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firenze e le avanguardie radicali. un seminario di ricerca • patrizia mello
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Gruppo Strum, Pratone, Gufram, 1970 M. Bellini, Kar-a-Sutra, Cassina, C&B Italia, con i contributi di Citroën e Pirelli, 1972
Come messaggio globale la mostra ci dice che il design italiano non è arrivato, come sperava Rogers, dal cucchiaio alla città. Ma la mostra ci dice almeno che esso — tuttavia — non è rimasto un affare di semplice posateria (Eco, 1972, pp. 4-23).
Tutto il tema dell’abitare, infatti, è ripensato per creare ambienti non più statici, ma ‘nomadi’, pratici, adattabili, tanto da poter essere quasi indossati come vestiti, smontati e montati all’istante come nel caso dei mobili contenitori di funzioni domestiche progettati da Ettore Sottsass e, in modo ancora più netto, del prototipo di automobile chiamato Kar-a-Sutra di Mario Bellini; quest’ultimo, realizzato da Cassina, C&B Italia (con i contributi di Citroën e Pirelli), si presenta come un ambiente mobile, un’evoluzione della dannatissima macchina destinata agli spostamenti quotidiani. Il tempo speso in questi spostamenti può essere invece recuperato facendo della macchina un vero e proprio ambiente di vita in transito: spazioso, accogliente, dinamico, al cui interno svolgere attività tra le più diverse. Niente altro che l’anticipazione di quello che oggi è diventato il concetto di auto monovolume. Un film di commento insiste su allusioni comunitarie, suggestioni di coinvolgimento fisico, e un sospetto di libero amore. Per molti degli ambienti presentati a New York, credo possano valere le dichiarazioni che Sottsass allega a commento del proprio progetto: [...] l’idea di questo environment è che, per la sua neutralità e mobilità, per il fatto di essere così amorfo e camaleontico, provochi di riflesso, una certa maggiore consapevolezza di quello che sta succedendo, e soprattutto una certa maggiore consapevolezza della propria creatività e libertà. Io non desidererei altro che proporre questo discorso o questo pensiero, senza alcuna velleità estetica, o, come si dice, di design (Raggi, 1972, p. 15).