Artemedica n.21

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21-03-2011

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Daniela Niederberger

Nascere con il taglio cesareo Le nascite con taglio cesareo vanno di moda. I medici lodano il taglio cesareo in quanto sicuro e facile, ma ricerche ed esperienze di vita descrivono un altro quadro: i rischi per la madre sono molto più alti che in un parto naturale e i bambini ne possono riportare danni psichici. Tratto da Weltwoche

In passato il taglio cesareo era un intervento d’emergenza per salvare la vita della madre e/o del bambino. Oggi in Svizzera circa un neonato su tre viene al mondo usando il bisturi. “È una via equivalente alla naturale”, sostengono alcuni medici; si parla di “taglio sicuro”. Ma è veramente cosi? A un’osservazione più accurata il taglio cesareo in realtà si rivela pericoloso per entrambi, sia per la madre che per il bambino. Uno studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità mostra che nella neo-mamma il rischio di complicanze anche mortali è significativamente più alto che in una nascita vaginale (intorno al 3% rispetto allo 0,5%). Nel caso di un taglio cesareo pianificato il rischio raddoppia. Bambini che vengono al mondo nella sala operatoria devono essere spesso trasferiti al reparto intensivo. Solo per bambini in posizione podalica il cesareo è sicuro. L’OMS ha raccolto i dati di circa 100.000 nascite in 8 paesi dell’America Latina: in Sud America il tasso di nascite chirurgiche è più alto che in Svizzera, nazione già tra i primi posti rispetto ad altre. Brida von Castelberg, primario della Frauenklinik Maternitè di Zurigo, dice: “La madre è disposta a correre questi rischi o forse non li considera adeguatamente; pensa semplicemente che non potrà accaderle nulla.” “Si è propensi a dire che il taglio cesareo non sia problematico, ma questo non è vero”, dice Angela Kuck, primario del reparto di ginecologia e maternità della Paracelsus-Klinik di Richterswil, ospedale che applica le metodologie della medicina antroposofica. “È un’operazione all’addome di una certa rilevanza, non si deve dimenticarlo.” Bambini nati col bisturi hanno difficoltà respiratorie a causa dell’acqua nei polmoni, acqua che durante la nascita vaginale è naturalmente spinta verso ARTEMEDICA • NUMERO 21 • PRIMAVERA 2011

l’esterno; oltre a ciò essi sono sovente “tirati fuori” prima che le vie respiratorie abbiano raggiunto l’adeguata maturazione. Spesso anche il loro sistema immunitario è debole. Ricercatori dell’Istituto svedese Karolinska, hanno scoperto che in bambini nati naturalmente le cellule del sistema immunitario si spostano meglio in caso di focolai infettivi rispetto a quelle dei nati con il taglio cesareo. Si suppone che lo stress della nascita rinforzi le difese corporee.

Bambini disorientati dal taglio cesareo Ma che cosa comporta per un bambino nascere chirurgicamente? “Uno shock”, spiega Angela Kuck. “Noi oggi sappiamo che lo stimolo alla nascita proviene dal bambino. Grazie a ciò nella madre si attivano gli ormoni e iniziano le contrazioni. È il bambino a decidere di uscire fuori”. Il taglio cesareo pianificato, invece, viene eseguito due settimane prima del termine di nascita quando il piccolo è ancora assopito. “Ed ecco che ora grosse mani lo estraggono e lo pongono sotto una forte luce”, prosegue Angela Kuck, “egli è del tutto impreparato. Nell’andamento di una nascita naturale, invece, il bambino viene spinto a lungo, quindi lasciato di nuovo, come il movimento ondoso del mare. I bambini nati con il taglio cesareo sono disorientati rispetto agli altri, impreparati. Si lasciano toccare con difficoltà e si spaventano facilmente per ciò che succede intorno a loro. Diverso invece è se la madre ha avuto le contrazioni, la nascita è iniziata ma si presenta la necessità di un intervento urgente; in questo caso i bambini sono preparati”. Caroline Iglesias, ostetrica, segue molte nascite in ospedale; anche lei osserva le stesse reazioni: “Tanti bambini nati col bisturi piangono con forza e a lungo”. Durante l’operazione, il bambino viene al mondo in una sala operatoria con molte persone in-

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