DIGIMAG 32 - MARZO 2008

Page 106

conformismi.” .

Made in italy non racconta una storia. Affronta in modo ironico, caustico e dissacrante le contraddizioni del nostro tempo. Lo spettacolo procede per accumulo. Fotografa, condensa e fagocita quello che ci circonda: i continui messaggi che ci arrivano, il bisogno di catalogare, sistemare, ordinare tutto. Procede per accostamenti, intersezioni, spostamenti di senso. Le scene non iniziano e non finiscono. Vengono continuamente interrotte. Morsicate. Le immagini e le parole nascono e muoiono di continuo. Gli attori non recitano. La musica è sempre presente e detta la logica con cui le cose accadono. Come in un videoclip. Made in italy è un groviglio di parole. E’ un groviglio di tubi luminosi. E’ un groviglio di icone. Per un teatro pop. Per un teatro rock. Per un teatro punk. Un teatro carico di input e di immagini: sovrabbondante di suggestioni, ma privo di soluzioni. (da Made in Italy, Babilonia Teatri, 2007)

Questo è il nuovo Teatro Italiano, vivo più che mai, evoluto più che mai, ricominciando dalla provincia, in questo caso da Isola Rizza, Verona. Ma potrei fare mille esempi di Compagnie-Revolution della “nuova ondata” nate nei piccoli centri, nelle chiese sconsacrate, nei ripostigli sottocasa o in teatri di paese dove, fra passione e competenza, si va alla conquista non dell’Italia ma del mondo; siamo italiani, adattarci è la nostra forza, sbalordire la nostra contiguità. I Babilonia non hanno paura, non hanno reticenze, anzi il loro è sconfinamento e mescolamento, orizzonte e riflessioni, rottura e provocazione, apertura e poi recupero. Made in Italy è monologo e discussione, conferenza e trattazione, forse predica e “presunzione”; ma tutto ha una logica, dalla posizione dei corpi in scena alla cadenza del parlato, dalla scenografia al palpito di Valeria ed Enrico. Tutto scorre liscio quando i due prorompono che noi abbiamo un Papa ma anche la bestemmia universale, dal croato al russo, quando parlano il “loro” dialetto nordico per disprezzare immigrati, quando vanno a prendere una pizza, quando si mettono nei panni della intolleranza e del razzismo Marocchino di Merda o Dio Can. Nuova scena. Rifacimento della

104


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.