

Design speciale nuove collezioni
di Simona Manzione Desaltotratti di design









EDITORIALE
Quali sono i valori che rendono il Made in Italy così desiderabile nei mercati di tutto il mondo? Artigianalità, qualità e innovazione. Dicono. E stile. Aggiungono.
Tutto vero. Tanto è vero che, dagli Stati Uniti al Giappone e all’Africa, non c’è albergo cinque stelle degno di questo status che non offra alla sua clientela esclusiva almeno un assaggio del celebre design-fatto in Brianza-amato nel mondo.
Oggetti, certo. Ma soprattutto, progetti.
Dalle camere e suite, alle hall, spa e piscine, ristoranti, bar, terrazze e giardini d’inverno, ovunque l’interior più esclusivo è di matrice italiana.
Una progettualità degli spazi che giova a tutti.
A cominciare dal viaggiatore, il quale non si accontenta più solo di soggiornare, ma cerca un’esperienza di qualità a tutto tondo: la cura nell’arredamento è importante come quella nei servizi.
E giova ai Marchi del design, per i quali hotel e resort di lusso rappresentano le vetrine migliori per divulgare il loro concetto di stile.
Location e spot instagrammabili, che caratterizzano l’hôtellerie più esclusiva, favoriscono un’eco mondiale, dunque una pubblicità senza pari.
E giova agli Hotel: grazie ad armoniosi progetti di interior che privilegiano l’elevata qualità, l’attenzione ai dettagli, l’impiego di materie prime pregiate, la competenza degli artigiani e la loro creatività, capace di unire tradizione e innovazione, possono vedere le proprie stelle brillare, tutte, di un fascino irresistibile.























Re del Made in Italy
Il 2021 e il 2022 sono stati gli anni migliori nella storia dell’Arredo italiano, con vendite e fatturati in forte crescita in patria e all’estero. Il 2023 segna un brusco rallentamento, ma l’Arredo resta una delle anime dell’export italiano, si potrebbe però forse meglio tutelarlo?
Guardando all’estero Import del Legno - Arredo 2022-2023
Quello dell’Arredo, e più in generale del Design, è uno dei tre alfieri che fanno del Made in Italy quello per cui è noto in tutto il mondo, ben oltre i confini del Vecchio Continente. A questo vanno effettivamente aggiunti l’enogastronomia e la moda, ma nonostante non rappresentino certo una quota troppo significativa del giro d’affari, e ancora più in generale dell’export tricolore, è indubbio ne siano la parte mediaticamente più esposta. Ciò che spesso passa sotto traccia è però cosa in concreto siano davvero: una potenza economica nascosta.
La sola filiera del Legno - Arredo, secondo i consuntivi elaborati dal Centro studi di Federlegno, può infatti contare
I dati 2023 della filiera dell’Arredo fotografano un significativo calo, dell’ordine dell’8% del fatturato e a cascata di import ed export, rispetto ai numeri del 2022. Il 2021 e il 2022 sono stati però anni eccezionali, dei massimi storici, sia per la forte domanda domestica ed estera, sia per il clima sensibilmente inflativo che in parte farsa i dati.
oltre 66mila imprese e quasi 300mila addetti, con un fatturato annuo complessivo di 52,7 miliardi di euro, in calo del 7,8% rispetto all’anno precedente, un 2022 in cui era stato toccato il record assoluto. Sempre stando alle semplici cifre 2023, il saldo commerciale netto con l’estero è stato superiore agli 8 miliardi di euro, in crescita del 16,7% sull’anno, con un export che ha sfiorato quota 20 miliardi. In rapporto al manifatturiero nazionale, la filiera del Legno - Arredo rappresenta un modesto 4,2% del fatturato complessivo, ma conta per il 14,8% delle imprese e l’8% degli addetti. Numeri che ne ben fotografano la rilevanza strategica. «Il rallentamento registrato l’anno scorso può essere a tutti gli effetti definito come fisiologico rispetto alla crescita a doppia cifra degli anni precedenti. Venivamo da un 2021 e un 2022 eccezionali, in cui in primis la pandemia ha contribuito in misura sostanziale a valorizzare l’idea dello ‘stare a casa’ ma a farlo nel migliore dei modi possibili. I campioni mondiali dell’Arredo sono tutti brand italiani, i cui prodotti sono per definizione top di gamma, frutto di una tradizione che affonda le sue radici nel secolo scorso. Inutile dire che non tutti gli anni si riarreda casa, o si cambia la cucina, dunque era inevitabile che presto o tardi si registrasse un calo del fatturato. A essere importante è che nonostante tutto le cifre siano comunque ancora superiori rispetto ai livelli del 2019», rileva Marco Sabetta, Direttore generale del Salone del Mobile di Milano dal 2008.
«È dall’anno scorso che abbiamo iniziato a ‘raccontare’ quello che facciamo a Milano girando il mondo durante i mesi che precedono il Salone. L’idea è semplice: raccontiamo cos’è il Salone nelle grandi metropoli, diffondendo quella che definisco ‘cultura del bello’, invitando poi tutti a raggiungerci a Milano»
MarcoSabetta, Direttore generale del Salone del Mobile di Milano

Filiera Legno - Arredo
Dati a consuntivo 2023 delle voci più rilevanti (in mld eur dove non indicato)
Filiera Legno-Arredo 2019 2020 2021 2022 2023
Fatturato alla produzione
Quota export
Produzione per mercato italiano
Saldo commerciale 8,32 7,34 8,05 6,88 8,03 16,7% Imprese (mia unità)
Addetti (mia unità)
Fonte: Centro studi Federlegno 2024
L’export 2023 della filiera
Confronto con il 2022, per singolo prodotto (var. in mln eur)
Se però lo stato di salute di una filiera non lo fanno solo le aride cifre di bilancio, sono anche molti altri i segnali che spingono a crederlo, e che consolidano il ruolo di Milano quale capitale mondiale dell’Arredo. «L’ultimo quindicennio è stato particolarmente ricco di sfide, e se l’intero mondo è cambiato diverse volte, anche il nostro settore ha dovuto adeguarsi, a partire dal Salone del Mobile. Abbiamo voluto scommettere su una sua evoluzione, nella definizione di un nuovo format, che fosse sì ancora una fiera specialistica di settore, conservando dunque la componente commerciale, ma al tempo stesso che divenisse a tutti gli effetti un evento di comunicazione della città di Milano, polo aggregativo capace di accogliere centinaia di migliaia di interessati dal resto del mondo. Penso di poter dire che i numeri ci stiano dando ragione», prosegue il responsabile. Nonostante il processo sia iniziato ben prima del 2015, e abbia richiesto non pochi sforzi, la strada fatta rimane delle più notevoli, rispetto a una manifestazione che di storia dietro le spalle ne ha sicuramente ormai molta. «Si è chiusa da qualche settimana la 62esima edizione del Salone, la più grande e riuscita di sempre, con oltre 370mila presenze complessive
Presa nel suo insieme, la filiera nel corso degli ultimi anni ha tenuto bene, e anzi, ha migliorato le sue cifre. Se a pesare almeno inizialmente è certo stata l’emergenza pandemica, nel medio termine si è rivelata essere un’insospettabile alleata, spingendo i numeri, sostenendo la domanda. Il 2023 ha visto una correzione.
Macrosistema Arredamento
Dati a consuntivo 2023, e anni precedenti (in mld eur dove non indicato)
Macrosistema Arredamento
Fonte: Centro studi Federlegno 2024
Macrosistema Arredamento
Esportazioni
Fonte: Centro studi Federlegno 2024
(tra cui molti giovani e studenti su cui stiamo investendo molte energie), 1950 espositori da 35 Paesi, e 175mila mq di superfici espositive. A titolo d’esempio basti pensare che nel 1961, la prima edizione, gli espositori erano 328 con una superficie disponibile di 11.680 mq. È un progetto che arriva da lontano, si è trattato infatti di ripensare quasi del tutto la formula, arrivando preparati a Expo 2015 cui ‘idealmente’ l’abbiamo consegnata. Ci è stata restituita e da allora stiamo affinando i dettagli, anno su anno, cercando di migliorare e aggiungere sempre qualcosa rispetto all’edizione precedente. Se il Salone è cambiato, anche Milano dopo Expo ha completamente voltato pagina, e oggi ‘corre’ insieme alle grandi capitali globali», precisa Sabetta.
Se la manifestazione si concentra nei pochi giorni di una settimana di primavera - quest’anno dal 16 al 21 aprile -, i preparativi per renderla possibile durano quasi dodici mesi, e nel corso del tempo sono a loro volta molto cambiati. «È dall’anno scorso che abbiamo iniziato a ‘raccontare’ quello che facciamo a Mi-
lano girando il mondo durante i mesi che precedono il Salone, in quelli che sono a tutti gli effetti dei ‘rock tour’. L’idea è abbastanza semplice: raccontiamo cos’è il Salone, e lo facciamo nelle grandi me-
«Ciò che garantisce la qualità del design italiano è la sua filiera, fatta di migliaia di piccole e medie imprese, i cui fatturati solo in rarissimi casi superano i 100 milioni di euro. Determinate lavorazioni continuano a essere eseguite solo in Italia, grazie all’arte del ‘saper fare’ che nel corso degli anni è qui germogliata»
Se la filiera ha tenuto, anche l’Arredamento nel senso stretto del termine, che continua a essere la voce più rilevante del settore, si segnala positivamente.
seminando per il Salone che verrà di lì a pochi mesi. È un’attività a tempo pieno, si è partiti da Shanghai a novembre e si è chiuso il tour in Giappone e Sud Africa in marzo, toccando le grandi città asiatiche, europee e del Nord America. La forte crescita degli arrivi, la cosa più importante di una manifestazione, a patto di non scendere a compromessi con la qualità che dobbiamo mantenere, ci sta dando ragione», mette in evidenza il Direttore generale.
tropoli del mondo rivolgendoci a stampa, specializzata e non, architetti, designer diffondendo quella che definisco ‘cultura del bello’, con altri grandi architetti e designer quali ambassador, invitando tutti a raggiungerci a Milano. Alimentiamo la community, accendiamo l’interesse,
Quella di Milano è del resto una posizione difficilmente scalzabile, al pari di quello che rappresenta Ginevra per l’orologiero, ma è comunque sempre opportuno non ‘dormire sugli allori’, restando al passo degli sviluppi del mercato. «Ciò che garantisce la qualità del design italiano è la sua filiera, fatta di migliaia di piccole e medie imprese, i cui fatturati solo in rarissimi casi superano i 100 milioni di euro. Per quanto sia un settore comunque frizzante, e non mancano operazioni di finanza straordinaria, determinate lavorazioni continuano a essere eseguite solo in Italia, grazie all’arte del ‘saper fare’ che nel corso degli anni è qui germogliata. Si tratta di un vero e proprio patrimonio culturale che dovrebbe essere difeso e tutelato con convinzione, coltivato sapientemente e in maniera continuativa nel tempo, anche grazie a percorsi di studio e specializzazione ad hoc che allo stato attuale ancora mancano. A rendere tutto possibile, dalla progettazione alla consegna di un singolo pezzo di Design, collaborano decine di professioni diverse, il cui ricambio negli anni deve essere assicurato, guardando alle nuove generazioni, ma anche e soprattutto formandole», conclude Marco Sabetta, Direttore generale di Salone. Quella dell’Arredo, e più in generale del Design, è dunque sì un’anima importante del Made in Italy, ma anche un bene fragile e delicato che dovrebbe essere meglio tutelato. In un Paese in cui il bello non manca, c’è il rischio di non dargli la giusta attenzione che meriterebbe?
Federico Introzzi







Eleganza senza tempo
Brasile

L’arredamento sofisticato offre un viaggio nel design brasiliano attraverso i vari decenni. Gli interni abbinano tocchi classici a elementi stilistici più contemporanei. Il design identitario si manifesta innanzitutto nella hall e nel bar adiacente, grazie anche a un’ampia proposta di arredi e complementi siglati Minotti.
Nel solco dei maestri della modernità di metà secolo, prende vita la 2024 Collection di MINOTTI: un connubio sinergico tra estetica e funzionalità che incarna la fusione di estro creativo e razionalità. Si trascendono i confini convenzionali del design per aprirsi a un decorativismo talvolta scultoreo e architettonico.
In apertura
Nella pagina accanto
MINOTTI
2024 Indoor Collection
dall’alto tavolini
PILOTIS CERAMIC
poltrona
EMMI tavolo
RAYAN
tavolini
DRAKE






FLEXFORM per Bvlgari Hotel & Resorts, Tokyo
Magnifica maestria
Giappone

Come per gli altri sette Bvlgari Hotels & Resorts, il design degli interni del Bvlgari Hotel Tokyo è stato affidato allo studio italiano ACPV ARCHITECTS
Antonio Citterio Patricia Viel, che ha trasmesso i valori fondamentali di Bvlgari: design contemporaneo, magnifica maestria e dettagli artistici.
2024 Indoor Collection di FLEXFORM Innovazione, estetica e metodologia progettuale. Un linguaggio semplice ma espressivo. Una visione d’insieme in cui l’intuizione si traduce in oggetti che sanno parlare all’anima.
In apertura
BVLGARI HOTELS & RESORTS
Tokyo
Nella pagina accanto
FLEXFORM
2024 Indoor Collection dall’alto poltrona ERI
coffee table ARNOLD sistema di sedute





MOLTENI & C per Mandarin Oriental Palace, Luzern
Un progetto solenne
Svizzera


Sulle rive del lago di Lucerna, con vista sulle Alpi svizzere, un edificio del 1906 in stile Belle Époque.
Gli arredi Molteni&C, presenti non solo nelle camere e suite, contribuiscono a definire l’identità degli spazi comuni.
La Collezione 2024 di MOLTENI & C è ispirata alla grandeur dei magistrali architetti milanesi come Piero Portaluppi, celebrando il 90° anniversario di Molteni&C.


Al centro
MANDARIN ORIENTAL
PALACE
Lucerna
Nelle due pagine
MOLTENI&C
New Collection Indoor 2024 a sinistra
DUE FOGLIE
Gio Ponti in basso AUGUSTO
Vincent Van Duysen
Nella pagina accanto
CONTINUUM D.163.7
Gio Ponti


ETHIMO
Grand Hotel Fasano & Villa Principe, Gardone Riviera
Un design rigenerante
Italia

Arredi, accessori, tecnologie, materiali e finiture che definiscono gli ambienti della rinnovata AQVA SPA, sono improntati a un design sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Seguendo questa filosofia, l’allestimento delle nuove sale dedicate al benessere del corpo e della mente è stato completato con alcune delle collezioni più iconiche di Ethimo, tra cui gli arredi Swing, le poltrone lounge Esedra, e l’eclettica collezione Allaperto.
Le novità 2024 di ETHIMO inneggiano a una convivialità en plein air, con uno spirito dinamico e versatile tra charme e artigianalità.
In apertura
Grand Hotel Fasano & Villa Principe
Nella pagina accanto
ETHIMO Novità 2024 dall’alto sunbed KILT design Marcello Ziliani due sedute ALLAPERTO BISTRÒ design Matteo Thun & Antonio Rodriguez





RIVA 1920 per Kensh Ō Boutique Hotel & Suites, Mykonos
Minimal lussuoso
Grecia



Ispirato all’architettura delle isole Cicladi, l’hotel combina la ricchezza dell’isola con un carattere minimalista, lussuoso ed elegante. I prodotti di Riva 1920 si sposano perfettamente con la natura circostante e i colori dell’hotel. La consolle Venice, Mondana, Bitta, Clessidra: sgabelli dall’iconica personalità, come il tavolino Wing Round.
Anche nel 2024, RIVA 1920, dalla storia centenaria, riafferma il suo profondo legame con la natura e armonizza con maestria sostenibilità e tradizione, artigianato e innovazione tecnologica, storia ed esperienza.



In apertura
KENSHŌ BOUTIQUE HOTEL &
Mykonos
RIVA1920 Novità 2024
In questa pagina dall’alto
EGO design Karim Rashid
HARRY design CarlesiTonelli
KAURI DELTA design AUTHENTIC DESIGN
Nella pagina accanto
THEORY design Fabio di Bartolomei

