Vino e carni pregiate a casa in un’ora con Amazon Prime Now Black Angus americano e australiano oppure filetto di bisonte canadese e Kobe giapponese; Amarone della Valpolicella e Brunello di Montalcino oppure Pigato ligure: la gamma di prodotti disponibili su Amazon Prime Now si arricchisce di pregiate varietà internazionali di carne rossa provenienti dalla selezione Carni dal mondo di Lombardia Carni e dei migliori vini della tradizione italiana scelti da Vinitaly Wine Club. Questi i nuovi prodotti che vanno ad aggiungersi agli oltre 20.000 già acquistabili sull’app Amazon Prime Now, il servizio per i clienti Prime che offre consegne in un’ora o in finestre di due ore a Milano e in 46 comuni dell’hinterland milanese dalle 8:00 a mezzanotte, sette giorni su sette. Tutti gli iscritti Prime possono scaricare da subito l’app Prime Now, disponibile per i dispositivi iOS e Android, verificare i CAP coperti dal servizio e chiedere di ricevere le notifiche per sapere quando il servizio sarà disponibile nella propria area. Inoltre, per verificare i CAP raggiunti dal servizio, i clienti possono visitare www.amazon. it/primenow. La consegna in un’ora è disponibile per i CAP raggiunti da questa modalità di consegna al costo di € 6,90; non sono previste spese di spedizione scegliendo di ricevere il proprio ordine in finestre di due ore. Il servizio è attivo dalle 8:00 di mattina a mezzanotte, sette giorni su sette. L’importo minimo per gli ordini Prime Now è € 19,00.
I social media e la gestione delle crisi Sono ormai oltre 1,7 miliardi le persone che in tutto il mondo utilizzano i social media. Le aziende che producono alimenti di origine animale come possono muoversi al meglio in questo nuove scenario comunicativo? «La velocità è il cuore dei social media» ha spiegato Adrian Moss, fondatore e AD della società britannica Focus Business Communication (FBC), notando che il bisogno psicologico di essere collegato in ogni momento a una rete sociale è guidata dalla “paura di perdersi qualcosa” (Fear Of Missing Out – FOMO). Nel corso del suo intervento, tenuto in occasione del World Nutrition Forum 2016 lo scorso ottobre, Moss ha sottolineato che il cibo è uno dei temi più importanti sui social media e che gran parte del dialogo è guidato dai gruppi di interesse e dai consumatori. Tuttavia, la popolarità della cultura del cibo, la prevalenza del medium nella nostra vita quotidiana e la velocità con cui i sentimenti negativi e la disinformazione possono guadagnare slancio, mette il settore dell’allevamento animale in una posizione particolarmente preziosa. «Il tempo e la velocità sono fondamentali in una crisi. I social media possono consentire ad una folla di compattarsi rapidamente». In caso di crisi sui media, Moss spinge le aziende alimentari ad adottare i principi delle “4P per difendere il brand”: Partecipazione (mantenere una presenza sui social media esistenti e coltivando una base di “friends” o “follower” che credono nel marchio); Pianificare (preparare risposte adeguate e ben organizzate e delegare le responsabilità della diffusione a personale di alto livello); Prevedere (delineare scenari negativi che l’azienda potrebbe trovarsi ad affrontare); Preparare (preparare in anticipo una messaggistica relativa a un incidente per fornire una rapida risposta “pre-approvata”). Moss poi ha illustrato le cose da fare e da non fare. Nel primo caso si tratta di riconoscere e fare propria la questione, fornire consigli chiari e di orientamento. Non bisogna assolutamente incolpare gli altri, addossare la responsabilità a personale junior o ai propri legali, che devono essere sicuramente coinvolti ma che si muovono troppo lentamente. Riassumendo: non alimentare la diffidenza del pubblico verso il sistema alimentare industriale con atteggiamenti ambigui o reticenti; affrontare le crisi a testa alta, con onestà e trasparenza. Atteggiamenti evasivi od elusivi potrebbero alimentare l’insofferenza della rete danneggiando il brand e la reputazione aziendale. (Fonte: WattAgNet – UNAItalia)
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Eurocarni, 12/16