A scuola di Triathlon

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DOMENICO RUGGIERI

A SCUOLA DI

TRIATHLON GUIDA DIDATTICA PER L’AVVIAMENTO DEI GIOVANI AL TRIATHLON

in collaborazione con

COMITATO REGIONALE PUGLIA

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DOMENICO RUGGIERI

A SCUOLA DI

TRIATHLON GUIDA DIDATTICA PER L’AVVIAMENTO DEI GIOVANI AL TRIATHLON

In collaborazione con

COMITATO REGIONA LE PUGLIA


Š 2013, Pagina soc. coop., Bari Ăˆ vietata la riproduzione. ISBN 978-88-7470-302-9 Per informazioni sulle opere pubblicate e in programma rivolgersi a: Pagina soc. coop. via dei Mille 205 - 70126 Bari tel. e fax: 080 5586585 cell.: 320 6590859 http://www.paginasc.it e-mail:info@paginasc.it

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INTRODUZIONE

Il presente progetto editoriale vale come contributo all’arricchimento metodologico circa l’attività sportiva giovanile riferita al triathlon, con proposte nuove, pratiche e mirate secondo una progressione didattica logica e ricca di contributi e proposte. Il fine è quello di fornire ulteriori mezzi per il reclutamento e il coinvolgimento dei giovani al triathlon e una conseguente riduzione dell’abbandono dell’attività in età giovanile. Grazie a una pluriennale esperienza nei settori giovanili di nuoto e atletica e alla notevole mole di esercitazioni in ambito di progetti giovanili scolastici e societari sul triathlon sono state selezionate proposte didattiche più coinvolgenti e divertenti delle solite esercitazioni stereotipate e monotone che si osservano sui campi e lo svolgimento di tali esercitazioni potrà sortire effetti di maggiore curiosità, stimolo e coinvolgimento nell’attività sportiva generale e nell’avviamento al triathlon in particolare. Tutte le esercitazioni proposte nel testo possono essere combinate tra loro formando ulteriori esercitazioni, in tale modo non solo è possibile combinare proposte formative di singole capacità condizionali e coordinative, ma è possibile combinare intere specialità proprio come succede nel triathlon, con maggiori possibilità di raggiungere gli obiettivi formativi che la multisportività presuppone. La fascia ideale di età per lo svolgimento delle attività proposte è quella dell’avviamento al triathlon giovanile, delle categorie fino a quella dei Ragazzi mentre, a livello scolastico è possibile coinvolgere appieno alunni fino alla Scuola Secondaria di II grado per i quali è possibile avviare progetti di avviamento al triathlon. Proprio per i Docenti che volessero attivarsi con il triathlon a scuola viene illustrato un esempio di come si può impostare un progetto scolastico, mentre istruttori e tecnici di ogni livello possono attingere proposte per promozioni di attività motorie scolastiche ed extrascolastiche. Partendo dal presupposto che il triathlon è formato da discipline specifiche come nuoto, ciclismo e atletica con tutte le esercitazioni propedeutiche e spe-

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cifiche di questi sport, si può intuire quanto la combinazione di queste specialità sia un ottimo strumento didattico per la pratica motoria giovanile e un ottimo mezzo di stimolo delle capacità psico-fisiche dei giovani atleti che con un unico sport hanno la possibilità di fare tre esperienze motorie importanti per la crescita e per la formazione della personalità globale. La proposta si articola su quattro livelli di apprendimento ai quali corrispondono specifiche esercitazioni che gradualmente condurranno il giovane atleta a impadronirsi di tutti gli elementi tecnico-coordinativi e condizionali che caratterizzano il triathlon, strutturati in modo tale da coinvolgere, divertire e stimolare gli allievi alla pratica di questo sport, a evidenziare i talenti e a dar loro i mezzi per costruire risultati, non solo immediati, ma soprattutto a lungo termine. Sono proposte, infine, attività di valutazione e competizioni effettuabili a livello scolastico e al termine di progetti di formazione, nonché proposte di competizioni da effettuare durante il periodo in cui non ci sono gare, per tenere sempre attivi e stimolati gli allievi e i piccoli atleti, con confronti tra loro. Queste competizioni, diverse da quelle attuali, risultano molto coinvolgenti soprattutto a livello scolastico, essendo in grado di interessare la totalità degli alunni di ogni classe, e, secondo me, evidenziano in modo migliore i talenti e propongono ai giovani atleti il triathlon in forma maggiormente giocosa.

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L’AVVIAMENTO DEI GIOVANI AL TRIATHLON

L’avviamento dei giovanissimi al triathlon, nella fattispecie al gesto tecnico del nuoto prolungato, del ciclismo prolungato e della corsa prolungata, intervallati da precisi momenti di transizione, deve seguire precisi criteri psico-fisiologici; psichici in quanto lo sforzo prolungato costituisce in impegno mentale importante per i ragazzini, per i quali l’attività di resistenza e la ripetitività prolungata di uno stesso tipo di gesto potrebbe costituire elemento di noia; fisiologici perché l’organismo del giovane atleta deve essere gradualmente portato alla pratica di un’attività prolungata che richiede adattamenti costanti e continui degli apparati organici e ciò necessita di tempi e metodologie precise. Solo seguendo strategie precise e stimolanti si potrà evitare il fenomeno dell’abbandono dell’attività sportiva, anche perché, parlando di triathlon, parliamo di tre specialità con le medesime caratteristiche, sport nel quale è facilissimo far sbagliare l’approccio ai ragazzi, demotivarli e fare in modo che scelgano di fare altro. La maggior parte delle attività proposte dovranno essere coinvolgenti, avvincenti, tali da stimolare curiosità e competizione, utili a migliorare la socializzazione del gruppo. Le attività dovranno essere facili e ludiche per mantenere alti l’interesse e la motivazione a presentarsi sul campo e in piscina. La fase più critica, a mio parere, è quella dell’insegnamento degli esercizi di base, utilissimi alla costruzione tecnica degli atleti e importantissimi per la costruzione delle basi motorie sulle quali poi si potrà andare a costruire il futuro triatleta. Le tecniche analitiche nel nuoto, il preatletismo nella corsa, le tecniche di pedalata, le vasche in piscina, le corse continue, le distanze in bicicletta e tutti gli esercizi analitici che sono di base ad ogni sport devono essere sempre supportati da esercitazioni parallele individuali e di gruppo, di gioco, di gara, di divertimento, almeno nei primi tempi, in modo da far affezionare il giovane al nuovo sport che sta provando a praticare, che gli potrebbe sembrare

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a prima vista solo una continua serie di esercizi comandati e non quel piacere che magari si aspettava pensando di andare con tanti amici a correre, ad andare in bicicletta e in piscina come se fosse ancora al mare. Sono gli esercizi di avviamento, sia in atletica, sia nel nuoto, sia in bicicletta, quindi alla base della formazione fisica e mentale del ragazzino, esercizi nei quali sono espertissimi gli istruttori giovanili nei singoli sport e dai quali si può imparare tantissimo vedendoli all’opera. Dal punto di vista metodologico diventa importante agire in maniera graduale seguendo dei livelli di apprendimento, ognuno dei quali diventa propedeutico al successivo e consente di impadronirsi del triathlon in maniera piĂš precisa, consapevole e duratura.

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I PERCORSI IN ATLETICA LEGGERA Utili non solo per l’avviamento all’Atletica Leggera, sono molto utilizzati in ogni disciplina sportiva anche perché suscitano un’elevata attenzione da parte dei ragazzi grazie alla loro duttilità attuativa, poiché consentono elementari forme di competizione come l’effettuazione dei percorsi a tempo, a staffette, a gruppi, a squadre, ecc. L’uso dei percorsi è un metodo divertente e stimolante, col percorso si raggiunge l’obiettivo reale dell’avviamento all’atletica, non quello delle vittorie e dei primati, tanto quello di amare e scoprire questo sport, e di motivare gli allievi ad apprendere tanti modi di correre, saltare e lanciare per lo sviluppo delle loro capacità condizionali e coordinative. L’istruttore dovrà avere la capacità di organizzare e scegliere i temi del percorso in base agli obiettivi che intende raggiungere, in base al livello di partenza degli atleti, scegliendo la disposizione degli attrezzi, le modalità di esecuzione e le regole da rispettare, rendendo i percorsi di volta in volta sempre più variati e specifici quando verificherà che i ragazzi abbiano dimostrato di aver migliorato le loro capacità. Un percorso può essere ripetuto più volte, per creare sicurezza e padronanza nell’esecuzione veloce del gesto richiesto L’uso dei percorsi non è vincolato a luoghi fissi, ovunque può essere organizzato un lavoro con percorsi, che dovranno sempre perseguire l’obiettivo di sviluppare forza, resistenza e velocità e nello stesso tempo anche tutto il bagaglio coordinativo che servirà poi al ragazzo per cimentarsi con successo nelle varie attività. Bravo dovrà essere l’istruttore a mettere insieme le difficoltà e collegarle in modo adeguato. Ciò può avvenire grazie a una profonda conoscenza degli allievi, delle loro capacità e abilità a compiere gli esercizi previsti. L’istruttore deve spiegare ogni singolo elemento e il modo in cui deve essere affrontato, deve far provare le varie tappe del percorso in modo che i ragazzi acquisiscano sicurezza. In caso di percorso unico le forme di gioco più facili sono quelle individuali con rilevamento e confronto del tempo impiegato, quello collettivo sommando i tempi di ciascun componente del gruppo, la capacità di compiere il percorso senza errori, il compierlo per un numero determinato di volte, ecc. Se è

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possibile preparare due percorsi paralleli le gare possono essere svolte a due, a staffette, ad eliminazione, ecc. Vengono di seguito proposte alcune tipologie di percorsi, ogni istruttore, con le sue competenze, potrà arricchire, combinare, ampliare, le esercitazioni rendendo ogni prova diversa, accattivante e motivante. Un percorso di per se non è mai faticoso; il livello di impegno fisico e psicologico che l’allievo dovrà sopportare dipende da come ciascun istruttore inserisce le prove da superare, è questo il criterio che fa di un istruttore un buon istruttore di triathlon e non un allenatore di atleti piccoli atleti adulti.

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ESEMPI DI PERCORSI 1 L’allievo parte eseguendo uno slalom largo ai conetti, successivamente

esegue dei salti nei cerchi e va a saltare degli ostacoletti, poi esegue dei saltelli con la funicella e infine corre fino all’arrivo.

2 L’allievo parte eseguendo lo skip agli over, passa allo slalom largo ai

conetti, impugna un bastone e tenendolo ritto con un’estremità a terra esegue un certo numero di giri del bastone per creare presupposti di disorientamento, quindi esegue un percorso di equilibrio sulle bacchette e esegue una corsa finale.

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3 L’allievo esegue un esercizio di passo e stacco (o due passi e stacco) agli

ostacoletti, quindi salta nei cerchi, esegue dei saltelli passando da un lato all’altro di alcuni over disposti longitudinalmente al percorso, infine prende una palla medica da un cerchio e la lancia verso un altro cerchio, quindi esegue il ritorno alla partenza di corsa veloce.

4 L’allievo deve saltare da un cerchio all’altro superando ogni volta un

ostacoletto, anche eseguendo dei passi prima di staccare nuovamente, quindi esegue lo skip agli over, effettua uno slalom intorno ai cerchi, alcuni saltelli con la funicella e corre fino al traguardo.

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