Hr126 una chef a virgin river

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Kelly faticava a tenere gli occhi aperti. «Mi ha dato qualcosa?» domandò flebilmente. «Sì, del Valium che ha prescritto il dottore del Pronto Soccorso. Servirà a calmarla, perché lei è un po' ansiosa. Il che spiegherebbe il polso accelerato e la pressione alta.» «Anche noi lavoriamo in squadra» osservò ancora lei. «Dobbiamo per forza, in un ristorante a cinque stelle...» «Già, ma nella sua squadra i feriti vengono spinti via a calci. Cosa che può scuotere parecchio i nervi.» «Mmh... be', il Valium sembra un'ottima cura per i nervi scossi.» L'uomo sorrise. «Allora si faccia un riposino. Siamo quasi arrivati.» «Ha lei la mia borsa?» domandò Kelly. «Può darmi il cellulare?» «Prima lasci che i dottori del Pronto Soccorso le diano un'occhiata» rispose lui. «Le troverò il cellulare più tardi. Comunque adesso è troppo intontita per usarlo.» Apparentemente Kelly non era in pericolo di morte – almeno non ancora. Ma il cellulare non c'era. Forse era caduto dalla borsa mentre veniva trasportata nell'ambulanza. Dopo cinque ore al Pronto Soccorso i dottori le diedero il permesso di tornare a casa, non senza averle fissato un appuntamento dal cardiologo per un test dello stress e da un internista che controllasse la pressione alta, forse dovuta anch'essa allo stress. Le analisi del sangue indicavano un'anemia, ma la TAC alla testa era negativa. Niente commozione cerebrale. La prima cosa che Kelly fece la mattina seguente fu tornare al ristorante per cercare il cellulare – che non c'era. Allora telefonò a Phillip, svegliandolo. «Chi ha dato la mia borsa ai paramedici?» gli domandò. 17


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