Chi e 8 2018

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16) Ferdinando si ricorda essere stato il Presidente della TRIO Internazionale (Transplant Recipient international Organization); ed ancora direttore dell’osservatorio dell’Eurispes sulla criminalità organizzata in Italia. Nel corso dei suoi tre mandati parlamentari è stato membro della commissione antimafia e ha incentrato la sua attività da parlamentare sulla lotta al terrorismo, alla mafia e alle criminalità organizzate. 17) Sul tema della giustizia si è occupato frequentemente di errori giudiziari, tra cui la condanna di tre ragazzi di Ponticelli per un duplice omicidio di due bambine. 18) Nel 1984 viene designato come rappresentante dell’Italia a Strasburgo per i problemi del terrorismo internazionale con abuso delle immunità diplomatiche e redige la “mozione finale” approvata all’unanimità dai rappresentanti dei 16 paesi dell’Europa; nel 1986, alla luce di continue minacce di Cosa Nostra, decide di lasciare la magistratura, e così diviene consulente legale delle Nazioni Unite nella lotta alla droga. Grazie a questo incarico sappiamo che si reca più volte, per incarico dell’ONU, nei paesi dell’America Latina per i programmi di rafforzamento del sistema legale dei paesi afflitti dal narcotraffico. Inoltre, prepara per conto delle Nazioni Unite diversi programmi di addestramento dei giudici colombiani, boliviani, peruviani ed ecuadoriani. Questi programmi saranno l’occasione per la nascita e consolidamento di amicizie importanti. Infatti, ad uno dei programmi, che si svolge in Italia, partecipano, tra gli altri, Giovanni Falcone, Gianni De Gennaro, Rosario Priore, Giancarlo Caselli e il Generale dei Carabinieri Mario Mori. Si occupa ancora di diritti umani e dei principi del giusto processo in America Latina, ove, per incarico del Dipartimento degli Stati Uniti, svolge un’importante missione in Perù, con il prof. Carlos Arslanian, Ministro della Giustizia dello Stato di Buenos Aires, e con il prof. Robert Goldman, della George Washington University. 19) Nel 2001 Ferdinando Imposimato è stato collaboratore e consulente di Don Pierino Gelmini, direttore di 150 comunità terapeutiche per il recupero di tossicodipendenti, in Italia e all’estero; inoltre, si è occupato del lavoro dei detenuti per la comunità in collegamento con l’associazione “Liberi di San Vittore”. 20) Nel gennaio 2001 ha scritto una importante prefazione al libro “La sporca guerra di Habib Souaidia”, dove aveva previsto la offensiva di Al Qaeda e il terrorismo islamico contro l’occidente. 21) Come accennato ha partecipato a vari servizi di inchiesta sulla giustizia, su terrorismo interno e internazionale, sulla criminalità organizzata, sulla corruzione, sui diritti umani. Nel 2011 ha annunciato pubblicamente che avrebbe denunciato il governo degli Stati Uniti d’America alla Corte penale internazionale, perché, a suo parere, sarebbe stato a conoscenza degli imminenti attentati dell’11 settembre 2001 ma non avrebbe fatto nulla per fermarli. Ha inoltre affermato - citando un documento dell’ex terrorista di Ordine Nuovo Giovanni Ventura - che esponenti del gruppo Bilderberg, sarebbero stati i mandanti delle stragi commesse durante la strategia della tensione in Italia, utilizzando come tramite con la realtà italiana e come esecutori materiali i neofascisti, alcuni massoni e gli agenti dell’Organizzazione Gladio; sostiene anche che gli attentati in cui morirono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino furono attuati perché avevano «scoperto chi manovrava gli appalti su grandi infrastrutture, tra cui la Tav», perciò politici collusi con la criminalità organizzata avrebbero incaricato i sicari mafiosi dei due attentati (strage di Capaci e strage di via D’Amelio) e delle altre bombe del 1992-1993. 22) Nel 2008 ha scritto il libro Doveva morire. Chi ha ucciso Aldo Moro, che tiene viva la memoria e contribuisce a chiarire uno degli episodi più tragici e sconvolgenti della storia repubblicana, la strage di via Fani, il sequestro e l’omicidio di Aldo Moro. Nel 2012 dà alle stampe La Repubblica delle stragi impunite, che descrive il legame che unisce le stragi indiscriminate che hanno scandito la vita dell’Italia repubblicana, come la strage di Portella della Ginestra (maggio 1947), strage di piazza Fontana (dicembre 1969), strage di piazza della Loggia (maggio 1974), la strage dell’Italicus (agosto 1974), l’agguato di via Fani (marzo 1978), la strage di Bologna (agosto 1980), l’attentato dell’Addaura (giugno 1989), la strage di Capaci (maggio 1992) e la strage di via D’Amelio (luglio 1992). Il libro tratta del nesso tra servizi segreti stranieri e italiani, agenzie internazionali di copertura, potere politico, terrorismo, mafia e associazioni criminali. Ha promosso inoltre la ricerca di verità alternative a quelle processuali in alcuni casi celebri (Marta Russo, caso Carlotto, caso Sofri, ecc.). È inoltre il legale italiano di Chico Forti, italiano detenuto negli Stati Uniti dal 2000. Dopo il rientro nei ranghi della magistratura italiana è stato giudice della Suprema Corte di Cassazione, dove ha raggiunto il grado di Presidente onorario aggiunto. 23) Nel 1986 scrive sei soggetti cinematografici per la RAI. I film vengono prodotti da una co-produzione tra le televisioni di Italia, Francia, Germania, Austria e Spagna. Si tratta di sei storie giudiziarie, dal titolo Il giudice istruttore, che raccontano alcune delle inchieste condotte da Imposimato. In esse è ricorrente il problema della fallacia della giustizia per la inafferrabilità della verità reale e la contraddizione tra verità processuale e verità reale. Tra gli interpreti, diretti dal regista Florestano Vancini, ci sono Erland Josephson, l’attore prediletto dal regista Ingmar Bergman, che interpreta la parte del giudice Imposimato, Danici Gelin, Horst Buchholz, Capucine e Vittorio Gassman. Federico Fellini, amico del giudice, gli propone di scrivere soggetti cinematografici su temi giudiziari, ma il progetto non va a termine per la morte del regista.

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