TEX - Fiumi di china italiana in deserti americani

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TEX - FIUMI DI CHINA ITALIANA IN DESERTI AMERICANI

sovrumane: sa comunicare per via telepatica, rianimare antiche mummie egizie, smaterializzare le persone e comandare i raggi del Sole tramite cellule fotoelettriche da lui stesso costruite. Nascosto nel cuore di una spettrale foresta circondata da sabbie mobili, rinserrato fra le pareti di un inespugnabile laboratorio sotterraneo, Virus non si fa scrupolo di usare le meraviglie del Progresso (televisione compresa!), per ini biecamente personali. Al pari del suo più celebre collega del cinema e della letteratura, l’altrettanto folle e geniale dottor Frankenstein, è lontano anni luce dalla testa e dal cuore del dottore salernitano che, con una passione e una meticolosità ininite, ha assemblato, pagina dopo pagina, immagine dopo immagine, lo straordinario viaggio nell’universo di Tex Willer che avete ora fra le mani. A chi potremmo, dunque, paragonare Raffaele De Falco? Credo di non sbagliare supponendo che, nel prendersi cura dei suoi pazienti, quando mette per un momento da parte i suoi amati fumetti, Raffaele sfoderi la calma rassicurante, l’ironia complice e il sorriso sereno che regala abitualmente ai suoi amici e ai suoi familiari. È un uomo di poche, ben calibrate parole: è uno che osserva, che lascia parlare, che vuole “sentire”, prima di giudicare. Ha gli occhi chiari, del resto, e chi ha gli occhi chiari, oltre a essere più sensibile alla luce, riesce a guardare molto più in profondità… Da lui nasce questo libro, al quale ha dedicato anni di ricerche, di sacriici, di passione esclusiva, spulciando centinaia di albi italiani e stranieri, intervistando autori e addetti ai lavori, compilando bibliograie, accumulando un tesoro di vignette, locandine, copertine, disegni (spesso inediti o comunque poco visti), e trovando, alla ine, se non la risposta risolutiva, perlomeno qualche risposta illuminante alla domanda cruciale: qual è il segreto di Tex Willer? Il dottor De Falco ha lavorato e studiato molto per arrivare a tale obiettivo: ma, conoscendolo, so già che non smetterà di lavorare e studiare, per andare ancora più a fondo, per trovare risposte ancor più illuminanti nella sua affettuosa, ostinata indagine sul grande mistero ultrasessantennale di Aquila della Notte. In questo fervore, in questa ostinazione, assomiglia a uno dei comprimari di Tex: El Morisco. I messicani lo chiamano brujo (ossia “stregone”), e gli sono ostili perché lo considerano un profanatore delle tradizioni del loro popolo. E, in effetti, la sua curiosità per ciò che è magico ed esoterico gli fa spesso scoprire segreti tenuti gelosamente nascosti. Tuttavia, El Morisco è anche un ricercatore multitasking per il quale la scienza e la razionalità vengono prima di tutto. Tex, infatti, si rivolge a lui ogni volta che le sue Colt non bastano per affrontare forze occulte e inspiegabili. Una collaborazione fruttuosa per entrambi: Tex sconigge i suoi nemici e Raffaele… pardon, El Morisco soddisfa la sua sete di conoscenza, la sua voglia di non fermarsi all’apparenza delle cose. Persino Ippocrate, ne sono convinto, sarebbe orgoglioso di lui.

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