ENERGEO MAGAZINE Anno VI Novembre - Dicembre 2013

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RES TIPICA & DINTORNI

La Macchia Mediterranea in chiave Naturalistica LA PROCEDURA È STATA MESSA IN CANTIERE DALL’ASSOCIAZIONE CITTÀ DEL MIELE PER PROMUOVERE E TUTELARE I TERRITORI A MAGGIORE PRODUZIONE APISTICA, UN’ATTIVITÀ FORTEMENTE LEGATA ALLA QUALITÀ DEGLI ECOSISTEMI ED ALLA TUTELA DEL PATRIMONIO NATURALISTICO. L’APE, INFATTI, VERA E PROPRIA SENTINELLA DELL’AMBIENTE, RIESCE A NUTRIRSI E A VIVERE SOLO DOVE LA NATURA È SANA

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n territorio legato alla storia della pittura che ha ispirato lo stile dei Macchiaioli, precursori dell’impressionismo e di una nuova ricerca espressiva, diventata poi una tecnica pittorica all’avanguardia. Parliamo delle zone costiere del Mediterraneo, caratterizzate dalla presenza di quella particolare associazione vegetale chiamata “macchia mediterranea”. In Italia la macchia mediterranea racchiude in sé territori naturalistici straordinari, un percorso che, partendo dal Golfo ligure del Tigullio, traccia lungo le coste del Tirreno un itinerario verso il sud Italia, coinvolgendo le nostre grandi isole e risalendo a nord lungo la costa adriatica. Questo territorio venne immortalato nei vari aspetti sulla tela da Giovanni Fattori, Telemaco Signorini, Silvestro Lega, Eugenio Cecconi, Serafino de Tivoli, Odoardo Borrani, Raffaello Semesi, Niccolò Cannicci, Egisto Ferroni, il napoletano Giuseppe Abbati, il pesarese Vito d’Ancona, il trentino Eugenio Prati e il veronese Vincenzo Cabianca, pittori del connubio spirituale tra uomo e natura, i quali rompendo con il classicismo e il romanticismo imperanti, rinnovarono la cultura pittorica italiana, donando alla stessa un nuovo respiro. E’ questa una motivazione aggiuntiva da inserire nella richiesta di riconoscimento dall’UNESCO messa in cantiere dall’Associazione Città del Miele per promuovere e tutelare i territori a maggiore produzione apistica: un’attività fortemente legata a quella qualità ambientale che ospita la biodiversità del patrimonio naturalistico italiano, non soltanto per la variegata composizione della flora presente. Cosa aveva ispirato i pittori che stavano esplorando questa nuova tendenza? Gli artisti dell’epoca stavano adottando una nuova concezione della resa luminosa del dipinto che utilizza una serie di memorabili piccole impressioni a olio sulla tela. Nacque così la corrente pittorica dei Macchiaioli, i quali

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vennero considerati gli iniziatori della nuova corrente, antesignana della pittura moderna italiana, in quanto appartenevano ad un sodalizio che aveva dato origine ad un rinnovamento antiaccademico fino ad arrivare alle future esperienze con intonazioni veriste e naturaliste (paesaggi, bozzetti di genere).

Il territorio che ha ispirato lo stile dei Macchiaioli, precursori dell’impressionismo e di una nuova ricerca espressiva, mira ad essere tutelato dall’UNESCO

LA TESTIMONIANZA VISIVA DI UN TERRITORIO ANTICO

I pittori en plein air utilizzarono la natura per avere nuovi stimoli e per cogliere le sottili sfumature che la luce genera su ogni particolare, permettendo di cogliere la vera essenza delle cose. I loro soggetti preferiti erano le caratteristiche distese dunali e retrodunali della macchia mediterranea. Dipinti in cui i segni raffigurati rappresentavano una pittura tesa al piacere che svelano ancora oggi paesaggi e tratti di costa di estrema bellezza, e gli aspetti di un territorio che parla della vita condotta in questi minuscoli borghi appollaiati sulla roccia, dove ogni minuscolo pezzo di terra viene curato con infinita attenzione. Chi sono veramente i macchiaioli? In questo modo vennero chiamati quei pittori che facevano parte di uno dei movimenti più poetici di questo periodo e che presenta molte affinità con le ricerche plastiche condotte dagli artisti impressionisti. Il nome “macchiaioli” - usato per la prima volta in senso dispregiativo in un articolo sulla Gazzetta del Popolo del 1862, in cui i pittori toscani venivano accusati di ridurre il quadro a un semplice abbozzo - fu successivamente adottato dal gruppo stesso.


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