La Freccia - febbraio 2019

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Bozzetto dell’allestimento di Alessandro Camera

importanti palcoscenici italiani. Lavia, cosa significa per lei il teatro di Pirandello? È molto difficile per me rispondere, perché io sono siciliano, mia nonna mi leggeva i suoi testi e mi ha regalato alcuni volumi del teatro pirandelliano, libri ormai ridotti maluccio, anche se li conservo gelosamente. Oltre a essere un grande uomo di teatro e un grande poeta, per me Pirandello è qualcosa di più, perché mi lega all’infanzia. Nei Giganti c'è qualcosa di inafferrabile, di inquieto e di accecante perché lui completa i primi due atti con la certezza di dover morire di lì a poco. Purtroppo, o per fortuna, il terzo non l'ha mai scritto, lo ha immaginato mentalmente e raccontato al figlio. Secondo me non avrebbe mai redatto il terzo

atto, la morte della poesia e del teatro, ma si sarebbe fermato sulla soglia di questo pericolo con le due parole magnifiche: «Ho paura». Chi sono secondo lei i Giganti, che si dedicano a imprese grandiose e non si mischiano alla gente comune? I Giganti sono dentro di noi. La storia dell’uomo a un certo punto si è fissata su questa cosa misteriosa e potentissima che i Greci chiamavano la techne, ma è qualcosa di più della tecnica. L’uomo della techne ha dimenticato altre esigenze, come la poesia, importante quanto la techne. Si dedica a opere grandissime senza le quali non potremmo vivere, ma che ci allontanano dall'importanza della solitudine e della riflessione. L’opera ruota anche attorno

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alla protagonista femminile, Ilse. Come vede questa attrice che vive per il teatro e, pur di recitare, decide di affrontare un pubblico che teme? Ilse vuole scontare una colpa. Nei Giganti si legge chiaramente che Pirandello si svuota l'anima dai molti dolori che gli ha dato l'ultimo amore feroce e probabilmente casto della sua vita, quello per l'attrice Marta Abba, della quale si innamorò perdutamente. Nel testo mette in scena questo suo amore dividendosi tra i vari personaggi maschili. Tutti sono lui: Cotrone, il Conte, Cromo. In tutti il drammaturgo mette qualcosa del suo rapporto con Abba. Pirandello era un vecchio signore, ma anche lo scrittore e intellettuale più importante del mondo che si innamorava di un'attricetta. Si figuri come questa cosa venisse vissuta dal mondo del teatro, della


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