Marilyn Monroe - A. Rigoni

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Mentre Marilyn Monroe era in vita, le case di produzione spinsero i mass media a creare di lei un’immagine spensierata e radiosa, fino a farla sembrare “un’oca bionda”. Non c’era spazio per una Marilyn malinconica. Al personaggio iconico non era permesso avere un’altra faccia. Eppure, Marilyn, aveva davvero due volti: quello solare e luminoso della bionda spumeggiante e quello più cupo della perfezionista ossessiva che cercava verità assolute e per la quale la vita poteva solo generare delusione. Marilyn Monroe amava la letteratura; la sua biblioteca era molto ben fornita. Aveva, inoltre, una grande passione per l’arte. Da quest’ultime considerazioni emerge una Marilyn colta e curiosa, con un forte desiderio di capire gli altri, il mondo, il destino e naturalmente se stessa. Prendeva appunti, mettendo sulla carta sensazioni e pensieri per lei molto importanti e profondi. Ben lontana da orizzonti di morte, fino alla fine Marilyn fu impegnata a fare programmi per il futuro. Di seguito vengono riportati e interpretati i suoi “frammenti” che mostrano l’immagine di una Marilyn fragile, incerta e inquieta. I testi sono tratti dal libro “Marilyn Monroe Fragments, poesie,lettere,appunti”.

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