D1957_SCOMMESSA MILIONARIA

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«Esatto. Allora, cosa sarebbe questa faccenda della cucina provvisoria?» si informò Rafe. «Preparo biscotti e focaccine» lo informò lei. «È la mia attività e devo essere in grado di evadere gli ordini anche durante la ristrutturazione della cucina. Joe mi ha garantito che non ci sarebbe stato alcun problema.» «Né ci sarà» confermò Joe. «Naturalmente, non potrà cucinare di giorno. Infatti, mentre lavoreremo alle tubazioni, dovremo togliere il gas. Ma ripristineremo tutto quanto alla fine della giornata. Rafe provvederà a questo e lei stasera potrà lavorare.» «Magnifico. Be', allora vi lascio procedere.» Lei tornò dentro e Rafe ne approfittò per ammirare la vista del fondoschiena. Oh, aveva un gran sedere, fasciato da un tessuto di denim consunto che ne delineava ogni curva e che insinuava in un uomo la forte tentazione di vedere cosa celasse quel paio di jeans. Rafe tirò un profondo respiro, augurandosi che l'aria frizzante del mattino dissipasse almeno in parte i bollori che lo avevano assalito. Era meglio ignorare quella donna. Era qui solo per pagar pegno, non per perdersi in pericolose distrazioni. «Okay» stava dicendo Joe, «voi ragazzi spostate la cucina dove vi è stato indicato dalla padrona di casa, così Rafe la sistemerà mentre procediamo con la demolizione.» Rafe l'avrebbe sistemata più che volentieri. La padrona di casa, non la cucina. Ma, non potendo certo dar sfogo alle sue fantasie, si ritrovò a seguire Steve e Arturo sul retro della casa. Il rumore era incredibile. Dopo un'ora, Katie aveva la testa che le pulsava al ritmo dei colpi di mazza che venivano battuti nella vecchia abitazione di sua nonna. Era strano avere degli estranei per casa. E ancor più strano pagarli perché distruggessero la cucina nella 10


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