Viaggio e politica

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Lotta, scoperta e denuncia: Orwell in Spagna

4. Viaggio e narrazione Metaforicamente, anche la scrittura di un libro può esser pensata come un viaggio. Un viaggio che si muove tra i ricordi, tra le immagini e tra le emozioni; che ricostruisce, mescola accaduto e fantasia o si esibisce nelle creazioni più sbrigliate; che sceglie tra gli strumenti linguistici, imposta le modalità del racconto, studia i tempi degli intrecci e dei ritmi. Tornando al nostro autore, Gigliola Sacerdoti Mariani scrive: «l’indubbia razionalità delle argomentazioni di Orwell è unita a un certo tipo di strategia linguistica, ad un’organizzazione di segni e di rapporti paradigmatici e sintagmatici, intesi […] a muovere emozionalmente e pragmaticamente il destinatario»36. I due capitoli (il V e l’XI) – che dopo la prima edizione divengono Appendici – sono un esempio dei problemi di organizzazione del testo e delle soluzioni che possono essere adottate. Un altro esempio è fornito dall’ammissione iniziale di non conoscere gli aspetti politici della guerra: un’ammissione difficile da accettare e che, come suggerisce Angelo Arciero, può rispondere a una strategia per coinvolgere il lettore attraverso la piana esposizione del modo con cui il protagonista se ne rende conto37. Un altro ancora è rappresentato dallo «schema narrativo» che, ancora secondo questo interprete, è «giocato sull’alternanza tra sensazioni positive o negative e su un duplice registro temporale, che vede sovrapporsi alla registrazione quasi diaristica dei fatti osservati la misurata anticipazione dei loro esiti politici»38. In termini generali, per i motivi che abbiamo visto, il viaggio narrato non può non allontanarsi dal viaggio compiuto. E la divaricazione si allarga quanto più spazio è dato da una parte alle componenti emotive del discorso e dall’altro alla volontà di coinvolgere e convincere il destinatario. Se applichiamo queste considerazioni agli anni trenta del Novecento e allo sviluppo raggiunto all’epoca dai mezzi di comunicazione di massa, possiamo dire in sintesi che il viaggio narrato da Orwell sta alle soglie di quella grande trasformazione che fa del comunicare un gigantesco, articolato sistema tendente all’autoreferenzialità e che genera una crescita impre36 G. Sacerdoti Mariani, George Orwell ‘Spilling the Spanish Beans’, in La Guerra civile spagnola tra politica e letteratura, a.c. di G. Sacerdoti Mariani, A. Colombo e A. Pasinato, Firenze, Shakespeare and Company, 1995, p. 154. 37 A. Arciero, George Orwell, cit., p. 92. 38 Ivi, p. 79.


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