Nella foto, Antonella Vaccari, suo marito Cosimo Melone e lo chef Klaudio Pucic. In apertura, panoramica della sala principale.
Ci sono ristoratori che venderebbero l’anima al diavolo pur di avere un posto al sole in una guida, altri invece che per lavorare sperano in un miracolo, anziché puntare su ambiente, qualità del cibo e prezzi contenuti. Per fortuna la maggior parte è di tutt’altra specie, conosce il proprio mestiere e lo fa bene, senza preoccuparsi della notorietà. Alcuni poi se ne stanno così appartati che se un amico non te ne parla difficilmente li potrai scoprire. Ne sa qualcosa chi arriva alla Locanda Poggianina, sul-
le colline di Cesena, all’imbrunire. Non un cartello, nessuno che ne indichi la strada e nemmeno un recapito telefonico con quel nome sull’elenco. Eppure è il ritrovo del momento, dove per cenare è consigliabile prenotare. Difficile sottrarsi al suo fascino, agli arredi che incantano e al gusto delle cose ben fatte che arrivano dalla cucina. Così anche noi ci siamo andati per raccontarvi una serata fuori dal comune. Giunti a Cesena da Rimini, abbandonerete la via Emilia prima dell’ingresso in città (o
La ricetta: Coniglio in padella con acciughe e capperi Ingredienti per 6 persone: 1 coniglio; 6 acciughe; 3 pugni di capperi dissalati; 2 spicchi d’aglio vestito; vino bianco secco qb; un rametto di salvia; bacche di ginepro; brodo vegetale qb; olio qb. Preparazione: Ammollare il coniglio intero in un bagno di vino bianco, con un rametto di salvia e un pugno di bacche di ginepro, per una notte. Tagliarlo, quindi farlo rosolare bene da entrambe le parti in una padella dove, precedentemente, avete fatto sciogliere le acciughe e avete aggiunto i capperi con un filo d’olio extra vergine e due spicchi d’aglio. Aggiungere vino bianco e fare cuocere per almeno due ore e trenta (preferibilmente tre), a fuoco basso, se necessario con l’aggiunta di brodo vegetale leggero.
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dopo esserne usciti, provenendo da Forlì), svoltando in direzione di Sorrivoli e San Tomaso. Salirete per circa quattro chilometri e arrivati a Saiano devierete a sinistra in direzione di Sorrivoli per altri due. Dalla strada principale vi accorgerete subito della Poggianina e così parcheggerete in un ampio spiazzo, per scendere poi da una scalinata in pietra fino all’ingresso. Lasciate perdere l’appetito che vi accompagna. Ci sarà tempo anche per questo. Ora, appagati dalla tranquillità del luogo, regalate agli occhi lo spettacolo degli interni. Questo è un tragitto aperto al sogno, un insieme che invita ad osservare, che proietta nell’ipnotica luce del passato. Hanno arredato la locanda con rara abilità, accostando cose d’antan rinvenute nei mercatini di Francia, Spagna e Portogallo. Ma anche con qualcos’altro acquistato da antiquari di fiducia. Perciò si
respira un’atmosfera romantica, a tratti provenzale, di calda intimità,