delle onde. Ciò può provocare il crollo della parte superiore sporgente e, così, la costa lentamente si ritira. Questo tipo di costa è molto frastagliato, caratterizzato da insenature: baie, cale, golfi; ma anche da sporgenze, come capi e promontori. Quando le coste sono alte, il mare modella nella roccia archi, scogli e grotte. I tratti di costa alta sono intervallati da piccole spiagge. La costa ligure e buona parte di quella sarda e di quella ionica sono esempi di costa alta.
Costa bassa
Quando un territorio pianeggiante arriva al mare, le coste sono basse. In genere questa costa, al contrario di quella alta, presenta un aspetto rettilineo ed è poco frastagliata. Un esempio tipico è la costa dell’alto Adriatico.
Nei mari italiani vi sono molte isole che, talvolta, sono raggruppate in arcipelaghi Appartengono allo Stato italiano le isole più grandi del Mediterraneo: la Sicilia e la Sardegna. La Sardegna si trova al centro del Mar Tirreno e la Sicilia, più a sud, è vicinissima alla Calabria, separata solo da uno stretto lembo di mare.
Intorno alla Sicilia
Intorno alla Sicilia ci sono diverse isole minori: l’arcipelago delle Eolie e Ustica a nord, quello delle Egadi a ovest; a sud ci sono le isole di Pantelleria e l’arcipelago delle Pelagie con Lampedusa, che è l’isola più a sud. Alcune isole sono dei vulcani attivi come Stromboli e Vulcano
Nel Tirreno
La maggior parte delle isole e degli arcipelaghi si trova nel Mar Tirreno: l’arcipelago Toscano con l’Isola d’Elba, le isole di Ponza, l’arcipelago Campano con Capri e Ischia
Nell’Adriatico
Nel Mar Adriatico, di fronte al promontorio del Gargano, ci sono le isole Tremiti.
Il mare ha un’azione mitigatrice lungo tutte le sue coste.
Nelle località marine il clima è più mite rispetto all’entroterra.
In estate, le aree costiere beneficiano di temperature più fresche di quelle continentali. In inverno, le località marittime godono di un clima meno rigido di quello continentale.
L’acqua del mare si riscalda e si raffredda più lentamente del suolo. Durante l’estate il mare immagazzina il calore del sole e lo restituisce in inverno rendendo il clima mite. Durante l’estate, invece, poiché l’acqua del mare è più fredda delle terre circostanti, rinfresca l’aria.
In estate, durante il giorno, la terra e l’aria che le sta sopra si riscaldano più rapidamente del mare; l’aria riscaldata è leggera e sale verso l’alto, richiamando al suo posto aria fresca dal mare. Si forma così la brezza di mare, un fresco venticello che mitiga il caldo della costa.
Di notte, l’aria che sta sopra al mare si raffredda più lentamente della terra; così l’aria più calda e più leggera sale verso l’alto e richiama al suo posto aria fresca dalla terra. Si forma in questo modo la brezza di terra che soffia dalla terra verso il mare.
Educazione
Fiori
La flora spontanea delle coste lungo i mari italiani è perlopiù rappresentata dalla macchia mediterranea. Nelle acque marine la fauna si è ridotta per l’eccessiva pesca e per l’inquinamento.
Nelle acque marine, fin dove arriva la luce solare, crescono diversi tipi di alghe. La presenza delle alghe è molto importante perché dà origine a complessi ecosistemi. Lungo le coste il clima è mite e la vegetazione che prevale è la macchia mediterranea, costituita da pini marittimi, lecci, querce da sughero, corbezzoli, tutte piante ad alto fusto.
Il sottobosco della macchia mediterranea è formato da erbe e arbusti come il rosmarino, il timo, l’oleandro. Nelle regioni meridionali della penisola si trovano fichi d’India e agrumi.
La fauna che popolava i mari si è ridotta notevolmente in questi ultimi decenni sia a causa della pesca, diventata eccessiva, sia a causa dell’aumentato inquinamento dei mari. I pesci più diffusi sono quelli denominati “pesce azzurro”, cioè sardine acciughe, sgombri
L’ambiente costiero offre rifugio a diverse specie di animali selvatici, rettili e anfibi. Numerose specie di uccelli ni, fenicotteri trovano abbondanza di cibo nelle vicinanze del mare.
Punti chiave
1
• La flora e la fauna
Ricavo informazioni
2 3 Completa la sintesi e utilizzala per esporre.
• La vegetazione nelle acque marine è rappresentata dalle
• Lungo la costa prevale la
• La fauna delle acque è rappresentata dai
• Il più diffuso è
• Lungo le coste vivono
Lungo le coste italiane prosperano molte attività. Le attività tipiche delle zone costiere sono: il turismo, la pesca e l’industria per la lavorazione e conservazione del pesce, le attività portuali, la lavorazione del sale.
Per gli abitanti della costa la pesca rappresenta ancora un’importante risorsa economica. Un tempo i pescatori erano molti di più rispetto a oggi. In genere avevano piccole barche che non si allontanavano mai troppo dalla costa.
Adesso è cambiato il modo di pescare: ci sono grossi pescherecci sui quali lavorano molte persone. Quando partono per una battuta di pesca rimangono al largo anche per diversi giorni, utilizzano attrezzature moderne. Il pesce che viene pescato è immediatamente surgelato in modo da poterlo conservare a lungo. Questo tipo di peschereccio viene chiamato “nave-fattoria”.
In molte località, dove il mare è meno pescoso, si è sviluppata l’itticoltura, cioè l’allevamento di pesci e molluschi. In queste località si è sviluppata anche l’industria di lavorazione e conservazione del pescato.
Un prodotto importante che il mare ci fornisce è il sale, che si separa dall’acqua marina per mezzo dell’evaporazione; questa attività viene svolta nelle saline dell’Italia meridionale e insulare.
Come funzionano le saline
Le saline si trovano a ridosso delle coste basse in luoghi molto caldi. Sono costituite da una serie di vasche in cui si fa entrare l’acqua del mare solo fino a quando questa raggiunge l’altezza di pochi centimetri. Il forte calore del sole fa evaporare l’acqua lasciando sul fondo il sale grezzo che, successivamente, viene purificato e preparato per la vendita. Le saline più importanti in Italia sono quelle di Margherita di Savoia in Puglia, di Trapani in Sicilia e di Cagliari in Sardegna.
L’attività turistica si è sviluppata lungo le coste italiane grazie alla bellezza e alla varietà dei suoi paesaggi e al suo clima mite.
Dagli anni sessanta del secolo scorso il turismo ha avuto un fortissimo incremento. Per questo oggi rappresenta una delle principali fonti di reddito per gli abitanti delle zone costiere.
Per accogliere i numerosi turisti sono state costruite strutture alberghiere e balneari, di ristorazione e tutte quelle attrezzature che servono a rendere piacevole e divertente il soggiorno al mare.
In molte città costiere, dove sono presenti golfi e insenature, vi è il porto; certe volte è piccolo e vi trovano riparo le barche dei pescatori e qualche imbarcazione turistica, altre volte è grande e attrezzato per diversi tipi di attività: costruzione e riparazione di navi, carico e scarico di merci e passeggeri.
Nei grandi porti, come quello di Genova o di Trieste o di Livorno, si possono distinguere diverse aree: la zona per le navi che trasportano container, la zona per le petroliere, quella per i traghetti e le navi da crociera e la zona per i pescherecci. Una parte del porto è riservata alla Marina Militare.
Nelle località turistiche vi sono porti che ospitano imbarcazioni private di diverse dimensioni.
Punti chiave
1
• La pesca
• Le saline
• Il turismo
• I porti
Ricavo informazioni ed espongo
2 3 Per esporre in modo coerente quali sono le attività che si svolgono nell’ambiente mare, ricava le informazioni utilizzando queste domande.
• Quali sono le principali attività che si svolgono nelle località di mare?
• Che cos’è una nave fattoria?
• Che cos’è l’itticoltura?
• Come si estrae il sale?
• Perché il turismo al mare ha avuto un forte sviluppo?
• Dove sorgono i porti?
• Quali tipi di imbarcazioni vi attraccano?
Osserva le immagini e completa.
L’Italia è una penisola circondata dal Mar
Il Mar , lungo le coste italiane, prende diversi nomi: Mar , Mar , Mar , Mar , Mar , Mar .
Molte persone trascorrono gran parte dell’inverno nelle località marine. Il clima in queste località è , grazie all’influenza del
Le principali attività lavorative tipiche dell’ambiente
mare sono: , , ,
Sono riuscito/a a stare tranquillo/a…
Osserva di nuovo le immagini e leggi i punti chiave che ricordano.
• Il Mar Mediterraneo circonda l’Italia e prende vari nomi
• Il mare mitiga il clima
• Le attività del mare
molto abbastanza poco
Dove si trovano i mari italiani? Come si chiamano?
Il Mar Mediterraneo circonda l’Italia su tre lati e prende nomi diversi a seconda delle coste che bagna.
Quali isole ci sono in Italia?
L’Italia ha due grandi isole, Sicilia e Sardegna, e numerose isole più piccole, a volte raggruppate in arcipelaghi
Com’è il clima nei territori vicino al mare?
Il mare rende il clima più fresco in estate e meno rigido in inverno.
Quali sono le attività che si svolgono nelle località marine?
Le attività tipiche che si svolgono nelle località marine sono: la pesca , l’itticoltura , le attività portuali, l’estrazione del sale e il turismo
• Completa la mappa per ricordare e organizzare le conoscenze.
Il territorio italiano è ricco di fiumi Nascono sulle Alpi, sugli Appennini, sui monti della Sardegna.
Fiumi alpini
I fiumi che scendono dalle Alpi hanno origine da sorgenti o da ghiacciai. Sono alimentati in autunno e in inverno dalle piogge e dalle nevicate; in primavera e in estate dallo scioglimento dei ghiacciai. Per questo motivo hanno, in generale, una portata costante, cioè la quantità di acqua che trasportano durante l’anno non subisce importanti variazioni.
Molti sono affluenti del Po: Adda, Oglio, Ticino, Trebbia, Taro. Alcuni sono anche immissari e emissari di laghi. Altri ancora sfociano nel mare Adriatico: l’Adige, il Piave.
Fiumi appenninici
I fiumi che nascono dagli Appennini hanno per la maggior parte corso breve; sono torrenti più che fiumi veri e propri. Hanno una portata scarsa e irregolare perché sono alimentati solo dall’acqua delle piogge, che in inverno e in autunno sono più intense, ma in estate sono molto scarse.
I fiumi che sfociano nell’Adriatico, tranne il Reno, non superano mai i 200 chilometri. Sul versante tirrenico i fiumi come il Tevere e l’Arno sono più lunghi perché nel primo tratto del loro corso, prima di arrivare al mare, percorrono valli parallele alla catena montuosa.
Fiumi della Sicilia e della Sardegna
I corsi d’acqua della Sicilia e della Sardegna sono a carattere torrentizio: pieni d’acqua d’inverno e quasi secchi d’estate a causa delle scarse piogge.
I più importanti sono: in Sicilia, il Salso e il Simeto; in Sardegna, il Flumendosa.
Il fiume più importante e più lungo d’Italia è il Po, che nasce sulle Alpi Cozie. Durante il suo corso, attraversa la Pianura Padana e raccoglie le acque di numerosi affluenti. Sfocia nel Mar Adriatico con una foce a delta.
Il delta del Po
Il delta del Po è stato riconosciuto Riserva della Biosfera dall’UNESCO. Difendere la biodiversità di animali e piante che in esso vivono è un impegno importante per tutti.
Sorgenti
Il Po nasce a circa 2000 metri di quota, in località Pian del Re, ai piedi del Monviso.
Il primo tratto è impetuoso, ma raggiunge ben presto la Pianura Padana scorrendo verso est. Attraversa quattro regioni prima di arrivare al Mar Adriatico.
Quando il fiume percorre la pianura la sua velocità diminuisce, attraversa importanti città come Torino, Piacenza, Cremona e Ferrara. In questo lungo tratto il Po diventa navigabile
Presso la foce, il corso del fiume si ramifica in tanti canali, che formano il suo vasto delta. Il Po, nel suo viaggio verso il mare, trasporta molti detriti che deposita alla foce. Per questo, avanza di circa 50 metri ogni anno.
Il Po è alimentato da molti affluenti che scendono sia dalle Alpi sia dagli Appennini, perciò ha affluenti di destra e di sinistra.
Il Po: una risorsa
Il Po è sempre stato una risorsa importante per l’economia della Pianura Padana. Era ed è fondamentale per l’irrigazione dei campi, oltre a costituire anche un’importante via di comunicazione.
Punti chiave
• Fiumi alpini, appenninici, sardi e siciliani
• Il fiume Po
Ricavo informazioni ed espongo
2 3 Per ciascun gruppo di fiumi e per il Po, esponi le caratteristiche principali aiutandoti con le parole chiave.
I laghi italiani, come le colline, hanno caratteristiche e forme differenti, perché diverse sono le loro origini.
I laghi sono masse di acqua dolce che occupano grandi conche del terreno. In queste conche, nel corso dei millenni, i fiumi hanno portato la loro acqua così come la pioggia.
Le diverse origini dei laghi determinano la forma, le dimensioni e la profondità.
I laghi glaciali sono stati formati dall’azione erosiva di antichi ghiacciai, i quali hanno lasciato conche che si sono riempite di acqua.
I più grandi si trovano nell’Italia settentrionale, nella zona delle Prealpi Sono i laghi più grandi e profondi d’Italia, hanno una forma allungata. Questi laghi sono alimentati da sorgenti sotterranee e da immissari. Di solito hanno anche un emissario che poi confluisce nel Po.
I principali sono: il Lago di Garda, il Lago Maggiore, il Lago di Como, il Lago d’Iseo Sulle Alpi sono presenti anche molti piccoli laghi alpini.
I laghi vulcanici si trovano soprattutto nell’Italia centrale. Sono generalmente profondi, occupano i crateri di vulcani spenti e, per questo motivo, la loro forma è circolare. I più importanti laghi vulcanici sono quelli di Bolsena, di Bracciano, di Vico, di Albano, di Nemi
I laghi di origine tettonica si sono formati in epoche remote quando, in seguito ad alcuni sconvolgimenti della crosta terrestre, una conca sprofondò e si riempì di acqua.
II lago Trasimeno è il lago più vasto dell’Italia centrale. È poco profondo ed è alimentato dalle piogge e da un canale artificiale che raccoglie le acque di alcuni torrenti.
I laghi costieri si trovano in prossimità delle coste. Si sono formati lungo un tratto di costa, grazie a cordoni di sabbia, trasportati dalle onde che li hanno separati dal mare. L’acqua di questi laghi è salmastra. I laghi costieri si trovano soprattutto lungo le coste meridionali del Mar Adriatico, come quelli di Lesina e di Varano in Puglia.
Se un fiume viene sbarrato da materiali trasportati da un’alluvione, da frane o artificialmente con le dighe, non può più proseguire il suo corso e allaga il terreno intorno formando un lago. Il più grande lago di sbarramento è il Lago Omodeo in Sardegna.
Punti chiave 1
• L’origine dei laghi
Ricavo informazioni 2
Completa indicando l’origine di ogni lago. Ricava le informazioni dal testo.
• Grandi conche scavate dai ghiacciai:
• Crateri di vulcani spenti:
• Conche formatesi in seguito a sconvolgimenti della crosta terrestre:
• Sabbia trasportata dal mare:
• Ostacolo lungo il corso di fiume:
Utilizza lo schema per ripetere ciò che hai studiato sull’origine dei laghi. Completa ricordando il nome dei principali laghi italiani.
I fiumi lungo il loro corso, dalla sorgente alla foce, percorrono ambienti diversi. È da questi ambienti che dipendono la flora e la fauna.
I laghi, soprattutto i più grandi, con la loro massa d’acqua, influenzano il clima della zona circostante, rendendolo più mite.
La flora che si può osservare lungo la riva di fiumi è rappresentata da arbusti e piante acquatiche.
Intorno ai laghi, dove il clima è spesso più mite, crescono ulivi, viti e agrumi.
I fiumi e i laghi ospitano diverse varietà di pesci di acqua dolce, come le trote, le tinche, le carpe e i lucci.
Le loro rive sono l’habitat naturale di anfibi e insetti: rane, rospi, salamandre, libellule.
Le sponde di fiumi e laghi sono scelte per nidificare da molti uccelli acquatici, come il martin pescatore, gli aironi e il germano reale.
Punti chiave
1
• La flora
• La fauna
Ricavo informazioni ed espongo
2 3 Utilizza le parole chiave per esporre in modo chiaro le tue conoscenze relative alla flora e alla fauna degli ambienti di acqua dolce.
Il fiume e il lago hanno sempre favorito l’insediamento dell’essere umano lungo le loro rive grazie al clima mite, alla possibilità di utilizzare l’acqua dolce per la sopravvivenza e per l’agricoltura. Il fiume inoltre rappresentava un’ottima via di comunicazione.
Molte città italiane sono state edificate sulle rive dei fiumi: Roma, Firenze, Torino per citarne solo alcune.
Centrali idroelettriche
Nel tratto montano di alcuni fiumi, la forza dell’acqua viene utilizzata per produrre energia elettrica
Agricoltura, allevamento, industria
L’acqua di fiumi e laghi è utilizzata soprattutto per l’agricoltura e l’allevamento. Anche nelle acque dolci si pratica l’itticoltura.
L’acqua inoltre viene incanalata anche per alimentare gli impianti industriali
Il turismo è una risorsa importante. Lungo i fiumi e i laghi si possono praticare diversi sport: la pesca, la vela, lo sci d’acqua, il rafting e il canottaggio.
La navigazione
I fiumi, nella parte che scorre in pianura, sono navigabili con battelli e aliscafi.
Punti chiave 1
• Le attività
Ricavo informazioni Sottolinea in verde le attività del settore primario, in blu quelle del settore secondario, in arancione quelle settore del terziario.
2
Espongo 3
Completa a voce la sintesi per esporre le tue conoscenze.
• Fiumi e laghi sono stati abitati fin dai tempi…
Sui loro territori si svolgono attività:
• del settore primario, come…
• del settore secondario, come…
• del settore terziario, come…
Mindfulness
Eseguire gli esercizi con la convinzione che non si commetteranno errori è una grande emozione! Ma occorre imparare a gestire le emozioni. Per questo non precipitarti, ma procedi con calma, proprio perché a volte la troppa sicurezza fa sbagliare.
Osserva le immagini e completa.
Le immagini mostrano tre laghi che hanno origine diversa.
Questo lago è di origine .: lo capisco perché
Questo lago è di origine .: lo capisco perché
Questo lago è di origine .: lo capisco perché
Le sorgenti di quasi tutti i fiumi italiani si trovano sulla catena montuosa
delle e sulla catena montuosa
degli .
La parte A si riferisce ai fiumi
La parte B si riferisce ai fiumi .
Puoi dire con sicurezza se le foto sono state scattate nelle vicinanze di un fiume o di un lago? Perché?
Questa foto è stata scattata sicuramente lungo le sponde di un lago. Perché?
La principale attività che si svolge lungo i fiumi e sulle coste dei laghi è il , ma le loro acque dolci sono utilizzate anche per
Osserva di nuovo le immagini e leggi i punti chiave che ricordano.
• I laghi italiani hanno differenti origini
• I fiumi italiani nascono dalle Alpi o dagli Appennini
• La flora e la fauna delle acque dolci
• Le attività lungo i fiumi e laghi
Sono riuscito/a a stare tranquillo/a…
Mindfulness
molto abbastanza poco
Quali caratteristiche hanno i fiumi italiani?
Il territorio italiano è ricco di fiumi .
I fiumi che nascono sulle Alpi hanno una portata d’acqua regolare e un percorso piuttosto lungo.
Quelli che nascono dagli Appennini sono più brevi e con una portata d’acqua irregolare.
Qual è il più lungo fiume d’Italia? Quali caratteristiche ha?
Il Po è il fiume più lungo d’Italia.
Nasce dal Monviso, attraversa la Pianura Padana e si getta nel Mar Adriatico con una foce a delta .
Riceve molti affluenti che scendono sia dalle Alpi sia dagli Appennini.
Come ebbero origine i laghi italiani?
Quali sono le loro caratteristiche?
I laghi italiani hanno origini diverse .
I laghi glaciali si sono formati nelle conche di antichi ghiacciai.
I laghi vulcanici occupano il cratere di vulcani spenti.
I laghi di origine tettonica sono stati formati da movimenti della crosta terrestre.
I laghi costieri si trovano in prossimità della costa divisi dal mare da una striscia di terra.
I laghi di sbarramento possono essere naturali o artificiali.
Il più grande lago d’Italia è il Lago di Garda.
Quali sono la flora e la fauna dei laghi e dei fiumi italiani?
La flora e la fauna di un fiume cambiano molto lungo il corso tra le sue sorgenti e la foce.
I laghi, se abbastanza grandi, influiscono sul clima mitigandolo. La fauna dei laghi è composta da pesci di acqua dolce e, lungo le rive, da anfibi e uccelli acquatici.
La flora è composta da piante acquatiche e, intorno ai grandi laghi, anche da ulivi, viti e agrumi.
Quali sono le attività che si svolgono su fiumi e laghi?
Il turismo è una delle attività più importanti.
L’acqua dolce favorisce l’agricoltura , l’allevamento e le industrie
Viene anche utilizzata per produrre energia elettrica .
• Completa la mappa per ricordare e organizzare le conoscenze.
: conche di antichi ghiacciai
: antichi vulcani
movimenti
: naturali o artificiali
piante acquatiche; per i laghi:
pesci, anfibi, uccelli
produzione di energia elettrica
Colora in verde il cerchietto
• E come ti ha fatto sentire?
• Ti sono state utili?
Colora in blu il cerchietto dell’argomento che ti ha interessato di meno.
• Pensi che ciò che hai appreso ti servirà in classe quinta?
Responsabile editoriale: Mafalda Brancaccio
Coordinamento redazionale: Chiara Tricella
Redazione: Maria Chiara Basile, Chiara Tricella
Responsabile di produzione: Francesco Capitano
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Copertina: Ilaria Raboni
Illustrazioni: Mauro Sacco ed Elisa Vallarino, Archivio Spiga
Cartografia: Studio Balbo-Gozzelino
Ricerca iconografica: Chiara Tricella
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