Dono&Vita - Marzo/aprile 2020

Page 21

SPECIALE COVID-19 - FAKE NEWS

Coronavirus e informazione, la pandemia delle fake news / Redazione Dono&Vita /

F

rancesco Pira, è docente di ruolo presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina dove insegna comunicazione e giornalismo ed è Coordinatore Didattico del Master in Manager della Comunicazione Pubblica. Ha insegnato Comunicazione pubblica e d’Impresa presso lo IUSVE, l’Università Salesiana di Venezia. Svolge attività di ricerca nell’ambito della sociologia dei processi culturali e comunicativi. Saggista e giornalista è autore di numerosi articoli e pubblicazioni scientifiche. Opinionista del quotidiano on line Affari Italiani e del magazine Spot and Web, scrive per riviste specializzate. Editorialista di Scrivo Libero firma la rubrica settimanale PIRATERIE sulle pagine culturali del quotidiano La Sicilia. È esperto dei fenomeni di cyberbullismo e fake news sui social con numerose pubblicazioni a riguardo. Amico dell’Avis, numerosi sono le sue collaborazioni anche con Avis Veneto. Sul fenomeno fake news ai tempi del coronavirus gli abbiamo rivolto un paio di domande.

Prof. Pira, le fake news viaggiano veloci anche con il coronavirus. Eh già. Siamo passati da una prima fase a febbraio di infodemia, cioè di sovraccarico di notizie sul coronavirus, molte delle quali erano appunto fake, a quella che ora giornalisticamente è stata definita psicodemia, una psicosi collettiva da notizie false. Abbiamo gruppi whatsapp che fanno circolare notizie completamente false. Per fortuna le forze dell’ordine stanno intervenendo, già è stato denunciato un medico a Latina, ci sono stati altri provvedimenti in varie regioni. Bisogna stare molto attenti a distinguere le cose che provengono in questo momento dalle istituzioni, da tutto quello che non è scientificamente prodotto e protetto dalle istituzioni. Non bisogna tener conto di tutto quello che circola, è pericoloso, si rischia di creare sulle fasce più deboli, che sono le persone anziane e i bambini, traumi veramente eccessivi. Perché c’è così tanta gente che si diverte a lanciare questi messaggi terrorizzanti? Le motivazioni sono sicuramente diverse. C’è chi lo fa per apparire, è chi perché viene investito da questa psicosi, chi lo fa perché invece vuole guadagnare qualche like o magari vuole farsi bello e sapiente in gruppi che sono anche piuttosto ristretti. Mi preoccupano molto i falsi messaggi che circolano nei gruppi whatsapp delle mamme, che possono essere veramente molto pericolosi. Dobbiamo proteggerci, in questo momento “responsabilità” significa anche non far circolare, non condividere messaggi che non abbiano valenza scientifica. È la prima volta che ci troviamo a gestire un’emergenza di questa portata planetaria alla presenza dei social network, quindi siamo un po’ tutti impreparati a far la differenza tra emozioni ed emotivismo. C’è comunque una verità: molto spesso agiamo mossi dalle emozioni e dalle paure e in questo particolare momento di forti timori è più facile condividere messaggi che le alimentano. Siamo portati a condividere e a credere a delle cose a cui magari, in momenti normali, non avremmo mai creduto.

1/2020

21


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.