Firenze Architettura 1998-2

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sulle reali falsificazioni che legano La Tourette ai monasteri dell’Athos, visitati da Le Corbusier nel 1911, e alla Certosa di Ema, vista nel 1907 e rivista nel 1911. Cap.III° - JE COMPOSE ATMOSPHERIQUEMENT 8 : Dopo aver indagato sui monasteri dell’Athos nella descrizione di Choisy, si procede in questo capitolo ad esaminare i rapporti tra la tecnica compositiva dei templi greci - sempre secondo Choisy - e quanto sostenuto da Le Corbusier in Vers une Architecture. Cap.IV° - DESCRIZIONI, TRASCRIZIONI, CONGETTURE: La medesima descrizione - di mano di Choisy - dei tableaux dell’Acropoli è usata dal regista Ejzenstejn per argomentare la sua teoria del montaggio cinematografico; per notevole coincidenza anche Le Corbusier parla - a proposito della composizione dell’Acropoli - di abilità da grande regista. Il ragionamento prosegue enucleando altri contributi (Von Moos, Scully, Rowe e Slutzky etc.) in ordine alla tecnica compositiva sul piano e sullo spazio messa in opera da Le Corbusier, con particolare riferimento a La Tourette. Cap.V° - ALTRE QUESTIONI: Questo capitolo, con lo scopo non dichiarato di evitare le “conclusioni”, tenta di non disperdere, attraverso gli argomenti svolti in precedenza e senza rinunciare al loro carattere di frammenti, il carattere ed il significato definitivamente sovversivo della ricerca corbusiana. “Il modo in cui viene raccontata la storia contemporanea è simile a un grande concerto durante il quale venissero eseguite tutte di seguito le centotrentotto opere di Beethoven suonando però solo le prime otto battute di ciascuna. Se fra dieci anni si desse lo stesso concerto si suonerebbe, di ogni pezzo, solo la prima nota, dunque in tutto centotrentotto note, eseguite come un’unica melodia. E fra vent’anni tutta la musica di Beethoven si riassumerebbe in una sola, lunghissima nota acuta, simile a quella, interminabile e altissima, che il musicista ha udito il giorno in cui è diventato sordo.”

(Milan Kundera, La lenteur, Paris-Milano 1995, pp.96-97) Didascalie:

Note: 1

G. Perec, Penser/Classer, Hachette, Paris 1985; ed.it. Pensare/Classificare, Rizzoli, Milano 1989, p. 136. 2 a proposito della formazione di Le Corbusier rimane peraltro fondamentale Turner, Paul V., The education of Le Corbusier, Harvard Univ.Press, Cambridge Mass., 1971. 3 ritengo doveroso, al di là della curiosa personale ossessione, riflettere almeno per un attimo sul termine paragone, elevato dal genio di Roberto Longhi a strumento di straordinaria importanza scientifica per la storiografia artistica del nostro secolo. 4 Xenakis, Iannis, The Monastery of La Tourette, in “The Le Corbusier Archive”, vol. 28, cit., pp.IX-XXVIII; trad.it. in H.Allen Brooks (a cura di), Le Corbusier 1887-1965, Electa, Milano 1993, pp. 182-193. 5 cfr. Lettre du R.P. Couturier a Le Corbusier, in Petit, Jean, Un couvent de Le Corbusier, Cahiers Forces Vives - Les Edition de Minuit, 1961, pp.22-25; ed.it. Un convento, Ed. di Comunità, Milano 1962. 6 Henze, Anton, Le Corbusier, Berlin 1957. 7 P.Valery, Mémoires d’un poème, in Variété V, Gallimard, Paris 1944, p.85, sottolineato nel volume posseduto da Le Corbusier (FLC 364 perso.). 8 LC, Précisions sur un état présent de l’architecture et de l’urbanisme, Paris, Crès 1930, p. 50.

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1,2,3 -Père Couturier, schizzi tipologici di un monastero dominicano (inviato a Le Corbusier il 28 luglio 1953), in Un couvent de Le Corbusier, a cura di Jean Petit, Les Editions de Minuit, Paris 1961, p.24. 4 -Le Corbusier, primo schizzo per La Tourette, datato 4 maggio 1953. 5 -Le Corbusier, schizzo per La Tourette, 7 maggio 1954. 6 -Ch.E. Jeanneret, schizzo della Certosa di Ema, ottobre 1911, in Le Corbusier, Voyage d’Orient, a cura di Giuliano Gresleri, ElectaFondation Le Corbusier, Milano-Paris 1987, carnet 6, p.11 7 -Ch.E. Jeanneret, schizzo della Certosa di Ema, ottobre 1911, in Le Corbusier, Voyage d’Orient, a cura di Giuliano Gresleri, ElectaFondation Le Corbusier, Milano-Paris 1987, carnet 6, p.7 8 -Ch.E. Jeanneret, schizzo del monastero di Simonos Petra sul Monte Athos, agosto 1911, in Le Corbusier, Voyage d’Orient, a cura di Giuliano Gresleri, Electa-Fondation Le Corbusier, Milano-Paris 1987, carnet 3, p.49.


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