«Bari bizantina. Origine, declino, eredità di una capitale mediterranea», di N. Lavermicocca

Page 1



Nino Lavermicocca

Bari bizantina Origine, declino, ereditĂ di una capitale mediterranea


Indice

1.

Prefazione

9

Bari e Costantinopoli: storia di una piccola capitale di un grande Impero

13

Tra goti e greci, p. 13 - Longobardi, p. 14 - Saraceni, p. 15 - Il trionfo del basilèus (876), p. 16 - Gli strateghi, p. 17 - I catapani, p. 19 - La liberazione da un assedio (1002), p. 20 - La rivolta di Melo da Bari, p. 21 - Il vant.o di Bari: Argiro figlio di Melo, p. 22

2.

Il governo bizantino a Bari

25

Una duplice gerarchia: to Praitòrion (il palazzo del Pretorio), p. 25 - Vita di corte, p. 27 - Burocrati e militari, p. 28

3.

Una città bizantina: vita quotidiana, economia e società a Bari fra XI e XII secolo

30

4.

He megàle ecclesìa, la grande chiesa: Santa Maria dell’Episcopio

33

I vescovi, p. 33 - Vescovi di spada e di bastone, p. 34 - Fra Roma e Costantinopoli, p. 38 - L’arcivescovo Bisanzio e la nuova cattedrale, p. 39 - Un’eredità difficile: i successori di Bisanzio, p. 41

5.

He pòlis Vàris, la città di Bari

43

L’economia, la società, la configurazione urbana, p. 43 - Le mura, p. 44 - Le case, p. 47 - Il castello dei normanni, p. 49 - L’occhio del vicino: nomi, mestieri, soprannomi, p. 51

6.

Lo spazio sacro e urbano Ouranoùpolis: città di chiese e monasteri, p. 54 - Un monastero scomparso nel nulla: San Nicola dei greci, p. 57 - La piazza del «Leone», p. 63 - La campagna, p. 65 - Vita cittadina, p. 66 - La cucina, p. 67 - Ebrei, p. 68 - Arabi, p. 68 - Armeni, p. 68 - Greci, p. 69 - Chiese ricomparse, p. 70 - Città multietnica, p. 71

54


6

7.

Indice

Assedio e presa di Bari da parte dei normanni (1071)

72

Preliminari, p. 72 - Un’Iliade barese, p. 73 - Un attentato fallito, p. 74 Un soccorso tardivo, p. 75 - La resa, p. 76

8.

Mare nostrum: il Mediterraneo

77

La città e il mare, p. 77 - Baresi a Costantinopoli, p. 78 - Le navi, p. 79 Le attività marinare, p. 80 - Le merci, p. 85 - Le Consuetudini baresi, p. 86 - Le monete, p. 86

9.

Bari e l’Adriatico

88

L’attività mercantile, p. 88 - Adriatico: da mare bizantino a lago veneziano, p. 92

10. Adriatico: le città «federate» nel XII e XIII secolo

101

Cattaro (Kotor), p. 103 - Ragusa (Dubrovnik), p. 106 - Durazzo (Durres), p. 109

11. I santi delle città federate dell’Adriatico

113

San Trifone a Decatera (Cattaro), p. 114 - San Biagio e il vessillo di Ragusa, p. 115 - Black Madonnas (le Madonne nere), p. 117 - Santa Maria del Buon Consiglio, p. 119 - Lo «sciame» agiografico minore, p. 120

12. Fragmenta: pietre, pagine e colori dell’arte bizantina a Bari

125

L’architettura, p. 125 - Affreschi, p. 127 - Sculture, p. 128 - Il reimpiego, p. 130

13. I colori di Bisanzio nell’arte del XII-XIII secolo

132

L’orientale lumen irradia l’Occidente, p. 132 - Le fabbriche di San Nicola e della cattedrale di Bari, p. 133 - Tavole d’oro: le icone, p. 135 - Il cielo in una grotta: la pittura bizantina nelle chiese rupestri, p. 138

14. Arti visive e cultura letteraria

141

«Quod Pater Eustasius sic decorando regit», p. 141 - La produzione poetica e musicale, p. 144

15. La cultura materiale

146

Sedimenti bizantini dagli scavi, p. 146 - Oggetti preziosi, p. 147 - Il canto delle pergamene: Exultet, p. 148 - Oltre gli Exultet: codici e manoscritti, p. 149 - «Scripta manent»: penne baresi, p. 150

16. Dai bizantini ai normanni: continuità o frattura?

154

17. I normanni alla conquista di Costantinopoli

161

Bari 1070-1080: governo ombra, p. 161 - Regina di fiori: Giacinta di


Indice

7

Bari, p. 163 - Eis tèn Pòlin: verso la Città. Voglia di porpora, p. 164 - In attesa del «catapano celeste», p. 169

18. Mira e Bari, reliquie e santuari

171

La traslazione delle reliquie di san Nicola da Mira a Bari (20 aprile - 9 maggio 1087), p. 171 - Mira, la basilica madre, p. 174

19. La basilica di San Nicola e i pellegrinaggi

177

Bari nèa My`ra, p. 177 - San Nicola iso apòstolos, p. 179 - Tra Bari e Santiago lungo la «via Lattea», p. 181 - Pellegrini e miracolati, p. 183

20. Da Bari in Europa: un irraggiamento universale

186

La stanza «degli zii», p. 186 - Ubiquità di Nicola, p. 187

21. Bari crocevia della fede

192

Vocazione ecumenica: il concilio del 1098, p. 192 - Santi per strada: pellegrini, monaci, eremiti, p. 195

22. Boemondo e i baresi alla I crociata

200

«Deus le volt», p. 200 - La crociata dei baresi, p. 203 - Il principe antiocheno degno figlio del Guiscardo, p. 207 - Il sogno infranto del «Boatus mundi», p. 208

23. Bari fra ambizione e repressione

212

«Res publica sancti Nicolai»: il principe Grimoaldo Alferanite, p. 212 Reazione furibonda: il processo-farsa al principe Giaquinto, p. 219

24. La disfatta bizantina

224

L’ultima volta dei bizantini a Bari (1143-1156), p. 224 - La guerra in Puglia, p. 229 - Bari bizantina per l’ultima volta!, p. 231

25. La città ribelle punita duramente

236

26. Dalla distruzione alla rinascita: la fenice barese

242

27. Da Bari ad Ancona: l’ultima frontiera di Bisanzio in Adriatico

251

28. Un dinasta barese alle soglie del trono di Sicilia: Giorgio Maione

262

29. Le crociate tradite: l’eccidio di Tessalonica

271

Antefatti, p. 271 - Cronaca di un massacro (1185), p. 272 - Bari e Tessalonica: profili di due capoluoghi di provincia, p. 275


8

Indice

30. L’eclisse della «Basileusa»

280

Il sacco latino di Costantinopoli (1204), p. 280 - «Furta sacra», p. 283 Una reliquia poco nota: il braccio di san Mattia a Bari, p. 284 - Un trofeo disperso: il Colosso di Barletta, p. 287

31. L’aquila sveva sul cielo di Nicea

289

Baldovino II, l’imperatore fantoccio, a Bari, p. 289 - Federico II e Giovanni III Doukas Vatatzes, p. 291

32. L’empireo barese: la città e i suoi patroni

294

San Sabino e l’Odegitria, p. 294 - «De signis Constantinopolitanis»: i sigilli di Bisanzio a Bari, p. 297 - Il fascino discreto dell’icona, p. 300

33. San Nicola, non solo da Mira

302

34. L’eredità di Bisanzio

308

Bibliografia

311


Prefazione

«A Liliana, affettuosa trentennale Penelope che ha tessuto e ritessuto le trame dei miei libri». È la dedica che Nino, con la consueta, sorprendente capacità di racchiudere in parole il suo immaginifico pensiero, ha apposto nel 2010 al terzo e ultimo dei volumi dedicati a Bari bizantina, dal titolo Bari bizantina. 1156-1261: Bisanzio dopo Bisanzio. Il volume viene ora riedito organicamente raccordato ai due che lo avevano preceduto nel 2003 e nel 2005, dal titolo Bari bizantina. Capitale mediterranea e Bari bizantina. 10711156: il declino, secondo l’intento che Nino stesso aveva espresso, grazie all’infaticabile impegno di Liliana, sua amata compagna di una vita. Si ripropone, pertanto, all’attenzione dei lettori, con una nuova veste tipografica, la «storia di una piccola capitale di un grande Impero», nella sua parabola dalle origini al declino, al perdurare della sua eredità materiale e immateriale. Noi ringraziamo Liliana che ci ha chiesto, in quanto amiche prima ed ex colleghe poi, di scrivere una prefazione ma non possiamo celare quanto ci sia apparso... arduo premettere “qualcosa” alle pagine di Nino, dotate di quella ben nota, straordinaria capacità evocativa che rende avvincenti e cariche di suspense vicende storiche generalmente lontane dall’interesse di un pubblico più vasto! Ci piace richiamare le parole che il suo carissimo amico Giuseppe Andreassi, già suo collega e poi soprintendente per i Beni archeologici della Puglia, scrisse nella Presentazione al terzo volume: «Chi conosce i numerosi scritti ed il personalissimo stile dell’autore non può non confermare la propria ammirazione per la sua sterminata conoscenza di fonti relative agli eventi, spesso citate nelle lingue originali, così come per l’uso ampio che egli fa tanto delle più aggiornate ricerche scientifiche quanto della numerosa letteratura di interesse locale; il tutto ripercorso e trasformato fino a sembrare la testimonianza di un contemporaneo delle vicende esposte». Gli fa eco, nell’Introduzione al secondo volume, padre Damiano Bova, in veste di rettore della basilica di San Nicola, ma anche di amico di Nino, grato a lui per aver raccontato, tra le tante, le vicende legate alla traslazione


10

Prefazione

delle reliquie di San Nicola, compiendo una «mediazione culturale da par suo, “volgarizzando” la profonda e puntigliosa conoscenza di vicende e cose, partendo da una visione ampia della storia che incarna in un contesto cittadino» e offrendo «un servizio notevole specie per la divulgazione dei fatti, non solo fra i cittadini, ma anche fra i tanti pellegrini che ormai invadono le vie della città vecchia». Ci sembra, pertanto, superfluo aggiungere parole per cercare di definire la malia del racconto di un “cantastorie” che trasforma dati, fonti, materiali storici in sequenze visive di un’epopea ricca di fascino, quasi un «affresco di natura filmica, in cui abbondano i flashback e le digressioni» (ancora Andreassi), in cui, sullo sfondo di una società multietnica e multiculturale, si susseguono, con ritmo privo di cedimenti, vicende di strateghi e catapani, vescovi di spada e di bastone, imperatori, sovrani, duchi, notabili e gente comune che animano il palcoscenico della Bari medievale, della Puglia, del Mediterraneo. Vogliamo, invece, qui ricordare Nino archeologo di Soprintendenza e la sua grande lungimiranza nell’individuare obiettivi di ricerca, progetti di ampio respiro, travalicando la mera osservanza del quotidiano dovere d’ufficio. Nino entrò nella Soprintendenza archeologica della Puglia nel 1980, immesso nel ruolo del personale tecnico-scientifico dell’allora Ministero per i Beni culturali, come ispettore archeologo medievista, figura rara tra i più numerosi funzionari di ambito classico e preistorico. Era un funzionario sui generis spesso insofferente dei lacci della burocrazia, un vulcano di idee e progetti, in cui passione ed entusiasmo erano accompagnati da una salutare vena di ironia e autoironia. In quegli anni, instancabile, percorse da nord a sud la Puglia, dando vigore alle ricerche sull’Alto Medio Evo e sul Medio Evo pugliese, che non avevano avuto fino ad allora una grande tradizione di ricerca sul campo, stabilendo contatti con enti ed amministrazioni civiche, coinvolgendo e fondando associazioni di volontariato nel settore dei beni culturali. Con un impegno e un entusiasmo che si riaccendevano sempre dopo sconfitte e delusioni, egli concepiva tutela e valorizzazione come strettamente connesse e finalizzate alla salvaguardia del bene culturale. Tra i numerosi filoni di ricerca da lui avviati, vogliamo ricordare proprio quello dell’archeologia urbana a Bari che Nino, con tenacia e lungimiranza, tra difficoltà diverse e miopi resistenze, attivò a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, con un particolare e privilegiato riferimento all’ambito medievale, nel continuo raccordo con le fonti storiche da lui padroneggiate con sorprendente sicurezza.


Prefazione

11

Il fervore di scavi e scoperte nella città vecchia di Bari, che caratterizzò gli anni Ottanta del secolo scorso e che ebbe in Nino il fondamentale referente e propulsore per l’archeologia medievale, trova visibilità nella prima mostra archeologica tenutasi nel complesso di Santa Scolastica nel 1988, dal titolo Archeologia di una città. Bari dalle origini al X secolo, che svelava ai baresi la ricca stratificazione archeologica racchiusa nel complesso e, in generale, nella città vecchia, precorrendo il progetto, ora in corso di completamento, all’interno di Santa Scolastica, del nuovo Museo archeologico, scrigno delle memorie della città1. Curando la parte dedicata a Bari fra Tardoantico e Medioevo, nel relativo catalogo, Nino traccia a grandi linee un illuminante “ritratto” della città, ragguagliando sulle ricerche in corso i cui dati vengono da lui sapientemente ricuciti all’interno della trama storica e raccordati alle fonti scritte, testimonianza di «uomini in carne e ossa e delle loro vicende (liti, matrimoni, vendite, transazioni commerciali, testamenti ecc.) [...] sullo sfondo di un paesaggio ed ambiente anch’esso concreto, costituito da case, chiese, campagna, orti, piazze, strade e corti, oggetti sovente del contendere e delle conseguenti scritture»2. Gli scavi archeologici nell’area della Cittadella nicolaiana, a Palazzo Simi, a Santa Maria del Buoncosiglio, a San Pietro, a Santa Scolastica, a San Benedetto, che aprono “finestre” sulla polis bizantina celata per secoli nel sottosuolo della città vecchia di Bari, devono molto a Nino e alla sua tenacia nel riuscire ad ottenere spazi e risorse per l’indagine archeologica in tempi in cui non sempre i cantieri di restauro la prevedevano, né tantomeno erano all’orizzonte organici progetti di ricerca archeologica, come quello che Nino caldeggiava per l’area della Cittadella nicolaiana. Quell’area era davvero per lui l’omphalòs del mondo3, in primo luogo perché sede del santuario-tomba del santo ecumenico per eccellenza, meta di pellegrinaggi da Oriente e Occidente, ma non solo. La Cittadella fortificata bizantina di cui Nino vagheggia la riscoperta rappresentava, infatti, per lui il luogo simbolo del fulgido periodo in cui Bari, «piccola capitale di un grande Impero», fu città cosmopolita, scenario di una folla di genti diverse, ebrei, arabi, greci, longobardi che ne animavano le strade, le piazze, i pa1 Si vedano Museo archeologico di Santa Scolastica. Il restauro del bastione, Bari 2015 e La ricerca archeologica nell’area di San Pietro e nel cantiere di restauro del Monastero di Santa Scolastica, a cura di D. Ciminale, M.R. Depalo, F. Longobardi e F. Radina, Bari 2016. 2 Archeologia di una città. Bari dalle origini al X secolo, Catalogo della mostra (Bari, 6 marzo 23 dicembre 1988), a cura di G. Andreassi e F. Radina, Bari 1988, p. 500. 3 Come scrive in Bari. Le chiese della città vecchia, Bari 2005.


12

Prefazione

lazzi, le banchine del porto tanto da fargli scrivere: «solo la grande Venezia attrasse una folla di popoli più cosmopolita di Bari», un monito eloquente perché Bari e i baresi siano più aperti all’Adriatico e al Mediterraneo, memori di un passato in cui il coacervo di etnie e culture rappresentava una grande ricchezza e la cui eredità è sotto i nostri occhi. Grande è la nostra riconoscenza per Nino, studioso e amico, e per noi rappresentano solo un piccolo riconoscimento della straordinaria eredità culturale da lui lasciata l’intestazione del piazzale antistante il bastione di Santa Scolastica (25 settembre 2015) e la dedica del primo dei volumi contenenti l’edizione delle indagini archeologiche nell’area della Cittadella nicolaiana4. Ma un altro significativo riconoscimento, di cui diamo qui la prima notizia ufficiale, è la prossima ripresa delle indagini archeologiche nella Cittadella nicolaiana, che prenderà avvio proprio nel cortile dell’abate Elia, dove Nino negli anni Ottanta eseguì le sue ricerche. Grazie alla disponibilità del rettore, padre Ciro Capotosto, e della comunità dei padri domenicani della basilica di San Nicola, l’Università degli Studi di Bari - Dipartimento di Studi umanistici, con la direzione scientifica di Donatella Nuzzo, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bari, effettuerà, infatti, la prossima estate, in regime di concessione del Ministero per i Beni e le Attività culturali, la prima campagna di scavo nell’area. È uno dei sogni di Nino che si avvera e a lui lasciamo la parola quando auspica che si ponga mano «ad un progetto di ampio respiro che restituisca alla grande basilica la sua dimensione storica ed urbanistica, insieme alla documentazione archeologica della frequentazione prima e dopo la sua costruzione». Maria Rosaria Depalo Francesca Radina Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bari Bari, 30 maggio 2017

4 Cittadella Nicolaiana – 1: Archeologia urbana a Bari nell’area della Basilica di San Nicola. Saggi 1982-1984-1987, a cura di M.R. Depalo, G. Disantarosa, D. Nuzzo, Bari 2015.


1. Ravenna, palazzo di Teodorico.

2. Bari, iscrizione dedicatoria nel pavimento musivo della cattedrale.

3. Bari, Portico dei pellegrini.


4. Ricostruzione del palazzo del Catapano (dis. di Franco Schettini del 1967).

5. Il Doge Pietro Orseolo II libera Bari (R. Armenise, sipario del Teatro Petruzzelli, part., 1899-1901).


6. Troia (Foggia), San Basilio: abside (XI sec.). 7. Bari, cittadella catapanale: veduta d’insieme.


8. Bari, Corte del Catapano: part.

9. Bari, Corte del Catapano: esedra pensile.


10. Bari, Archivio di San Nicola: sigillo del catapano Michele.

11. Bari, San Nicola: fronte del sarcofago di Basilio di Mersin (XI sec.).

12. Bari, San Nicola, cortile dell’abate Elia: resti di costruzioni bizantine.


13. Bari, cattedrale, cortile dell’Episcopio: colonne di reimpiego del protiro.

14. Bari, cattedrale, soccorpo altomedievale: resti di affreschi (X sec.).


15. Bari, piazzetta Rainaldo e Bisanzio: resti di una chiesa bizantina anonima (X-XI sec.).

16. Bari, cattedrale: navata centrale.


17a. Bari, cattedrale, cripta: icona dell’Odegitria (metà del XVI sec.).

17b. Bari, San Nicola: sigillo di Ursone arcivescovo di Canosa di Bari con l’effigie dell’Odegitria (1080-1083).

18. Carta scenografica della città di Bari, disegnata da V. Lapegna (1770).


a

b

19a-b (in alto). Bari, via Dottula, palazzo omonimo: ballatoio a colonne. 20 (in basso, a sinistra). Bari, Castello: resti di abitazioni bizantine (X-XI sec.). 21 (in basso, a destra). Bari, città vecchia, corte Sant’Agostino: torre medievale (XII-XIII sec.) (in P.M. Favia, Antico volto di Bari, Bari-Roma 1947).


22. Bari, Castello normanno-svevo e sforzesco: torre del quadrilatero di etĂ federiciana (XIII sec.).

23 (in alto). Bari, monastero di San Benedetto: resti del chiostro (XI sec.). 24 (in basso). Bari, cittĂ vecchia: monastero benedettino di Santa Scolastica (X-XVIII sec.), veduta dal mare.


25. Bari, cortile del Castello: fronte di sarcofago della badessa Guisanda Sebaste (verso 1120), già nel monastero di Santa Scolastica.

26. Bari, palazzo Dottula: bassorilievo bizantino, con raffigurazione di «Resurrezione» (XI sec.).

27. Bari, città vecchia: leone «custos iusticie» e colonna con sfera in piazza Mercantile (XI-XII sec.).


28. Modugno (Bari), localitĂ Balsignano: chiesa di San Felice (X-XI sec.).

29. Bari, palazzo Simi: resti di chiesa bizantina anonima (X-XI sec.).

30. Bari, piazza Santa Maria del Buon Consiglio: resti della chiesa omonima (X-XII sec.).


31. Paris, Cabinet des mĂŠdailles de la Bibl. Nat.: ÂŤFollisÂť di rame con immagine di Roberto il Guiscardo in abbigliamento imperiale bizantino (Salerno, verso 1081).

32 (in alto, a destra). Bari, San Nicola, Portale maggiore: scena di battaglia (XII sec.).

33. Bari, San Nicola: pluteo con angelo docente (XI sec.). 34 (a fianco). Bari, San Nicola, cripta: capitello di reimpiego (V-VI sec.).


36. Bari, città vecchia: il fronte orientale del porto in una vecchia foto dei primi anni del Novecento. 37. Bari, San Nicola, Tesoro: reliquiario in argento e pietre preziose dell’osso di san Biagio (XVII sec.).

35. Follato in rame a nome di Leone VI (886-912).


38 (in alto, a sinistra). Bari, cattedrale: affreschi superstiti nell’abside sinistra (scena di Dèesis, committente e santi, XIII sec.). 39 (in alto, a destra). Bari, cattedrale, decorazione absidale della cripta: Odegitria e sant’Orsola (affreschi del XII-XIII sec.).

40. Bari, piazzetta Santa Maria del Buon Consiglio: pavimento musivo (X-XI sec.).


41. Bari, cattedrale: l’interno dopo i recenti restauri.

42. Bari, cattedrale: profilo arabizzante della cupola ottagona.

43. Bari, cittĂ vecchia, monastero di San Benedetto (san Michele): cripta medievale (X-XII sec.).


44. Bari, via Dottula, chiesa di San Martino: affreschi (X-XI sec.).

45. Bari, chiesa di San Giovanni Crisostomo: pannello con grifi affrontati (XI sec.).

46. Bari, chiesa di Santa Pelagia (Sant’Anna): formella con pavoncelle affrontate (XI sec.).


47. Bari, San Nicola: paliotto di altare (XI-XII sec.).

48 (in alto, a destra). Bari, San Nicola: pluteo frammentario ad intarsio con grifo (XI-XIII sec.).

49. Bari, San Nicola: tomba dell’abate Elia, fronte di sarcofago di età romana (II-III sec. d.C.).


50. Bari, via del Carmine: formella con scena di Annunciazione (XI sec.).

51. Bari, Castello: formella erratica con scena di Ulisse e sirene (XI sec.).

52. Bari, San Nicola: cattedra dell’abate Elia (XII sec.).

53. Bari, cattedrale: finestra absidale (XIII sec., part.).


54 (a sinistra). Bari, San Nicola: finestra absidale (XII sec.).

55. Bari, Archivio della basilica di San Nicola: sigillo di piombo dell’arcivescovo Elia con figura di Odegitria (verso 1103).

56 (in basso). Bari, Archivio della basilica di San Nicola: sigillo di piombo dell’arcivescovo Riso con figura di Odegitria (verso 1113).


57. Bari, San Nicola: navata centrale e presbiterio.

58. Bari, palazzo Simi, chiesa bizantina anonima: affreschi (X-XI sec.).

59. Bari, San Nicola, Tesoro: smalto di Ruggero II incoronato dal Santo (1132).


61. Bari, San Nicola: sigillo della tomba (XI sec.). 62. Londra, British Museum: Olifante in avorio (XI-XII sec.).

60. Bari, San Nicola, portale principale: stipite scolpito con scene di battaglia e figure zoomorfe (XI-XII sec.).

63.  Bamberga, DiÜzesanmuseum: Mantello di Melo da Bari, part. (XI sec.).

64. Bari, San Nicola, Tesoro: stauroteca bizantina (XI sec.).


65. Bari, cattedrale (Museo Diocesano), Benedizionale: miniatura del Pantokràtor (metà dell’XI sec.).

66. Bari, cattedrale (Museo Diocesano), miniatura dell’Exultet n. 1: gli imperatori bizantini Basilio II e Costantino VIII.

67. Bari, cattedrale (Museo Diocesano), miniature dell’Exultet n. 1: rito pasquale e «Tellus».


68. Bari, cattedrale: iscrizione funeraria di Schiavo da Bari.

69. Bari, cortile dell’abate Elia, palazzo dei Priori di San Nicola: bassorilievo con il santo fra due pellegrini (XIV sec.).

70. Bari, San Nicola: la colonna miracolosa nella cripta, in una vecchia foto dei primi anni del ’900.


71. Bari, cortile dell’abate Elia, palazzo dei Priori di San Nicola: iscrizione di accoglienza del distrutto Ospizio di San Nicola (XII-XIII sec.).

72. Bari, San Nicola: tela con figura di sant’Anselmo d’Aosta (bottega di N. Porta, XVIII sec., già nel Museo dei Matronei).

73. Trani, cattedrale: icona con san Nicola pellegrino e scene della vita (XIII sec.).


74. Bari, San Nicola, Tesoro: esemplari diversi di ampolle della manna (XVII-XVIII sec.).


75. Bari, San Nicola, portale dei leoni: il mietitore (XI-XII sec.).

76. Bari, San Nicola, portale dei leoni: il vignaiolo (XI-XII sec.).

77. Bari, San Nicola, portale dei leoni: scena dell’assedio e conquista di Antiochia (XI-XII sec.).


78. Canosa (Bari), il Mausoleo di Boemondo in una incisione settecentesca (Des PrĂŠz).

79. Bari, Archivio della basilica di San Nicola: sigillo di piombo con iscrizione di Boemondo principe di Bari sul retro (1096).

80. Bari, Archivio della basilica di San Nicola: sigillo di piombo di Grimoaldo Alferanite principe di Bari (verso 1123). 81. Bari, San Nicola: torre di presidio del Pretorio bizantino (X-XI sec.) (in P.M. Favia, Antico volto di Bari, Bari-Roma 1947).


82. L’orifiamma di san Nicola in una immaginetta devozionale del 1940.

83. Bari, San Nicola: parete absidale a modo di fortezza sulle mura della città.

84. Bari, la “Corte di San Nicola” (Corte dei Catapani) prima dei restauri.

85. Veduta prospettica della città di Bari, da G.B. Pacichelli, Il Regno di Napoli in prospettiva, Napoli 1703.


86 (in alto, a sinistra). Bari, cittĂ vecchia: chiesa di San Bartolomeo (XVII-XVIII sec.). 87 (in alto, a destra). Bari, cittĂ vecchia, corte Cavallerizza: contesto urbano di casa-torre medievale.

88. Bari, area archeologica di Santa Scolastica: bassorilievo erratico con figura di apostolo (XII sec.?).


89. Bari, nuovo monastero di Santa Scolastica: teca ageminata in argento del braccio di san Mattia (XVI-XVII sec.). 90. Barletta: statua di Eraclio o Antico Sedile del Popolo, in una fotografia anteriore ai restauri del 1923.

91. Bari, teatro Piccinni: il sipario dipinto da M. De Napoli nel 1854, con scena del torneo di Baldovino del 1259.


92 (in alto, a sinistra). Bari, chiesa di San Ferdinando: bassorilievo dell’Odegitria (XVI-XVII sec.). 93 (in alto, a destra). Bari, chiesa di San Ferdinando: bassorilievo di san Nicola (XVI-XVII sec.).

94. Trani, Santa Maria de Russis: piccola icona votiva del turmarca Delterios.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.