D E A Senso del vivere. Rivista di Espressione Visiva e Comunicazione Sociale

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Citando le parole di H. Clinton, secondo cui l’ “energia sta al cuore della geopolitica perché essa è il fulcro del potere e della ricchezza”, il cambio di rotta della politica estera da parte dell’amministrazione Obama non deve essere visto dunque come un “ribilanciamento strategico” inteso come superamento degli interessi americani in medio oriente. La politica statunitense in Medio Oriente è tutt’altro che finita: l’ “Asian Pivot” deve essere visto dunque come un nuovo modo per interferire negli interessi energetici del vicino oriente e del Golfo arabo-persico, soprattutto alla luce della produzione dello Shaleoil e dell’aumento dell’offerta di petrolio con il conseguente abbattimento dei prezzi. Nel lungo periodo, infatti, l’aumento di produzione e di offerta di petrolio statunitense non minaccia affatto la supremazia dei grandi produttori arabi, dotati di enormi riserve e avvantaggiati d ai costi competitivi della loro produzione: essi stanno già dirottando l’offerta di oro nero arabo verso i mercati asiatici, Cina in Primis. Ed è proprio quest’ultima, alla luce degli interessi che ripone negli altri paesi asiatici e in quelli ricambiati in Medio Oriente, ad essere chiamata in causa dalle onnipresenti politiche espansionistiche statunitensi.

Libia: guerra, frontiere e migrazioni LEONARDO MARINELLI

Si è svolta ieri pomeriggio l'iniziativa "Libia: guerra, frontiere e migrazioni", organizzata dal Collettivo Politico di Scienze Politiche, presso il polo delle Scienze sociali di Novoli con la partecipazione di Francesca La Bella, giornalista di Nena News, Sergio Scorza dell'Unione Sindacale di Base e l'associazione Asahi, associazione di (e per) i migranti. Il dibattito, iniziato attorno alle 16:00, si è protratto per più di due ore e mezzo, a sottolineare l'interesse tanto degli studenti quanto dei partecipanti esterni riguardo al tema. Nello specifico, si è dibattuto su cosa sta succedendo in Libia, ormai da circa sei anni percorsa da conflitti di vario tipo, e su quali potrebbero essere le conseguenze per i migranti anche a seguito del decreto Minniti-Orlando, ampliamento criticato e che ha sollevato anche il dubbio dell'incostituzionalità.

L'intento principale dell'iniziativa di far conoscere la situazione libica, di cui si parla molto poco. "Secondo me è un'iniziativa come questa è un'iniziativa importante per vari motivi. Prima di tutto perchè di Libia non si parla; se ne parla tantissimo sui giornali: su quanto i flussi migratori dalla Libia possano essere pericolosi, se ne parla perchè la Libia in fiamme fa paura, una Libia che si sta 33


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