ARCHITETTURE NEL TEMPO Maurizio De vita

Page 121

Da cassero a polo espositivo Corridore | Prato, Italia

pagina a fronte Corridore di Prato, veduta generale della nuova testata d’ingresso con l’evidenziazione del tracciato originario in basso Pianta delle mura di prato del 1788

committente Comune di Prato cronologia 2000

progetto architettonico Riccardo Dalla Negra, Pietro Ruschi

parole chiave addizione collegamenti verticali, adeguamento impiantistico, ripristino antiche connessioni.

direzione lavori architettonica Riccardo Dalla Negra, Pietro Ruschi

Il luogo. Il corridore o cassero di Prato sorge nel cuore del centro storico della città, a pochi passi dal Castello dell’Imperatore, di cui rappresenta l’ideale unione, tra la torre orientale e le mura civiche. La storia. La costruzione del cassero risale alla metà del 1300, momento in cui Prato fu assoggettata da Firenze. Per permettere ai soldati fiorentini di entrare in città ed avere libero accesso al castello, senza essere visti né sentiti, fu fatto costruire questo corridore, in origine “corridore del cassero” (corridoio del castello) che univa la Porta fiorentina -una piccola fortificazione a ridosso delle mura- alla porta orientale dello stesso castello. Il camminamento interno era rialzato di 3 metri rispetto alla quota delle strade intorno e consisteva in una manica lunga, con copertura a botte e, ai lati, finestre a lunetta alternate a strette feritoie che davano luce al passaggio. C’era anche un camminamento superiore all’aperto, delimitato da merli, collegato al piano sotto attraverso botole. Il Corridore divideva in due la parte sud-orientale del centro storico e i cittadini potevano attraversarlo solo attraverso gli archi di S. Giovanni e di S. Chiara, posti l’uno verso il castello, l’altro verso le mura. Il corridore rimase pressochè invariato fino a tutto il 1800, quando ne fu demolita una porzione per la realizzazione di Viale Piave, che costeggia il castello nella sua parte meridionale e che divise diagonalmente l’intero isolato sul lato orientale del castello. Il vuoto che rimase tra Viale Piave e il corridore fu in seguito utilizzato per la costruzione di capannoni, attualmente ancora presenti. Il progetto. Dopo un lungo periodo di abbandono, tra il 1980 e il 1990, il corridore fu sottoposto ad un primo intervento di consolidamento a cura della Soprintendenza dei Beni Ambientali ed Architettonici. Successivamente, fu realizzato un intervento conservativo e di completamento ad opera degli architetti Riccardo Dalla Negra e Pietro

Ruschi, che restituì il manufatto alla città, prevedendo che il cassero diventasse un percorso espositivo per mostre temporanee. Tra gli interventi eseguiti, il principio è stato quello di ristabilire una connessione tra il corridore e il castello, un tempo uniti, prima degli sventramenti per la costruzione del viale. L’unione è stata pensata planimetricamente, creando una soluzione di continuità attraverso il viale, in cui l’asfalto è interrotto, lasciando spazio ad una pavimentazione in blocchetti in porfido. Percorrendo il Viale, incrociando la fascia che lo attraversa diagonalmente con un materiale diver-

119


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.
ARCHITETTURE NEL TEMPO Maurizio De vita by DIDA - Issuu