FORMATI TIPO AREE AREA 1
AREA 2
AREA 3
AREA 4
TOTALE ITALIA
giu-15 dic-15 giu-16 giu-15 dic-15 giu-16 giu-15 dic-15 giu-16 giu-15 dic-15 giu-16 giu-15 dic-15 giu-16 LIS
2514
2423
2357
2481
2407
2332
3070
2986
2960
5300
5174
5018 13365 12990 12667
SUP
1749
1754
1758
1836
1817
1803
1950
1967
1981
2635
2634
2680
8170
8172
8222
DIS
1183
1218
1237
1015
1018
1016
1224
1254
1246
1478
1546
1566
4900
5036
5065
134
875
879
882
IPR TOTALE
364
368
368
214
216
218
161
161
162
136
134
5810
5763
5720
5546
5458
5369
6405
6368
6349
9549
9488
9398 27310 27077 26836
Fonte: Nielsen, Guida Nielsen Largo Consumo (GNLC), Giugno 2015, Dicembre 2015 e Giugno 2016
CENTRI COMMERCIALI TIPO FORMATI AREA 1
AREA 2
AREA 3
AREA 4
TOTALE ITALIA
FORMATI giu-15 dic-15 giu-16 giu-15 dic-15 giu-16 giu-15 dic-15 giu-16 giu-15 dic-15 giu-16 giu-15 dic-15 giu-16 IPR
210
202
200
117
116
115
111
104
107
105
101
101
543
523
523
SUP
105
109
111
134
136
134
120
123
129
97
111
114
456
479
488
DIS
14
8
8
15
9
11
7
13
13
10
12
13
46
42
45
1
1
1
2
1
1
1
4
2
2
267
262
261
240
241
250
213
1049
1046
1058
LIS TOTALE
329
319
319
224
228
Fonte: Nielsen, Guida Nielsen Largo Consumo (GNLC), Giugno 2015, Dicembre 2015 e Giugno 2016
CENTRI COMMERCIALI GRUPPO AREA AREA 1 GRUPPI COOP ITALIA CONAD GRUPPO AUCHAN SELEX COMMERCIALE GRUPPO CARREFOUR ITALIA SPA GRUPPO SUN BENNET SPA GRUPPO PAM FINIPER DESPAR SERVIZI GRUPPO VEGE ASPIAG C3 SIGMA ESSELUNGA AGORA' NETWORK SCARL CRAI NEGOZI INDIPENDENTI CATENE INDIPENDENTI EUROSPIN SISA GRUPPO TUO MD SPA DISCO VERDE LIDL ITALIA CORALIS CDS SPA REWE LILLO ALFI TOTALE
giu-15 68 19 32 34 36 19 45 5 24 2
5 1 10 10 4
dic-15 68 20 30 35 36 22 36 3 25 3
6 2 10 12 4
1 1
1 1
1
1
9 3 329
AREA 2 giu-16 69 20 30 35 35 24 36 3 27 3 1 3 10 12 3 2
1 3
dic-15 77 28 8 46 7 1 10 13 4
giu-16 78 28 8 44 7 1 9 11 4
2 26 11 11
3 26 11 11
6 1 1 2 3 1 1
6 1 4 1 2 2 1
4 27 12 11 0 6 2 2 1 3 1 1 1
1 1
4 319
AREA 3
giu-15 76 33 8 43 7 2 11 14 4
AREA 4
dic-15 67 39 29 12 16 14
giu-16 68 41 30 13 18 15
giu-15 24 35 33 14 10 6
dic-15 24 37 36 17 9 7
giu-16 25 37 37 18 7 7
19 1 2 2
20 1 2 5
20 1 2 4
1 3 25 5
1 3 24 20
1 3 27 20
4 7 9 1 1
7 4 9 1
8 4 9
2 20
2 7
2 4
7 2
5 4
2 0 5 3
2
6
7
8 1 8 2 6 2
8 1 8 5 5 1
2 1 1 1 3
2 1 1 1 1 3
9 6 8 6 2 1 3 2 1
213
224
1
4 319
267
262
261
TOTALE ITALIA
giu-15 67 42 32 11 15 15
240
241
250
1 1
228
giu-15 235 129 105 102 68 42 56 39 32 29 9 26 22 39 19 17 14 2 17 7 8 6 0 2 2 2 1 0 16 3 1049
dic-15 236 124 103 110 68 44 46 37 33 29 28 26 26 24 19 19 13 5 14 11 8 9 0 2 2 1 1 1 7 0 1046
giu-16 240 126 105 110 67 47 45 35 35 32 29 27 25 19 19 18 16 10 14 12 3 10 7 2 2 1 1 1 0 0 1058
Fonte: Nielsen, Guida Nielsen Largo Consumo (GNLC), Giugno 2015, Dicembre 2015 e Giugno 2016
ultimi semestri (vedi tabella “formati per aree – Guida Nielsen Largo Consumo (GNLC), giugno 2015, dicembre 2015 e giugno 2016”) ad eccezione dei discount, che avevano visto una fase di maggiore sviluppo. «Il dato più interessante è che i discount su-
perano quota 5mila – prosegue De Camillis – Ma a parità di rete si nota una frenata delle vendite dovuta a un fisiologico fenomeno di cannibalizzazione: anni fa si è puntato molto sullo sviluppo attirando consumatori anche da altri formati, come iper, su-
per e piccoli esercizi. Progressivamente si è arrivati quindi a una saturazione e questo incide sui dati like for like». Relativamente al format su cui i big della GDO stanno investendo maggiormente, il supermercato, la parola d’ordine è ristrutturazione, cui rispon-
de una strategia che esce dalla logica dell’indifferenziazione per entrare in quella della connotazione attraverso lo sviluppo di servizi aggiunti, l’articolazione dell’offerta e talvolta orari di apertura più lunghi. «Questo è uno scenario molto diverso da quello passato, quando le aziende avevano l’obiettivo di mettere in cantiere nuove aperture – sottolinea il manager di Nielsen – Oggi si pensa più a come migliorare le performance dei punti vendita esistenti attraverso una differenziazione dai propri concorrenti. Questo atteggiamento è tipico nei mercati più maturi, come è l’Italia». Razionalizzazione, diversificazione e novità di servizio trovano la massima espressione nel format dell’ipermercato, che ha visto nel non food le maggiori flessioni e nel food il principale ambito di focalizzazione. «Anche per gli ipermercati, nonostante la media delle performance sia quella più negativa, guardando i dati disaggregati si vedono risultati positivi, dovuti a soluzioni differenti rispetto a un punto di partenza simile un po’ per tutti. Gli ipermercati si assomigliavano molto di più 10 anni fa di quanto si assomiglino adesso: oggi si annoverano declinazione diverse di questo formato, che nei numeri non si vedono ma che sono evidenti quando si parla con le singole aziende – specifica ancora De Camillis, che aggiunge – Tutti questi trend vedono leggere variazioni di carattere geografico. La chiusura dei punti vendita di piccole dimensione è un fenomeno che attraversa il Paese da Nord a Sud e da Est a Ovest, mentre lo sviluppo dei supermercati è stato un po’ più accentuato nell’ultimo anno al Centrosud e quello degli iper è stato rilanciato soprattutto nel Nord-ovest e nel Nordest. In area 4 si evince ancora una contrazione delle grandi superfici». Le insegne Mentre a metà settembre è tornato alla ribalta il tema della possibile cessione di Esselunga, con valutazioni che oscillerebbero tra i 4 e i 6 miliardi di euro, o forse anche di più, in base al perimetro di asset oggetto di vendita, sul fronte delle innovazioni di format, assortimenti e servizi i vari player dimostrano una certa vivacità. E i risultati certificano l’efficacia di queste strategie. «Gli ipermercati continuano a soffrire
retail&food - ottobre 2016
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