Edizioni IN Magazine Premium 01/2015

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Romagna in EXPO

tare), Coop, con alcuni prodotti Amadori all’interno del Supermercato del futuro, McDonald’s, presso il ristorante e con il progetto Fattore Futuro rivolto a giovani allevatori, e CIR Food, con la fornitura di prodotti Amadori per i propri punti di ristoro dentro EXPO. Come spiega Francesca Amadori, responsabile Corporate Communication dell’azienda cesenate, “queste collaborazioni garantiranno, oltre alla vendita di prodotto, anche una certa visibilità della marca Amadori durante i 6 mesi di EXPO.” Inoltre, Amadori ha collaborato al progetto Carni Sostenibili, che nel 2014 ha portato alla pubblicazione del rapporto La sostenibilità delle carni in Italia, inserito nel percorso di preparazione della Carta di Milano, documento ufficiale di EXPO 2015. Il documento, promosso da Assica, Assocarni e Unaitalia, le tre principali associazioni di categoria che riuniscono i produttori delle filiere di carne italiana bovina, suina e avicola, fornisce una chiara sintesi circa la sostenibilità delle carni, dal punto di vista nutrizionale, ambientale, economico e sociale. “Il messaggio principale – continua Francesca Amadori – è che mangiare carne in giusta quantità non comporta un aumento significativo dell’impatto ambientale: se si segue la dieta mediterranea, che prevede circa 500 gr di carne alla settimana (una quantità già simile al consumo reale degli italiani, circa 85 gr al giorno), l’impatto ambientale della carne è simile a quello di frutta e verdura.” Il rapporto sottolinea anche il contributo fondamentale del consumo di carne per la tutela della salute e affronta il tema dello spreco alimentare legato al settore. Dallo studio emerge che “la filiera della carne è una delle più virtuose dell’agroalimentare italiano. Un settore che genera un valore

economico di circa 30 miliardi di euro all’anno, per un totale di circa 180.000 addetti sul territorio nazionale (di cui 55.000 per le carni avicole).” Grande spazio a EXPO anche per gli ambasciatori della migliore cucina emiliano-romagnola. A Padiglione Italia, al ristorante Eataly allestito per tutti i sei mesi di EXPO (16mila mq di specialità dell’intero BelPaese, 2.000 coperti stimati al giorno) ogni Regione, a turno, dà spazio per un mese intero ad un suo ristorante. I magnifici sei emiliano-romagnoli scelti direttamente da Oscar Farinetti, patron di Eataly, sono: Osteria In Scandiano (RE), Trattoria da Amerigo (BO), Osteria La Campanara (Pianetto di Galeata, FC), Le Ghiaine (Milano Marittima, RA) e ben due per la provincia di Rimini, Quartopiano Suite Restaurant, di Rimini, e La Sangiovesa, di Santarcangelo. “Per noi è un’opportunità enorme, oltre ad un motivo di orgoglio e onore” commenta il titolare di Quartopiano Andrea Tani. Il suo chef Silver Succi cucina con il suo staff per il pubblico di EXPO per tutto il mese di agosto. “Sarà una ristorazione molto diversa dalla nostra perché non prevede servizio al tavolo: dovremo pensare a piatti più pratici ma sempre di alta qualità nella preparazione e nella scelta delle materie prime. Protagonisti, molto probabilmente, saranno pesce, vongole e mora romagnola”. Per tutti i mesi di EXPO un’altra scommessa è quella di portare le 150 delegazioni estere presenti a Milano, direttamente lungo la via Emilia che, con i suoi oltre duemila anni di storia, gioca un ruolo da protagonista. Via Emilia: il turismo dell’esperienza è il nome del progetto realizzato dalla Regione con APT Servizi, Unioncamere regionale e ben 14 diversi club di prodotto.

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Da sinistra, l’assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli, Francesca Amadori, responsabile Corporate Communication di Amadori, e Andrea Tani, titolare del ristorante Quartopiano di Rimini che ha “prestato” il suo chef Silver Succi al ristorante Eataly di EXPO. In apertura, gli chef emiliano-romagnoli scelti per rappresentare l’eccellenza della regione nel ristorante Eataly di EXPO.


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